Beatrice

di
genere
prime esperienze

Abito in un condominio a piano terra, ed ho la fortuna di avere un grande terrazzo, dove ho delle piccole aiuole. Spesso il pomeriggio nel tempo libero curo il giardinetto o faccio piccoli lavoretti. Quel giorno stavo sistemando una tapparella, bastava togliere una striscia per riparla. Mentre lavoravo la signora Beatrice del 5 piano rientrava, di solito si fermava sempre a fare 2 chiacchiere facendomi i complimenti per i lavori che facevo anche quel giorno di era fermata e come al solito mi aveva detto:
- Signor Alberto, ma lei ha davvero le mani d’oro’ sa riparare anche le tapparelle? Stamattina io ho dovuto chiamare il falegname perché nella mia si è rotta la corda e non si apre più. Mi ha detto che prima della settimana prossima non può venire ed anche che dovrò affrontare una bella spesa.
- Ma che dice signora? Se è solo la corda rotta è un lavoro di 20 minuti massimo, se vuole gliela sostituisco io. Appena finisco questa salgo da lei a guardare problema.
- Dice davvero? Magari riuscisse lei, logico che pagherò anche lei per il disturbo.
La signora Beatrice è vedova di un notaio, abita all’attico. Da giovane deve essere stata una bellissima donna, ancora adesso che dovrebbe avere sui 65 anni è una bella donna. Bionda occhi chiari magra, un fisico invidiabile, sicuramente da giovane avrebbe potuto fare da modella. In aggiunta a questo è sempre elegantissima ha buon gusto ed è molto fine. Spesso gli ho fatto complimenti, lei si è sempre schernita, ma è palese che gli fa molto piacere. Io ho 35 anni ho un bel fisico alto 1.80x 78 chili, faccio un po' di palestra ed a detta delle amiche che ho avuto ho anche una bella dotazione che so usare molto bene. Erano passati una quindicina di minuti, quando era salito dalla signor Beatrice a vedere la tapparella. L’appartamento era molto lussuoso, arredato con mobili d’epoca aveva un soggiorno molto grande e la tapparella rotta era proprio quella del soggiorno. Si trattava solo della corda da cambiare, una spesa di una quindicina di euro per la corda ed una ventina di minuiti di lavoro.
- Come immaginavo è solo la corda rotta che costerà non più di 20 euro. Se vuole faccio un salto in ferramenta a prenderla ed in 10 minuti gliela cambio.
- Sarebbe così gentile? Non ha idea di quanto gliene sarei grata. Lei è un tesoro merita un bacio.
Dopo aver pronunciato quelle parole mi aveva appoggiato le mani sulle spalle e mi aveva baciato sulla guancia. Ero rimasto sorpreso, aveva un buon profumo, ed io per un istante avevo sentito il cazzo duro.
- Era un bacio amichevole, come tra mamma e figlio, poi chissà, bello come è, quante ragazze gli corrono dietro, sicuramente non avrà che scegliere.
- Magari fosse come dice lei. Ormai è quasi un anno che non ho la ragazza ma pazienza. Adesso vado a prendere la corda così gliela cambio subito.
Il ferramenta era vicino, ed in 10 minuti ero di ritorno, anche la signora Beatrice si era meravigliata della velocità. Appena avevo incominciato a trafficare con la tapparella mi aveva detto:
- Io mi vado a cambiare, poi per quando finisce preparo il the con dei biscottini gli va o preferisce altro?
- Non serve che si disturbi per me, ma il the va benissimo.
Quando avevo finito di cambiare la corda, la signora Beatrice, arrivava dalla cucina con un vassoio con il the, sul tavolino ve ne era un altro con dei biscottini. Lei si era cambiata, indossava una vestaglia di seta a fiori con sfondo nero, sembrava una Geisha giapponese. Era chiusa in vita con una cintura e quando si era seduta aveva lasciato scoperto una buona porzione di coscia. Bevevamo il the chiacchierando del più e del meno, ma io ero andato in subbuglio. Nonostante lei spesso tenesse con una mano la vestaglia, spesso di apriva sul davanti, lasciando intravedere il seno, non aveva messo il reggiseno e quella visione mi aveva fatto diventare il cazzo duro. Lei aveva appoggiato la tazza sul tavolino, continuando a chiacchierare, mi aveva appoggiato una mano sulla coscia e non l’aveva più spostata. Quando anche io avevo finito il the ed avevo risposto la tazza sul tavolino, mi ero rivolto verso di lei.
Era successo tutto all’improvviso, ci guardavamo ma nessuno dei due parlava, poi senza dire nulla lei si era avvicinata e mi aveva dato un bacio in bocca, avevo risposto, i baci erano continuati con frenesia. Avevo infilato le mani dentro la vestaglia ed avevo iniziato a parlargli il seno, lei aveva allungato la mano poggiandomela sul cazzo che ormai era diventato duro. La sua vestaglia era aperta, a quel punto lei si era alzata e l’aveva fatta scivolare sul pavimento, non aveva nemmeno mutande, adesso la figa contornata da una leggera peluria era sotto ai miei occhi. Lei si era seduta aveva preso il bordo dei pantaloni della tuta e tirandomeli giù aveva liberato il mio cazzo che adesso svettava davanti ai suoi occhi.
- Mamma che bello! Signor Alberto lei ha un cazzo superbo. Me lo lasci godere un po'.
Lo aveva preso subito in bocca in modo famelico, lo succhiava e lo leccava mentre con la mano lo teneva impugnato alternando le succhiate a movimenti come se mi stesse facendo una sega. Cercavo di raggiungere la sua figa con le mie mani, ma vista la posizione mi era difficile, ad un certo punto, quando avevo cercato di farla stendere sul divano era stata lei, alzandosi, a dirmi
- Andiamo in camera, facciamo le cose come si deve. Era da tanto che lo sognavo.
Si era sdraiata sul letto, invitandomi a seguirla, mi ero denudato in un attimo, poi l’avevo presa per le gambe e tirata fino al bordo del letto, mi ero inginocchiato sul pavimento ed affondato la testa fra le sue gambe avevo iniziato a leccargli la figa. Gli avevo fatto mettere le gambe sulle mie spalle, adesso ero nella posizione ideale. Aveva pochi peli alcuni biondi e qualcuno nero, avevo un clitoride abbastanza pronunciato tanto da poterlo prendere in bocca e succhiarlo. Aveva iniziato a gemere e con le mani mi teneva la testa spinta fra le sue gambe. Adesso era un lago di umori, i suoi gemiti aumentavano sempre più, aveva dei fremiti del corpo, e lo inarcava offrendosi a me. Ad un certo punto mi aveva detto
- Venga Alberto, me lo metta dentro, sto per godere, la prego lo infili dentro
Mi ero alzato sempre tenendola al bordo del letto gli avevo appoggiato il cazzo alla figa, lei aveva inarcato la schiena per riceverlo, era bastata una leggera spinta ed ero tutto dentro di lei
- Mamma mia quanto è bello. Mi sento piena lo sento tutto. Sbattimi ti prego, voglio godere.
Non l’avevo assecondata nelle sue richieste, non gradivo molto sbatterla, avevo iniziato ad andare piano avanti e indietro lentamente, dopo un po' aveva iniziato a sborrare, contorceva il corpo fin quasi a far fuoruscire il cazzo. A quel punto mi ero sdraiato su di lei in modo da bloccarla, mi ero fermato un po' per fargli riprendere fiato, ed avevo iniziato a baciarla in bocca, quando il suo respiro sembrava fosse tornato regolare avevo ricominciato a scoparla sempre lentamente restando sempre sopra di lei, aveva goduto ancora, ed io mi ero fermato di nuovo per ricominciare ma alla terza volta aveva iniziato a urlare:
- Ti prego godi anche tu, basta non ce la faccio più. Godimi dentro ti prego fammi sentirti schizzare.
Mi ero lasciato andare ed avevo sborrato anche io al primo schizzo che aveva ricevuto aveva goduto di nuovo ed aveva continuato a godere fino a che non avevo svuotato le mie palle dentro di lei.
Dopo averla fatta riposare, avrei voluto ricominciare, il cazzo mi era venuto di nuovo duro
- Non offenderti ma sono distrutta non ce la faccio più, ma a te ci penso io.
Aveva iniziato a succhiarlo e leccarlo, mi aveva fatto uno dei migliori pompini che avevo avuto, infine aveva voluto che gli sborrassi in bocca aveva ingoiato tutto ed aveva pulito il mio cazzo di ogni goccia di sborra residua. Mentre mi rivestivo, lei era andata in sala a prendere vestaglia e poi era sparita per un attimo, al ritorno aveva una busta in mano, porgendomela mi aveva detto:
- Questo e per la corda e per lavoro tapparella.
Avevo preso la busta e l’avevo aperta, dentro c’erano 3 banconote da 50 euro l’avevo guardata e detto.
- Sono troppi, esagerati, la corda e costata solo 2 euro e non avrò perso più di 1 ora a montarla
- Ti prego accettali. Gli altri sono per la stupenda compagnia che mi hai fatto. Te l’ho detto, sognavo da tanto un momento così, ed anche se ci scambiavamo battute spinte non avevo mai avuto coraggio a prendere l’iniziativa, temevo che la differenza di età fosse un ostacolo. Von volevo farmi rifiutare.
- Adesso sa bene che non sarebbe stato un ostacolo. Anche io temevo una sua reazione e non ci ho provato. Ma le assicuro che l’’ho sempre desiderata
- Beh ci siamo persi chissà quante belle scopate
- Facciamo sempre in tempo a recuperare. Io sono disponibile.
Ci eravamo salutati con un lungo bacio. Il suo profumo mi inebriava ed era bastato solo un bacio perché il mio cazzo iniziasse di nuovo a dare segni di vita. Ero proprio soddisfatto, anche se Beatrice non aveva il corpo delle ragazze che avevo avuto fin ad allora, con lei avevo fatto una delle scopate più belle. Speravo di ripetere presto e per molte volte ancora, dipendeva tutto da lei.
Dopo quella prima volta, la signora Beatrice, con mio grande piacere, il venerdì della settimana dopo, mi aveva invitato da lei a prendere il the. Dopo il the come mi aspettavo mi aveva portato in camera da letto dove l’avevo fatta godere con sua grande soddisfazione. Ormai era 3 settimane di fila che mi invitava a prendere il the, ogni volta, senza farmi accorgere, lasciava nelle tasche dei miei pantaloni le solite 3 banconote da 50 euro, era molto discreta ed io accettavo senza dire nulla, mi facevano comodo.
Era un giovedì, quando avevo ricevuto una telefonata della signora Beatrice. Mi chiedeva se ero disponibile a prendere il thè il sabato pomeriggio verso le 17, era sufficiente che fossi disponibile per un paio di ore, poi potevo passare il sabato sera come al solito. Avevo dato la mia disponibilità, non avevo nessun impegno per il sabato sera in più dovevo ammetterlo, la signora Beatrice mi piaceva e con lei facevo delle belle scopate, in più e non secondario i suoi regalini aiutava molto le mie finanze.
Il sabato mattino avevo dormito fio a tardi, mi ero alzato bello riposato, avevo fatto la doccia, mentre mi lavavo il cazzo mi era venuto duro, ogni volta che pensavo alle scopate con la signora Beatrice mi eccitavo. Alle 17 preciso come un orologio svizzero suonavo alla porta della signora Beatrice, mi ero vestito in modo elegante, sbarbato di fresco ed in più, per fargli una sorpresa avevo preso un vassoio di pasticcini da mangiare con il the. Mi aveva aperto la signora Beatrice, poi invitandomi in sala avevo notato seduta sul divano una donna che mi guardava con curiosità, ero rimasto sorpreso.
- Spero che non avrai nulla in contrario se a prendere il the c’è la mia cara amica Ornella.
Avevamo fatto le presentazioni, la signora Ornella era una donna anche lei sui 60 anni, era bassa di statura e leggermente formosa, ma la cosa che mi aveva colpito era il suo seno, aveva almeno una 5. Dopo il normale impaccio iniziale, avevamo iniziato a chiacchierare del più e del meno come vecchi amici, ad un certo punto nel discorso, la signora Ornella aveva detto una frase che mi aveva sorpreso:
- Mi sembra di conoscerla da tanto, Beatrice non fa altro che parlarmi di lei, tutti i giorni.
La mia espressione sorpresa aveva anticipato l’imbarazzo della signora Ornella ed il rossore ed il disagio della signora Beatrice. A questo punto superando l’imbarazzo aveva iniziato a dire:
- Con le amiche ci si confida delle cose belle. È molto bello metterle in comune, ti faccio un esempio: hai mai assistito ad un film o a uno spettacolo teatrale oppure a leggere un libro che avevi trovato tanto appassionante da non poter fare a meno di parlarne con una amica? Anzi di più, che lo consigli perché vuoi così bene all’amica che gli presti il libro da leggere per fargli provare la tua stessa gioia.
- Mi faccia capire, mi dica se non mi sbaglio. In questo caso il libro da prestare da leggere sarei io?
- Esattamente! Ma solo se lo desidera. Io sarei tanto felice che Ornella potesse provare quello che ho provato io. Quando una cosa è così bella è normale condividerla con quelli a cui vuoi bene.
- Ok, per me va bene a una condizione, che sia soltanto un prestito momentaneo.
La signora Ornella mi aveva sorriso timidamente, mentre la signora Beatrice si era alzata poi rivolta ad Ornella che era lievemente impacciata gli aveva detto:
- Visto che tu devi rientrare presto a casa io esco a fare 2 spese e vi lascio a fare conoscenza. La mica camera sai dove è, non farti problemi a usarla, poi sistemo io.
A quel punto ero tutto chiaro, dovevo scopare con Ornella, appena Beatrice padrona di casa era uscita mi ero alzato ed avvicinato ad Ornella, lei era ammutolita ed a disagio, l’avevo presa per mano e visto che sapevo dove era la camera da letto ce l’avevo portata. Arrivati Ornella era rossa in viso ed aveva uno strano tremore, per sincerarmene gli avevo chiesto se avesse paura ma era solo emozione.
- Beh se vuoi leggermi dobbiamo aprire il libro.
Detto questo avevo iniziato a spogliarmi davanti a lei che era seduta sul bordo del letto. Quando ero rimasto nudo gli avevo afferrato la testa spingendola verso il mio cazzo che era ancora moscio. Lo aveva preso in bocca iniziando a succhiare il mio cazzo aumentava dentro la sua bocca. Non era brava come Beatrice a fare pompini, ma lo faceva con molta passione, poi gli avevo detto:
- Adesso spogliati anche tu, ti aspetto sdraiato a letto, così potrai leggermi.
Era stata molto veloce a spogliarsi e si era stesa accanto a me. Io ero affascinato dalle sue tette avevo iniziato a palparle ed a succhiare i suoi capezzoli. Lei aveva iniziato a gemere. Quando la mia mano aveva raggiunto la sua figa, l’avevo trovata bagnatissima, gli avevo infilato due dita dentro e gli avevo chiesto
- Lo vuoi subito dentro o vuoi succhiarlo ancora?
- Dammelo, lo voglio, voglio sentirti tutto.
Aveva molto più pelo di Beatrice, ma il cazzo aveva subito trovato la sua via. Avevo iniziato a pomparla lentamente beandomi a succhiare le sue tette. Aveva goduto abbastanza presto la prima volta, non ero troppo eccitato, non c’era passione da parte mia. La scopavo meccanicamente ma a quanto sembrava lei gradiva molto. Gli avevo fatto cambiare un paio di posizioni, aveva goduto ancora mentre la prendevo a pecorina e poi mentre era sopra impalata al mio cazzo ed io gli potevo strizzare le tette enormi, poi anche io avevo deciso di sborrare, l’avevo messa a pecorina e l’avevo sbattuta con vigore fino a che non avevo goduto dentro la sua figa. Dopo che gli avevo sfilato il cazzo si era alzata e con una mano alla figa era corsa in bagno a lavarsi, io ero sdraiato sul letto. Appena ritornata aveva iniziato subito a vestirsi
- Scusami ma devo andare è già tardi e mio marito mi aspetta. Spero di rivederci ancora, Grazie
Anche io ero andato in bagno, avevo uno strano stato d’animo, peggiorato quando ritornato in camera Ornella non c’era più e sul comodino aveva lasciato una busta. La apro e dentro c’era la stessa cifra che metteva Beatrice, in quel momento mi ero sentito davvero una puttana marchettara. Ornella mi aveva scopato poi mi aveva lasciato il compenso sul comodino, come si fa nei bordelli con le puttane.
Mi ero sdraiato sul letto assorto nei miei pensieri, da un lato mi sentivo offeso nel mio orgoglio, dall’altro pensavo che i soldi mi facessero comodo ed era da stupidi rifiutarli, Stavo ancora rimuginando a tutta la situazione pensando alle parole di Ornella che mi aveva detto che sperava in altri incontri, quando avevo sentito la porta chiudersi e dopo un po' in camera era entrata Beatrice sorridente
- Allora come andata? Ho incrociato Ornella era felicissima vorrebbe rivederti. Tu che mi dici?
- Che vuoi che ti dica? Che mi hai fatto sentire un oggetto? Che Ornella mi ha fatto sentire una puttana? Mi ha lasciato la busta sul comodino ed è sparita mentre ero ancora in bagno.
Beatrice c’era rimasta molto male per il comportamento di Ornella poi aveva cercato di spiegarmi.
- Forse è tutta colpa mia. Sono stata io a dire a Ornella che ti facevo regalo. Lei si è davvero comportata malissimo. Sapevo che anche lei voleva farti regalo ma non in questo modo.
- Anche nel modo che lo fai tu non è poi tanto diverso. In ogni caso mi fate sentire una puttana.
- Ma no cosa dici. Anche tu se esci con una ragazza la porti a cena a ballare, gli fai dei regali. Per me è questo, non poterti portare a cena a teatro, a farti regali, volevo solo dimostrarti la mia gratitudine.
- Tu non mi hai mai chiesto di uscire insieme a cena o altrove, io non avrei nessun problema a uscire.
- Mi stai dicendo che verresti con me fuori a cena o a feste o a teatro?
- Certo che sì. Ero intenzionato a chiedertelo io per una delle prossime sere.
- Non hai idea di quanto mi rendi felice. Presto devo andare ad una mostra con a seguire cena, se tu mi accompagnassi sarebbe stupendo.
- Certo che ti accompagno. Ma solo se mi prometti che prima di lasciarci faremo sesso
Beatrice mi osservava con gli occhi lucidi, io ero sempre seduto sul letto, lei si era spogliata lentamente fissandomi, poi si era stesa accanto a me, aveva iniziato a baciarmi, le sue mani erano andate subito al mio cazzo che in un attimo era diventato duro
- Non ci avrei mai sperato. Non osavo chiedertelo, temevo che ti vergognassi a uscire con me.
- Perché dovrei vergognarmi? Sei una gran figa e poi scusa ci sono tanti uomini di 60 anni che escono o stanno in coppia con ragazze di 30 o anche 20 anni. E poi adoro scopare con te, sei così fine di classe nella normalità ma quando scopiamo sento che in fondo dentro di te sei una gran troia.
- Sei il primo che me lo dice ma se è così sarò felicissima di essere la tua troia fin quando vorrai. Oh Dio mio, le mie amiche impazziranno di invidia quando ci vedranno insieme.
- Hai tante amiche? Se sono tutte come Ornella, che vogliono leggermi cosa fai? Mi presti a tutte?
- Tu lo vorresti? Non so se sarei gelosa, ma se poi torni da me se hai voglia puoi farlo.
- Ok. Se qualcuna mi piace si può fare. Adesso basta parlare. Prendimi il cazzo in bocca e succhia, Ornella a fare i pompini era un vero disastro dovresti dargli lezioni.
La passionalità che Beatrice ci aveva messo in quella scopata era stata particolare. Aveva voluto indirizzarsi lei il cazzo in figa, lo teneva con la mano facendolo entrare lentamente fino a che lo aveva avuto tutto dentro, aveva goduto subito, ma l’orgasmo più intenso lo aveva avuto quando gli avevo detto se voleva che restassi tutta la notte con lei. Quando gli avevo detto che se restavo tutta la notte avevo tutta l’intenzione di incularmela, per un attimo era rimasta perplessa poi aveva iniziato a dimenarsi, tutte e due avevamo avuto un intenso orgasmo ma la notte sarebbe stata lunga non sarebbe stato l’unico.
scritto il
2025-01-31
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