Le Ripetizioni 3

di
genere
etero

Erano passati solo tre giorni dall’ultima volta che le avevo fatto ripetizioni, ma l’attesa era stata snervante e quasi infinita. Per me era stata una vera e propria liberazione aver fatto sesso per la prima volta, ora però non vedevo l’ora di rifarlo. Non so quante volte ripensai a quello che era successo tre giorni prima, non so nemmeno quante seghe avevo fatto pensandoci.
Stavolta arrivo a casa sua puntuale, non voglio sembrare strano ed arrivare in anticipo. Lei mi apre la porta poco dopo, stavolta è vestita a differenza dell’ultima volta, indossava una maglietta larga grigio scuro e un paio di leggings neri. Dopo avermi salutato andiamo verso la sua stanza, ovviamente lei durante il percorso ha messo in mostra per bene il suo culo, stretto in quei leggings, che avevo già voglia di toglierle.
Inizio la lezione. Lei però a quanto pare si direbbe si stava divertendo a provocarmi durante le mie spiegazioni. Si accarezzava spesso i seni da sopra la maglietta, era chiaro che non avesse il reggiseno sotto la maglietta. Poi si passava la matita sulla labbra e la moderna leggermente. Cercai di concentrarmi il più possibile sulla mia spiegazione, del resto io in origine ero andato lì per quello, per rendermi utile con la scuola, però era così difficile, sentivo il cazzo che mi stava per esplodere nei pantaloni. Non vedevo l'ora di arrivare alla fine di quella lezione, volevo essere pagato.
Sembrò interminabile quell'ora, ma alla fine l'ora finì e fu lei a ricordarmelo, posando una mano sulla mia coscia e iniziando a massaggiarmi risalendo lentamente. Arriva in un batter d'occhio tra le mie gambe, mi accarezza l'erezione da sopra i pantaloni facendomi sussultare al suo tocco delicato. Continua per un po’ ad accarezzarmi da sopra i pantaloni, prima di iniziare a slacciare i pantaloni. Da quel momento in poi mi trovo in un attimo con i pantaloni e i boxer alle caviglie, e lei china sul mio cazzo. Me lo prende tutto in bocca, con fare quasi famelico, come la prima volta se lo fa scorrere tutto fino in gola, si gusta ogni centimetro. Devo ammettere che ci sa proprio fare con i pompini e me lo stava largamente dimostrando.
Sono io a fermarla, lei capisce al volo, dalla scrivania ci spostiamo verso il letto. Io sul letto ci arrivo nudo, non avevo tante altre cose da togliere, lei invece è ancora vestita, così le sfilo la maglietta, poi avvicino la bocca alle sue tette, morivo dalla voglia di farlo, così accarezzo con le labbra i suoi capezzoli, che sono piccoli ma eccitati, e inizio delicatamente a leccarli. Le faccio scappare qualche sospiro, ma la sua mano mi spinge verso il basso.
A quel punto le tolgo i leggings insieme alle mutandine, finalmente è nuda anche lei. Lei apre le gambe, rimango per un attimo la guardare la sua figa, era così invitante. Mi chino su di lei e faccio scorrere la mia lingua su tutta la sua figa, la faccio sussultare di piacere, continuo a leccarla come avevo già fatto l’altra volta, capisco che le piace, ma io mi interrompo lo stesso.
Mi rialzo leggermente, prendo il mio cazzo decisamente duro con la mano e lo avvicino alla sua figa. La guardo quasi a chiederle il permesso, ero comunque alla seconda scopata nella mia vita. Lei mi dice solo una parola: -Scopami-
Entro in lei. Inizio a spingere delicatamente, che sensazioni magiche. Il mio cazzo entra tutto in lei con una facilità spaventosa, la sensazione che provo è ancora più devastante della prima volta. Mi incoraggia a farlo più forte, con più decisione, io lo faccio subito, sono trasportato da quel momento. Senza quasi che me ne accorgessi la sto penetrando con una rapidità incessante, mi sta venendo tutto così naturale. Lei geme, sembra proprio che se lo stia godendo. Mi piaceva da morire quello che stavo vivendo e non ero intenzionato a fermarmi.
È lei a chiedermi se volessi provare un’altra posizione. Non potevo dirle di no. Esco da lei, si gira e si mette a novanta sul letto. Io mi metto dietro di lei e subito dopo sono dentro la sua figa di nuovo. Mi era mancata per quei pochi secondi che erano trascorsi tra una posizione e l’altra. Mi chiede di usare tutta la forza che ho. Così faccio, la penetro forte, spingo ogni centimetro dentro di lei, mentre la tengo per i fianchi. Mi accorgo però che in quella posizione non resisterò ancora a lungo e glielo dico. Lei mi dice di non preoccuparmi e di lasciarmi andare. Io lo faccio, mi abbandono completamente, continuo a farlo, finché non sento sopraggiungere l’orgasmo. Vengo di nuovo dentro di lei, mentre la sento tremare, capisco che anche lei è venuta.
Ci sediamo sul letto per un attimo, mi viene da dirle grazie. Mi sentivo quasi in dovere di dirlo. Lei mi guarda, mi sorride e mi dice che l’ho stupita, che non pensava avessi questo potenziale. Incasso il complimento e inizio a rivestirmi, conscio che non vedo l’ora arrivi la prossima lezione.
scritto il
2024-12-17
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