Morto un papa...

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confessioni

MORTO UN PAPA…
E così mi hai scaricata nel bel mezzo di una delle nostre licenziose conversazioni; è stato come interrompere un orgasmo: il mio!
Un po’ come la volta precedente che non si sa per quale motivo mi hai fatto smettere di succhiartelo e te ne sei voluto andare.
Evidentemente non ti stava piacendo. Eppure sono brava; resuscito quello di mio marito!
E questa volta la scusa qual è stata? Averti confessato che non sono mai venuta con la sola penetrazione (come il novanta per cento delle donne)! Immagino che ciò ti abbia destabilizzato. Sei passato da “ho una voglia pazzesca di scoparti” a “allora non sono l’uomo per te” in un nanosecondo!
Ma come? Non eri quello che dava tutto sé stesso? Quello che voleva farmi godere in tutte le posizioni? Quello che avrebbe leccato ad oltranza i miei seni? Hai acceso tutte le mie fantasie, promesso esperienze totali dove i nostri corpi si sarebbero scambiati piaceri infiniti, e invece a te serviva solo un buco dove infilare il tuo uccello. Tanto valeva provare con il collo di una bottiglia!
E allora sì! Ho scritto “morto un papa se ne fa un altro” e incazzata come una biscia ho dato spazio a chi sui social mi voleva!
Avevi ragione tu: sono in tanti a volermi scopare! Ti devo anche ringraziare alla fine: mi hai dato una consapevolezza che non ho mai avuto. Io che mi sono sempre sentita uno scarabocchio, uno scherzo della natura per via di un seno esagerato ho scoperto che piace…tanto!
E allora sotto a chi tocca?
A Te che mi riempi di complimenti e a cui ho scritto che non volevo chattare. Ma solo gli imbecilli non cambiano idea e Te sei abbastanza distante che non corro il pericolo di trovarti in negozio come quell’altro.
Cos’è che vuoi? Solo parlare per farci compagnia? Ma non diciamo cazzate! Vuoi vedere le mie tette e masturbartici sopra! Vuoi essere eccitato in modo da segarti meglio! E allora sto al gioco!
Anche Te inizi con parole di burro (“…nascondono il proverbiale egoismo delle intenzioni…”) del tipo “che bella che sei, vorrei tanto baciarti, succhiarti i lobi delle orecchie, accarezzarti i seni e sentire i tuoi capezzoli…” ma vai presto al dunque e non ci metti molto a confessarmi che hai il tuo cazzo duro in mano e che piano piano lo stai scappellando.
Vuoi che ti inciti e allora per invogliarmi mi stuzzichi; nella tua mente sono inginocchiata sopra di te con la mia fica nella tua bocca dove solo con la lingua mi stai separando le labbra. La senti già bagnata e dilatata. Cominci a lavorarmi la clitoride e la linga scivola fino al culo: confessi il piacere che ti da leccare tutta l’intimità di una donna e il gusto che provi nel sentirla fremere e venire nella tua bocca.
Immagini di stare affogando nel mio lago e lecchi via tutti i miei fluidi che escono copiosi.
Ti riconosco che sai come far sballare una donna e, anche se non lo ammetto, sono fracida e inizio a sentire pulsare la mia passera. Serro le gambe come se fossi veramente con me, ma non ti faccio partecipe della mia eccitazione e allora Te continui.
Vuoi penetrarmi con le dita! Come dici? Me ne infili quattro? Mi viene da ridere! Che altro vuoi? Ti devo tenete la testa ferma tra le mie cosce? No! Te l’ho detto prima di iniziare: io non partecipo attivamente, voglio solo prendere.
Ma cazzo! Quanto vorrei godere in questo momento!
A Te però ancora non basta per schizzare; sei ancora lì con il tuo membro in mano a pomparlo freneticamente e allora tiri via la maschera: vuoi prendermi a pecorina! Ti piace perché così duri di più e nella tua fantasia sei davanti ad uno specchio per scrutare le mie espressioni e per veder ballare le mie tette.
Mi serri i fianchi e pompi ma ancora non ti basta.
Avevo detto di non voler essere parte attiva, ma stai impazzendo, lo percepisco, e bontà mia, voglio aiutarti a venire, e così ti suggerisco di farmi girare e mettermi in ginocchio così da accogliere il tuo cazzo tra i mei poderosi seni. Lo tengo stretto, e fluido e duro scivola su e giù come un pistone nel suo cilindro. Quando risale accolgo la cappella in bocca: la lecco, la succhio e poi la rilascio per rifarla scomparire nel solco delle tette.
Ecco ora sei arrivato: fremi, godi ed esplodi finalmente.
Ti immagino sai nel tuo letto: solo, sudato, sporco ma soddisfatto!
Che diamine: avrò fatto un atto di cortesia!


















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scritto il
2025-03-15
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