Una dolce dama torinese
di
BANANA JOE
genere
etero
Ci siamo incontrati per caso in strada, sotto i portici magici di corso Vittorio, a Torino.
Lei, occhi da schianto, corpo sinuoso da mozzare il fiato a un pezzo di legno, era talmente gnocca – per usare un termine tecnico – che ho faticato ad arrivare “sano” al mio portone. Era in compagnia (forse, ma i miei occhi erano stregati da Lei) di due amiche.
Ma Lei era U-N-I-C-A.
Così arrivai a casa, mi cambiai per essere un maschio decente, una bella pulita e un goccio di profumo e poi, attesa un’ora e dieci, con il cuore in gola mi sono affacciato a cercarla in pizzeria.
Incredulo, quando l’ho vista il cuore è rimbalzato in bocca come il quella canzone degli 883 (6 1 Mito).
Mi sono seduto con loro, apparentemente tranquillo, ma dico io come fai a stare tranquillo con una Sirena come quella davanti? Mi sono sforzato ed ho imparato praticamente un riassunto della sua vita.
Dopo la pizzeria lei si è avvicinata alle amiche facendomi segno di aspettare che avevano cose da donne da dirsi.
“Cose sporche? Che si diranno? Quanto duro? O quanto ce l’avrò grosso e quanto duro?”.
Quando la Madame Peccato è tornata da me non capivo più niente. Per fortuna che la mia mansarda è a quattro passi.
Li abbiamo fatti chiacchierando, l’ho fatta ridere un po’, poi, fingendo calma da Uomo, l’ho presa sotto braccio e le ho fatto scegliere dalla Farmacia i goldoni che preferiva.
Ne abbiamo prese due scatole alla fine perché mi stuzzicava comprarne una a gusto frutta per una cosetta tra noi due…
In ascensore l’ho spinta contro la parete e mi ci sono incollato. MASCHIO, VOGLIOSO, VORACE DI BOCCA, PASSERA.
In casa la stavo già praticamente scopando sul posto. Ci siamo spintonati, spogliati a vicenda da quei vestiti in fiamme.
ORA IL PUNTO DI VISTA DIVENTA QUELLO DI LEI:
“Ma questo è molto maschio e per essere un cinquantenne mi sa che è ancora un discreto stallone. Sentiamo un po’ l’attrezzatura. Mmmm…sono già un filo bagnata alla passerotta.
Okay, calma, vuole solo che glielo succhi. Dai che è facile, i maschi sono tutti uguali.
Dai resta nudo anche tu, porcellino…
Mmmm però bel cazzo!
Okay ho capito devo spompinare da brava femmina italiana. Vedrai che come ciucciamo noi il calippo non lo succhia nessuna.
Nelle mie fantasie più estreme sono nuda, in ginocchio in mezzo ai maschi di un privé che me ne fanno di tutti i colori. Guarda come mi sta palpando le tette! Dai focoso maschiaccio da monta!
Ecco ora te lo prendo in bocca. Tranquillo ciccio che ti guardo negli occhi mentre te lo succhio…
Ecco guarda come faccio, altro che la tua ex moglie e le fidanzatine verginelle. Io sono la Dea dei Pompini! Apro bene, okay però non mi tenere per la testa che mi dà fastidio. Ecco lecco bene la cappella rossa rossa. Che bel calibro. Ed è anche bello duro. Te l’ho fatto intostare io così o stavi pensando a qualche attrice porno? Malena?
Okay allora chiamami Malena, ma solo per staseraaa.
GLUP, GLUP. CAZZO IN BOCCA. CIUCCIO LA TUA BEGA. ORA IN APNEA GIU’ TUTTO IN GOLA FINO AI COGLIONI.
Ma da quanto è che non svuoti le palle?
Okay lo ciuccio come una assatanata ma NON VENIRMI IN GOLA PER FAVORE!
Lei, occhi da schianto, corpo sinuoso da mozzare il fiato a un pezzo di legno, era talmente gnocca – per usare un termine tecnico – che ho faticato ad arrivare “sano” al mio portone. Era in compagnia (forse, ma i miei occhi erano stregati da Lei) di due amiche.
Ma Lei era U-N-I-C-A.
Così arrivai a casa, mi cambiai per essere un maschio decente, una bella pulita e un goccio di profumo e poi, attesa un’ora e dieci, con il cuore in gola mi sono affacciato a cercarla in pizzeria.
Incredulo, quando l’ho vista il cuore è rimbalzato in bocca come il quella canzone degli 883 (6 1 Mito).
Mi sono seduto con loro, apparentemente tranquillo, ma dico io come fai a stare tranquillo con una Sirena come quella davanti? Mi sono sforzato ed ho imparato praticamente un riassunto della sua vita.
Dopo la pizzeria lei si è avvicinata alle amiche facendomi segno di aspettare che avevano cose da donne da dirsi.
“Cose sporche? Che si diranno? Quanto duro? O quanto ce l’avrò grosso e quanto duro?”.
Quando la Madame Peccato è tornata da me non capivo più niente. Per fortuna che la mia mansarda è a quattro passi.
Li abbiamo fatti chiacchierando, l’ho fatta ridere un po’, poi, fingendo calma da Uomo, l’ho presa sotto braccio e le ho fatto scegliere dalla Farmacia i goldoni che preferiva.
Ne abbiamo prese due scatole alla fine perché mi stuzzicava comprarne una a gusto frutta per una cosetta tra noi due…
In ascensore l’ho spinta contro la parete e mi ci sono incollato. MASCHIO, VOGLIOSO, VORACE DI BOCCA, PASSERA.
In casa la stavo già praticamente scopando sul posto. Ci siamo spintonati, spogliati a vicenda da quei vestiti in fiamme.
ORA IL PUNTO DI VISTA DIVENTA QUELLO DI LEI:
“Ma questo è molto maschio e per essere un cinquantenne mi sa che è ancora un discreto stallone. Sentiamo un po’ l’attrezzatura. Mmmm…sono già un filo bagnata alla passerotta.
Okay, calma, vuole solo che glielo succhi. Dai che è facile, i maschi sono tutti uguali.
Dai resta nudo anche tu, porcellino…
Mmmm però bel cazzo!
Okay ho capito devo spompinare da brava femmina italiana. Vedrai che come ciucciamo noi il calippo non lo succhia nessuna.
Nelle mie fantasie più estreme sono nuda, in ginocchio in mezzo ai maschi di un privé che me ne fanno di tutti i colori. Guarda come mi sta palpando le tette! Dai focoso maschiaccio da monta!
Ecco ora te lo prendo in bocca. Tranquillo ciccio che ti guardo negli occhi mentre te lo succhio…
Ecco guarda come faccio, altro che la tua ex moglie e le fidanzatine verginelle. Io sono la Dea dei Pompini! Apro bene, okay però non mi tenere per la testa che mi dà fastidio. Ecco lecco bene la cappella rossa rossa. Che bel calibro. Ed è anche bello duro. Te l’ho fatto intostare io così o stavi pensando a qualche attrice porno? Malena?
Okay allora chiamami Malena, ma solo per staseraaa.
GLUP, GLUP. CAZZO IN BOCCA. CIUCCIO LA TUA BEGA. ORA IN APNEA GIU’ TUTTO IN GOLA FINO AI COGLIONI.
Ma da quanto è che non svuoti le palle?
Okay lo ciuccio come una assatanata ma NON VENIRMI IN GOLA PER FAVORE!
1
7
voti
voti
valutazione
3.1
3.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Tutte schiave del patriarcato – Parte II Le famose cedono chinando il caporacconto sucessivo
Pornosposine: il matrimonio di Matilde
Commenti dei lettori al racconto erotico