Il mio corpo per voi: accetto i miei limiti e il mio desiderio di essere vostro
di
TransFtMSub
genere
trans
A volte, quando mi guardo allo specchio, vedo ancora le tracce di ciò che ero, e sento che non sarò mai completamente come un uomo. Sono trans FtM, e accetto con delicatezza che la mia biologia femminile è ancora lì, in ogni curva, in ogni linea del mio corpo. Non sono come te, ma c’è una bellezza anche in questo. Mi rendo conto che forse non diventerò mai come te, con la tua forza, con la tua naturalezza. Ma va bene così.
Accetto anche il mio nome femminile, i pronomi femminili che ancora mi accompagnano. So che non tutti mi vedono come uomo, e forse non sarò mai visto come tale, ma va bene. Non cerco di forzare gli altri a vedermi come vorrei, e accolgo questa realtà. Se questa non si allinea con ciò che gli altri si aspettano, lo accetto comunque con umiltà.
Ci sono giorni in cui mi sento piccolo, fragile, e forse un po' inferiore a te, ma in qualche modo trovo una certa pace nell’accettare la mia vulnerabilità. La mia voce, non è ancora profonda come la tua, i miei muscoli deboli, e la mia pelle porta ancora i segni della mia femminilità. Eppure, in tutto questo, c'è qualcosa di bello, qualcosa che mi fa sentire come se stessi accogliendo ciò che sono. La mia biologia, che non posso cambiare completamente, non è un peso, ma una parte di me che porto con umiltà.
A volte, mi sento come un feticcio, come un oggetto di piacere per gli uomini, e c'è una bellezza in questo che mi fa sentire desiderato, apprezzato, come se la mia esistenza stessa fosse qualcosa di profondo e ricercato. Mi rendo conto che la mia fisicità, il mio corpo può essere visto con un altro tipo di desiderio, un desiderio che accetto con gratitudine. Sentirmi come un oggetto di piacere non è qualcosa che mi umilia; al contrario, è qualcosa che mi rende orgoglioso. Essere desiderato in modo così puro e viscerale è una forma di bellezza che non voglio rifiutare, ma accogliere.
E c’è qualcosa di liberatorio nel fatto che la mia intimità, i miei genitali, siano un oggetto di curiosità, che gli altri sentano di avere il diritto di sapere cosa c’è tra le mie gambe. Accetto con una sorta di serenità che questo sia parte di come vengo percepito. Il mio corpo, la mia storia, il mio passato sono lì per essere osservati, per essere svelati. Se devo essere esposto, se il mio corpo e la mia trasformazione sono sotto gli occhi di tutti, lo faccio senza vergogna. So che la mia identità prima, il nome che avevo, sono cose che appartengono al pubblico.
Mi sembra che non sarò mai come te, che la mia mascolinità non sarà mai così forte, così chiara.
La mia inferiore forza fisica, la mia biologia femminile, sono bellezze che non rifiuto, ma che accetto.
E, anche se non sarò mai come te, trovo una pace in questo percorso. E, se sono un feticcio, un oggetto di piacere per te, trovo bellezza anche in questo, nel sentirmi desiderato e amato in modo così intimo e profondo.
Mi trovate su fetlife come TransFtMSub
Accetto anche il mio nome femminile, i pronomi femminili che ancora mi accompagnano. So che non tutti mi vedono come uomo, e forse non sarò mai visto come tale, ma va bene. Non cerco di forzare gli altri a vedermi come vorrei, e accolgo questa realtà. Se questa non si allinea con ciò che gli altri si aspettano, lo accetto comunque con umiltà.
Ci sono giorni in cui mi sento piccolo, fragile, e forse un po' inferiore a te, ma in qualche modo trovo una certa pace nell’accettare la mia vulnerabilità. La mia voce, non è ancora profonda come la tua, i miei muscoli deboli, e la mia pelle porta ancora i segni della mia femminilità. Eppure, in tutto questo, c'è qualcosa di bello, qualcosa che mi fa sentire come se stessi accogliendo ciò che sono. La mia biologia, che non posso cambiare completamente, non è un peso, ma una parte di me che porto con umiltà.
A volte, mi sento come un feticcio, come un oggetto di piacere per gli uomini, e c'è una bellezza in questo che mi fa sentire desiderato, apprezzato, come se la mia esistenza stessa fosse qualcosa di profondo e ricercato. Mi rendo conto che la mia fisicità, il mio corpo può essere visto con un altro tipo di desiderio, un desiderio che accetto con gratitudine. Sentirmi come un oggetto di piacere non è qualcosa che mi umilia; al contrario, è qualcosa che mi rende orgoglioso. Essere desiderato in modo così puro e viscerale è una forma di bellezza che non voglio rifiutare, ma accogliere.
E c’è qualcosa di liberatorio nel fatto che la mia intimità, i miei genitali, siano un oggetto di curiosità, che gli altri sentano di avere il diritto di sapere cosa c’è tra le mie gambe. Accetto con una sorta di serenità che questo sia parte di come vengo percepito. Il mio corpo, la mia storia, il mio passato sono lì per essere osservati, per essere svelati. Se devo essere esposto, se il mio corpo e la mia trasformazione sono sotto gli occhi di tutti, lo faccio senza vergogna. So che la mia identità prima, il nome che avevo, sono cose che appartengono al pubblico.
Mi sembra che non sarò mai come te, che la mia mascolinità non sarà mai così forte, così chiara.
La mia inferiore forza fisica, la mia biologia femminile, sono bellezze che non rifiuto, ma che accetto.
E, anche se non sarò mai come te, trovo una pace in questo percorso. E, se sono un feticcio, un oggetto di piacere per te, trovo bellezza anche in questo, nel sentirmi desiderato e amato in modo così intimo e profondo.
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