Un gioco pericoloso... amanti perversi.
di
Berenice
genere
confessioni
Ciao, mi chiamo Berenice, ho appena compiuto 47 anni, madre di due figlie, e già nonna orgogliosa di due nipotini. Sposata e operaia presso una azienda metalmeccanica della provincia di Torino. Tutto è iniziato a causa della mia passione per i libri erotici, adoro leggere storie di un certo tipo, forse a causa del mio ex fidanzato, che aveva la mania dei filmini porno, ex perché poi ci siamo lasciati, e di lui mi sono rimasti davvero pochi ricordi, uno in particolare, scopava da Dio… nel letto era un vero toro, fuori dal letto, un vero coglione, egoista e anche manesco, motivo per cui dopo otto anni di fidanzamento l’ho mandato a quel paese. Come dicevo, in seguito a quell’esperienza mi è rimasto il vizietto del proibito, che per diverso tempo ho soddisfatto acquistando romanzi erotici, fino a spingermi a qualcosa di molto più esplicito e piccante, insomma, storie hard e sempre più intriganti, con il quale nella mia intimità spesso sollazzavo la mia topina. C’è un’altra cosa che devo dire. Tra me e mio marito, l’intesa sessuale, che non è mai stata al top, dopo il matrimonio, in breve tempo si è esaurita, gli voglio un bene dell’anima, ma tra le lenzuola è un vero disastro, si insomma quattro salti in padella e tutto è finito, io il più delle volte fingo l’orgasmo… e chi si è visto, si è visto. Per qualche anno ho accettato con rassegnazione la situazione, fino a quando è arrivato lui, Ignazio, il mio nuovo capo reparto. Un affascinante cinquantenne, con il sorriso da dèmone, e la parlantina da venditore di pentole. Tra me è lui è subito scattata una chimica, che in poco tempo mi ha trasformata, da docile mogliettina tutta casa e lavoro, a scatenata sc#pamica insaziabile… Che dire, in lui ho ritrovato me stessa, la mia sessualità, ma soprattutto una persona che mi fa stare bene e realizza tutti o quasi, i miei sogni erotici, quelli che nel corso degli anni ho solo immaginato leggendo storie di trasgressione e passione sfrenata. Ignazio non è uno stallone, ma ha una fantasia e una vitalità con la quale ogni volta riesce sempre a stupirmi. Lui ha una buona esperienza, sa come stuzzicarmi, ha imparato subito come farmi impazzire, inventa storie e giochi di ruolo, lecca che è una meraviglia, e non mi molla fino a quando non ho raggiunto l’orgasmo… tutto il contrario di mio marito. I nostri incontri avvengono sempre in quella che noi chiamiamo “la capanna”, ovvero una piccolissima mansarda monolocale che ha preso in affitto a due passi dall’azienda dove lavoriamo (anche Ignazio è sposato con prole), fortunatamente la nostra occupazione è su tre turni, quindi abbiamo parecchio tempo libero, quando i nostri rispettivi coniugi sono al lavoro. A volte basta una sveltina selvaggia, o qualche rapporto orale nascosti tra gli imballi nel magazzino della fabbrica durante il turno notturno, a volte invece trascorriamo interi pomeriggi o mattinate a provare tutte le posizioni del Kamasutra, senza disdegnare l’uso di sex toys, manette, frustini, corde e accessori vari con il quale nel tempo abbiamo arredato il nostro rifugio
Ma veniamo al dunque; ho citato l’acquisto di un libro come causa dell’episodio che vado a raccontare. Si tratta del romanzo erotico di cui le mie amiche mi hanno parlato come un vero best seller, “Lezioni di biliardo” di Darius F. La collana Eroscultura è tra le mie preferite, e quindi l'ho subito cercato su i web store. Appena ho letto la trama, …bugie, tradimenti, inganni, ho pensato: –questo è per me!- L’ho subito ordinato, e quando mi è arrivato l’ho letto in pochissimi giorni. Bello! Eccitante. Coinvolgente e intrigante. Ma a parte la storia (con un finale tutto da scoprire) e l’eccitazione che ho provato nel leggerlo, alcuni capitoli mi sono serviti come spunto per realizzare qualche giochino con il mio focoso amante. Ho subito iniziato a sognare, e a pensare se certe esperienze erano ripetibili, per dare ulteriore sprint ai nostri scontri di coppia. All’interno di un capitolo, c’è una situazione in cui la protagonista, per fare una sorpresa assai pepata, regala un telecomando al suo amante, che poi lui utilizzerà a sua volta in un contesto, che ovviamente non posso spoilerare, dai risultati davvero entusiasmante. Bene, sapete cosa ho fatto? Ho copiato l’idea, ho ordinato un fantastico ovetto vibrante con telecomando su Amazon, e ho fatto trovare al mio amante il telecomando impacchettato dentro al suo armadietto, alla vigilia della cena aziendale. Perché giocare in una occasione così “pericolosa” con tale aggeggio, sarebbe stata una delle cose più trasgressive che mai avrei potuto immaginare.
Com’è andata.
Alla sera della cena, prima di partire da casa, mi sono infilata l’ovetto nella mia topina, che solo all’idea di ciò che sarebbe capitato qualche ora più tardi si è fatta trovare bella umida e pronta a inghiottire il toys come fosse il caxo del mio amante.
Ho raggiunto il ristorante dove era organizzata la serata in compagnia di una cara collega, al corrente della mia situazione di adultera, e quindi mia complice, e una volta a tavola mi sono seduta tra altre due colleghe, poco distante da Ignazio…..
Di fronte a me, cosa davvero inattesa e imbarazzante, mi ritrovo il direttore del personale, un certo dottor Giorgio Lamelli.
Per circa mezz'oretta il banchetto procede senza intoppi, si mangia, si beve si ride. Tra me e Ignazio, solo qualche sguardo ammiccante, nulla di più. E l’ovetto? Ancora nulla, nessun segnale di vita. Lo sento come un intruso, dentro alla mia vagina, che però mi pare sempre più umida, ma ancora non riesco a capire cosa intende fare il mio boy con il telecomando. Forse si è dimenticato, o forse non funziona, o probabilmente, avendo visto che di fronte a me si è seduto uno dei dirigenti aziendali, non trova il coraggio di giocare per il timore di essere scoperti. Questi erano i miei dubbi, dopo la prima mezz’ora… Peccato che proprio mentre stavo discorrendo animatamente con il dottor Lamelli, improvvisamente arriva una scarica, che mi coglie di sorpresa, un pizzicorio insopportabile, ma comunque piacevole che mi fa balzare sulla sedia e stringere immediatamente le chiappe. Balzo, che ovviamente attira l’attenzione del mio interlocutore, che ignaro di quanto mi sta accadendo mi chiede preoccupato: -Tutto bene Berenice?- Tento di nascondere l’imbarazzo, mostrando un sorriso a trentadue denti, non sapendo cosa fare e cosa rispondere, ne invento una delle mie. Istantaneamente mi porto le mani sul ventre e rispondo: - si, direi tutto bene, solo il mio pancino che ogni tanto fa i capricci… soffro di colite.-
Pericolo scampato, lui cerca di consolarmi parlando della sua colite, spulciando dettagli che a tavola non risuonano certo come parole di “bon ton”, io invece tento di incontrare lo sguardo del mio amante, che con la faccia da cul# che si ritrova, non mi considera, e continua a ridere e scherzare con i commensali che lo circondano. Passa ancora qualche minuto, e improvvisamente ecco un’altra scarica, più potente, più prolungata… più devastante. Fortunatamente in quel momento Lamelli sta parlando con un collega alla sua sinistra, io invece sono in fase di contemplazione della bottiglia di Grignolino (vuota) di fronte a me. L’effetto è immediato, quel ovetto sembra caricato a 3000 wolt. Lo sento dentro me saltellare come un martello pneumatico. La mia vulva si dilata, la scossa si propaga fino allo sfintere an@le... Dio mio che tormento… piacevole tormento… anche troppo! Se non smette al più presto sento che rischio seriamente di avere un orgasmo, e considerando che quando sono all’apice del piacere urlo come una cornacchia, la cosa non mi entusiasma. Il mio aguzzino questa volta mi sta guardando, il suo sguardo è cinico e pieno di soddisfazione. Io stringo tra le mani un tovagliolo, mi concentro per non lasciare trapelare una smorfia o un minimo movimento sospetto. Poi improvvisamente la vibrazione si ferma. Mi sembra di piombare a terra dopo aver volato a due metri dal pavimento. La mia topina è allagata, fortunatamente ho una gonna altezza ginocchio e per sicurezza indosso anche un salva slip. Comunque anche questa volta mi sembra di avere superato indenne la seconda scarica. Anzi no…
Ancora con lo sguardo fisso alla bottiglia di Grignolino sento la voce della collega al mio fianco: - Che succede Berenice? Ti vedo sconvolta, non parli più? Sei viola in faccia, non ti sarai ubriacata?-
-Ubriaca io? Ma cosa dici? Ero solo assorta nei miei pensieri? Tranquilla, tutto bene!-
A quel punto, distratto dalle parole della mia collega, interviene ancora una volta Lamelli, che con fare caritatevole, sussurra a bassa voce: -Povera donna, ha un attacco di colite… proprio adesso! E’ sicura di stare bene? Vuole che l’accompagniamo a casa? Ha un colorito violastro…-
Insomma, per farla breve, mi ricompongo, cerco di sdrammatizzare la situazione con qualche battuta, li rassicuro ridendoci sopra e in qualche modo anche questa volta riesco a cavarmela. Devo ammettere, sono molto preoccupata, la situazione si sta facendo pericolosa, qui rischiamo davvero una figura di emme… di quelle epocali. Inizio a maledire me stessa per la malsana idea che ho avuto, l’aggeggio che ho tra le cosce, e alla fine anche Darius F. e il suo romanzo. Qui solo lei si sta divertendo, la mia ingordissima fighett@. Quel gioco la sta letteralmente facendo impazzire, e forse anche la situazione che si è creata pare dia il suo contributo alla mia porcaggine. L’attesa che toglie il fiato e porta a mille l’adrenalina, l’idea di essere in mezzo a tanta gente, insomma una vera goduria, di quelle che ti prendono il cervello e ti trascinano verso il limbo della lussuria incontrollata.
La serata continua, si mangia, si beve… si beve… si beve. Io non mi sono ancora mossa dalla sedia, ogni tanto arriva qualche breve scarica. Mai tutte uguali, lo stronzo ha preso confidenza, e usa i pulsantini del telecomando per variare il ciclo di vibrazione. Pulsante, martellante, con brevi pause, continua, lenta, veloce super veloce… Le ha provate tutte il bastardo. Non so quale sia diventato il mio colorito,ma lo posso immaginare, per il resto ho subito imparato a restare impassibile, a stringere chiappe e denti e a contrarre i muscoli, anche quando le mie colleghe mi parlano, e non fanno caso ai lievi segni di eccitazione o movimenti improvvisi del mio corpo, loro sono ubriache, e ormai sono convinte che io sia in sofferenza a causa di un terribile male alla pancia.
E lui? Ignazio si sta divertendo come un matto, per tutta la sera mi ha girato al largo, solo sguardi e qualche messaggio sconcio sul cellulare. Dice di essere eccitatissimo, che al posto del giochino tra le mie gambe ci vorrebbe mettere la lingua, e non solo quella, e mi fa un giuramento che mi sa di minaccia, ma che solo all’idea che si realizzi veramente mi fa quasi raggiungere un orgasmo virtuale…
- Questa sera sono talmente eccitato, che prima di accompagnarti alla macchina, ti giro, ti strappo le mutande e te lo infilo direttamente nel cu#o! Ti voglio sentire urlare di piacere, farti godere fino allo svenimento!-
Ed io, leggendo quel messaggio, ho immaginato veramente la scena. Dentro alla sua BMW serie 4, a pecora sui sedili posteriori, lui che mi strappa il mio perizoma (lo fa spesso, sa che adoro la sua irruenza), quel aggeggio nella mia topa che vibra, il mio culett# fradicio per gli umori che per tutta la sera lo hanno tenuto pronto all’evenienza, e il mio amante, che mi prende da dietro come se non ci fosse un domani… che spettacolo! In una situazione del genere potrei anche raggiungere un orgasmo @nale, cosa che per il momento non mi è mai successa!
Com’è andata veramente la serata? Così come l’ho descritta...
A tarda notte ci siamo congedati dai nostri colleghi, lui con la scusa di accompagnarmi alla mia macchina mi ha caricata sulla sua BMW, non ci siamo detti una sola parola, era troppo tardi per andare alla nostra capanna, ci siamo fermati nell’immenso parcheggio della ditta, a quell’ora deserto. Per il resto tutto uguale a come avevo immaginato, lui ha mantenuto la promessa, ed io non ho obbiettato, gli ho dato l’oggetto del desiderio… E’ stato meraviglioso. Ero talmente eccitata e lui talmente carico, che il rapporto è stato di una intensità indescrivibile. Non so se ho avuto veramenete un orgasmo @nale, perché ho provato qualcosa che mai avevo provato prima. Con quell’ovetto che non dava tregua alla mia topa, il suo arnese che pompava come un ossesso nel mio c#letto, ho raggiunto una tale estasi da lasciare una immensa pozza di fluidi sui sedili della magnifica fuori serie del mio amante, credo che si sia trattato del mio primo squirting… Roba da fare impallidire anche la signora Giada, la protagonista di Lezioni di biliardo… E scusate se è poco. A proposito di Lezioni di Biliardo, c’è un capitolo molto interessante dove i protagonisti si scatenano con un meraviglioso trio…. Ne parlerò a Ignazio.
Cordialmente, vostra Berenice.
Ma veniamo al dunque; ho citato l’acquisto di un libro come causa dell’episodio che vado a raccontare. Si tratta del romanzo erotico di cui le mie amiche mi hanno parlato come un vero best seller, “Lezioni di biliardo” di Darius F. La collana Eroscultura è tra le mie preferite, e quindi l'ho subito cercato su i web store. Appena ho letto la trama, …bugie, tradimenti, inganni, ho pensato: –questo è per me!- L’ho subito ordinato, e quando mi è arrivato l’ho letto in pochissimi giorni. Bello! Eccitante. Coinvolgente e intrigante. Ma a parte la storia (con un finale tutto da scoprire) e l’eccitazione che ho provato nel leggerlo, alcuni capitoli mi sono serviti come spunto per realizzare qualche giochino con il mio focoso amante. Ho subito iniziato a sognare, e a pensare se certe esperienze erano ripetibili, per dare ulteriore sprint ai nostri scontri di coppia. All’interno di un capitolo, c’è una situazione in cui la protagonista, per fare una sorpresa assai pepata, regala un telecomando al suo amante, che poi lui utilizzerà a sua volta in un contesto, che ovviamente non posso spoilerare, dai risultati davvero entusiasmante. Bene, sapete cosa ho fatto? Ho copiato l’idea, ho ordinato un fantastico ovetto vibrante con telecomando su Amazon, e ho fatto trovare al mio amante il telecomando impacchettato dentro al suo armadietto, alla vigilia della cena aziendale. Perché giocare in una occasione così “pericolosa” con tale aggeggio, sarebbe stata una delle cose più trasgressive che mai avrei potuto immaginare.
Com’è andata.
Alla sera della cena, prima di partire da casa, mi sono infilata l’ovetto nella mia topina, che solo all’idea di ciò che sarebbe capitato qualche ora più tardi si è fatta trovare bella umida e pronta a inghiottire il toys come fosse il caxo del mio amante.
Ho raggiunto il ristorante dove era organizzata la serata in compagnia di una cara collega, al corrente della mia situazione di adultera, e quindi mia complice, e una volta a tavola mi sono seduta tra altre due colleghe, poco distante da Ignazio…..
Di fronte a me, cosa davvero inattesa e imbarazzante, mi ritrovo il direttore del personale, un certo dottor Giorgio Lamelli.
Per circa mezz'oretta il banchetto procede senza intoppi, si mangia, si beve si ride. Tra me e Ignazio, solo qualche sguardo ammiccante, nulla di più. E l’ovetto? Ancora nulla, nessun segnale di vita. Lo sento come un intruso, dentro alla mia vagina, che però mi pare sempre più umida, ma ancora non riesco a capire cosa intende fare il mio boy con il telecomando. Forse si è dimenticato, o forse non funziona, o probabilmente, avendo visto che di fronte a me si è seduto uno dei dirigenti aziendali, non trova il coraggio di giocare per il timore di essere scoperti. Questi erano i miei dubbi, dopo la prima mezz’ora… Peccato che proprio mentre stavo discorrendo animatamente con il dottor Lamelli, improvvisamente arriva una scarica, che mi coglie di sorpresa, un pizzicorio insopportabile, ma comunque piacevole che mi fa balzare sulla sedia e stringere immediatamente le chiappe. Balzo, che ovviamente attira l’attenzione del mio interlocutore, che ignaro di quanto mi sta accadendo mi chiede preoccupato: -Tutto bene Berenice?- Tento di nascondere l’imbarazzo, mostrando un sorriso a trentadue denti, non sapendo cosa fare e cosa rispondere, ne invento una delle mie. Istantaneamente mi porto le mani sul ventre e rispondo: - si, direi tutto bene, solo il mio pancino che ogni tanto fa i capricci… soffro di colite.-
Pericolo scampato, lui cerca di consolarmi parlando della sua colite, spulciando dettagli che a tavola non risuonano certo come parole di “bon ton”, io invece tento di incontrare lo sguardo del mio amante, che con la faccia da cul# che si ritrova, non mi considera, e continua a ridere e scherzare con i commensali che lo circondano. Passa ancora qualche minuto, e improvvisamente ecco un’altra scarica, più potente, più prolungata… più devastante. Fortunatamente in quel momento Lamelli sta parlando con un collega alla sua sinistra, io invece sono in fase di contemplazione della bottiglia di Grignolino (vuota) di fronte a me. L’effetto è immediato, quel ovetto sembra caricato a 3000 wolt. Lo sento dentro me saltellare come un martello pneumatico. La mia vulva si dilata, la scossa si propaga fino allo sfintere an@le... Dio mio che tormento… piacevole tormento… anche troppo! Se non smette al più presto sento che rischio seriamente di avere un orgasmo, e considerando che quando sono all’apice del piacere urlo come una cornacchia, la cosa non mi entusiasma. Il mio aguzzino questa volta mi sta guardando, il suo sguardo è cinico e pieno di soddisfazione. Io stringo tra le mani un tovagliolo, mi concentro per non lasciare trapelare una smorfia o un minimo movimento sospetto. Poi improvvisamente la vibrazione si ferma. Mi sembra di piombare a terra dopo aver volato a due metri dal pavimento. La mia topina è allagata, fortunatamente ho una gonna altezza ginocchio e per sicurezza indosso anche un salva slip. Comunque anche questa volta mi sembra di avere superato indenne la seconda scarica. Anzi no…
Ancora con lo sguardo fisso alla bottiglia di Grignolino sento la voce della collega al mio fianco: - Che succede Berenice? Ti vedo sconvolta, non parli più? Sei viola in faccia, non ti sarai ubriacata?-
-Ubriaca io? Ma cosa dici? Ero solo assorta nei miei pensieri? Tranquilla, tutto bene!-
A quel punto, distratto dalle parole della mia collega, interviene ancora una volta Lamelli, che con fare caritatevole, sussurra a bassa voce: -Povera donna, ha un attacco di colite… proprio adesso! E’ sicura di stare bene? Vuole che l’accompagniamo a casa? Ha un colorito violastro…-
Insomma, per farla breve, mi ricompongo, cerco di sdrammatizzare la situazione con qualche battuta, li rassicuro ridendoci sopra e in qualche modo anche questa volta riesco a cavarmela. Devo ammettere, sono molto preoccupata, la situazione si sta facendo pericolosa, qui rischiamo davvero una figura di emme… di quelle epocali. Inizio a maledire me stessa per la malsana idea che ho avuto, l’aggeggio che ho tra le cosce, e alla fine anche Darius F. e il suo romanzo. Qui solo lei si sta divertendo, la mia ingordissima fighett@. Quel gioco la sta letteralmente facendo impazzire, e forse anche la situazione che si è creata pare dia il suo contributo alla mia porcaggine. L’attesa che toglie il fiato e porta a mille l’adrenalina, l’idea di essere in mezzo a tanta gente, insomma una vera goduria, di quelle che ti prendono il cervello e ti trascinano verso il limbo della lussuria incontrollata.
La serata continua, si mangia, si beve… si beve… si beve. Io non mi sono ancora mossa dalla sedia, ogni tanto arriva qualche breve scarica. Mai tutte uguali, lo stronzo ha preso confidenza, e usa i pulsantini del telecomando per variare il ciclo di vibrazione. Pulsante, martellante, con brevi pause, continua, lenta, veloce super veloce… Le ha provate tutte il bastardo. Non so quale sia diventato il mio colorito,ma lo posso immaginare, per il resto ho subito imparato a restare impassibile, a stringere chiappe e denti e a contrarre i muscoli, anche quando le mie colleghe mi parlano, e non fanno caso ai lievi segni di eccitazione o movimenti improvvisi del mio corpo, loro sono ubriache, e ormai sono convinte che io sia in sofferenza a causa di un terribile male alla pancia.
E lui? Ignazio si sta divertendo come un matto, per tutta la sera mi ha girato al largo, solo sguardi e qualche messaggio sconcio sul cellulare. Dice di essere eccitatissimo, che al posto del giochino tra le mie gambe ci vorrebbe mettere la lingua, e non solo quella, e mi fa un giuramento che mi sa di minaccia, ma che solo all’idea che si realizzi veramente mi fa quasi raggiungere un orgasmo virtuale…
- Questa sera sono talmente eccitato, che prima di accompagnarti alla macchina, ti giro, ti strappo le mutande e te lo infilo direttamente nel cu#o! Ti voglio sentire urlare di piacere, farti godere fino allo svenimento!-
Ed io, leggendo quel messaggio, ho immaginato veramente la scena. Dentro alla sua BMW serie 4, a pecora sui sedili posteriori, lui che mi strappa il mio perizoma (lo fa spesso, sa che adoro la sua irruenza), quel aggeggio nella mia topa che vibra, il mio culett# fradicio per gli umori che per tutta la sera lo hanno tenuto pronto all’evenienza, e il mio amante, che mi prende da dietro come se non ci fosse un domani… che spettacolo! In una situazione del genere potrei anche raggiungere un orgasmo @nale, cosa che per il momento non mi è mai successa!
Com’è andata veramente la serata? Così come l’ho descritta...
A tarda notte ci siamo congedati dai nostri colleghi, lui con la scusa di accompagnarmi alla mia macchina mi ha caricata sulla sua BMW, non ci siamo detti una sola parola, era troppo tardi per andare alla nostra capanna, ci siamo fermati nell’immenso parcheggio della ditta, a quell’ora deserto. Per il resto tutto uguale a come avevo immaginato, lui ha mantenuto la promessa, ed io non ho obbiettato, gli ho dato l’oggetto del desiderio… E’ stato meraviglioso. Ero talmente eccitata e lui talmente carico, che il rapporto è stato di una intensità indescrivibile. Non so se ho avuto veramenete un orgasmo @nale, perché ho provato qualcosa che mai avevo provato prima. Con quell’ovetto che non dava tregua alla mia topa, il suo arnese che pompava come un ossesso nel mio c#letto, ho raggiunto una tale estasi da lasciare una immensa pozza di fluidi sui sedili della magnifica fuori serie del mio amante, credo che si sia trattato del mio primo squirting… Roba da fare impallidire anche la signora Giada, la protagonista di Lezioni di biliardo… E scusate se è poco. A proposito di Lezioni di Biliardo, c’è un capitolo molto interessante dove i protagonisti si scatenano con un meraviglioso trio…. Ne parlerò a Ignazio.
Cordialmente, vostra Berenice.
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Commenti dei lettori al racconto erotico