Il B&B dello studente: la coppia di inglesini

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prime esperienze

Mi arrivò sull'app del telefonino questa richiesta per affittare la camera di casa da parte di un certo Clayton, di Manchester, scrivendomi in un italiano stentato che erano in due e gli serviva la camera per venti giorni a ottobre, dovevano fare un corso di fisioterapia per stranieri, chiedendomi quindi anche uno sconto. Accettai la richiesta e gli scrissi se andava bene un letto matrimoniale o due singoli. Mi rispose poco dopo che andava bene il primo. Pensai a una coppia, nella foto sul suo profilo Clayton era un ragazzo sui 20, biondo, sembrava per bene e anche carino.
Come da appuntamento per il giorno di arrivo, Clayton suonò al citofono verso le 19. Dopo pochi minuti aprii la porta, entrò con il valigione un pò affannato per via dei 4 piani a piedi, dietro di lui un ragazzo di colore, "Hi! Io sono Clayton, e lui è Patrick, ma chiamaci Clay e Pat, ok!". Erano carini, sicuramente gay, sorridenti, gentilissimi, feci vedere loro la casa e la loro camera, con i cambi per il bagno, la cucina, la terrazza, dove loro rimasero estasiati guardando la vista sui tetti di Genova antica. Qualche indicazione, sui posti ma loro già conoscevano Genova e quindi le chiavi. Mi congedai e andai in camera mia.
In effetti Clay era un bel ragazzo; alto come me ma più magro, biondo con i capelli lisci e fini, a caschetto e un ciuffetto davanti. Magrolino con i lineamenti delicati, sembrava quasi una ragazzina. Pat era davvero molto bello, alto un po' più di me, arrivava circa 1.80, magro ma atletico e con spalle larghe, viso delicato (i genitori erano sudanesi), scuro e con i labbroni rosa e un bel sorriso con denti bianchissimi, capelli corti e un orecchino all'orecchio. Aveva una maglietta bianca aderente che esaltava il fisico. Non sono gay ma pensai subito che con uno che aveva peraltro un sedere che sembrava quello di una brasiliana ci sarei stato. Li sentivo in camera che si sistemavani, parlavano e ridevano, mi faceva piacere e mi incuriosiva avere una coppia di gay in casa. Mi spogliai ed entrai sotto la mia doccia per prepararmi alla serata, con il cazzo un pò barzotto. Quando uscii dipo una mezzoretta loro erano ancora in camera, li salutai da dietro la porta e uscii. Mi aspettava una serata con un amica nuova e come al solito quando avevo ospiti volevo lasciargli casa affinchè potessero ambientarsi senza di me.
I giorni successivi mi dividevo tra università, gli alllenamenti di rugby e frequentando Clay e Pat, a casa e in qualche uscitina. Stando con loro ebbi modo di conoscerli meglio; erano simpatici e stavano insieme erano un coppia fissa e insieme facevano un corso di fisioterapia. Come dicevo non sono gay sono anzi, mi piacciono molto le donne, al massimo sono stato con un paio di trans ma sempre attivo e quando ho avuto delle avances da uomini ho sempre declissato anche e sopratutto perchè non ero interessato a chi si era fatto sotto, però non escludevo nulla a priori. Nei giorni successivi avevamo preso confidenza e capitava di girare in mutande. Entrambi mi lanciavano sguardi languidi, facevano dei leggeri e sottili apprezzamenti e io stavo al gioco, Patrick aveva notato che gli guardavo spesso il culo e non si risparmiava di mettermelo in mostra, con pantaloni e pantaloncini attillati. Sopratutto la mattina, quando si presentava in boxer in cucina facendo finta di non curarsi della sua erezione.
A volte si chiudevano in camera dicendomi con un sorrisetto che andavano a studiare quello che avevano imparato al corso, a me pure veniva da ridere anche perchè dopo un pò sentivo poi i rumori del letto che si muoveva. Provavo a immaginarmeli mentre scopacano e mi chiedevo chi facesse la donna tra loro due, forse era Clay il passivo. A volte pensando a loro mi eccitavo e mi sono mi sono pure fatto una sega mentre li sentivo in camera, ma l'idea di stare con un uomo o un ragazzo per quanto bello non mi aveva mai entusiasmato fino a quel momento, forse era per via della mia cultura ed educazione cattolica, bigotta, repressiva, meschina e che sempre avevo contestato. Mi era capitato un paio di volte di portare a casa una ragazza che frequentavo, tale Alessia, una tettona alla quale avevo presentato i ragazzi e avevano subito legato. Vedevo come lei li guardava, nei suoi occhi vedevo un ammirazione puramente fisica verso Pat ma che non trovando in lui un riscontro "macho" rimaneva un po' spiazzata. Facemmo poi sesso in camera in modo volutamente "rumoroso", mi eccitava che i ragazzi mi sentissero scopare.
Una sera tornai dolorante a casa per via di una botta a una spalla mentre mi allenavo. In casa c'era solo Pat, "Clay torna tra poco ma quando mi vide meglio mi chiese cos'avessi fatto. Dopo avergli spiegato e dopo che gli feci vedere la spalla mi disse, con un'aria anche un pò professionale che si trattava di una leggera lussazione e che avrebbero provveduto lui e Clay, al suo rientro, a sistemare la spalla. Mi feci una doccia, poi con un asciugamano intorno alla vita andai in cucina a prendere una birra, Clay era tornato e sentii che si stavano anche loro facendo una doccia. Dopo una decina di minuti mi chiamarono, "Siamo in camera nostra, vieni". Avevano preparato tutto, luci soffuse, candele, incenso, un ascigamano sul letto. Loro erano in maglietta e pantaloni leggeri bianchi, mi invitarono a distendermi mentre entrambi si ungevano le mani di olio. Mi stesi a pancia in giù, loro erano seduti sul letti uno per lato e mi sistemarono le braccia. Aperte come quasi fossi in croce. Iniziò questo massaggio a quattro mani, fu subito molto bello e mi rilassai pensando che mi sarei lasciato andare..
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scritto il
2019-03-25
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