Monica

di
genere
incesti

"Bello mio! Come stai? Che sorpresa!"
"Ciao Monica! Tutto bene, tu come stai?"
"Ma bene dai, qui a Lecce giornate splendide anche se è quasi Natale. I figli stanno a Bari a studiare, io lavoro tanto, perfortuna. Ma invecchio! E tu?"
"Ma che invecchi che sei stupenda. Invece beata te che stai giù, qui a Milano ci sono 3 gradi. Comunque ti volevo dire che scendo dopo le feste, ho deciso di fare quei lavori a casa e voglio finirli per questa estate. Ti trovo? Mi aiuti? Io scenderò per i week end ".
"Certo che mi trovi, e certo che ti aiuto. Lecce è vicina e non ti preoccupare. Sarai ospite da me quando scendi e sarò contenta di darti una mano con i lavori e le ditte. Sono super contenta!".
[.....]

La mia famiglia è originaria della Puglia, un piccolo paesino sul mare, non troppo lontano da Lecce, e ogni anno da sempre abbiamo passato tutte le vacanze nel Cilento. Posto meraviglioso, con tanti parenti, amici, ricordi splendidi ma anche case antiche che necessitano di essere un pò vissute e anche ristrutturate. Per mettere mano a indispensabili lavori, alcuni anni fa sono dovuto tornare spesso per seguire e fare questi benedetti lavori.
Ho contattato mia cugina Monica, più grande di me di una decina di anni che vive a Lecce, architetto e che ha pure lei casa vicino alla riserva e mi ha ospitato a casa sua tutte le volte che sono sceso in quel periodo. Monica è una donna del sud, piccola, formosa, due belle tette a pera, con i capelli lunghi sulle spalle, ondulati, scura, aveva superato i 50 e se li portava benissimo. Con lei il rapporto si è creato soprattutto da grandi, da ragazzi non è che mi filasse molto, la differenza di età si faceva sentire, ma ricordo che quando ero adolescente mi attizzava parecchio, mi ci sarò fatto 1000 seghe. Poi crescendo mi sono trasferito prima per studio e poi per lavoro al nord, mentre lei si è sposata abbastanza presto, poi separata e con due figli grandi che ora studiano fuori. Non ha relazioni, stabili almeno. Io ho avuto un matrimonio finito da poco, una figlia che vive con la madre, e poi una serie di relazioni.
Il rapporto con Monica, soprattutto da ospite da lei in quei week end
è diventato più intimo, affettuoso. Mi ha aiutato con le ditte per i lavori, con le idee visto che è architetto e complici le ospitate da lei, le buonissime cene che mi preparava, il vino, le risate, le confidenze, e poi le commissioni e i lavoretti insieme per casa, abbiamo preso sempre più confidenza anche fisica, abbracci lunghi, carezze. Poi lei non portava mai il reggiseno e i miei occhi spesso cadevano sulle sue tettone, un pò calate ma sempre super. Lei se ne accorgeva e un pò forse lo faceva anche apposta. In particolare mi eccitavano i suoi capezzoli che si intravedevano quando portava magliette chiare. Si respirava un aria di crescente complicità e forse il fatto che fossimo poi anche tra la primavera e l'inizio dell'estate era tutto molto senuale.
All"inizio di giugno a lavori quasi ultimati, una domenica dopo aver fatto un lavoretto insieme a casa stavamo andando a comprare un paio di focacce e una birra le ho proposto di andare a farci un bagno al mare, sulla spiaggia della riserva.
"Ma si, andiamo, portiamoci da mangiare li" mi ha risposto entusiasta, ed io:
"Però devo passare da casa a prendere il costume e un telo",
"Io neppure ho il costume, ma andiamo così, tanto non c'è nessuno e poi siamo tra noi".
Siamo arrivati in questa spiaggia deserta, faceva molto caldo e ci siamo sistemati sulla sabbia vicino a dei rovi per avere un pò di ombra a portata di mano.
Ci siamo levati scarpe e pantaloni e siamo rimasti io in boxer e lei in slip e magliettina. Speravo se la levasse anche se essendo leggerissima, scollata e semi trasparente alla mia visuale era praticamente nuda.
Dopo aver mangiato e bevuto la birra ho detto:
"Mi butto in acqua, vieni?".
" Si, ma che fai, vai in acqua con le mutande?! Levatele, su, che mi spoglio pure io". Mi dice alzandosi e levando la maglietta. Poi ci siamo levati io boxer e lei gli slip. Eravamo nudi uno di fronte all'altra, io e mia cugina, ci siamo guardati, lei con il suo bel corpo da cinquantenne, io con il mio da quarantenne. Lei con le sue belle tette a pera, forse una terza o una quarta, con i capezzoli che si aprono verso l'alto, turgidi, scuri e una bella patata con pelo curato. Io, manco a dirlo avevo già il cazzo mezzo barzotto, ma non me ne sono curato.
"Accipicchia cuginetto! Proprio un bel gioiellino di famiglia! Vedo che sei cresciuto bene!!" ha detto lei ridendo e guardandomi il cazzo.
"Cuginetta, tu sei uno spettacolo. Se solo sapessi...".
"Cosa?".
"No niente".
"No, ora mi dici!".
"Ma no, dai, magari dopo. Ora facciamoci un bagno". L' ho seguita andando in acqua camminando scalzi sulla sabbia calda, nudi sotto il sole, l'acqua era trasparente e fresca. E da dietro la vedevo entrare cautamente in acqua. Si ferma un momento, si gira per sorridermi e si tuffa. Aveva ancora un gran bel sedere. In acqua mi si sono raffreddati gli ormoni, mentre nuotiamo un pò lontani. Fino a quando mi raggiunge nuotando a rana, con mezzo viso sott'acqua, quando e a pochi centimetri da me appoggia i piedi sul fondale, si alza. Le tette e i capezzoli escono dall'acqua, li guardo, lei mi butta dell'acqua che teneva in bocca. Ridiamo. Abbasso lo sguardo sui capezzoli, li rialzo, si avvicina e mi dà un bacetto sulle labbra, sanno di sale. Rimango imbambolato.
Un altro bacio, e un altro ancora ma ora le succhio prima il labbro inferiore, poi quello di sopra, sento che tira fuori la lingua, sulle mie labbra, dentro la mia bocca. Le lingue partono a manetta. Un pomiciata stupenda e le metto le mani sulle tette e gliele palpo e gioco con quei capezzoli duri. Finalmente. Lei si avvicina, mi abbraccia. L'abbraccio pure io, e con le mie mani dietro la sua schiena la porto a me, prendo le sue gambe e me le metto intorno alla mia vita. Ci guardiamo, mentre sento il mio cazzo che con la punta tocca la sua fica. Lo sente anche lei, ci baciamo guardandoci un po stupiti negli occhi. Con i nostri corpi che si abbracciano e il mio cazzo duro che trova l'ngresso del paradiso e inizia a spingere per entrare. L'abbraccio forte e la penetro fino in fondo. Fa un gemito. Rimango dentro di lei con il cazzo durissimo. Riprendiamo a baciarci e poco per volta inizio a muovermi, piano piano, la impalo ancora di più, sono tutto dentro di lei. Dentro mia cugina. Il suo primo orgasmo arriva subito, abbracciata a me mentre la tengo su. Ci fermiamo un secondo, per riguardarci negli occhi, per poi riprendere lentamente nella stessa posizione. Io con i piedi sul fondale, con l'acqua all'altezza della vita e lei abbracciata, aggrappata a me. Riprendo il movimento ma lei è più languida, con le sue gambe che mi abbracciano si stende all'indietro, le prendo le braccia e la faccio andare avanti e indietro. Le sue tettone con i capezzoli duri ballano. Continuo, più forte, lei geme e si tira su per abbracciarmi e mettermi la lingua dentro. Dalla foga è come se mi scopasse la bocca con quella lingua. Con una mano sulla sua schiena la tiro a me, l'altra scende sul culo, sul buco e spingo, glielo metto dentro. "Oddio vengo cuginetto mio. Che fai, siiiii", e mentre lo dice le sborro dentro, guardandola negli occhi.
La tengo ancora su e rimaniamo abbracciati, un pò cullati dal mare e con il cazzo ancora dentro
scritto il
2025-01-31
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