Il papà della mia amica..pt 1

di
genere
confessioni

Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi una storia.. ho cambiato i nomi in questione per ovvie ragioni, ma la trama è esattamente la seguente.
Oggi sono una ragazza di 22 anni, ma al tempo dei fatti ne avevo 19. Sono minuta, alta un metro e sessante circa, occhi e capelli scuri molto lunghi, una terza abbondante di seno, e un bel culetto. Io e la mia amica Erika avevamo delle situazioni famigliari molto particolari, io non vedevo quasi mai i miei e vivevo praticamente da sola con mia nonna, lei invece viveva sola col padre, che quando lei nacque aveva 16 anni. Dopo questo preambolo veniamo alla storia in sé: era un pomeriggio di fine settembre, e io ed Erika decidemmo di passare qualche giorno insieme a casa sua, d’altronde distava solo qualche minuto da casa mia.. insomma ci organizziamo, mi porto qualche ricambio e mi presento con tre pizze, una per me, una per Erika e una per Stefano, suo padre. Stefano è sempre stato un bell uomo, alto con un po’ di pancetta ma che non guasta, mani grandi e i capelli neri sempre tirati indietro, e il volto incorniciato da una folta barba e dei baffetti. Durante la cena era tutto tranquillo, d’altra parte ci conosciamo da una vita, ma c’è una cosa che nessuno sapeva, ma io si: Stefano era solito chattare e scambiare foto con ragazze molto più piccole di lui, a quanto pare questa cosa gli piaceva molto e… a me anche. Ho sempre avuto fantasie molto particolari fin da ragazzina, e l’idea di ciò che faceva mi faceva venire una certa curiosità… che scacciai perché dai, era il padre della mia migliore amica. Finimmo di mangiare e ci lavammo a turno, prima Erika, poi Stefano, poi io. Anche se era sbagliato qualcosa scattò nella mia testa.. lasciai la porta socchiusa mentre mi lavavo, e mi toccai sotto la doccia. Venni quasi immediatamente, eccitata da morire dall’idea che lui potesse vedermi.. finita la doccia misi un pigiama un po’ spinto forse, ma non mi interessava, era bianco con le ciliegine sopra, giro culo e con i capezzoli ben pronunciati che si vedevano da sotto. Prima di andare nella camera di Erika dove mi aveva preparato un letto , passai davanti al soggiorno dove Stefano era seduto a guardare il telefono con la tv accesa, quindi mi sedetti vicino a lui sul divano con una scusa, gli dissi “Ste, domani io e Erika a pranzo non ci siamo, se ti va al ritorno possiamo fare un po’ di spesa” e lui farfugliò qualcosa tipo che ci pensava lui, cose così, ma lo vedevo un po’ in difficoltà in quanto continuava a guardarmi il seno. Gonfiai il petto respirando perché volevo che lo vedesse e che facesse qualcosa, ma niente, si rimise chino sul cellulare, gli diedi la buonanotte e tornai dalla mia amica. Il mattino seguente mentre mi vestivo, di nuovo, lasciai la porta aperta. E fu lì che vidi Stefano appoggiato alla parete fuori dalla porta. “Oddio, scusami, non avevo idea fossi lì!” E feci per infilare i pantaloni in tutta fretta, ma lui si avvicinò a me da dietro, mi mise le mani sui fianchi e mi spinse ila sua erezione sul sedere, sembrava enorme.. poi salì strizzandomi le tette e annusandomi il collo, mi disse “è da ieri che cerchi di farti guardare.. cosa vuoi da me?” Mi girai e mentre lui mi palpò il culo fortissimo cercai di rispondere che non avevo intenzione di fare nulla di male.. anche se non era così. Lui era ancora addosso a me, le sue mani andavano ovunque e finalmente decise di darmi un assaggio di qualcosa, mi infilo le dita nelle mutande e iniziò a entrare e uscire entrare e uscire con le dita mentre mi teneva ben ferma dai fianchi. “Quanto sei bagnata.. sei proprio troia allora…” lo implorai di farmi venire, ma più lo pregavo e più capivo che lo eccitava.. “brava, pregami così, me lo fai venire durissimo “ diceva mentre nel frattempo si strusciava sulla mia coscia. Alla fine decisi di fargliela sporca e con una vocina innocente gli chiesi “per favore signore, fammi venire non ne posso più, ti prego, ti prego!” Alle mie parole mi infilò un terzo dito con forza e venni, quasi urlando! Nel frattempo lui aveva continuato a strusciarsi su di me sempre più forte, e li capii cosa lo eccitava in realtà: si tirò fuori il cazzone enorme, e inizió a segarsi mentre era ancora poggiato su di me, mi disse affannato “chiedimi di smettere, mi eccito da morire, dimmi che non vuoi che ti sborri addosso”.. stetti al gioco e fu subito “ti prego basta, non sborrarmi addosso, smettila ora per fav….” Non riuscii a finire la frase che mi inondo le cosce e le mutandine di sborra caldissima.. corsi a sciacquare tutto prima che Erika rientrasse dalla passeggiata con il cane, e Stefano dopo di me. E questa fu solo la prima giornata… se vi va vi racconto il resto
scritto il
2024-11-06
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