Il suo cazzo nero
di
Alex_libero
genere
etero
Ogni volta che ci scopo mi sento riempita. Lui è del Senegal, alto, magro, cazzo grosso. Non enorme come quelli dei porno ma è grosso come il cazzo finto che uso ogni tanto. Ne ho due per il mio piacere, uno diciamo normale e uno un po’ più grosso. Quello grosso trasparente sarebbe uno strap on, ma finora non ho trovato nessuno che volesse provarlo. Ogni volta che vedo il mio nero dal cazzone grosso e duro mi stupisco sempre di come anche a riposo sembra che ce l’abbia duro. E’ tutto esteso, non è uno di quei cazzi che si accorcia e si allunga. Ha un bel cazzo, una bella cappella tutta da leccare e da succhiare. Ogni volta ci provo a farmelo entrare in bocca il più possibile ma non riesco, così mi soffermo a leccargli la cappella, il frenulo, leccare tutto attorno, scendere alle palle, poi di nuovo la cappella. Mi piace stringerlo e succhiare la cappellona. Mi piace scivolare sul suo corpo, far strusciare la mia fica sul suo cazzo per tutta la lunghezza. Giochiamo, il cazzo si muove, accompagna i miei movimenti, la fica si bagna e il cazzo scivola meglio. Avanti e indietro. Avanti e indietro. E se mi alzo un po’ di più c’è il pericolo che la cappellona possa entrare. Sfiora le labbra della fica, sfiora un po’ più deciso. -Cosa fai?- gli chiedo -Dai no, lo sai che non possiamo- e invece vorrei ficcarmelo dentro tutto. Sentire che mi riempie. Il proibito. Il fatto di voler scopare senza preservativo ed essere a tanto così dal farlo senza mi dà una piacevole sensazione di puttana vogliosa di essere sfondata. Quanto vorrei farmi sfondare dal suo cazzo duro così a pelle, e farmi sborrare dentro. Mi muovo e mi muovo, la cappella quasi entra. A malincuore mi fermo, allungo una mano sulla scrivania e recupero un preservativo. Glielo porgo, senza occhiali non vedo un granché e poi preferisco sia lui a metterselo. E’ una cosa che deve fare lui, non vedo perché debba farlo io. Lo guardo, guardo il suo cazzo eretto incappucciato, lo stringo, lo lecco e lo accompagno alla mia fica. Finalmente posso prenderlo. Struscio e struscio ancora per farlo bagnare così scivola meglio. Mi muovo avanti e indietro fino a quando decido che è ora di prenderlo. Mi sollevo, lo guido all’entrata della fica, mi calo leggermente. Sento la cappella dura, enorme, tutta per me. Lentamente scivolo e mi impalo su quel cazzone. Una sensazione di pienezza. Scendo e salgo, scendo e salgo ogni volta un centimetro in più. Cazzo quanto mi apre, mi riempie proprio. -Eccola la mia puttana-, sa che mi piace sentirmi dire puttana. La fica si apre e accoglie il cazzo, mi muovo, ansimo. Lo voglio tutto. Lui mi disarciona, prende il controllo. Mi fa mettere a pecorina, spennella il cazzo contro le labbra della fica e rientra. -Ah! Porco!- -Puttana prendi il cazzo che ti piace-. Inizia a montarmi, mi sbatte e mi sbatte, il cazzo mi spacca per bene, lui grugnisce dietro di me. Ansima, un piede fuori dal letto e un piede su, le mani a stringermi i fianchi, mi possiede. Sono la sua troia. Mi sbatte. Mi sbatte. Mi sbatte. Cambiamo posizioni, stesi sul letto, lui dietro di me, si muove lento, quasi esce tutto e poi rientra, spinge più in fondo. Una volta mi ha fatto venire tenendo tutto il cazzo dentro in fica e premendo soltanto. Quanto mi piace il suo cazzo nero, mi fa sempre venire. Il ritmo aumenta, mi lima bene fino a che vengo, altri due colpi e viene anche lui, grugnisce e poi cade stordito sul letto. Un’altra meravigliosa scopata. Ho la fica che pulsa, me la sento aperta, vorrei farne un’altra ma lui è spompato. Gran porco, il mio nero gran porco. Quanto sono puttana.
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