Per riprendermi dall'ansia da prestazione, niente meglio della sorella. Grandi chiavate
di
LyKKoumi
genere
incesti
Quando vai in ansia da prestazioni, e ti si ammoscia, niente di meglio della figa di famiglia per ripartire.
Niente, capitò che andai in ansia da prestazioni, una stronza molto bella, ma fredda e avida, che io volevo esibire, riuscì a mandami in crisi, feci cilecca, e lei andò a raccontarla in giro.
E non era neanche un bel periodo per me, anzi era un periodo si sfiga, stavo quasi fallendo con la mia attività. A 46 anni, un bel casino, dalle stelle alle stalle.
Un amico medico mi disse che ero stato un coglione, mi ero fatto dominare da una stronza, solo per far vedere che me la scopavo.
" E come me ne esco?" Hai bisogno di una donna sana, che ti voglia bene, lascia stare il viagra, che ti fa male pure.
Il mio business andava malissimo, ebbi una crisi finanziaria tremenda.
Dovetti lasciare anche la casa splendida che avevo affittato anni prima, sotto fallimento non potevo avere beni immobili, ma mi offrì ospitalità mia sorella Giovanna, 56 anni, 10 più di me, recente vedova, un po ingrassata, ma sostanzialmente una bella donna, con i figli emigrati a Milano,che non rimpiangeva il marito, un avido egoista che forse la picchiava pure.
Lei era insegnante, aveva le camere dei figli, che mi offrì volentieri, e non chiedeva neanche un contributo per le spese, ma non ero proprio a zero e volevo collaborare.
Non era molto contento della mia vita, non l'approvava prima, donne, macchine, esibizione di soldi e lusso, e poi il crollo, la solitudine, e perfino quella forma di impotenza di cui si era parlato.
" Sei laureato, puoi insegnare anche tu, cercano insegnanti in un'accademia privata, ti presento io"
Prima non ci avrei pensato, mi diedero l'incarico, e cominciai ad appassionarmi, la paga certo era 1/10 di quello che tiravo su precedentemente, ma mi ci rassegnai.
Giovanna, ne fu felice, la vedevo triste, i figli lontani, non aveva fatto una vita bellissima, tanto che una sera le dissi che sarebbe stato bello uscire insieme, andare al ristorante ed al teatro.
" Non ho praticamente niente da mettermi," ma wra contenta si vedeva, diedi fondo alle mie riserve per farle comprare delle belle cose, stava proprio bene, e facemmo una serata mondana.
Grazie, fratello, quanti anni, che non uscivo più, ma perché? "
Non lo so, so che stasera sto benissimo con te, e sono contento, dopo tanto tempo"
Le offrii il braccio, passeggiammo un po per il centro, stranamente sentivo il suo seno, e mi dava piacere, ed un certo fremito, e dire che con le donne avevo dei trascorsi di tutti i tipi.
Anche lei sembrava contenta, mi disse che le faceva piacere avermi per casa, ci stava più volentieri, e che pur essendo fratello e sorella, praticamente non avevamo confidenza.
Fu una bella serata, e prima di andare a letto, mi baciò leggermente sulla guancia, incredibile, ne fui felice.
La mattina dopo era domenica, andò a messa, l'aspettavo, mi stavo interessando a lei, avevamo una giornata per noi due, decidemmo di prendere la macchina e farci un giro.
Eravamo contenti, camminavamo abbracciati, cose semplici, lei era ua donna allegra, anche se con qualche malinconia, e mi trasmetteva gioia.
Cominciai a guardarla con un desiderio marcato, avrei voluto abbracciarla, volevo baciarla, ma non sapevo come dirglielo.
Se ne accorse un po lei, mentre camminavamo per un sentiero lungo il fiume, mi prese la mano, "che c'è fratellino, cosa volevi dirmi?" sorrideva.
Giovanna, vorrei abbracciarti, vorrei baciarti, non so perché"
" E questo è tutto? chissà cosa pensavo" scherzò.
Vieni qui, mi disse, la presi nelle braccia e ci baciammo, fu una cosa naturale ma splendida, eravamo entrambi contenti.
ne sentii il bel corpo sodo , ben conservato, e poi, non dovevo esibirmi come grande scopatore, era così, fratello e sorella.
Bella giornata, la sera eravamo assieme a casa, e ci sedemmo vicini.
"Non esci? " No Giovanna, mi piace stare vicino a te, anche solo a fare due parole, sto bene con te, e la gente non mi interessa più. "
"Oh, ragazzo, mi disse, non mi corteggiare, sono tua sorella"
" e perchè? cosa faccio di male?
" prima di tutto non è lecito, ma poi corri dei rischi, mica sono una gatta morta, se mi stuzzichi, io sono una donna calda"
La frase mi fece effetto, la guardai come femmina, ma non come guardavo le altre, forse mia sorella non aveva una linea dei fianchi perfetta, cosce da copertina, ma era soda, un bel viso, un bel seno, un insieme armonioso, e certo, anche un po sexy.
Le risposi, "mica sola calda, sei anche bona ....""
Mi prese in giro :" ah ti interesso, proprio a te che ti facevi vedere con tutte le zoccole della città?"
Toccato, hai ragione, dovevo proprio essere uno scemo., risposi.
"No peggio, sei sempre stato un coglione, le zoccole ti hanno sfruttato, e poi ti hanno umiliato"
" Ce l'hai con me?"
"ma io ti voglio bene, scemo, vieni qui, " mi prese per le mani e mi baciò, un bacio intimo, sentito, come mai mi era capitato,
Mi sembra la cosa più bella che mi sia capitata, Giovanna.
"ora mettiti tranquillo, e impara a guardarmi come una donna, ma tu delle donne non hai mai capito niente"
Ce ne andammo a letto, nelle rispettive camere, ed ora facevo i conti con me stesso, era indubbio, le volevo bene, forse di più, ma era mia sorella, ma non potevo più fare a meno di lei.
Nei giorni successivi, lei era molto sorridente, allegra, ogni tanto mi baciava, senza ritrarsi, passammo molte sere a parlare del più e del meno.
Potevamo fare dei passi avanti, forse, ma eravamo un po incerti, tornarono i figli per le vacanze, erano contenti che ci fosse lo zio in casa, a far compagnia alla mamma.
Questo la rallegrò ancora, era brava come insegnante, aveva successo, e anche nei giornali locali si parlava dei buoni risultati che aveva.
La accompagnai negli studi televisivi, la feci mettere nel modo più elegante, fece delle gran belle figure, la gente la fermava per strada, la salutava.
Cominciò a tenermi per la mano, era tarda estate, era un po scollata, ne vedevo il seno bellissimo, le cosce erano molto scoperte, c'era confidenza fra noi, ogni tanto ci si baciava sospirando.
Non so come, dopo un bacio sulle labbra, le presi il seno,lei abbassò le spalline, presi in bocca quei capezzoli dolcissimi, fu una sensazione di femminilità completa che entrò in me, una cosa che non conoscevo, intima, che mi convinse a volerle dare ancora più piacere, mi inginocchiai fra le sue cosce, e puntai sulle sue grandi labbra, inserendo la lingua, e stimolandola, mentre sospirava e mi teneva per la testa.
Rimasi più sconvolto io, quando la sentii sussultare, aveva avuto un orgasmo, ma il mistero che anche io l'avevo avuto, e non mi ero nemmeno toccato.
Riaprì gli occhi e mi sorrise, mi hai fatto impazzire, mi disse Giovanna.
Ed ora che vuoi fare?
Voglio far l'amore con te, sorella mia, so che non è lecito, ma non credo di aver amato mai in vita mia una donna, come amo ora te."
Mi vuoi?
Non ho mai desiderato una donna , come desidero ora te.
Non ricordo nemmeno come ci spogliammo, eravamo nudi, ora sul letto, intimi, toccavamo ogni parte dei rispettivi corpi, fin quando, dopo avermi baciato anche il cazzo che ormai era durissimo, non mi fece entrare dentro di se, ed iniziammo una fortissima scopata, voluta, eccitata, appassionata.
Ci girammo varie volte, a volte lei sopra, a volte io, eravamo sudati, ma non ci facevamo caso, avemmo degli orgasmi, non me ne ricorso neanche più, tanto riprendevamo come fossimo ragazzini.
Aveva ragione era davvero una donna caldissima, eccitante, ma anche desiderosa di prendere e dare piacere.
Quando ansimando fummo uno a fianco dell'altra , completamente nudi, un po affannati, non resistemmo e ci baciammo ancora con passione.
" E' stato bellissimo, sorella mia"
" ma tu non avevi problemi di erezione? mi hai quasi sfondata, bel cazzone," scherzò lei.
Già, me ne ero completamente dimenticato, eppure quella cosa mi aveva devastato, ed ora niente, tutto così naturale.
Nella notte, dormimmo assieme, avemmo un altro rapporto, molto più dolce e rallentato, pieno di premure reciproche e di parole d'amore.
Nei giorni successivi eravamo una coppia scatenata, anche se Giovanna, mi faceva notare che non poteva durare, non doveva durare.
Siamo fratello e sorella, non dobbiamo neanche dare scandalo ai figli, ed agli altri fratelli.
Ma non vivo più senza di te, e non ho mai avuto tanto piacere sessuale come con te.
Per un po di tempo, non ci ponemmo problemi, praticamente avevamo rapporti quasi tutti i giorni, intensi, passionali.
E lei diventava sempre più calda.
ma lei doveva risolvere, il suo senso della vita, non le permetteva di pensare che ci chiudessimo in quel recinto di piacere, che non pteva essere eterno.
Fu lei stessa, che mi presentò una sua collega più giovane, forse, anni prima, non l'avrei neanche guardata, ma era una donna vera, sensuale, intelligente, e , aveva una ammirazione per me, senza preconcetti.
Me ne innamorai, Giovanna l'aveva pensata giusta, quella donna le somigliava molto,.
Mia sorella ne ebbe tanta gioia, mi amava, e voleva che non mi chiudessi nel recinto dell'incesto.
Ma anche a lei aveva fatto bene il sesso con me, e alla già grande ammirazione che la circondava per la sua intelligenza a notorietà, aggiunse una sensualità, che le portava tanti corteggiatori.
Una sera parlammo assieme, mano nella mano.
E' bellissimo far l'amore con te sorella mia, mi hai ricostruito, come uomo, ora so cos'è importante.
" E tu pensi che per me è stato di meno?
Mi sono sentita una domma amata desiderata, presa in una passione mia vissuta prima.
Ma non ti preoccupare, fai la tua vita, con la tua nuova donna.
Io farò la mia.
E, quando proprio non ne potremo più, non ci mancheranno mezzi per riprendere le nostre notti folli, il sesso fra noi, la nostra passione.
Ci baciammo, non era solo una promessa, ed avemmo un'altra notte d'amore.
Poi la vita svoltò. Io ebbi dei figli, ripresi una carriera economica, ma non dimenticavo mai Giovanna.
Lo sapevano tutti, ogni tanto dovevamo stare un po da soli.
Una gioia immensa.
Fu incesto? e chi se ne frega. Auguro a tutti il piacere che scambiammo io e mia sorella.
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