Sono solo attivo, papà
di
nandomando
genere
incesti
Un paio di volte, mentre scopavo il mio amico Andrea,mi era parso di aver sentito mio padre rientrare del tempo, ma troppo presi dal fatto di essere finalmente in un letto e non nella solita cantina o nei bagni dell'università non ci ho fatto troppo caso.
Poi invece una sera mentre Mattia stava sotto di me, faccia a faccia, ho proprio visto papà passare dalla porta di camera mia semi aperta e farmi l'occhiolino, e andarsene.
Andrea, manco a dirlo, pensava solo a prenderlo e menarselo.
Qualche sera dopo il fattaccio ( neanche tanto, mi ha strizzato l'occhio...) rientro dopo cena e papà, come faceva abbastanza spesso era sul divano col suo whisky e il suo sigaro e mi invita a sedermi accanto a lui per un "discorsetto".
Il whisky l'ho gustato anch'io, quella sera, il sigaro ho imparato a fumarlo.
Il succo del discorso era "Non importa se fai sesso con il tuo amico ma...avevi il preservativo, vero?"
"Ma sì, dai, papà."
"Ti avevo detto di stare attento con le ragazze e invece...ma l'importante è il preservativo, vai sereno".
Il whisky mi stava piacendo, a papà lo rendeva più...disinibito? Forse più diretto. Non che ci volesse molto, dopo il divorzio portava tranquillamente in casa le sue conquiste.
"Soprattutto quando lo prendi in culo devi imporlo tu al tuo amico."
Non so come mi è uscita la frase "Papà, è Andrea che lo prende in culo, non io."
"Ah, frocio ma attivo. Non male."
Frocio. Va bene che erano altri tempi, però...
"Ma non hai provato con una ragazza? Nessuna curiosità?"
"Mmmh sai che no?"
"Sai che mi scappa una pisciata? Andiamo?"
Lo seguo in bagno, e la cosa mi intrigava pur non avendo mai pensato a mio padre sotto certi punti di vista.
Ci abbassiamo i pantaloni della tuta e volutamente non gli guardo il cazzo, lui invece dopo la pisciata butta l'occhio dietro e insiste.
"Ma da quanto ti fai inculare da Andrea?"
"Da mai, papà, non preoccuparti."
Torniamo in sala e mi passa direttamente la bottiglia, per fortuna aveva finito i sigari e gli ho dato le mie sigarette.
Pausa sigaretta in silenzio.
Poi la richiesta.
"Dovrei controllare se davvero non l'hai mai preso."
"Papà, ma sei scemo?"
"Magari lo dici perché ti vergogni. Cioè, va bene attivo, per carità.
Ma avevo un amico a militare che era solo attivo ma poi di notte lo prendeva volentieri."
"No, non l'ho mai preso?"
A quel punto mi alza, mi abbassa i pantaloni della tuta e mi dice "Vediamo se è vero!"
Lo sento però ridere, sto al gioco e mi apro piano le natiche.
"Contento, papà?" e rido con lui, però resto lì.
"Sembra vero. Aspetta."
Mi appoggia un dito ma senza sforzare.
"È vero. Ci mancava che avessi un figlio bugiardo. Guarda che sei bello in tiro, però, adesso come minimo vai a letto e ti spari una sega pensando al tuo bell'Andrea che ti scopa."
Effettivamente, mi rivesto senza continuare la conversazione e vado a letto.
Col cazzo che non vuole andare giù, mi fumo una canna e inizio a segarmi.
Ma stavolta Papà mi guarda tranquillamente dalla porta.
Poi invece una sera mentre Mattia stava sotto di me, faccia a faccia, ho proprio visto papà passare dalla porta di camera mia semi aperta e farmi l'occhiolino, e andarsene.
Andrea, manco a dirlo, pensava solo a prenderlo e menarselo.
Qualche sera dopo il fattaccio ( neanche tanto, mi ha strizzato l'occhio...) rientro dopo cena e papà, come faceva abbastanza spesso era sul divano col suo whisky e il suo sigaro e mi invita a sedermi accanto a lui per un "discorsetto".
Il whisky l'ho gustato anch'io, quella sera, il sigaro ho imparato a fumarlo.
Il succo del discorso era "Non importa se fai sesso con il tuo amico ma...avevi il preservativo, vero?"
"Ma sì, dai, papà."
"Ti avevo detto di stare attento con le ragazze e invece...ma l'importante è il preservativo, vai sereno".
Il whisky mi stava piacendo, a papà lo rendeva più...disinibito? Forse più diretto. Non che ci volesse molto, dopo il divorzio portava tranquillamente in casa le sue conquiste.
"Soprattutto quando lo prendi in culo devi imporlo tu al tuo amico."
Non so come mi è uscita la frase "Papà, è Andrea che lo prende in culo, non io."
"Ah, frocio ma attivo. Non male."
Frocio. Va bene che erano altri tempi, però...
"Ma non hai provato con una ragazza? Nessuna curiosità?"
"Mmmh sai che no?"
"Sai che mi scappa una pisciata? Andiamo?"
Lo seguo in bagno, e la cosa mi intrigava pur non avendo mai pensato a mio padre sotto certi punti di vista.
Ci abbassiamo i pantaloni della tuta e volutamente non gli guardo il cazzo, lui invece dopo la pisciata butta l'occhio dietro e insiste.
"Ma da quanto ti fai inculare da Andrea?"
"Da mai, papà, non preoccuparti."
Torniamo in sala e mi passa direttamente la bottiglia, per fortuna aveva finito i sigari e gli ho dato le mie sigarette.
Pausa sigaretta in silenzio.
Poi la richiesta.
"Dovrei controllare se davvero non l'hai mai preso."
"Papà, ma sei scemo?"
"Magari lo dici perché ti vergogni. Cioè, va bene attivo, per carità.
Ma avevo un amico a militare che era solo attivo ma poi di notte lo prendeva volentieri."
"No, non l'ho mai preso?"
A quel punto mi alza, mi abbassa i pantaloni della tuta e mi dice "Vediamo se è vero!"
Lo sento però ridere, sto al gioco e mi apro piano le natiche.
"Contento, papà?" e rido con lui, però resto lì.
"Sembra vero. Aspetta."
Mi appoggia un dito ma senza sforzare.
"È vero. Ci mancava che avessi un figlio bugiardo. Guarda che sei bello in tiro, però, adesso come minimo vai a letto e ti spari una sega pensando al tuo bell'Andrea che ti scopa."
Effettivamente, mi rivesto senza continuare la conversazione e vado a letto.
Col cazzo che non vuole andare giù, mi fumo una canna e inizio a segarmi.
Ma stavolta Papà mi guarda tranquillamente dalla porta.
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Commenti dei lettori al racconto erotico