L'app dei passaggi auto
di
maxmacs
genere
bisex
Ho 19 anni, sono di un paesino della provincia Bari e sono iscritto al II anno di medicina a Milano, dove vivo a casa di mia sorella grande, già medico. Sono quindi un fuorisede e torno a casa poco, per diminuire le spese del viaggio mi sono iscritto a un app di passaggi e riesco sempre a cavarmela con pochi euro, a volte chi mi da il passaggio non mi fa neppure pagare, forse perchè li intenerisco. Dimostro meno anni e sembro un ragazzino, comunque educato e gentile. Sono anche carino a dire la verità. Sull'app ho pochi feedback ma ottimi, spesso ho viaggiato con persone che vogliono dividere un pò le spese e magari solo un pò di compagnia nei viaggi. Sopratutto uomini giovani e ragazzi, pochi sopra i 60, poche donne.
A novembre, dopo essere stato giù per qualche giorno dovevo tornare a Milano e apro quindi l'app, sul tragitto ci sono pochi passaggi così lunghi e chiedo la disponibilità a uno che dal profilo e dai feedback mi sembra uno perbene. Fa parecchi viaggi, gli mando quindi un messaggio, mi risponde dopo poco e ci accordiamo. È effettivamente molto gentile, allunga la sua strada e mi verrà a prendere addirittura dentro il mio paese. Ottimo.
Quando arrivo all'appuntamento, presto la mattina, è già lì e mi aspetta davanti a un bar.
"Tu sei Massimiliano, giusto?".
"Si, buongiorno, lei è Giorgio?".
"Si, vuoi fare colazione?".
"No grazie mille, già fatta".
"Bene, allora andiamo, la strada è lunga".
Prende il mio zaino, lo carica su un suv Mercedes con vetri molto scuri, allacciamo le cinture e partiamo.
Durante la mia non lunghissima esperienza di viaggi e passaggi ho capito che le domande e gli argomenti sono più o meno sempre gli stessi, una specie di copione che si ripete ed io sulla mia parte mi sono un pò specializzato ma devo dire che la conversazione con Giorgio è subito molto piacevole. È un signore distinto anche se giovanile nei modi, un bell'uomo che dimostra pure lui meno del suoi anni, è di Foggia, fa il commercialista e ha uno studio anche a Milano, per cui viaggia molto. Mi dice che è sposato, due figlie che fanno il liceo. Sta molto fuori per lavoro. Nella prima tratta del viaggio parla abbastanza, ma mi mette anche a mio agio. "Se vuoi cazzeggiare sul telefono sentiti libero, fai quello che ti pare".
Verso pranzo mi chiede se ho fame e se ci vogliamo fermare per uno spuntino. Lo ringrazio e gli dico che se vuole per me va bene ma io ho con me un paio di panini e se vuole possiamo dividerli.
"Scherzi?! Guarda, fermiamoci tra poco che conosco un posticino dove si mangia bene. Sei mio ospite e non dire di no, ok?.
"Ok ok, grazie mille!".
Il pranzo è effettivamente buono, pappardelle al ragù, carne alla brace con patate al forno, tre bicchieri di vino rosso a testa, frutta, dolce, e caffè. E conto pagato da Giorgio.
A tavola la conversazione è molto piacevole, mi racconta dei suoi anni all'università, delle sue avventure e sventure sentimentali, è divertente e mi fa ridere. Io ho poco da raccontare, gli parlo di questa ragazza che ho conosciuto da pochi mesi a Milano, anche lei pugliese, non so perchè ma ho preso confidenza con Giorgio e gli racconto che con lei non c'è stato quasi nulla se non qualche pomiciata. E anche quando andavo a scuola, gli racconto, avevo avuto una lunga relazione quasi casta con una ragazza. In effetti, ma questo non gliel'ho detto non sono mai andato oltre qualche pompino.
Tornati in macchina ci prende a entrambi una discreta sonnolenza. Giorgio propone un piccolo riposo prima di ripartire e ovviamente accetto. Ci spostiamo con la macchina in un posto un pò più riparato. Giorgio tira giù il suo sedile e crolla, io tiro giù il mio e tempo di cazzeggiare due minuti con il cellulare che crollo anche io.
Mi sveglio che siamo già ripartiti, abbiamo superato Bologna ed è già buio. Meno male, perchè mi accorgo che ho un erezione spropositata che mi fa un bozzo gigantesco. (Questa è una cosa che capita forse a tutti i ragazzi e uomini quando si svegliano). "Oh, scusa, quanto ho dormito?".
"Un'oretta. Ma devi aver fatto un bel sogno!".
Capisco a cosa si riferisce... "Ehm, si, in effetti. Scusa!".
"Ma no, tranquillo, è normale. Comunque complimenti!".
Mi risitemo il sedile, e mi aggiusto il pacco. Che continua a rimanere molto duro.
Giorgio ogni tanto lo vedo che butta l'occhio.
"Senti, ma posso fare qualcosa per te?". Mi dice.
"Tipo?".
"Tipo un pompino. Forse ne ha bisogno?".
Rimango spiazzato. Non mi era mai stata fatta un proposta del genere.
"Ma, ehm, non so, grazie. Ma a me piacciono le ragazze".
"Anche a me piacciono le donne, ma se mi trovo bene con qualcuno del mio stesso sesso e se capita, non disdegno. Anzi mi piace. Vuoi provare?".
"Non mi è mai capitato. Ma qui dici?".
"Ci fermiamo in un posto tranquillo, tiri giù i pantaloni e il più è fatto. È solo un pompino tra maschi".
Non sono gay ma detta così era anche invitante. Giorgio è un bell'uomo, simpatico, affascinante, e il mio cazzo non ne voleva sapere di tornare a riposo.
"Ma io però non te lo voglio fare".
"Tranquillo", dice entrando in un area di sosta molto grande.
Accosta la macchina, spegne il motore, abbassa i due schienali con i tasti, si gira verso di me con un bel sorriso e con voce sicura mi invita a sdraiarmi. Lo faccio e lo guardo che allunga una mano sul mio pacco. Lo accarezza da fuori, seguendo con le dita la forma del mio cazzo. Mi sbattona i pantaloni ed io lo agevolo quando me li abbassa insieme ai boxer. Il mio cazzo svetta verso l'alto. È la prima volta che un uomo mi vede nudo con il cazzo duro. Lo prende in mano, lo accarezza e poi si china per leccarlo, dal basso verso l'alto e viceversa, intorno alla cappella, per poi metterselo in bocca Mamma mia, che bello, è bravissimo e inizia a pompare. Mi sembra che se lo sta mangiando. Mentre pompa mi accarezza le palle, la pancia. Poi mi riprende il cazzo con la mano, se lo passa tutto bagnato sulla faccia, riprende a pompare. Con una mano mi allarga le gambe, non capisco finché con un dito raggiunge il mio forellino. Ci gioca, sento il ditino che un pò spinge ma è talmente bravo che mi fido e lascio fare. Sono perso. Gli metto le mani sulla testa, lo accompagno.
"Arrivo", gli dico. Lui continua a pompare e sento il dito che entra ancora di più. Non mi tengo e gli spruzzo in bocca tutto. Si tiene in bocca il mio cazzo che sborra, rallentando. Si stacca, deglutisce, mi guarda e poi ritorna giù, mi pulisce leccandomi tutto il cazzo.
Non riesco a crederci, le uniche due ragazze con cui sono stato mi hanno fatto solo alcuni pompini e non sono mai andato oltre, ma questa è la cosa più bella che abbia mai fatto. E me l'ha fatta un uomo. Non riesco a crederci.
Ci ricomponiamo, io ho il cazzo fradicio di saliva e sperma, Giorgio mi chiede se è tutto ok. Quindi riaccende la macchina e ripartiamo. Come se niente fosse. Mancano due o tre ore per Milano. E riprendendo l'autostrada vedo che anche lui si aggiusta il suo pacco.
A novembre, dopo essere stato giù per qualche giorno dovevo tornare a Milano e apro quindi l'app, sul tragitto ci sono pochi passaggi così lunghi e chiedo la disponibilità a uno che dal profilo e dai feedback mi sembra uno perbene. Fa parecchi viaggi, gli mando quindi un messaggio, mi risponde dopo poco e ci accordiamo. È effettivamente molto gentile, allunga la sua strada e mi verrà a prendere addirittura dentro il mio paese. Ottimo.
Quando arrivo all'appuntamento, presto la mattina, è già lì e mi aspetta davanti a un bar.
"Tu sei Massimiliano, giusto?".
"Si, buongiorno, lei è Giorgio?".
"Si, vuoi fare colazione?".
"No grazie mille, già fatta".
"Bene, allora andiamo, la strada è lunga".
Prende il mio zaino, lo carica su un suv Mercedes con vetri molto scuri, allacciamo le cinture e partiamo.
Durante la mia non lunghissima esperienza di viaggi e passaggi ho capito che le domande e gli argomenti sono più o meno sempre gli stessi, una specie di copione che si ripete ed io sulla mia parte mi sono un pò specializzato ma devo dire che la conversazione con Giorgio è subito molto piacevole. È un signore distinto anche se giovanile nei modi, un bell'uomo che dimostra pure lui meno del suoi anni, è di Foggia, fa il commercialista e ha uno studio anche a Milano, per cui viaggia molto. Mi dice che è sposato, due figlie che fanno il liceo. Sta molto fuori per lavoro. Nella prima tratta del viaggio parla abbastanza, ma mi mette anche a mio agio. "Se vuoi cazzeggiare sul telefono sentiti libero, fai quello che ti pare".
Verso pranzo mi chiede se ho fame e se ci vogliamo fermare per uno spuntino. Lo ringrazio e gli dico che se vuole per me va bene ma io ho con me un paio di panini e se vuole possiamo dividerli.
"Scherzi?! Guarda, fermiamoci tra poco che conosco un posticino dove si mangia bene. Sei mio ospite e non dire di no, ok?.
"Ok ok, grazie mille!".
Il pranzo è effettivamente buono, pappardelle al ragù, carne alla brace con patate al forno, tre bicchieri di vino rosso a testa, frutta, dolce, e caffè. E conto pagato da Giorgio.
A tavola la conversazione è molto piacevole, mi racconta dei suoi anni all'università, delle sue avventure e sventure sentimentali, è divertente e mi fa ridere. Io ho poco da raccontare, gli parlo di questa ragazza che ho conosciuto da pochi mesi a Milano, anche lei pugliese, non so perchè ma ho preso confidenza con Giorgio e gli racconto che con lei non c'è stato quasi nulla se non qualche pomiciata. E anche quando andavo a scuola, gli racconto, avevo avuto una lunga relazione quasi casta con una ragazza. In effetti, ma questo non gliel'ho detto non sono mai andato oltre qualche pompino.
Tornati in macchina ci prende a entrambi una discreta sonnolenza. Giorgio propone un piccolo riposo prima di ripartire e ovviamente accetto. Ci spostiamo con la macchina in un posto un pò più riparato. Giorgio tira giù il suo sedile e crolla, io tiro giù il mio e tempo di cazzeggiare due minuti con il cellulare che crollo anche io.
Mi sveglio che siamo già ripartiti, abbiamo superato Bologna ed è già buio. Meno male, perchè mi accorgo che ho un erezione spropositata che mi fa un bozzo gigantesco. (Questa è una cosa che capita forse a tutti i ragazzi e uomini quando si svegliano). "Oh, scusa, quanto ho dormito?".
"Un'oretta. Ma devi aver fatto un bel sogno!".
Capisco a cosa si riferisce... "Ehm, si, in effetti. Scusa!".
"Ma no, tranquillo, è normale. Comunque complimenti!".
Mi risitemo il sedile, e mi aggiusto il pacco. Che continua a rimanere molto duro.
Giorgio ogni tanto lo vedo che butta l'occhio.
"Senti, ma posso fare qualcosa per te?". Mi dice.
"Tipo?".
"Tipo un pompino. Forse ne ha bisogno?".
Rimango spiazzato. Non mi era mai stata fatta un proposta del genere.
"Ma, ehm, non so, grazie. Ma a me piacciono le ragazze".
"Anche a me piacciono le donne, ma se mi trovo bene con qualcuno del mio stesso sesso e se capita, non disdegno. Anzi mi piace. Vuoi provare?".
"Non mi è mai capitato. Ma qui dici?".
"Ci fermiamo in un posto tranquillo, tiri giù i pantaloni e il più è fatto. È solo un pompino tra maschi".
Non sono gay ma detta così era anche invitante. Giorgio è un bell'uomo, simpatico, affascinante, e il mio cazzo non ne voleva sapere di tornare a riposo.
"Ma io però non te lo voglio fare".
"Tranquillo", dice entrando in un area di sosta molto grande.
Accosta la macchina, spegne il motore, abbassa i due schienali con i tasti, si gira verso di me con un bel sorriso e con voce sicura mi invita a sdraiarmi. Lo faccio e lo guardo che allunga una mano sul mio pacco. Lo accarezza da fuori, seguendo con le dita la forma del mio cazzo. Mi sbattona i pantaloni ed io lo agevolo quando me li abbassa insieme ai boxer. Il mio cazzo svetta verso l'alto. È la prima volta che un uomo mi vede nudo con il cazzo duro. Lo prende in mano, lo accarezza e poi si china per leccarlo, dal basso verso l'alto e viceversa, intorno alla cappella, per poi metterselo in bocca Mamma mia, che bello, è bravissimo e inizia a pompare. Mi sembra che se lo sta mangiando. Mentre pompa mi accarezza le palle, la pancia. Poi mi riprende il cazzo con la mano, se lo passa tutto bagnato sulla faccia, riprende a pompare. Con una mano mi allarga le gambe, non capisco finché con un dito raggiunge il mio forellino. Ci gioca, sento il ditino che un pò spinge ma è talmente bravo che mi fido e lascio fare. Sono perso. Gli metto le mani sulla testa, lo accompagno.
"Arrivo", gli dico. Lui continua a pompare e sento il dito che entra ancora di più. Non mi tengo e gli spruzzo in bocca tutto. Si tiene in bocca il mio cazzo che sborra, rallentando. Si stacca, deglutisce, mi guarda e poi ritorna giù, mi pulisce leccandomi tutto il cazzo.
Non riesco a crederci, le uniche due ragazze con cui sono stato mi hanno fatto solo alcuni pompini e non sono mai andato oltre, ma questa è la cosa più bella che abbia mai fatto. E me l'ha fatta un uomo. Non riesco a crederci.
Ci ricomponiamo, io ho il cazzo fradicio di saliva e sperma, Giorgio mi chiede se è tutto ok. Quindi riaccende la macchina e ripartiamo. Come se niente fosse. Mancano due o tre ore per Milano. E riprendendo l'autostrada vedo che anche lui si aggiusta il suo pacco.
3
0
voti
voti
valutazione
6.8
6.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il bozzetto del cinesinoracconto sucessivo
Monica
Commenti dei lettori al racconto erotico