La perversa avvocatessa
di
Simon_riccar
genere
etero
Buongiorno, è il primo testo che mi trovo a scrivere ma una simile esperienza non posso lasciarla al caso.
Parto dicendo che sono un ragazzo di 25 anni, mi chiamo Simone e sono da 2 anni un libero professionista nel campo della finanza.
Il mio lavoro mi ha sempre appassionato molto e ho sempre dato il 100% di me con ogni cliente ma da due mesi a questa parte un vecchio cliente ha iniziato ad incolpare me per una sua distrazione che l’ha portato a perdere diverse migliaia di euro, pensando di farla franca questo cliente, che per comodità chiameremo Vetro.SRL, ha provato a denunciarmi per far ricadere la colpa su di me.
Una mattina infatti mi son svegliato ritrovando nella mia casella della posta una lettera bianca che mi informava della causa indetta nei miei confronti, dopo un breve giro di chiamate scopro inoltre che il processo avrebbe avuto un rito abbreviato e che quindi sarebbe stato a distanza di qualche settimana.
Con la busta ancora tra le dita ma dopo essermi cambiato, un tre pezzi un po’ sportivo di colore blu, e con lo stomaco in fermento mi dirigo verso uno studio di avvocati che tempo fa salvó l’azienda di mio padre del baratro sperando di trovare del supporto per la mia causa.
Una volta arrivato davanti all’ufficio varco la porta principale, un portone di vetro che sarà pesato almeno 300kg, davanti a me uno specchio che ricopre tutta la parete, mi sistemo i capelli e osservo il mio vestito… “bhe dai forse non sto così male” … sono un ragazzo di 190cm di altezza, ho gli occhi azzurri e i capelli un po’ arricciati e biondi il tutto sorretto da un fisico sportivo e abbastanza consolidato in 10 anni di palestra costante.
Supero gli ascensori ed entro nella hall dove mi indicano piano e sezione per trovare nel grosso palazzo l’ufficio che mi interessa.
Salgo al 30esimo piano con una lentezza disarmante, quasi mi potrei fare una doccia intera tanto è il tempo che ci vuole in questo ascensore.
Si aprono le porte e finalmente mi reco davanti ad un ufficio, il 117 sez A, busso e finalmente mi aprono la porta, davanti a me si para quella che a mani basse potrei definire la donna più bella che abbia mai visto; bassa ma non troppo circa 160 cm, bionda tendente al freddo, occhi azzurro come il mare d’estate nelle spiagge più belle della Sardegna, un viso dolce ma con uno sguardo ed un portamento intenso ed eccitante, un corpo snello ma formoso, una terza abbondante ed un culetto che potrebbe esser stato disegnato solo da Giotto in persona; vestita di tutto punto con una camicetta bianca, una gonna nera ed un tacco bianco, capelli raccolti in uno chignon lento ma ordinato.
Dopo un primo momento di mancanza di respiro accenno un “buongiorno” e allungando la mano “Simone, piacere”, con una stretta decisa anche lei ricambia “piacere Ginevra”.
La ragazza mi dice di sedermi, lo faccio posando inoltre alcune cartellette sul suo tavolo di vetro.
Il tempo passa, la ragazza scorre diversi documenti osservandoli con cauta attenzione senza tralasciare niente.
“Bhe siamo messi peggio di quanto sperassi” una frase che mi cade addosso come una frana “quanto male ? E cosa rischio? ” rispondo subito dopo “bhe rischi 6 mesi di carcere e 400.000€ di multa se fosse tutto vero quello che c’è scritto qua”, faccio un respiro profondo “quello che c’è scritto lì è una follia, non ho mai garantito per l’acquisto di azioni, ho sempre detto di essere un consulente esterno per loro e adesso credono che io fossi il loro broker privato ? “ la sua risposta non tarda ad arrivare “bhe se così fosse dovresti avere qualche documento che lo attesta no ?” risponde lei con fermamente.
Attendo qualche secondo prima di rispondere facendo mente locale di tutto quello che potrei aver fatto firmare all’azienda e poi mi si accende una lampadina nel cervello “sì ho qualcosa”
“e di cosa stiamo parlando ?”
“Bhe stiamo parlando di uno scarico di responsabilità, ma non so quanto sia valido nel tempo”
Ginevra mi osserva per qualche secondo “bhe fammelo vedere questo scarico di responsabilità”
A quel punto tiro fuori il telefono davanti a lei e sbloccandolo noto che i suoi occhi si fermano più del necessario sulla mia schermata home dove sono a petto nudo appeso ad una roccia al mare prima di un tuffo
Una volta recuperato il documento il suo viso è leggermente arrossito ma non ci faccio troppo caso, le passo il telefono in mano e le lascio leggere il documento
“Bhe pensavo fossimo in una situazione pessima ma in realtà non è così, mi serve la copia fisica del documento però “
“Si nessun problema, dovrei andare a casa però per prenderla, credevo di averla messa tra questi documenti”
“Si non è un problema, puoi tornare quando sei più comodo, sali direttamente al piano tanto sai dove sono”
“Ah ok, allora grazie mille.. fino a che ora ti trovo ?”
“Eh in realtà sarò qua fino alle 21, l’ufficio chiude prima però, io sono la figlia di Wallace e quindi ho le chiavi”
“Aspetta come la figlia di wallace? Tuo padre ha salvato il mio tempo fa “
“Si ho sentito quella storia ahahaha, è per questo che mi ha detto di seguire personalmente il tuo caso, so che son rimasti buoni amici loro”
“Eh si, magari finirà allo stesso modo” dico con un sorriso da ebete
“ ahaha magari si dai, a sta sera allora, passa quando sei più comodo”
“Va bene grazie mille”
Mi giro ed esco dalla porta lasciando per sbaglio il telefono lì sulla sua scrivania
Una volta tornato a casa recupero il documento e tramite il mio Mac ritrovo il telefono lasciato appunto nel suo ufficio e scopro che l’ha sbloccato diverse volte rimanendo sempre tra la galleria e la schermata home
“ ma vuoi che sta santarellina si sta eccitando a guardare il telefono ? Ahhaha”
Lascio passare qualche ora e alle 19.30, ora di chiusura salgo nel suo ufficio, busso e aspetto che mi apra.
“Buonasera, devo essermi dimenticato qua il telefono “
Prendendola in fuori gioco, l’unica risposta possibile sapevo già quale sarebbe stata
“Buongiorno a te, si l’hai lasciato qua prima, ha squillato qualche volta perciò l’ho messo in silenzioso”
La mia risposta non tende ad arrivare
“Ah capisco, va bhe non è un problema, nel caso dopo con il recovery vedo le attività del telefono così vedo se sono arrivati avvisi o notifiche “
“Ah ehm si certo, non sapevo si potesse fare” il volto di Ginevra è una maschera di pietra rossa come il fuoco
“Sisi, è una funzione del nuovo aggiornamento”
“MhMh, va bhe vediamo questo documento ?”
Lo passo subito e le sue belle manine lo prendono in custodia
“Bhe hai fatto una cosa intelligente quando hai redatto questo documento, sei salvo e la causa è vinta, ora passiamo al contrattacco ?”
Ti guardo un po’ stupito
“Al contrattacco ? Vogliamo fargli causa ?”
Lei quasi sorridendo “bhe pensavi che non ne saremmo usciti con qualche banconota in tasca ? Certo che gli facciamo causa”
“Cazzo certo che mi andrebbe”
La successiva ora e mezza la passammo a parlare di come avremmo potuto colpire il cliente, di come intentare la causa e altri discorsi noiosi di cui poco mi importava anche perché la bella Ginevra aveva sbottonato prima del mio arrivo un bottone di troppo lasciandomi spesso la vista del suo seno gonfio e trionfante nella spaccatura della camicia
“Bhe abbiamo terminato giusto ?” Le chiesi cortesemente
“Sisi abbiamo finito, ora dobbiamo solo andare a casa e dormire in pace” rispose lei
“Ma vah, non posso farti andare a casa senza averti almeno offerto un sushi “
Un po’ spiazzata lei mi dice “ehm sì, magari un’altra volta, sai sta sera non vorrei farti fare troppo tardi”
Qualche minuto dopo stavo già ordinando per entrambi, orario di arrivo 40 minuti
“Bhe ordine inviato, ora ti tocca parlare un po’ di te” dissi io ridendo
Lei sorrise ed iniziamo a parlare un po’ mettendoci comodi sul divanetto dove la temperatura salì molto rapidamente dopo qualche toccata di spalle, coscia, petto ecc da parte di entrambi che con fare quasi maldestro inciampavamo l’uno sull’altra mentre parlavamo.
Dopo quasi 40 minuti ci trovammo l’uno attaccato all’altro a parlare di cosa cercassimo in un partner e di cosa ci piacesse, a quel punto mi squilló il telefono riportandoci alla realtà, risposi dicendo di aspettare davanti al portone e che sarei arrivato subito.
“Il nostro Glovo è arrivato, scendo subito “
“Ok ti aspetto qua allora”
Una volta aperta prima di chiudere la porta risi dicendole “è un 10 ma è anche perversa… per me vale anche 100”, un modo di scherzare che negli ultimi minuti avevamo iniziato ad intraprendere.
Senza aspettare risposta sono sceso subito recuperando il cibo, il viaggio in ascensore sembrava per l’ennesima volta interminabile ed una volta tornato al piano ho aperto lentamente la porta “mangia..amo” con quasi la bocca ancora rimasta a metà mi sono subito accorto che Ginevra era letteralmente nuda a gambe aperte con solo i tacchi addosso che si stava masturbando davanti alla porta, aspettando che entrassi.
Una volta dentro ho appoggiato il sushi sul tavolino e lei si è alzata come una furia buttandosi in ginocchio e aprendomi la zip.
Il cazzo era già duro come una roccia, sguscio infatti fuori in un solo colpo.
In sequenza sento tirarmi giù tutto, nudo anche io nel frattempo mi tolgo la camicia ed inizio a strusciarle il cazzo sulla faccia
“ ti è piaciuto guardarmi il telefono prima eh”
“Si, non ti facevo così palestrato sotto quel completo”
Con un solo colpo mentre stava finendo la frase le punto il cazzo in bocca
“Ma la foto del cazzo l’hai vista altrimenti non ti facevi trovare già nuda, o sbaglio “
Mentre spingo il cazzo sempre più in profondità Ginevra mi guarda e annuisce iniziando un lento ma godurioso pompino che mi ricopre cazzo e palle di saliva calda e gocciolante.
Da buon bastardo inizio degli affondi pesanti, arrivo fino ai coglioni affondandole quindi tutti i 20cm di cazzo tra la gola e la bocca
“Hmmmm hmmm” è tutto quello che continua a dire Ginevra mentre spingo, premo e tiro fuori il cazzo mentre lei in ginocchio subisce e succhia
“Sei brava cazzo, ora voglio vedere come te la cavi ad urlare però “
Detto questo la tiro su di peso e la stendo sul divanetto a gambe aperte
Mi butto con tutta la faccia nella sua figa già fradicia e gocciolante, inizio la leccata di figa più intesa della mia vita, parto con lunghe leccate dal buco del culo sino al clitoride senza mai risparmiare l’uretra.
Dopo poco mi sposto sulle grandi labbra, poi sulle piccole ed interne e per ultimo sul clitoride che con le labbra cingo in una presa che mi permette di colpirlo con maggior facilità con la lingua.
Ginevra inizia a tremare dopo poco e mi scarica un primo orgasmo in bocca, letteralmente un getto caldo e mi riempie bocca e petto rinvigorendo la mia voglia di leccarla, continuo nella stessa modalità sino ad un secondo orgasmo che la lascia senza fiato per diversi secondi, tremante e completamente fradicia, chiaramente anche questa seconda scarica era stata sapientemente diretta nella mia bocca e su di me.
Dopo pochi secondi inizio a prenderla a missionario senza che lei abbia ripreso il controllo completo dei suoi arti inferiori ancora tremanti, le appoggio la cappella sulla figa e inizio a baciarla affondando ogni cm di cazzo nella sua figa come una spada nella roccia.
Quello che inizialmente era un bacio delicato diventa un limonarsi e spuntarsi in bocca a vicenda accompagnato da un costante e sempre più veloce pompare del mio cazzo nella sua vagina fradicia di umori e saliva
Sento il cazzo irrigidirsi, una scossa potente che parte dallo stomaco e mi avvisa di star per inondare la sua figa, mi stacco di istinto, le prendo il viso e lo tengo immobile, le metto il cazzo in bocca ma tenendolo leggermente fuori ed inizio a sborrarle in bocca come se stessi versando del liquidò in una tazza, 1,2,3,4,5 fiotti di sperma caldo che le riempiono il viso e poi uno che le raggiunge la guancia e che poco dopo lei si pulisce con la lingua
“Ahhh cazzo questa si che è una scopata”
Dico alzandomi in piedi del tutto
“Cazzo mi hai sfondata, dopo voglio il bis “
Con il cazzo ancora leggermente duro che le penzola davanti alla faccia le dico
“Se vuoi il bis devi pulirlo bene, neanche una goccia voglio vedere”
Le senza neanche fermarsi ingoia direttamente il cazzo ed inizia una pulizia con la lingua degna di un re, passa la lingua in ogni millimetro sia sulla cappella che sui coglioni
“Ohhh adesso che è bello pulito e sono stata brava, ti va di mangiare qualcosa ??”
“Ahahah certo che mi va, non stiamo a rivestirci giusto ?”
“Mhh nono tanto ho controllato, è tutto chiuso e sono l’unica dipendente con le chiavi visto che mio padre è fuori città”
“Ah ok perfetto allora”
La cena passa velocemente con solo qualche battuta e un po’ di racconti su ciò che ci piace fare o meno
“Bhe un sushi molto buono, ma da come mi stai guardando direi che hai voglia di altro pesce tu”
Lei senza proferir parole si lancia in ginocchio davanti a me iniziando a leccarmi dalla punta della cappella sino a sotto i coglioni lubrificandomi il cazzo in una maniera perfetta
Poco dopo si alza e come un robot si mette a pecora sulla sua scrivania, gambe leggermente aperte e girandosi mi dice ” il banchetto è aperto signor pescatore”
A quel punto non ci vedo più, mi alzo e inizio a leccarle il buco del culo infilandoci mezza lingua dentro
“ ohhhh cazzo” è tutto quello che Ginevra riesce a dire nei successivi 5 minuti nei quali le sputo nel culo, le lecco il culo e ci infilo mezza lingua dentro
Mi metto in piedi, cazzo duro e ancora fradicio, le punto la capella sul buco del culo e senza che lei neanche se ne accorga le sto già infilando tutto il cazzo nel culo senza mai fermarmi per neanche un istante
La sua voce si fa inizialmente più acuta per poi arrivare quasi ad un lamento che si unisce in un godimento mai provato
“Mhhh ma-mai nessuno m-mi aveva s-scopata n-nel culo”
Sentendo quella frase urlata al limite del godimento inizio a martellarle il culo senza un limite, sputando sull’asta del cazzo quando usciva per poi farlo rientrare lubrificato
Una volta presa dai capelli ho iniziato anche a sfregare la mano sul clitoride gonfio sentendo sempre più eccitazione da parte sua
“Adesso arriva il bello “
È stata la frase che le ho detto appena ho iniziato a soffocarla con una mano e sditalinarla con l’altra affondandole il cazzo fino si coglioni nel culo
Ti piace troia eh ?
“Ahhhh si cazzo sì mhhh sì cazzo ora vengo cazzoooo” è stato tutto quello che mi ha detto con gli occhi ribaltati prima di riempirmi la mano e i coglioni sì squirt caldo
Tolta la mano l’ho portata all’altezza della sua bocca “assaggia cazzo, senti quanto sei troia”
Mentre lei come una cagna mi leccava la mano io inziavo a saltellare dal culo alla figa alternando gli affondi che rimanevano sempre profondi e decisi
“Girati, ora voglio vederti in faccia”
È stato quello che le ho dentro mentre la giravo a missionario sulla sua scrivania
Ho iniziato scopandole il culo con un po’ di fatica per poi ritornare nella figa
Ad un certo punto mentre le scopavo il culo sentii la stessa sensazione di prima, un forte brivido che mi arrivava dallo stomaco al cazzo
“Mhhhh cazzo siii” è stato quello che le ho urlato in faccia mentre inziavo a sborrarle nel culo per poi togliere il cazzo ed affondarle nella figa per finire la sborrata
“Ohh porco dio sì” sentendo la sborra in entrambi i buchi Ginevra non si è trattenuta squirtadomi sul cazzo per poi afferrami dalla schiena infilandomi le unghie in profondità mentre continuavo con dei lenti affondi
“Mi volevi perversa vero” mi detto lei mentre la scopavo con un filo di voce
“ si cazzo perversa come non mai”
La sento scivolare fino al mio cazzo pieno di sborra e umori suoi, con la bocca lo avvolge ed inizia l’ennesima pulizia che mi lascia senza fiato
“ ora sei anche pulito”
“Dio santo Gine sei da infarto”
“Si lo so, e tu pure quindi ricordati di questo ufficio nei prossimi giorni”
“Come posso dimenticarlo ? Anzi posso lasciarti il mio numero ? Magari la prossima volta la cena te la offro a casa mia”
“Mhhh non aspettavo l’altro Simo”
Il nostro appuntamento è finito così, rivestendoci e dando una pulita a tutti i getti di squirt prodotti nelle ore prencedenti e portando via gli scarti della cena.
Nei giorni successi ci siamo sentiti altre volte e ho spesso mandato e ricevuto foto piccanti sino a che sabato sera non l’ho invitata a casa mia… ma questa è la prossima storia
Parto dicendo che sono un ragazzo di 25 anni, mi chiamo Simone e sono da 2 anni un libero professionista nel campo della finanza.
Il mio lavoro mi ha sempre appassionato molto e ho sempre dato il 100% di me con ogni cliente ma da due mesi a questa parte un vecchio cliente ha iniziato ad incolpare me per una sua distrazione che l’ha portato a perdere diverse migliaia di euro, pensando di farla franca questo cliente, che per comodità chiameremo Vetro.SRL, ha provato a denunciarmi per far ricadere la colpa su di me.
Una mattina infatti mi son svegliato ritrovando nella mia casella della posta una lettera bianca che mi informava della causa indetta nei miei confronti, dopo un breve giro di chiamate scopro inoltre che il processo avrebbe avuto un rito abbreviato e che quindi sarebbe stato a distanza di qualche settimana.
Con la busta ancora tra le dita ma dopo essermi cambiato, un tre pezzi un po’ sportivo di colore blu, e con lo stomaco in fermento mi dirigo verso uno studio di avvocati che tempo fa salvó l’azienda di mio padre del baratro sperando di trovare del supporto per la mia causa.
Una volta arrivato davanti all’ufficio varco la porta principale, un portone di vetro che sarà pesato almeno 300kg, davanti a me uno specchio che ricopre tutta la parete, mi sistemo i capelli e osservo il mio vestito… “bhe dai forse non sto così male” … sono un ragazzo di 190cm di altezza, ho gli occhi azzurri e i capelli un po’ arricciati e biondi il tutto sorretto da un fisico sportivo e abbastanza consolidato in 10 anni di palestra costante.
Supero gli ascensori ed entro nella hall dove mi indicano piano e sezione per trovare nel grosso palazzo l’ufficio che mi interessa.
Salgo al 30esimo piano con una lentezza disarmante, quasi mi potrei fare una doccia intera tanto è il tempo che ci vuole in questo ascensore.
Si aprono le porte e finalmente mi reco davanti ad un ufficio, il 117 sez A, busso e finalmente mi aprono la porta, davanti a me si para quella che a mani basse potrei definire la donna più bella che abbia mai visto; bassa ma non troppo circa 160 cm, bionda tendente al freddo, occhi azzurro come il mare d’estate nelle spiagge più belle della Sardegna, un viso dolce ma con uno sguardo ed un portamento intenso ed eccitante, un corpo snello ma formoso, una terza abbondante ed un culetto che potrebbe esser stato disegnato solo da Giotto in persona; vestita di tutto punto con una camicetta bianca, una gonna nera ed un tacco bianco, capelli raccolti in uno chignon lento ma ordinato.
Dopo un primo momento di mancanza di respiro accenno un “buongiorno” e allungando la mano “Simone, piacere”, con una stretta decisa anche lei ricambia “piacere Ginevra”.
La ragazza mi dice di sedermi, lo faccio posando inoltre alcune cartellette sul suo tavolo di vetro.
Il tempo passa, la ragazza scorre diversi documenti osservandoli con cauta attenzione senza tralasciare niente.
“Bhe siamo messi peggio di quanto sperassi” una frase che mi cade addosso come una frana “quanto male ? E cosa rischio? ” rispondo subito dopo “bhe rischi 6 mesi di carcere e 400.000€ di multa se fosse tutto vero quello che c’è scritto qua”, faccio un respiro profondo “quello che c’è scritto lì è una follia, non ho mai garantito per l’acquisto di azioni, ho sempre detto di essere un consulente esterno per loro e adesso credono che io fossi il loro broker privato ? “ la sua risposta non tarda ad arrivare “bhe se così fosse dovresti avere qualche documento che lo attesta no ?” risponde lei con fermamente.
Attendo qualche secondo prima di rispondere facendo mente locale di tutto quello che potrei aver fatto firmare all’azienda e poi mi si accende una lampadina nel cervello “sì ho qualcosa”
“e di cosa stiamo parlando ?”
“Bhe stiamo parlando di uno scarico di responsabilità, ma non so quanto sia valido nel tempo”
Ginevra mi osserva per qualche secondo “bhe fammelo vedere questo scarico di responsabilità”
A quel punto tiro fuori il telefono davanti a lei e sbloccandolo noto che i suoi occhi si fermano più del necessario sulla mia schermata home dove sono a petto nudo appeso ad una roccia al mare prima di un tuffo
Una volta recuperato il documento il suo viso è leggermente arrossito ma non ci faccio troppo caso, le passo il telefono in mano e le lascio leggere il documento
“Bhe pensavo fossimo in una situazione pessima ma in realtà non è così, mi serve la copia fisica del documento però “
“Si nessun problema, dovrei andare a casa però per prenderla, credevo di averla messa tra questi documenti”
“Si non è un problema, puoi tornare quando sei più comodo, sali direttamente al piano tanto sai dove sono”
“Ah ok, allora grazie mille.. fino a che ora ti trovo ?”
“Eh in realtà sarò qua fino alle 21, l’ufficio chiude prima però, io sono la figlia di Wallace e quindi ho le chiavi”
“Aspetta come la figlia di wallace? Tuo padre ha salvato il mio tempo fa “
“Si ho sentito quella storia ahahaha, è per questo che mi ha detto di seguire personalmente il tuo caso, so che son rimasti buoni amici loro”
“Eh si, magari finirà allo stesso modo” dico con un sorriso da ebete
“ ahaha magari si dai, a sta sera allora, passa quando sei più comodo”
“Va bene grazie mille”
Mi giro ed esco dalla porta lasciando per sbaglio il telefono lì sulla sua scrivania
Una volta tornato a casa recupero il documento e tramite il mio Mac ritrovo il telefono lasciato appunto nel suo ufficio e scopro che l’ha sbloccato diverse volte rimanendo sempre tra la galleria e la schermata home
“ ma vuoi che sta santarellina si sta eccitando a guardare il telefono ? Ahhaha”
Lascio passare qualche ora e alle 19.30, ora di chiusura salgo nel suo ufficio, busso e aspetto che mi apra.
“Buonasera, devo essermi dimenticato qua il telefono “
Prendendola in fuori gioco, l’unica risposta possibile sapevo già quale sarebbe stata
“Buongiorno a te, si l’hai lasciato qua prima, ha squillato qualche volta perciò l’ho messo in silenzioso”
La mia risposta non tende ad arrivare
“Ah capisco, va bhe non è un problema, nel caso dopo con il recovery vedo le attività del telefono così vedo se sono arrivati avvisi o notifiche “
“Ah ehm si certo, non sapevo si potesse fare” il volto di Ginevra è una maschera di pietra rossa come il fuoco
“Sisi, è una funzione del nuovo aggiornamento”
“MhMh, va bhe vediamo questo documento ?”
Lo passo subito e le sue belle manine lo prendono in custodia
“Bhe hai fatto una cosa intelligente quando hai redatto questo documento, sei salvo e la causa è vinta, ora passiamo al contrattacco ?”
Ti guardo un po’ stupito
“Al contrattacco ? Vogliamo fargli causa ?”
Lei quasi sorridendo “bhe pensavi che non ne saremmo usciti con qualche banconota in tasca ? Certo che gli facciamo causa”
“Cazzo certo che mi andrebbe”
La successiva ora e mezza la passammo a parlare di come avremmo potuto colpire il cliente, di come intentare la causa e altri discorsi noiosi di cui poco mi importava anche perché la bella Ginevra aveva sbottonato prima del mio arrivo un bottone di troppo lasciandomi spesso la vista del suo seno gonfio e trionfante nella spaccatura della camicia
“Bhe abbiamo terminato giusto ?” Le chiesi cortesemente
“Sisi abbiamo finito, ora dobbiamo solo andare a casa e dormire in pace” rispose lei
“Ma vah, non posso farti andare a casa senza averti almeno offerto un sushi “
Un po’ spiazzata lei mi dice “ehm sì, magari un’altra volta, sai sta sera non vorrei farti fare troppo tardi”
Qualche minuto dopo stavo già ordinando per entrambi, orario di arrivo 40 minuti
“Bhe ordine inviato, ora ti tocca parlare un po’ di te” dissi io ridendo
Lei sorrise ed iniziamo a parlare un po’ mettendoci comodi sul divanetto dove la temperatura salì molto rapidamente dopo qualche toccata di spalle, coscia, petto ecc da parte di entrambi che con fare quasi maldestro inciampavamo l’uno sull’altra mentre parlavamo.
Dopo quasi 40 minuti ci trovammo l’uno attaccato all’altro a parlare di cosa cercassimo in un partner e di cosa ci piacesse, a quel punto mi squilló il telefono riportandoci alla realtà, risposi dicendo di aspettare davanti al portone e che sarei arrivato subito.
“Il nostro Glovo è arrivato, scendo subito “
“Ok ti aspetto qua allora”
Una volta aperta prima di chiudere la porta risi dicendole “è un 10 ma è anche perversa… per me vale anche 100”, un modo di scherzare che negli ultimi minuti avevamo iniziato ad intraprendere.
Senza aspettare risposta sono sceso subito recuperando il cibo, il viaggio in ascensore sembrava per l’ennesima volta interminabile ed una volta tornato al piano ho aperto lentamente la porta “mangia..amo” con quasi la bocca ancora rimasta a metà mi sono subito accorto che Ginevra era letteralmente nuda a gambe aperte con solo i tacchi addosso che si stava masturbando davanti alla porta, aspettando che entrassi.
Una volta dentro ho appoggiato il sushi sul tavolino e lei si è alzata come una furia buttandosi in ginocchio e aprendomi la zip.
Il cazzo era già duro come una roccia, sguscio infatti fuori in un solo colpo.
In sequenza sento tirarmi giù tutto, nudo anche io nel frattempo mi tolgo la camicia ed inizio a strusciarle il cazzo sulla faccia
“ ti è piaciuto guardarmi il telefono prima eh”
“Si, non ti facevo così palestrato sotto quel completo”
Con un solo colpo mentre stava finendo la frase le punto il cazzo in bocca
“Ma la foto del cazzo l’hai vista altrimenti non ti facevi trovare già nuda, o sbaglio “
Mentre spingo il cazzo sempre più in profondità Ginevra mi guarda e annuisce iniziando un lento ma godurioso pompino che mi ricopre cazzo e palle di saliva calda e gocciolante.
Da buon bastardo inizio degli affondi pesanti, arrivo fino ai coglioni affondandole quindi tutti i 20cm di cazzo tra la gola e la bocca
“Hmmmm hmmm” è tutto quello che continua a dire Ginevra mentre spingo, premo e tiro fuori il cazzo mentre lei in ginocchio subisce e succhia
“Sei brava cazzo, ora voglio vedere come te la cavi ad urlare però “
Detto questo la tiro su di peso e la stendo sul divanetto a gambe aperte
Mi butto con tutta la faccia nella sua figa già fradicia e gocciolante, inizio la leccata di figa più intesa della mia vita, parto con lunghe leccate dal buco del culo sino al clitoride senza mai risparmiare l’uretra.
Dopo poco mi sposto sulle grandi labbra, poi sulle piccole ed interne e per ultimo sul clitoride che con le labbra cingo in una presa che mi permette di colpirlo con maggior facilità con la lingua.
Ginevra inizia a tremare dopo poco e mi scarica un primo orgasmo in bocca, letteralmente un getto caldo e mi riempie bocca e petto rinvigorendo la mia voglia di leccarla, continuo nella stessa modalità sino ad un secondo orgasmo che la lascia senza fiato per diversi secondi, tremante e completamente fradicia, chiaramente anche questa seconda scarica era stata sapientemente diretta nella mia bocca e su di me.
Dopo pochi secondi inizio a prenderla a missionario senza che lei abbia ripreso il controllo completo dei suoi arti inferiori ancora tremanti, le appoggio la cappella sulla figa e inizio a baciarla affondando ogni cm di cazzo nella sua figa come una spada nella roccia.
Quello che inizialmente era un bacio delicato diventa un limonarsi e spuntarsi in bocca a vicenda accompagnato da un costante e sempre più veloce pompare del mio cazzo nella sua vagina fradicia di umori e saliva
Sento il cazzo irrigidirsi, una scossa potente che parte dallo stomaco e mi avvisa di star per inondare la sua figa, mi stacco di istinto, le prendo il viso e lo tengo immobile, le metto il cazzo in bocca ma tenendolo leggermente fuori ed inizio a sborrarle in bocca come se stessi versando del liquidò in una tazza, 1,2,3,4,5 fiotti di sperma caldo che le riempiono il viso e poi uno che le raggiunge la guancia e che poco dopo lei si pulisce con la lingua
“Ahhh cazzo questa si che è una scopata”
Dico alzandomi in piedi del tutto
“Cazzo mi hai sfondata, dopo voglio il bis “
Con il cazzo ancora leggermente duro che le penzola davanti alla faccia le dico
“Se vuoi il bis devi pulirlo bene, neanche una goccia voglio vedere”
Le senza neanche fermarsi ingoia direttamente il cazzo ed inizia una pulizia con la lingua degna di un re, passa la lingua in ogni millimetro sia sulla cappella che sui coglioni
“Ohhh adesso che è bello pulito e sono stata brava, ti va di mangiare qualcosa ??”
“Ahahah certo che mi va, non stiamo a rivestirci giusto ?”
“Mhh nono tanto ho controllato, è tutto chiuso e sono l’unica dipendente con le chiavi visto che mio padre è fuori città”
“Ah ok perfetto allora”
La cena passa velocemente con solo qualche battuta e un po’ di racconti su ciò che ci piace fare o meno
“Bhe un sushi molto buono, ma da come mi stai guardando direi che hai voglia di altro pesce tu”
Lei senza proferir parole si lancia in ginocchio davanti a me iniziando a leccarmi dalla punta della cappella sino a sotto i coglioni lubrificandomi il cazzo in una maniera perfetta
Poco dopo si alza e come un robot si mette a pecora sulla sua scrivania, gambe leggermente aperte e girandosi mi dice ” il banchetto è aperto signor pescatore”
A quel punto non ci vedo più, mi alzo e inizio a leccarle il buco del culo infilandoci mezza lingua dentro
“ ohhhh cazzo” è tutto quello che Ginevra riesce a dire nei successivi 5 minuti nei quali le sputo nel culo, le lecco il culo e ci infilo mezza lingua dentro
Mi metto in piedi, cazzo duro e ancora fradicio, le punto la capella sul buco del culo e senza che lei neanche se ne accorga le sto già infilando tutto il cazzo nel culo senza mai fermarmi per neanche un istante
La sua voce si fa inizialmente più acuta per poi arrivare quasi ad un lamento che si unisce in un godimento mai provato
“Mhhh ma-mai nessuno m-mi aveva s-scopata n-nel culo”
Sentendo quella frase urlata al limite del godimento inizio a martellarle il culo senza un limite, sputando sull’asta del cazzo quando usciva per poi farlo rientrare lubrificato
Una volta presa dai capelli ho iniziato anche a sfregare la mano sul clitoride gonfio sentendo sempre più eccitazione da parte sua
“Adesso arriva il bello “
È stata la frase che le ho detto appena ho iniziato a soffocarla con una mano e sditalinarla con l’altra affondandole il cazzo fino si coglioni nel culo
Ti piace troia eh ?
“Ahhhh si cazzo sì mhhh sì cazzo ora vengo cazzoooo” è stato tutto quello che mi ha detto con gli occhi ribaltati prima di riempirmi la mano e i coglioni sì squirt caldo
Tolta la mano l’ho portata all’altezza della sua bocca “assaggia cazzo, senti quanto sei troia”
Mentre lei come una cagna mi leccava la mano io inziavo a saltellare dal culo alla figa alternando gli affondi che rimanevano sempre profondi e decisi
“Girati, ora voglio vederti in faccia”
È stato quello che le ho dentro mentre la giravo a missionario sulla sua scrivania
Ho iniziato scopandole il culo con un po’ di fatica per poi ritornare nella figa
Ad un certo punto mentre le scopavo il culo sentii la stessa sensazione di prima, un forte brivido che mi arrivava dallo stomaco al cazzo
“Mhhhh cazzo siii” è stato quello che le ho urlato in faccia mentre inziavo a sborrarle nel culo per poi togliere il cazzo ed affondarle nella figa per finire la sborrata
“Ohh porco dio sì” sentendo la sborra in entrambi i buchi Ginevra non si è trattenuta squirtadomi sul cazzo per poi afferrami dalla schiena infilandomi le unghie in profondità mentre continuavo con dei lenti affondi
“Mi volevi perversa vero” mi detto lei mentre la scopavo con un filo di voce
“ si cazzo perversa come non mai”
La sento scivolare fino al mio cazzo pieno di sborra e umori suoi, con la bocca lo avvolge ed inizia l’ennesima pulizia che mi lascia senza fiato
“ ora sei anche pulito”
“Dio santo Gine sei da infarto”
“Si lo so, e tu pure quindi ricordati di questo ufficio nei prossimi giorni”
“Come posso dimenticarlo ? Anzi posso lasciarti il mio numero ? Magari la prossima volta la cena te la offro a casa mia”
“Mhhh non aspettavo l’altro Simo”
Il nostro appuntamento è finito così, rivestendoci e dando una pulita a tutti i getti di squirt prodotti nelle ore prencedenti e portando via gli scarti della cena.
Nei giorni successi ci siamo sentiti altre volte e ho spesso mandato e ricevuto foto piccanti sino a che sabato sera non l’ho invitata a casa mia… ma questa è la prossima storia
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