Il fascino dell'uniforme - cap. 4

di
genere
prime esperienze

Mentre l’acqua calda della doccia scorreva sui nostri corpi, alcuni teneri baci, hanno smorzato il clima bollente che avevamo condiviso precedentemente: è stato in quel momento, che nella mia mente ancora euforica ed estasiata per quello che era appena successo, è piombato come un flash di una macchina fotografica, un fotogramma nitido, chiaro e potente che mi ha fatto svegliare di soprassalto.

Ho sentito per la prima volta nei suoi confronti un sentimento di pancia, che mi ha scaldato il cuore ed immediatamente ho pensato:

“Non ci siamo, si sta andando oltre, qui sta subentrando un sentimento che mi piace poco: non mi posso innamorare, non me lo posso permettere, non è nei miei piani. Oltre al fatto che è nel mezzo ad una storia, il cui finale ancora non è definito, ha prole e probabilmente nessuna voglia di avere una storia seria in questo momento”

Come a volere scacciare questo pensiero e uccidere sul nascere qualsiasi cosa, che non fosse stata, appagamento sessuale, dominio, nuove frontiere da farle esplorare, sono rientrato subito nel mio ruolo e dandole una strizzata al culo, le ho detto:

“Ti è piaciuto farti inculare dal tuo Generale? È solo mio il tuo culo, non ammetto concorrenza, almeno che non te lo chieda? Recepito l’ordine?”

“Perché mi dici così? Ti sto donando tutta me stessa. Ho fatto cose con te, che mai mi sarei immaginata di fare”

“Vale non ti ho chiesto un commento o una spiegazione, ma ti ho fatto delle domande precise: ti è piaciuto? Il tuo culo sarà solo mio? Se te lo chiederò ti farai inculare da chi dico io?”

Abbozzando un sorriso e guardandomi con i suoi occhi da cerbiatta:

“La terza domanda mi mette un po’ d’ansia. Sto vivendo queste esperienze così velocemente, lontane anni luce da tutto ciò che ho fatto per tutta una vita, che sono abbastanza confusa. Sinceramente evito di pensare, se sta succedendo vuol dire che un motivo ci sarà: l’unica certezza è che sto provando emozioni e sensazioni talmente forti, che toccano ogni terminazione nervosa del mio corpo. Non pensavo si potesse arrivare a questi stati, direi di estasi e perdita di controllo. Quindi visto tutto ciò di nuovo che ho fatto con te in questo poco tempo e senza esitazione, ho seri dubbi che la parte razionale di me possa mettere dei paletti o freni alle tue richieste.”

L’acqua continua a scorrere su di noi, mi inizia a massaggiare le palle ed avvicinandosi per darmi un bacio, seguito da un leggero morso sul labbro, mi dice:

“Per quanto riguarda la prima domanda, ti dico che non avevo mai goduto così tanto in vita mia. Ho sentito pochissimo dolore e spero di non dovere attendere altri 46 anni per rifarlo.”

Si stacca da me, si mette sugli attenti, fa il saluto che viene rivolto ai superiori di grado e dice, con tono alto e assertivo:

“Mio Generale, ai suoi ordini: il mio culo sarà sempre e soltanto suo”

Tutto ciò che mi aveva appena detto, insieme al massaggio ai testicoli, hanno resuscitato il mio cazzo, pronto a riprendere l’attività con molta vigoria.

“Vale brava, ti adoro, sei un’ottima allieva: asciughiamoci, poi visto che il mio cazzo richiede attenzioni, torniamo nel divano in salotto, ti metterò uno dei nostri giocattoli dentro al culo, dove lo terrai per tutto il tempo in cui mi farai un bel pompino e visto che ci piacciono sempre cose nuove, voglio assolutamente che accolga tutto il mio sperma nella tua bocca, che poi ingoierai”

“Vedi, te l’ho detto prima, la parte razionale non ha voce in capitolo. Come dire di no, anzi, Mio Generale ogni sua richiesta sarà esaudita”

Lubrificante nell’ano, le inserisco il Plug di diametro più grande dentro, mi accomodo nudo seduto sul divano, la faccio mettere a pecora accanto a me, in modo che possa gustarmi il suo lavoro, mentre le tocco la fica o gioco con il Plug, inserendolo e togliendolo.

Voglio però che soffra e mi implori di toccarla. Quindi la sfioro, ma poi smetto, le infilo i diti nella fica, ma dopo poche stantuffate forti le tolgo, mi diverto a stapparle l’ano con il Plug: non voglio che abbia orgasmi, se non m’implora.

Il suo pompino non è sicuramente il migliore che abbia mai ricevuto, ma quello che mi eccita è che posso insegnarle e lei è disponibile ad apprendere: tenendola per i capelli la guido, prima sulla cappella, poi chiedendole di tirare fuori la lingua e leccare l’asta, poi ancora di sputare saliva e risucchiarla. La cosa che invece fa molto bene è raccogliere le palle, quasi strizzandole, nella mano, e poi succhiare i testicoli.

L’ultimo passaggio, prima di avere la mia meritata sborrata nella sua gola, ma senza esagerare perché l’allieva è ancora novella, è quello di chiavarle la bocca e farle sentire il cazzo in gola. Voglio che dei piccoli conati di saliva mi impiastriccino tutto il membro, ed a quel punto sempre guidandola per i capelli, farle strusciare tutto il viso, bagnandolo con un mix di liquidi.

La prima lezione di sesso orale è terminata, per oggi può bastare così. Mentre la sollevo tirandola per i capelli:

“Se vuoi godere mi devi implorare, sennò non ti tocco”

“Dai ti prego, per favore, fammi godere”

Inizio a strofinarle il suo immenso clitoride, come sempre gonfio, prendendolo tra le dita e massaggiandolo come fosse un pene. Poi schiaffetti, per finire con la penetrazione manuale: se la stantuffi velocemente, massimo quaranta secondi, la sua fica inizia a trasformarsi in una cascata.

Con l’altra mano guido il suo pompino.

In pochissimo tempo inizia a godere, ansimare, urlare, ovviamente tralasciando il mio cazzo: attendo l’esaurirsi della sua trans, dopodiché la riprendo per i capelli, e con fermezza inizio a chiavarle la bocca. Nei miei piani, avrei voluto vederla a bocca aperta, con la lingua su cui si adagiava il mio sperma e successivamente vedere la reazione al suo primo ingoio.

La foga, l’eccitazione, l’animale che avevo dentro, hanno avuto il sopravvento: ho continuato, quasi soffocandola, a stantuffarle la bocca e con forza l’ho tenuta premuta sul mio cazzo sborrandole direttamente in gola. Si è liberata dopo qualche secondo e dopo aver dato quattro respirate a polmoni aperti, un piacevole e caldo conato di sperma è caduto sul mio inguine.

È un apprendista acerba, che grazie al piacere ed agli innumerevoli orgasmi che prova, al fatto di essere intimamente una gran troia ed amante del cazzo, fornisce sempre delle prestazioni superlative e livelli di applicazione molto alti.

Il fatto di essere sensuale ed una bella donna, la rendono indimenticabile: per essere sincero, all’epoca dei fatti, ha messo in seria difficoltà il mio autocontrollo e contenere le emozioni che mi ha suscitato non è stato semplice.
di
scritto il
2024-12-09
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