Al mare con mio nipote
di
Marti Marti
genere
incesti
Ciao a tutti, mi chiamo Martina, ho 43 anni e sono una lettrice di racconti erotici da diversi anni. Ho sempre trovato molto divertente e stimolante leggere tutte queste storie. Sono rimasta indecisa per diversi mesi prima di voler raccontare quello che mi è successo la scorsa estate (premessa: non è un racconto porno dove tutti scopano con tutti, semplicemente una situazione particolare che ho vissuto in prima persona).
Da lettrice di queste storie ho sempre apprezzato la scrittura corretta ed elaborata, pertanto, pur mantenendo la veridicità dei fatti, mi sono presa qualche licenza poetica nel racconto.
La scorsa estate io e mio marito siamo andati in vacanza in Toscana con la famiglia di mio cognato.
Abbiamo preso in affitto un appartamento piccolo ma molto grazioso, non troppo distante dal mare. Insieme a noi quattro c’era anche il figlio di mio cognato, Luca (nome di fantasia).
Fin da subito notai che mio nipote aveva sguardi solo per me, quella sensazione di occhi addosso per intenderci (le donne capiranno).
Inizialmente pensai fosse un comportamento da parte sua comprensibile: è normale a quell’età (19 anni) avere particolare interesse verso il sesso opposto, senza contare il fatto di essere assieme tutto il giorno tra spiaggia e casa, spesso in costume.
Mai e poi mai, però, avrei immaginato a cosa sarebbe successo nei giorni seguenti.
Tornati dal mare la trafila era sempre la stessa: doccia in successione e poi aperitivo sul terrazzino.
Avendo un bagno solo in 5 era prassi organizzarsi: quel giorno preparai io l’aperitivo per tutti, rimanendo per ultima ad andare in bagno a lavarmi.
Appena entrata in doccia però notai subito una cosa che mi bloccò di scatto: sul vetro del box doccia erano presenti in modo alquanto evidente delle striscie biancastre. Rimasi un po’ interdetta: poteva essere anche del semplice sapone ma capite bene era insolito trovarlo così colante sul box doccia. Avvicinai il naso e mi tolsi ogni dubbio: era sperma. Scioccata, pensai subito: “ma chi è il cretino che si masturba e non pulisce dopo”. Senza contare che venire direttamente sul vetro era un atto voluto e non semplice conseguenza della masturbazione. Pulii subito con il soffione della doccia, pensando intanto a chi, tra i tre uomini in casa, poteva aver fatto quello. Esclusi subito mio marito, non era solito per lui masturbarsi sotto la doccia. A quel punto cercai di capire chi fosse stato l’ultimo a lavarsi, ma essendo stata in cucina fino all’ultimo mi risultò impossibile capirlo.
Lasciai perdere per il momento e la serata prosegui come nulla fosse.
L’indomani, il copione fu sempre lo stesso. Spiaggia durante il giorno, rientro a casa e aperitivo prima di cena. Complice il fatto di non dover preparare nulla stavolta, mi diressi verso il bagno appena entrati in casa. Stavo per varcare la soglia del bagno quando mio nipote Luca mi fermò dicendo: “Scusa zia posso fare la doccia io prima di te? il sale del mare mi da molto fastidio”. Ovviamente acconsentii e aspettai il mio turno.
Appena ebbe finito Luca, entrai in doccia velocemente anche perché dovevo lavarmi i capelli.
Appena chiusi il box trovai la stessa situazione di ieri: strisce di sperma che colavano lungo il box. Non c’era più dubbio, mio nipote si masturbava in doccia. Il giorno prima era rimasta infastidita da quello che avevo trovato, infatti avevo immediatamente pulito con acqua.
In quel momento invece mi comportai diversamente; non so cosa mi prese (forse perché ero sicura che non fosse lo sperma di mio cognato). Con un dito presi lo sperma dal box e lo portai al naso: non sentivo troppo odore di sperma e quindi decisi di assaggiarlo. Aveva un sapore dolciastro, quasi piacevole. Inconsciamente allungai ancora il dito verso il box e presi altro sperma, portandolo ancora alla bocca. Li per li non pensai a quello che avevo appena fatto ma più tardi in serata, a mente fredda, mi pentii del mio comportamento, eticamente lo consideravo sbagliato.
Il giorno seguente complice anche un programma diverso durante la giornata, passò in modo ordinario diciamo.
Purtroppo la situazione peggiorò nei giorni seguenti: mio nipote faceva di tutto per entrare in doccia prima di me per poter lasciare il suo regalino sul vetro. Potevo anche evitare di andare subito dopo di lui in doccia, ma non volevo che qualcun altro dei membri della casa si accorgesse di quanto stava accadendo. Rimasi combattuta sul parlarne con Luca, certe cose ritengo sia opportuno affrontarle in famiglia, ma allo stesso tempo avvisare sua mamma di quanto stava accadendo non mi sembrava troppo corretto nei suoi confronti.
Luca è sempre stato un ragazzo un po’ introverso, metterlo in imbarazzo con sua mamma non mi sembrava la scelta migliore.
Pertanto decisi di affrontare la cosa direttamente con lui.
Il giorno seguente in spiaggia aspettai il momento buono per parlarne con lui senza metterlo in imbarazzo. Dopo pranzo gli altri andarono al bar a prendere un gelato mentre io e Luca rimanemmo in spiaggia. Era l’occasione giusta per affrontarlo: “Luca scusa ti devo parlare di una cosa”. Stava guardando il telefono, si fermò e disse con tutta calma: “dimmi pure”. “In questi giorni ho notato che ti stai divertendo molto sotto la doccia, però devi stare più attento, lasci sempre sporco il vetro” Ero molto imbarazzata, potete immaginare. Mi rispose:” in che senso scusa?” Voleva fare il vago anche lui, a quel punto andai dritta al punto: “lo sai di cosa parlo, ti masturbi in doccia ed è una cosa normale, lo capisco davvero, ma devi stare più attento, dovresti evitare di lasciare sporco il
Box doccia. A quel punto Luca mi guardò e disse con tono meno sicuro e con un po’ di imbarazzo: “hai ragione zia scusa, ho esagerato mi dispiace, non vorrei farlo ma è più forte di me”. A quel punto presa un po’ dai sensi di colpa lo rincuorai: “no ma guarda che non ti sto sgridando, è normale alla tua età masturbarsi, semplicemente non dovresti lasciare sporco il box doccia, anche perché se ne fosse accorta tua mamma sarebbe stato peggio”. Rispose:”no quello impossibile, facevo apposta perché sapevo che saresti entrata tu dopo di me”. Quella sua franchezza mi destabilizzò un attimo, poi ripresi: “perché volevi che vedessi il tuo sperma sul vetro?”. Ci pensò un attimo e poi disse: “non so zia ma da quando siamo qua, complici un po’ di cose mi eccito un sacco pensando a te. Siamo sempre assieme, ti vedo in costume tutto il giorno, con i piedi nudi, ormai aspetto solo il momento per andare in bagno per farmi una sega pensando a te”. Questa sua frase mi gelò, era stato fin troppo esplicito. Tra l’altro il fatto di aver citato i miei piedi tra le cose che lo eccitavano mi chiarì la situazione dei tanti sguardi rivolti proprio ad essi nei giorni scorsi.
Non sapevo come proseguire ero imbarazzatissima, ancora adesso mentre scrivo queste cose mi sento a disagio.
Il silenzio che stava trascorrendo era più imbarazzate di quello che avevo appena sentito, per cui decisi di alleggerire la situazione: “ok Luca ripeto posso capire la tua situazione, è normale alla tua età masturbarsi, detto questo ti chiedo solo di non lasciare più tracce di sperma sul vetro della doccia. Ma non lo dico tanto per me, ma non vorrei trovarmi in una situazione ancor più imbarazzante se gli altri si accorgessero di questa cosa, ok?”.
Attesi per qualche secondo una sua risposta, lo guardai in viso nella speranza di aver un accenno di assenso. Luca mi guardò e disse affranto : “ok zia non lascierò più sporco il vetro della doccia”.
Pensavo di aver risolto la questione in modo definitivo, ma mi sbagliavo.
Il giorno seguente, convinta di non dover più pulire la doccia dallo sperma di mio nipote, rincasai a a casa serena dopo una bella giornata trascorsa in compagnia di mio marito nell’entroterra collinare.
Purtroppo fu una calma apparente: tornai in accappatoio dal bagno in camera per vestirmi.
Ad accogliermi ci fu Luca che mi chiese: “ciao zia, com’è andata la giornata?” Risposi senza far caso ad altro: “bene grazie, siamo stati fortunati, non c’era neanche troppo caldo. Adesso però ti chiedo di uscire che mi vesto”. Era appena tornato dal mare e pertanto non feci troppo caso al fatto che fosse in costume. Quello che invece mi destabilizzo appena lo vidi fu l’enorme erezione che aveva sotto gli slip. Aveva il pene completamente in erezione che faceva staccare addirittura lo slip dalla pelle. Putroppo non riuscii a mascherare il fatto di essermi accorta di quello, e complice l’imbarazzo che provavo in quel momento commentai scherzando: “complimenti per il fisico Luca”. Lui tutto compiaciuto mi ringraziò e nel farlo si avvicinò a me e mi abbracciò.
Rimasi completamente immobile: avevo solamente un salviettone che mi copriva mentre mio nipote mi stringeva alle sue braccia. Fece sicuramente apposta e avvicinò il più possibile il bacino a me; potevo sentire la sua erezione.
Non sapevo cosa fare ero inerme; replicai a bassa voce per interrompere quel momento: “sei ben affettuoso oggi come mai? Adesso però stacchiamoci anche perché se entrasse qualcuno adesso chissà cosa penserebbe” E lui: “sto abbracciando mia zia non c’è niente di male”. Io: “sì ma non è quello, guarda che la sento la tua erezione. Si spostò un attimo e complice la vicinanza vidi una parte del suo pene quasi fuoriuscire dal costume. Di fronte a me disse: “colpa tua zia sei troppo bella”. Replicai: ”Grazie Luca però adesso vai dai così mi cambio. Con insistenza esclamò ridendo: “Cambiati pure non ti guardo mica. Risposi quasi stanca di quella ossessione nei miei confronti: “Per quanto tempo andrà avanti questa storia Luca?” Il suo sorriso stavolta mi irrito parecchio, forse anche troppo. Con viso scuro in volta ma abbassando la voce per non farmi sentire prosegui dicendo: “Luca, basta, ti prego basta, lasciami stare sono tua zia lo vuoi capire?”. Sarà stata la mia espressione ma capii dal suo volto che avevo fatto segno. Rattristato mi disse: “scusa zia perdonami. Prima di partire per questa vacanza mai e poi mai avrei pensato che tu potessi farmi questo effetto, ti chiedo scusa”. Colta dai sensi di colpa mi avvicinai e istintivamente lo abbracciai dicendo: “ho sbagliato anch’io scusami, sono stata troppo severa, hai gli ormoni in subbuglio ma non è mica un crimine”.
Rimasi particolarmente colpita da quell’abbraccio, dal modo in cui mi strinse mio nipote; non so cosa mi successe ma da quel momento le cose cambiarono radicalmente e iniziai a guardarlo da un altro punto di vista.
Nei giorni seguenti iniziai a essere un po’ più tollerante verso le sue attenzioni, non solo, ma addirittura cominciai ad essere accondiscendente e compiacente verso quello che lui cercava da me.
Tante piccole cose ma frequenti nell’arco della giornata. Un pomeriggio, approfittando dell’assenza degli altri adulti andati a fare un bagno, feci apposta a mostrarmi a Luca; nei giorni precedenti avevo fatto molta attenzione a nascondermi il più possibile dai suoi sguardi indiscreti, quella volta feci l’esatto opposto.
Coricata a pancia in giù, stavo prendendo il sole sulla schiena, senza reggiseno. Luca di fronte a me stava smanettando col suo telefono. Per catturare la sua attenzione esclamai sbuffando: “mamma che caldo oggi” e dopo un paio di secondi mi alzai leggermente. Così facendo staccai il seno dal salviettone, mostrandolo di fatto a Luca intendo a guardarmi. Indossando gli occhiali da sole, lui non si accorse che lo stavo fissando, pertanto in modo furtivo notai la sua reazione: ovviamente rimase colpito. Non contenta gli chiesi gentilmente di spalmarmi la crema sulla schiena e ovviamente lui acconsenti subito. Un po’ incerto all’inizio ma lo fece ugualmente con molto garbo e gentilezza. Prese sempre più confidenza dopo averla spalmata sulla schiena gli chiesi gentilmente di metterla sulle gambe. Lo ringraziai guardandolo e notai la sua erezione nello slip: era tremendamente evidente. Molto divertita della scena commentai dicendo: “Luca cerca di contenerti, se dovessero arrivare gli altri in questo momento cosa direbbero?”. Lui imbarazzato disse: “Zia è colpa tua sei troppo bella”. Tornai a prendere il sole decidendo di lasciare tranquillo Luca.
Quella sera stessa, seduti tutti attorno al tavolo, decisi di giocare ancora un po’ con lui. Con la massima disinvoltura, feci cadere l’infradito che portavo ai piedi e col piede andai ad urtare la gamba di mio nipote. Iniziai ad accarezzare la sua gamba, ovviamente facendo finta che fosse un contatto casuale. Con la coda dell’occhio notai subito la sua reazione: era impietrito, ma rimase ugualmente in quella posizione senza spostarsi. Dopo poco approfittò del fatto che qualcuno si alzò per sparecchiare per allungare furtivamente una mano sotto alla tovaglia, sfiorandomi il piede. Decisi a quel punto di interrompere la commedia e allontanai la gamba da lui.
La settimana prosegui su questo trend, io che mi mostravo leggermente a lui e facevo di tutto per provocarlo. Non capii mai il perché di quel mio comportamento, ma sta di fatto che mi portò più serenità; non trovai più traccia di sperma nel box doccia e pertanto consideravo la situazione attuale migliore della precedente.
Tuttavia il culmine emotivo di quella vacanza arrivò un paio di giorni dopo.
Quel giorno complice un programma differente dei due nuclei familiari, andammo in spiaggia con due macchine.
Sotto sera, decisi di rientrare prima senza accompagnare gli altri a fare spesa, per cui decisi di avviarmi con la nostra auto e Luca, ovviamente, volle tornare con me.
Tornati a casa, andai subito a fare una doccia rinfrescante. Mi diressi verso camera mia per asciugarmi e nel farlo passai davanti alla camera di mio nipote. Incrociai il suo sguardo, accennando un sorriso e notai il modo in cui mi squadrò Luca.
A quel punto decisi di andare leggermente oltre e invece di chiudere la porta della mia camera, la lasciai aperta per metà affinché se passasse qualcuno in corridoio potesse vedere all’interno.
Inziai ad asciugarmi, togliendo il salviettone. Con occhio e orecchio sensibili, aspettai al varco la presenza di mio nipote, che si palesò quasi subito.
Facendo finta di nulla, come sempre, andai avanti ad asciugarmi, anche se i battiti dovuti all’imbarazzo crebbero notevolmente. Ero completamente nuda con mio nipote intento a spiarmi; l’imbarazzo si trasformò in una certa eccitazione.
Appoggiai una gamba sul letto, divaricando così entrambe le gambe: inziai a spalmare la crema dopo sole, permettendo a Luca di osservare anche le parti più intime di me.
Ovviamente mi sforzai per essere credibile, dovevo far finta che tutto ciò che stavo facendo fosse a sua insaputa. Luca, nascosto dietro alla porta rimasta aperta per metà, sembrava di cera, completamente impietrito.
Ad un certo punto notai furtivamente dei movimenti da parte sua. Non ci misi molto a capire quello che stava facendo, pur nascosto era sempre a tre metri da me: aveva iniziato a maturbarsi. Li per lì pensai velocemente a cosa fare: ero nuda e mio nipote si stava masturbando. Mentre ragionavo se fosse cosa giusta o meno andai comunque avanti a spalmarmi la crema, mostrandomi sempre a lui.
Istintivamente, senza razionalità, che ormai mi aveva abbandonato, feci un passo in avanti e spalancai la porta della camera di getto.
Volli coglierlo sul fatto e ci riuscii ma la reazione che perlomeno mi aspettavo da parte sua non ci fu: nemmeno un subbulto, non scappò via, ne tantomeno si scusò, semplicemente andò avanti a fare quello che stava facendo, completamente in trance.
Luca rimase li, davanti a me, con lo slip abbassato, intento a masturbarsi.
Non riuscii a dire nulla, rimasi immobile, stavo guardando, completamente nuda, mio nipote mentre si masturbava a due metri da me. Il suo volto, tirato dall’eccitazione, era un tutt’uno con il suo corpo asciutto e il suo pene eretto dalle dimensioni generose.
Quel momento, che per me fu tremendamente lungo, durò in realtà non più di una decina di secondi.
I muscoli del suo corpo si contrassero e venne improvvisamente.
Rimasi di sasso, senza proferire parola. La sua eiaculazione non fu esplosiva come si potrebbe pensare; al contrario lo sperma fuoriusci dal suo pene quasi verticalmente ma con abbondanza.
La sua eiaculazione durò diversi secondi sporcando il pavimento del corridoio. Appena ebbe finito, ancora nuda di fronte a lui, trovai le parole per dire: “Luca vattene subito, non dirò nulla a tua madre ma che non ricapiti più”.
Rimise il pene nel costume e se ne andò senza dire nulla.
Velocemente andai a ripulire il pavimento dallo sperma di mio nipote e mi rivestii in fretta e furia.
Quella stessa sera Luca non mi rivolse parola e nemmeno io a lui.
Nei giorni seguenti e restanti della vacanza ci comportammo in modo normale (almeno io ritornai al mio senso del pudore classico) mentre lui apparentemente non si paleso più nei miei confronti.
Da allora ci siamo rivisti in più di un’occasione ma nessuno dei due ha mai menzionato i fatti della scorsa estate.
Spesso rifletto sul mio comportamento di quella settimana, senza tuttavia capire se, nel complesso, sia stato più o meno negativo.
Se qualche lettore/lettrice ha vissuto qualcosa di simile, accetto con piacere eventuali critiche o anche un semplice punto di vista.
Da lettrice di queste storie ho sempre apprezzato la scrittura corretta ed elaborata, pertanto, pur mantenendo la veridicità dei fatti, mi sono presa qualche licenza poetica nel racconto.
La scorsa estate io e mio marito siamo andati in vacanza in Toscana con la famiglia di mio cognato.
Abbiamo preso in affitto un appartamento piccolo ma molto grazioso, non troppo distante dal mare. Insieme a noi quattro c’era anche il figlio di mio cognato, Luca (nome di fantasia).
Fin da subito notai che mio nipote aveva sguardi solo per me, quella sensazione di occhi addosso per intenderci (le donne capiranno).
Inizialmente pensai fosse un comportamento da parte sua comprensibile: è normale a quell’età (19 anni) avere particolare interesse verso il sesso opposto, senza contare il fatto di essere assieme tutto il giorno tra spiaggia e casa, spesso in costume.
Mai e poi mai, però, avrei immaginato a cosa sarebbe successo nei giorni seguenti.
Tornati dal mare la trafila era sempre la stessa: doccia in successione e poi aperitivo sul terrazzino.
Avendo un bagno solo in 5 era prassi organizzarsi: quel giorno preparai io l’aperitivo per tutti, rimanendo per ultima ad andare in bagno a lavarmi.
Appena entrata in doccia però notai subito una cosa che mi bloccò di scatto: sul vetro del box doccia erano presenti in modo alquanto evidente delle striscie biancastre. Rimasi un po’ interdetta: poteva essere anche del semplice sapone ma capite bene era insolito trovarlo così colante sul box doccia. Avvicinai il naso e mi tolsi ogni dubbio: era sperma. Scioccata, pensai subito: “ma chi è il cretino che si masturba e non pulisce dopo”. Senza contare che venire direttamente sul vetro era un atto voluto e non semplice conseguenza della masturbazione. Pulii subito con il soffione della doccia, pensando intanto a chi, tra i tre uomini in casa, poteva aver fatto quello. Esclusi subito mio marito, non era solito per lui masturbarsi sotto la doccia. A quel punto cercai di capire chi fosse stato l’ultimo a lavarsi, ma essendo stata in cucina fino all’ultimo mi risultò impossibile capirlo.
Lasciai perdere per il momento e la serata prosegui come nulla fosse.
L’indomani, il copione fu sempre lo stesso. Spiaggia durante il giorno, rientro a casa e aperitivo prima di cena. Complice il fatto di non dover preparare nulla stavolta, mi diressi verso il bagno appena entrati in casa. Stavo per varcare la soglia del bagno quando mio nipote Luca mi fermò dicendo: “Scusa zia posso fare la doccia io prima di te? il sale del mare mi da molto fastidio”. Ovviamente acconsentii e aspettai il mio turno.
Appena ebbe finito Luca, entrai in doccia velocemente anche perché dovevo lavarmi i capelli.
Appena chiusi il box trovai la stessa situazione di ieri: strisce di sperma che colavano lungo il box. Non c’era più dubbio, mio nipote si masturbava in doccia. Il giorno prima era rimasta infastidita da quello che avevo trovato, infatti avevo immediatamente pulito con acqua.
In quel momento invece mi comportai diversamente; non so cosa mi prese (forse perché ero sicura che non fosse lo sperma di mio cognato). Con un dito presi lo sperma dal box e lo portai al naso: non sentivo troppo odore di sperma e quindi decisi di assaggiarlo. Aveva un sapore dolciastro, quasi piacevole. Inconsciamente allungai ancora il dito verso il box e presi altro sperma, portandolo ancora alla bocca. Li per li non pensai a quello che avevo appena fatto ma più tardi in serata, a mente fredda, mi pentii del mio comportamento, eticamente lo consideravo sbagliato.
Il giorno seguente complice anche un programma diverso durante la giornata, passò in modo ordinario diciamo.
Purtroppo la situazione peggiorò nei giorni seguenti: mio nipote faceva di tutto per entrare in doccia prima di me per poter lasciare il suo regalino sul vetro. Potevo anche evitare di andare subito dopo di lui in doccia, ma non volevo che qualcun altro dei membri della casa si accorgesse di quanto stava accadendo. Rimasi combattuta sul parlarne con Luca, certe cose ritengo sia opportuno affrontarle in famiglia, ma allo stesso tempo avvisare sua mamma di quanto stava accadendo non mi sembrava troppo corretto nei suoi confronti.
Luca è sempre stato un ragazzo un po’ introverso, metterlo in imbarazzo con sua mamma non mi sembrava la scelta migliore.
Pertanto decisi di affrontare la cosa direttamente con lui.
Il giorno seguente in spiaggia aspettai il momento buono per parlarne con lui senza metterlo in imbarazzo. Dopo pranzo gli altri andarono al bar a prendere un gelato mentre io e Luca rimanemmo in spiaggia. Era l’occasione giusta per affrontarlo: “Luca scusa ti devo parlare di una cosa”. Stava guardando il telefono, si fermò e disse con tutta calma: “dimmi pure”. “In questi giorni ho notato che ti stai divertendo molto sotto la doccia, però devi stare più attento, lasci sempre sporco il vetro” Ero molto imbarazzata, potete immaginare. Mi rispose:” in che senso scusa?” Voleva fare il vago anche lui, a quel punto andai dritta al punto: “lo sai di cosa parlo, ti masturbi in doccia ed è una cosa normale, lo capisco davvero, ma devi stare più attento, dovresti evitare di lasciare sporco il
Box doccia. A quel punto Luca mi guardò e disse con tono meno sicuro e con un po’ di imbarazzo: “hai ragione zia scusa, ho esagerato mi dispiace, non vorrei farlo ma è più forte di me”. A quel punto presa un po’ dai sensi di colpa lo rincuorai: “no ma guarda che non ti sto sgridando, è normale alla tua età masturbarsi, semplicemente non dovresti lasciare sporco il box doccia, anche perché se ne fosse accorta tua mamma sarebbe stato peggio”. Rispose:”no quello impossibile, facevo apposta perché sapevo che saresti entrata tu dopo di me”. Quella sua franchezza mi destabilizzò un attimo, poi ripresi: “perché volevi che vedessi il tuo sperma sul vetro?”. Ci pensò un attimo e poi disse: “non so zia ma da quando siamo qua, complici un po’ di cose mi eccito un sacco pensando a te. Siamo sempre assieme, ti vedo in costume tutto il giorno, con i piedi nudi, ormai aspetto solo il momento per andare in bagno per farmi una sega pensando a te”. Questa sua frase mi gelò, era stato fin troppo esplicito. Tra l’altro il fatto di aver citato i miei piedi tra le cose che lo eccitavano mi chiarì la situazione dei tanti sguardi rivolti proprio ad essi nei giorni scorsi.
Non sapevo come proseguire ero imbarazzatissima, ancora adesso mentre scrivo queste cose mi sento a disagio.
Il silenzio che stava trascorrendo era più imbarazzate di quello che avevo appena sentito, per cui decisi di alleggerire la situazione: “ok Luca ripeto posso capire la tua situazione, è normale alla tua età masturbarsi, detto questo ti chiedo solo di non lasciare più tracce di sperma sul vetro della doccia. Ma non lo dico tanto per me, ma non vorrei trovarmi in una situazione ancor più imbarazzante se gli altri si accorgessero di questa cosa, ok?”.
Attesi per qualche secondo una sua risposta, lo guardai in viso nella speranza di aver un accenno di assenso. Luca mi guardò e disse affranto : “ok zia non lascierò più sporco il vetro della doccia”.
Pensavo di aver risolto la questione in modo definitivo, ma mi sbagliavo.
Il giorno seguente, convinta di non dover più pulire la doccia dallo sperma di mio nipote, rincasai a a casa serena dopo una bella giornata trascorsa in compagnia di mio marito nell’entroterra collinare.
Purtroppo fu una calma apparente: tornai in accappatoio dal bagno in camera per vestirmi.
Ad accogliermi ci fu Luca che mi chiese: “ciao zia, com’è andata la giornata?” Risposi senza far caso ad altro: “bene grazie, siamo stati fortunati, non c’era neanche troppo caldo. Adesso però ti chiedo di uscire che mi vesto”. Era appena tornato dal mare e pertanto non feci troppo caso al fatto che fosse in costume. Quello che invece mi destabilizzo appena lo vidi fu l’enorme erezione che aveva sotto gli slip. Aveva il pene completamente in erezione che faceva staccare addirittura lo slip dalla pelle. Putroppo non riuscii a mascherare il fatto di essermi accorta di quello, e complice l’imbarazzo che provavo in quel momento commentai scherzando: “complimenti per il fisico Luca”. Lui tutto compiaciuto mi ringraziò e nel farlo si avvicinò a me e mi abbracciò.
Rimasi completamente immobile: avevo solamente un salviettone che mi copriva mentre mio nipote mi stringeva alle sue braccia. Fece sicuramente apposta e avvicinò il più possibile il bacino a me; potevo sentire la sua erezione.
Non sapevo cosa fare ero inerme; replicai a bassa voce per interrompere quel momento: “sei ben affettuoso oggi come mai? Adesso però stacchiamoci anche perché se entrasse qualcuno adesso chissà cosa penserebbe” E lui: “sto abbracciando mia zia non c’è niente di male”. Io: “sì ma non è quello, guarda che la sento la tua erezione. Si spostò un attimo e complice la vicinanza vidi una parte del suo pene quasi fuoriuscire dal costume. Di fronte a me disse: “colpa tua zia sei troppo bella”. Replicai: ”Grazie Luca però adesso vai dai così mi cambio. Con insistenza esclamò ridendo: “Cambiati pure non ti guardo mica. Risposi quasi stanca di quella ossessione nei miei confronti: “Per quanto tempo andrà avanti questa storia Luca?” Il suo sorriso stavolta mi irrito parecchio, forse anche troppo. Con viso scuro in volta ma abbassando la voce per non farmi sentire prosegui dicendo: “Luca, basta, ti prego basta, lasciami stare sono tua zia lo vuoi capire?”. Sarà stata la mia espressione ma capii dal suo volto che avevo fatto segno. Rattristato mi disse: “scusa zia perdonami. Prima di partire per questa vacanza mai e poi mai avrei pensato che tu potessi farmi questo effetto, ti chiedo scusa”. Colta dai sensi di colpa mi avvicinai e istintivamente lo abbracciai dicendo: “ho sbagliato anch’io scusami, sono stata troppo severa, hai gli ormoni in subbuglio ma non è mica un crimine”.
Rimasi particolarmente colpita da quell’abbraccio, dal modo in cui mi strinse mio nipote; non so cosa mi successe ma da quel momento le cose cambiarono radicalmente e iniziai a guardarlo da un altro punto di vista.
Nei giorni seguenti iniziai a essere un po’ più tollerante verso le sue attenzioni, non solo, ma addirittura cominciai ad essere accondiscendente e compiacente verso quello che lui cercava da me.
Tante piccole cose ma frequenti nell’arco della giornata. Un pomeriggio, approfittando dell’assenza degli altri adulti andati a fare un bagno, feci apposta a mostrarmi a Luca; nei giorni precedenti avevo fatto molta attenzione a nascondermi il più possibile dai suoi sguardi indiscreti, quella volta feci l’esatto opposto.
Coricata a pancia in giù, stavo prendendo il sole sulla schiena, senza reggiseno. Luca di fronte a me stava smanettando col suo telefono. Per catturare la sua attenzione esclamai sbuffando: “mamma che caldo oggi” e dopo un paio di secondi mi alzai leggermente. Così facendo staccai il seno dal salviettone, mostrandolo di fatto a Luca intendo a guardarmi. Indossando gli occhiali da sole, lui non si accorse che lo stavo fissando, pertanto in modo furtivo notai la sua reazione: ovviamente rimase colpito. Non contenta gli chiesi gentilmente di spalmarmi la crema sulla schiena e ovviamente lui acconsenti subito. Un po’ incerto all’inizio ma lo fece ugualmente con molto garbo e gentilezza. Prese sempre più confidenza dopo averla spalmata sulla schiena gli chiesi gentilmente di metterla sulle gambe. Lo ringraziai guardandolo e notai la sua erezione nello slip: era tremendamente evidente. Molto divertita della scena commentai dicendo: “Luca cerca di contenerti, se dovessero arrivare gli altri in questo momento cosa direbbero?”. Lui imbarazzato disse: “Zia è colpa tua sei troppo bella”. Tornai a prendere il sole decidendo di lasciare tranquillo Luca.
Quella sera stessa, seduti tutti attorno al tavolo, decisi di giocare ancora un po’ con lui. Con la massima disinvoltura, feci cadere l’infradito che portavo ai piedi e col piede andai ad urtare la gamba di mio nipote. Iniziai ad accarezzare la sua gamba, ovviamente facendo finta che fosse un contatto casuale. Con la coda dell’occhio notai subito la sua reazione: era impietrito, ma rimase ugualmente in quella posizione senza spostarsi. Dopo poco approfittò del fatto che qualcuno si alzò per sparecchiare per allungare furtivamente una mano sotto alla tovaglia, sfiorandomi il piede. Decisi a quel punto di interrompere la commedia e allontanai la gamba da lui.
La settimana prosegui su questo trend, io che mi mostravo leggermente a lui e facevo di tutto per provocarlo. Non capii mai il perché di quel mio comportamento, ma sta di fatto che mi portò più serenità; non trovai più traccia di sperma nel box doccia e pertanto consideravo la situazione attuale migliore della precedente.
Tuttavia il culmine emotivo di quella vacanza arrivò un paio di giorni dopo.
Quel giorno complice un programma differente dei due nuclei familiari, andammo in spiaggia con due macchine.
Sotto sera, decisi di rientrare prima senza accompagnare gli altri a fare spesa, per cui decisi di avviarmi con la nostra auto e Luca, ovviamente, volle tornare con me.
Tornati a casa, andai subito a fare una doccia rinfrescante. Mi diressi verso camera mia per asciugarmi e nel farlo passai davanti alla camera di mio nipote. Incrociai il suo sguardo, accennando un sorriso e notai il modo in cui mi squadrò Luca.
A quel punto decisi di andare leggermente oltre e invece di chiudere la porta della mia camera, la lasciai aperta per metà affinché se passasse qualcuno in corridoio potesse vedere all’interno.
Inziai ad asciugarmi, togliendo il salviettone. Con occhio e orecchio sensibili, aspettai al varco la presenza di mio nipote, che si palesò quasi subito.
Facendo finta di nulla, come sempre, andai avanti ad asciugarmi, anche se i battiti dovuti all’imbarazzo crebbero notevolmente. Ero completamente nuda con mio nipote intento a spiarmi; l’imbarazzo si trasformò in una certa eccitazione.
Appoggiai una gamba sul letto, divaricando così entrambe le gambe: inziai a spalmare la crema dopo sole, permettendo a Luca di osservare anche le parti più intime di me.
Ovviamente mi sforzai per essere credibile, dovevo far finta che tutto ciò che stavo facendo fosse a sua insaputa. Luca, nascosto dietro alla porta rimasta aperta per metà, sembrava di cera, completamente impietrito.
Ad un certo punto notai furtivamente dei movimenti da parte sua. Non ci misi molto a capire quello che stava facendo, pur nascosto era sempre a tre metri da me: aveva iniziato a maturbarsi. Li per lì pensai velocemente a cosa fare: ero nuda e mio nipote si stava masturbando. Mentre ragionavo se fosse cosa giusta o meno andai comunque avanti a spalmarmi la crema, mostrandomi sempre a lui.
Istintivamente, senza razionalità, che ormai mi aveva abbandonato, feci un passo in avanti e spalancai la porta della camera di getto.
Volli coglierlo sul fatto e ci riuscii ma la reazione che perlomeno mi aspettavo da parte sua non ci fu: nemmeno un subbulto, non scappò via, ne tantomeno si scusò, semplicemente andò avanti a fare quello che stava facendo, completamente in trance.
Luca rimase li, davanti a me, con lo slip abbassato, intento a masturbarsi.
Non riuscii a dire nulla, rimasi immobile, stavo guardando, completamente nuda, mio nipote mentre si masturbava a due metri da me. Il suo volto, tirato dall’eccitazione, era un tutt’uno con il suo corpo asciutto e il suo pene eretto dalle dimensioni generose.
Quel momento, che per me fu tremendamente lungo, durò in realtà non più di una decina di secondi.
I muscoli del suo corpo si contrassero e venne improvvisamente.
Rimasi di sasso, senza proferire parola. La sua eiaculazione non fu esplosiva come si potrebbe pensare; al contrario lo sperma fuoriusci dal suo pene quasi verticalmente ma con abbondanza.
La sua eiaculazione durò diversi secondi sporcando il pavimento del corridoio. Appena ebbe finito, ancora nuda di fronte a lui, trovai le parole per dire: “Luca vattene subito, non dirò nulla a tua madre ma che non ricapiti più”.
Rimise il pene nel costume e se ne andò senza dire nulla.
Velocemente andai a ripulire il pavimento dallo sperma di mio nipote e mi rivestii in fretta e furia.
Quella stessa sera Luca non mi rivolse parola e nemmeno io a lui.
Nei giorni seguenti e restanti della vacanza ci comportammo in modo normale (almeno io ritornai al mio senso del pudore classico) mentre lui apparentemente non si paleso più nei miei confronti.
Da allora ci siamo rivisti in più di un’occasione ma nessuno dei due ha mai menzionato i fatti della scorsa estate.
Spesso rifletto sul mio comportamento di quella settimana, senza tuttavia capire se, nel complesso, sia stato più o meno negativo.
Se qualche lettore/lettrice ha vissuto qualcosa di simile, accetto con piacere eventuali critiche o anche un semplice punto di vista.
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