Dettaglio di un orgasmo
di
Aida50
genere
dominazione
Spingeva nella mia gola, a tal punto da farmi sentire il glande battere contro le tonsille… la mia testa immobilizzata dalle sue mani, le mie mani legate dietro la schiena.
Potevo muovere solamente la lingua, quanto basta per leccare la base del suo fallo.
Sentii il cazzo gonfiarsi e in una esplosione percepii il primo schizzo proprio dritto in gola.
La presa dietro la mia testa rimase forte, tanto che feci fatica a deglutire e sentii un rigolo bagnato e gelatinoso scendere passivamente in gola, lasciando dietro di sé un sapore dolciastro.
Fu un attimo, subito arrivò un secondo getto di sperma, molto più abbondante che mi fece strizzare gli occhi in una smorfia. Respiravo a fatica e sentivo di non poter ingoiare ancora senza che lui smettesse di spingerlo.
Alcune gocce colarono in quell’istante sul mio mento mentre io cercavo di contenerle.
Iniziavo a sentirmi persa… tra le mie gambe il dildo non smetteva di tremare al suo solito ritmo intermittente, sapientemente comandato.
Le mie gambe persero tono, si svuotarono facendomi sedere sulle ginocchia. Tremolante cercavo di rialzarmi quanto bastava per tenere in bocca tutto il suo membro ancora grondante di voglia.
Era come se quel piacere stesse risalendo vorticosamente, incontrandosi a metà strada con la gran quantità di sperma che nel frattempo ero riuscita ad ingoiare.
Aprivo le labbra su quel palo cercando di non soffocare e lasciando uscire sempre di più i miei gemiti. Lo sentii liberarmi da quella pressione, quanto basta per permettermi di inarcare la testa all’indietro e godere a pieno… sentivo i quadricipiti tesi, tremanti, delle gocce biancastre colavano dalla mie labbra sulle cosce, per poi bagnare il pavimento.
Quel vortice di piacere accelerava il mio respiro e il cuore mi scoppiava nel petto mentre urlavo in quella stanza troppo vuota.
Urlavo, e urlavo ancora, quando sentii la sua mano sulla faccia… raccolse ciò che ancora sporcava il mio mento e portò le dita nella mia bocca aperta.
Succhiai per bene tutto quanto sporcando la sua mano di rossetto. Solo in quel momento si spense tra le mie gambe il potere di quel dildo, lasciandomi accasciare sul pavimento, esausta e appagata.
Potevo muovere solamente la lingua, quanto basta per leccare la base del suo fallo.
Sentii il cazzo gonfiarsi e in una esplosione percepii il primo schizzo proprio dritto in gola.
La presa dietro la mia testa rimase forte, tanto che feci fatica a deglutire e sentii un rigolo bagnato e gelatinoso scendere passivamente in gola, lasciando dietro di sé un sapore dolciastro.
Fu un attimo, subito arrivò un secondo getto di sperma, molto più abbondante che mi fece strizzare gli occhi in una smorfia. Respiravo a fatica e sentivo di non poter ingoiare ancora senza che lui smettesse di spingerlo.
Alcune gocce colarono in quell’istante sul mio mento mentre io cercavo di contenerle.
Iniziavo a sentirmi persa… tra le mie gambe il dildo non smetteva di tremare al suo solito ritmo intermittente, sapientemente comandato.
Le mie gambe persero tono, si svuotarono facendomi sedere sulle ginocchia. Tremolante cercavo di rialzarmi quanto bastava per tenere in bocca tutto il suo membro ancora grondante di voglia.
Era come se quel piacere stesse risalendo vorticosamente, incontrandosi a metà strada con la gran quantità di sperma che nel frattempo ero riuscita ad ingoiare.
Aprivo le labbra su quel palo cercando di non soffocare e lasciando uscire sempre di più i miei gemiti. Lo sentii liberarmi da quella pressione, quanto basta per permettermi di inarcare la testa all’indietro e godere a pieno… sentivo i quadricipiti tesi, tremanti, delle gocce biancastre colavano dalla mie labbra sulle cosce, per poi bagnare il pavimento.
Quel vortice di piacere accelerava il mio respiro e il cuore mi scoppiava nel petto mentre urlavo in quella stanza troppo vuota.
Urlavo, e urlavo ancora, quando sentii la sua mano sulla faccia… raccolse ciò che ancora sporcava il mio mento e portò le dita nella mia bocca aperta.
Succhiai per bene tutto quanto sporcando la sua mano di rossetto. Solo in quel momento si spense tra le mie gambe il potere di quel dildo, lasciandomi accasciare sul pavimento, esausta e appagata.
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