Il laboratorio di scienze

di
genere
prime esperienze

Alle medie c'era in classe questa ragazza, si chiamava Alberta, con gli occhiali e un po goffa, non se la filava nessuno però aveva davvero un bel corpo, due tette pazzesche. Io ero carino e disinvolto, ero in piena tempesta ormonale e a un certo punto l'ho presa di mira. Le storielle non mi mancavano ma a parte qualche pomiciatina oltre non andavo, ma lei mi intrigava.
Una volta durante il laboratorio di scienze, nel buio della lezione, mentre la prof spiegava mi sono messo dietro di lei e ho iniziato a toccarla prima sui fianchi e poi sul sedere. Mi scacciava con la mano ma a seguito della mia insistenza mi lasciò fare. Mi appoggiai dietro e iniziai a strusciarmi sul suo sedere facendole sentire il mio cazzo duro sotto i pantaloni della tuta. Le misi le mani sotto la maglia sulla vita, salii e raggiunsi velocemente le tette. Aveva il reggiseno ma appena gliele palpai sentendo i capezzoli duri mi scacciò e si allontanò. Mi rimase un eccitazione e il dubbio che avrei potuto fare di più.

La seconda volta, prima della lezione in laboratorio le dissi nell'orecchio di levarsi il reggiseno. "No! Smettila" mi disse scocciata, ma quando durante il laboratorio, al buio mi avvicinai da dietro e le misi la mano destra sulla gamba prima cercò di spostarla ma poi mi lasciò fare. Arrivai sotto la maglia, accarezzandola sulla pelle calda e risalendo sentii le tette nude e quasi svenni. Era fantastica, grandi, sode, i capezzoli duri, sarà stata una terza misura ma a quell'età sono di marmo, me le ricordo bene e non ho mai più toccato delle tette così. Giocai con i capezzoli gliele tastai abbondantemente. Poi le presi la mano e me la portai sulla tuta, sul pisello che era duro, all'inizio faceva resistenza ma poi me lo toccò. Con la destra tornai sulla tetta e con la sinistra le presi la mano che mi stava toccando il cazzo e me la misi sotto la tuta. Sentii la sua mano calda affermarmi il cazzo, forse era la sua prima volta e non sapeva toccarmi tanto bene, ma a me piaceva. Nel buio della sala, nessuno si era accorto che stavo tastando le tette di Alberta mentre lei mi teneva il cazzo. Stavo per venire, le strinsi il capezzolo, lei mi strinse il cazzo e sborrai sulla mia pancia. Lei ebbe un sussulto e continuò a toccarmi il cazzo pieno di sperma. Lasciò il cazzo e non sapendo bene come fare si pulì la mano tutta imbrattata sulla sua canottiera. Eravamo scossi entrambi, nessuno si era accorto di nulla, la lezione continuò.
scritto il
2024-06-11
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