Il pallavolista

di
genere
gay

Etero da sempre, ho avuto tante storie e avventure con donne. A volte intense, romantiche, altre passeggere, altre di rapporti usa e getta. Tra queste è capitato anche con un paio con uomini più giovani di me. Uno era un massaggiatore e un altro era il portiere di un hotel. Per curiosità, piacere, voglia di provare qualcosa di nuovo, soddisfare vecchie fantasie, fatto sta che, provata anche questa cosa ho capito che pur trovando piacere con il, ehm, cazzo, gli uomini non mi piacciono. Insomma preferisco le donne, amo le donne, amo il corpo delle donne, e ho continuato la mia sessualità etero, anche con soddisfazione.
Tuttavia a volte succedono cose per le quali ci si meraviglia di se stessi..
Tempo fa, passavo nella periferia di Parma per lavoro, e vedendo un grande magazzino di attrezzi per la cucina mi sono fermato cercando qualcosa di utile per la mia nuova casa al mare. Entro dentro questo grande capannone con una infinità di mobili e attrezzi per la cucina, nuovi e anche vintage, sembrava non esserci nessuno e ho iniziato a girare tra i reparti. A un certo punto arriva questo ragazzo, giovane, più alto di me, devo dire molto bello, e gentilmente mi chiede se avevo bisogno di qualcosa. Ringrazio e gli dico che stavo più che altro curiosando e che se avessi avuto bisogno di qualcosa, tipo prezzi e caratteristiche l'avrei chiamato.
'Non si preoccupi, se vuole posso aiutarla, tanto di lunedì mattina a quest'ora non viene nessuno". E così abbiamo iniziato a gironzolare insieme, e a chiacchierare. Era gentile e disponibile anche se non, come dire, particolarmente sorridente, ma un pò abbiamo parlato. Mi ha raccontato di lui, lavora in questo negozio il mattino, ha 23 anni convive con la fidanzata, il pomeriggio si allena a pallavolo, è un semiprofessionista e vorrebbe fare il salto in una squadra di categoria superiore. Insomma, un bravo ragazzo. Io gli ho raccontato di me e del mio lavoro, che mi porta spesso a viaggiare, anche all'estero.
Ora, non ho il gay radar e un gay non lo inquadro neanche a 2 cm e c'avrei messo le mani sul fuoco che fosse etero al 100%, per giunta nonostante parlassimo delle nostre vite sembrava anche un pò distaccato. Ma sarà stata la situazione, solo in un grande negozio con un bel ragazzo ma mi è scattata una certa eccitazione. E così camminando tra i vari reparti, a volte gli spazi erano stretti e gli chiedevo di cose per le quali avrebbe dovuto avvicinarsi e quando era vicino io mi avvicinavo un pochino di più. Sembrava che stessi conducendo un piccolo aggiramento molto discreto. Ma ogni volta conquistavo un pezzettino in più. Tanto da avvertirne a volte il suo odore, tanto da mettermi a volte davanti a lui di spalle, tanto dalla stare a pochi cm dal lui.
Punto a un mobiletto vintage e apro una contrattazione.
"Quanto chiedi per questo?".
"Centocinquanta".
"Facciamo cento?".
"Centoquaranta".
"Centoventi e un pompino".
Un pompino??!! Non riuscivo a credere a quello che avevo detto. Io che propongo a un ragazzo un pompino, un ragazzo così giovane e appena conosciuto. Si, ho avuto un paio di incontri con due giovani uomini, ma così sfacciato e con un ragazzino era per me inimmaginabile.
Strabuzza gli occhi e dopo giusto qualche attimo in più prima di rispondere mi fa;
"No, grazie". Mi fa lui un pò imbarazzato.
"Ok, vada per 140". La cosa incredibile è che io non ero per nulla imbarazzato. Fosse stata una donna forse lo sarei stato ma tra uomini proporre del sesso forse ha un qualcosa di un certo cameratesco.
E così, prende questo mobiletto e ci avviamo alla cassa. A un certo punto si ferma, si gira e mi fa:
"Ma il pompino lo fai tu a me?".
"Si".
"E dove?".
"Mha, non so, non c'è un ufficio qui?".
Si guarda intorno, va a chiudere la porta del negozio, ritorna tastandosi il pacco e mi dice di seguirlo. Entriamo in questo ufficetto, si guarda di nuovo intorno e abbassa i pantaloni della tuta, facendo svettare verso l'alto un cazzo già duro. Beh, vedere un ragazzo eccitato per me, mi ha già gratificato.
"Vieni", mi fa. Mi avvicino, lo prendo in mano, è caldo, duro, liscio, mi inginocchio e ho questo cazzo davanti alla mia faccia, avvicino le labbra all'asta, la lecco fino alla cappella, la lecco, alzo lo sguardo verso di lui che intanto mi sta guardando, e prendo in bocca la cappella leccandola tutta. Il sapore è buonissimo. E penso che a 57 anni c'ho provato con un bel ragazzo di 22, uno sportivo, fino a quel momento etero, appena conosciuto, c'è stato e si è eccitato alla mia proposta di fargli un pompino. Incredibile. Chissà quante volte nella mia vita avrei potuto farlo, con uomini o ragazzi conosciuti, con dei commessi nei negozi o uomini conosciuti nel lavoro, con commilitoni al militare, con studenti all'università, con gli amici da adolescenti quando a casa di qualcuno ognuno si masturbava guardando vhs porno insieme.

E intanto però avevo in bocca il suo cazzo duro. Durissimo. Con la mano destra glielo tenevo alla base e lo segavo, con la bocca glielo prendevo fino a metà perché non entrava tutto, o almeno mi sembrava, e con l'altra mano gli toccavo il culo sodo. La mano poi l'ho portata sulla sua pancia, piatta, con gli addominali tesi, sento della peluria, poi su sui pettorali, con il capezzolino duro. Lui intanto mi ha messo le mani sulla testa, me l'ha presa ai lati e mi ha detto "Prendilo tutto dentro". E ho affondato, e con lui che ha iniziato a spingere e a fare avanti e indietro, a scoparmi la bocca. Quand'era tutto dentro toccava in fondo e avevo quasi dei conati ma mi lasciavo scopare la bocca da questo ragazzo. Sentivo il sapore del suo precum. "Arrivo", mi ha detto. E con il suo cazzo che faceva avanti e indietro nella mia bocca, con una mia mano sul suo culo sentivo le spinte le sue sulla mia testa, mi è venuto in bocca. Avrà fatto 3 o 4 schizzi, il secondo era abbondante e l'ho sentito tutto sulla lingua, caldo, denso. L'ho mandata giù. Meno peggio di quel che pensavo, anzi, aveva anche un buon sapore.
Ho continuato a ciucciarglielo con tutta la bocca impasticciata, succhiando e inghiottendo le ultime gocce di sperma che gli uscivano, per poi prenderlo in mano e passarmi sulla faccia il suo cazzo bagnato.
Poi si è ritirato su la tuta e si è avviato verso la porta dello studio, un pò scosso. Mi ha detto "Non ho mai fatto una cosa del genere. Ti è piaciuto?". "Si, moltissimo. Anche per me, così, è la prima volta". Andiamo alla cassa, gli pago questi 140 euro, "E a te è piaciuto?". Mi guarda e fa "Non male. Ti serve la fattura?".
scritto il
2023-05-13
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