Io schiava MAI - Cap. 5
di
Glotfindel
genere
dominazione
CAPITOLO 5
Restiamo li per un lungo istante, silenzio, rilassamento, vorrei dirti grazie ma io non sono così, non ringrazio mai per queste cose, io ripago... Afferrandoti per i fianchi ti guido, ti faccio salire fino a che non appoggio la parte alta della schiena sulla testata del letto, uso i cuscini per farti stare comoda, uno lo infilo sotto il tuo culo ma non tropo avanti, quel che basta perché stia un po' più alto ma lasciando il tuo sesso completamente esposto, ti allargo le gambe e vi striscio in mezzo, sono sopra di te, senza toccarti, sorretto dalle braccia, un bacio lungo, appassionato tanto da riaccendere la passione in me mentre una mano scorre fino al tuo sesso, ci si appoggia coprendolo totalmente, le dita sull'apertura, il pollice appena sopra il clitoride, sei calda, umida, massaggio con ampi cerchi ma senza entrare, poi il collo, lo accolgo fra le labbra in un bacio, fra i seni, avido, scivolo, l'ombelico, lo stuzzico un po' con la lingua, ti fa il solletico appena per poi baciare proprio dove i peli del pube sono più fitti. Alzo gli occhi, trovo i tuoi che mi osservano, sto ancora massaggiando, sorrido, tolgo la mano, ti espongo e scendo con la bocca... Scendo troppo, sfioro ma non mi fermo, arrivo fino al ginocchio, poco prima, bacio l'interno della coscia, lecco mentre con le mani massaggio più giù, all'attaccature delle gambe, i pollici delineano il contorno del tuo frutto che si sta schiudendo seguendo le mie dita, bacio mentre scendo, mentre affondo e intanto disegno lenti cerchi con i pollici tanto ampi da far aprire le grandi labbra mostrando i tuoi segreti. La bocca è quasi arrivata, ha percorso tutta una gamba, è tanto vicina che devo spostare le mani appoggiandole sul tuo ventre, i pollici appena sopra l'osso pubico a spingere cercando di massaggiare l'interno. Bacio all'attaccatura, un bacio ampio tanto da sconfinare un po' sul tuo sesso, mi fermo un attimo a leccare quella sottile striscia di carne fra la coscia e il labbro esterno e poi mi stacco, sospiro inspirando il tuo odore, degusto, apro le labbra e avvolgo tutta la tua fica, totalmente nelle bocca, la lingua si appoggia nella parte bassa della fessura, si fa strada spingendo, insinuandosi, aprendo e scorre verso l'alto, passa sopra l'entrata, la supera insinuandosi un po' dentro, risale, strofina bene quella zona sensibile che da li porta al clitoride ma non si ferma, sento appena il bottoncino mentre inarchi la schiena, lo schiaccio, lo sospingo verso l'alto e poi la lingua schizza via dove non vi è più nulla, succhio tutti i tuoi umori in me, deglutisco assaporando soddisfatto e riparto verso destra, verso l'altra coscia, solo due baci, mi allontano appena, scherzavo... Faccio scivolare i pollici al fianco del tuo sesso, piano, molto piano, osservando da così vicino lo vedo schiudersi, sempre di più, esporsi, il rosa più scuro, acceso, le piccole labbra, indifese, cedono e si allargano, l'entrata della tua vagina le segue lasciandomi lo spettacolo del suo interno, tiro ancora, posiziono meglio i pollici per far si che ti allarghi completamente, lo spacco si apre sempre di più, anche nella parte alta e tutto viene messo in mostra per i miei occhi avidi. Ritorno, struscio le labbra nelle parti più sensibili, voglio che mi rimanga un ricordo indelebile per gli occhi, per l'olfatto, per il gusto. Faccio uscire la lingua, larga, ruvida, la irrigidisco e con la punta cerco il bottoncino, piccole lappate, intense e veloci ma poche poi scorro tutto l'interno delle grandi labbra, ruoto scendendo, passo sotto l'ingresso, mi soffermo un attimo in quel piccolo punto che separa il tuo sesso dall'ano ma mi trattengo dallo scendere di più, risalgo, concludo il mio giro, torno sul clitoride, lappo ancore come prima ma, millimetro dopo millimetro scendo, lavoro bene quella piccola parte li sotto, la saggio e la massaggio tutta, intensamente e alla fine affondo in te, più giù possibile, vibrando mentre sospiro. L'eccitazione è tornata prepotente ma non ho fretta, ho appena iniziato, questo è quello che penso mentre rivoli di umori misti alla mia saliva colano fino a macchiare il cuscino...
Non sono piccola, ma con facilità mi sposti e mi posizioni dove mi vuoi. Sei forte, chissà perché non me l'aspettavo, sono sempre stupita quando un uomo riesce a spostarmi... Questo ti dà ancora più punti... E poi... poi iniziano i brividi... le tue mani, la tua bocca, la tua lingua, a esplorare il mio corpo, le mie parti segrete, umide, private... Ogni tuo respiro mi fa fremere e stento a trattenere un gemito quando la tua lingua percorre tutta la mia fessura a assorbire la mia eccitazione... Mi bagno, mi bagno sempre tanto quando so che una lingua sta per incontrare il mio sesso... e ora la tua è lì. L'ho desiderata, l'ho bramata per tutta la sera, tu parlavi e io guardavo la tua bocca persa nelle tue parole ma in estasi a guardare come la tua lingua si muoveva nella tua bocca, aspettando il momento di averla avuta sul mio corpo. Vibro pregustandomi il momento in cui mi farai tua... ora sto veramente facendo fatica a resistere... ti voglio dentro di me, ma non oso fiatare, so che il momento verrà e so che sarai tu a decidere come e quando e per quanto... Per ora mi godo, e sul serio, tutte le attenzioni che stai dando al mio sesso, alla mia figa... Mi stai esplorando, stai perlustrandomi, studiando le mie reazioni, allargando la mia apertura per goderti lo spettacolo... che voglia che mi fai venire... e gemo... rumorosamente gemo quando affondi la lingua dentro di me…
Esco da te e risalgo, a lappare in pieno, dall'entrata al clitoride, spingo forte, striscio lento in modo che tu possa sentire la ruvidità della mia lingua. Non lo sai ma ti sto studiando, sto imparando come funzioni, mi muovo lento in modo da poter capire quali sono i punti più sensibili, i tuoi punti deboli. Gemi sotto il mio tocco, la voglia di essere penetrata è palpabile, l'ingresso del tuo frutto si schiude sempre più, pulsa, desidera, mi chiama ma c'è tempo per possederti, hai avuto il mio piacere con la lingua e con la lingua io degusterò il tuo e poi... Ho ancora delle sorprese per te. Faccio scivolare una mano, dispongo due dita, l'indice e il medio, le punto alla tua apertura, la lingua sul clitoride, piccolo ma teso, lappo, un po' più veloce, un po' più intenso e lentamente ma inesorabilmente le dita si insinuano in te, fradicia, morbida e calda, le lasci passare, le accogli e io spingo, fino in fondo, con forza per entrare il più possibile mentre ti inarchi al mio passaggio. L'incavo del pollice a spingere forte al fianco del clitoride, al fianco della mia lingua che ha raggiunto un buon ritmo. Con i polpastrelli sento quel leggero rigonfiamento dentro il tuo sesso, lo scavalco e arrivo subito dietro, li c'è una zona magica, sensibile che inizio a strusciare, a stimolare mentre da fuori, con l'altra mano, spingo verso l'interno, le dita fuori a cercare quelle dentro e tu nel mezzo a goderne. Continuo così per un po', piego, allargo, ruoto e frugo con i tuoi gemiti a farmi da guida, imparando dove e come e senza mai smettere di leccare. I respiri si fanno più pesanti, più veloci, vibri, ti piace quello che ti faccio ma voglio tenerti sulla soglia dell'orgasmo ancora un po' perché ti carichi ben bene. Ritraggo le dita, il canale resta aperto a testimoniare la sua delusione nell'essere abbandonato, la lingua si sposta più in basso e lecca in modo più delicato, sale un po' fino a sfiorare il clitoride ma la lappata che dovrebbe prenderlo in pieno non arriva mai mentre continuo il mio stuzzicare. Appoggio la punta delle due dita all'imboccatura, penetro appena ma stendo anche l'anulare, lo punto sul tuo forellino di dietro, perfettamente in mezzo, la saliva, i tuoi umori, lo hanno lubrificato abbondantemente e poi le mie dita grondano. Spingo appena, mi faccio sentire ma non penetro, lecco ma non arrivo mai li, voglio che il tuo desiderio superi i tuoi limiti, voglio che si infrangano anche solo un pochino. Continuo imperterrito la mia tortura, se vuoi essere penetrata dovrai spingere tu ma dovrai accogliermi dove ti va ma anche dove voglio io...
Oh, il mio corpo... il mio corpo ha perso il controllo... no, io ho perso il controllo del mio corpo... è tanta e tale la voglia che ... la tua lingua mi sta facendo impazzire... faccio fatica a stare ferma, fatica a pensare in modo lineare e ho voglia... le tue dita... oddio, le tue dita... quasi a farmi male, a penetrarmi il più possibile, a violarmi nel profondo, a cercare quel punto che tu sai può mandarmi sulla Luna... ed è lì, lo sfiori, lo tormenti, mi premi e mi esplori. Mi manca il fiato, ho la bocca asciutta e ho voglia di godere... manca così poco, lo so, lo sento... no! no, non sfilarti... ti voglio ancora dentro di me... non ho voce per dirlo... il respiro rallenta un attimo, ma non mi dai tregua... mi fai impazzire dal desiderio... la lingua ancora lì, vicino al mio clitoride a sfiorarlo da lontano... sono fradicia, mi sento spossata e piena di energia, possibile? Di nuovo tornano le dita, a penetrarmi solo un po', leggermente, ma io voglio di più, come prima... mi mordo il labbro mentre cerco di capire cosa mi vuoi dare... la tua lingua è lì a pochi millimetri dal clitoride, le dita infilate appena nella mia vagina, e lì... lì dietro sento una pressione sul mio buchino... so che vuoi... ma io... oddio... e stai fermo, immobile. Vuoi che sia io a decidere. E' chiaro. Allora... allora ruoto ulteriormente il bacino, lo spingo contro la tua mano, contro la tua lingua, contro le tue dita... voglio quell'orgasmo che mi stavi dando, lo voglio a tutti i costi... voglio le tue dita dentro di me... sì, anche lì... anche lì dietro... fammi venire...
Non impieghi molto a cedere, non posso fare a meno di chiedermi se hai mai concesso a nessuno di infilare un dito li dietro, sorrido nascosto nel tuo sesso quando inizi a muovere il bacino, a spingere, a farmi entrare in te. Buona parte della mia sessualità passa per gli occhi, il mio pene risponde nel vedere il tuo buchino aprirsi docile, sciolto dal piacere che provi, che desideri, la prima falange entra subito, resto immobile ma ti premio con la lingua, salgo quel tanto che basta, trovo il clitoride, tre, quattro lappate, intense mentre gemi poi inizio a ruotare, lento, premendo forte, sul bottoncino e poi un giro tondo, tutto attorno al ritmo dei giri del tuo bacino. Spingi e affondi, giro e passando lecco il bottoncino, sento i muscoli del tuo ano dilatarsi per farmi spazio, la fica mi risucchia in un bagno di piacere. Avverto l'interno dei due canali palpare le mie dita che palpano e più tu scendi e più i miei giri si fanno stretti in modo che la lingua incontri sempre più spesso il clitoride. Innumerevoli sono i giri che disegno man mano che mi fai affondare nei tuoi canali, sono quasi tutto dentro, manca poco e ora, improvviso, spingo io, inserisco quello che manca e incomincio a lapparti nel punto giusto, forsennatamente, la punta della lingua irrigidita a scavare, stimolare brutalmente, musica il piacere che ti sfugge dalle labbra. Continuo, spingo forte, scavo e spingo tutte e tre le dita verso l'alto e verso il fondo a cercare quelle fuori che hanno ricominciato a spingere. Fremi, tremi, urli, ti contorci cercando di chiudere le gambe ma non te lo permetto, stai per venire e io, dispettoso, rallento di nuovo, stacco la lingua, rallento un po', voglio godermi quel piacere, mi allontano quel tanto che mi permetta di vedere bene poi gli occhi nei tuoi ma sono socchiusi, chi sa dove sei e allora mi dedico allo spettacolo dei tuoi buchi violati. Esco, lento, molto lento esco quasi del tutto, il tuo ano segue il mio dito tendendosi verso l'esterno e ancora dentro, estenuante, millimetrico, fino in fondo. Ripeto l'operazione più volte mentre, ritornata al silenzio, mi godo i tuoi respiri pesanti. Continuerei questo lento su e giù per tutta la notte tanto mi eccita ma è ora di smettere di fare l'egoista, affondo, piego le dita, massaggio verso l'alto e senza più uscire stantuffo la tua morbida carne, in fretta, veloce, reagisci, ricominci ad ululare e io aggiungo la lingua, niente giochi, solo clitoride, tanto clitoride, svelta la lingua, svelte le dita, il massaggio sull'inguine a farsi più intenso, ci vogliono pochi secondi. Esplodi contorcendoti, urli rochi, ti manca l'aria, vorresti chiuderti, proteggerti da tanto piacere ma le mie braccia non te lo permettono e io non rallento di un pelo, continuo, insisto mentre erutti, continuo, insisto mentre tremi, i muscoli che si tendono allo spasimo, la schiena che si solleva dal materasso, il sesso che pulsa sulle mie dita, il culo che stringe quasi a farmi male e io che continuo più veloce che posso, sempre piantato in profondità. Stacco la lingua solo quando ansimi un "basta" disperato ma continuo con la mano, rallentando, attenuando, fermandomi e poi liberandoti, esanime, sconvolta, scivolo sopra di te facendo attenzione a non toccarti, scosto i capelli imperlati dal sudore dal viso, un bacio a fil di labbra e mi stendo al tuo fianco lasciandoti riprendere... Resto al tuo fianco, gli occhi persi nel soffitto stellato, ti carezzo il corpo con la punta delle dita, non in modo lascivo, con dolcezza, mi piace osservare il tuo petto che si alza e si abbassa al ritmo del respiro che va calmandosi. Dopo qualche minuto mi alzo, ti desto, gli occhi verdi a seguirmi. Nudo attraverso la stanza con calma, arrivo alla mia valigia su un tavolino, la apro, ne prendo un contenitore, apro anche quello e mi giro a guardarti come tu guardi me. Con un dito, lentamente, estraggo un paio di manette, un classico ma di quelle simpatiche, tutte ricoperte di rosa, sorridi, é inevitabile e lo faccio anche io ma solo per un istante poi mi faccio serio, scherzo? Mica tanto! Mi avvicino a te con il contenitore in mano, sei nuda, distesa, ancora divaricata, un'opera d'arte, quasi sciolta sul materasso, i capelli scompigliati, sudati, il seno che si muove ad un ritmo non ancora tornato del tutto normale, le cosce aperte, abbandonate sui lati, il sesso ancora umido per le mie attenzioni, il mio pene reagisce. Arrivo al letto, resto in piedi, appoggio le manette al tuo fianco, stese, composte poi, senza mai lasciare i tuoi occhi, estraggo un foulard, di seta, per bendarti, lo dispongo a fianco delle manette, ne estraggo un altro, più pesante, per imbavagliarti, lo dispongo, dopo viene una corda, lunga, spessa e infine una frusta, nera, il gatto a nove code, cosa potrebbe esserci di più adatto per una gatta. Dispongo tutto sul letto, con calma, affiancati, ordinati, ben esposti e poi:
"Allora? Sarai la mia schiava per questa notte?"
CONTINUA... SE VUOI DIRE LA TUA glorfindel@email.com
Restiamo li per un lungo istante, silenzio, rilassamento, vorrei dirti grazie ma io non sono così, non ringrazio mai per queste cose, io ripago... Afferrandoti per i fianchi ti guido, ti faccio salire fino a che non appoggio la parte alta della schiena sulla testata del letto, uso i cuscini per farti stare comoda, uno lo infilo sotto il tuo culo ma non tropo avanti, quel che basta perché stia un po' più alto ma lasciando il tuo sesso completamente esposto, ti allargo le gambe e vi striscio in mezzo, sono sopra di te, senza toccarti, sorretto dalle braccia, un bacio lungo, appassionato tanto da riaccendere la passione in me mentre una mano scorre fino al tuo sesso, ci si appoggia coprendolo totalmente, le dita sull'apertura, il pollice appena sopra il clitoride, sei calda, umida, massaggio con ampi cerchi ma senza entrare, poi il collo, lo accolgo fra le labbra in un bacio, fra i seni, avido, scivolo, l'ombelico, lo stuzzico un po' con la lingua, ti fa il solletico appena per poi baciare proprio dove i peli del pube sono più fitti. Alzo gli occhi, trovo i tuoi che mi osservano, sto ancora massaggiando, sorrido, tolgo la mano, ti espongo e scendo con la bocca... Scendo troppo, sfioro ma non mi fermo, arrivo fino al ginocchio, poco prima, bacio l'interno della coscia, lecco mentre con le mani massaggio più giù, all'attaccature delle gambe, i pollici delineano il contorno del tuo frutto che si sta schiudendo seguendo le mie dita, bacio mentre scendo, mentre affondo e intanto disegno lenti cerchi con i pollici tanto ampi da far aprire le grandi labbra mostrando i tuoi segreti. La bocca è quasi arrivata, ha percorso tutta una gamba, è tanto vicina che devo spostare le mani appoggiandole sul tuo ventre, i pollici appena sopra l'osso pubico a spingere cercando di massaggiare l'interno. Bacio all'attaccatura, un bacio ampio tanto da sconfinare un po' sul tuo sesso, mi fermo un attimo a leccare quella sottile striscia di carne fra la coscia e il labbro esterno e poi mi stacco, sospiro inspirando il tuo odore, degusto, apro le labbra e avvolgo tutta la tua fica, totalmente nelle bocca, la lingua si appoggia nella parte bassa della fessura, si fa strada spingendo, insinuandosi, aprendo e scorre verso l'alto, passa sopra l'entrata, la supera insinuandosi un po' dentro, risale, strofina bene quella zona sensibile che da li porta al clitoride ma non si ferma, sento appena il bottoncino mentre inarchi la schiena, lo schiaccio, lo sospingo verso l'alto e poi la lingua schizza via dove non vi è più nulla, succhio tutti i tuoi umori in me, deglutisco assaporando soddisfatto e riparto verso destra, verso l'altra coscia, solo due baci, mi allontano appena, scherzavo... Faccio scivolare i pollici al fianco del tuo sesso, piano, molto piano, osservando da così vicino lo vedo schiudersi, sempre di più, esporsi, il rosa più scuro, acceso, le piccole labbra, indifese, cedono e si allargano, l'entrata della tua vagina le segue lasciandomi lo spettacolo del suo interno, tiro ancora, posiziono meglio i pollici per far si che ti allarghi completamente, lo spacco si apre sempre di più, anche nella parte alta e tutto viene messo in mostra per i miei occhi avidi. Ritorno, struscio le labbra nelle parti più sensibili, voglio che mi rimanga un ricordo indelebile per gli occhi, per l'olfatto, per il gusto. Faccio uscire la lingua, larga, ruvida, la irrigidisco e con la punta cerco il bottoncino, piccole lappate, intense e veloci ma poche poi scorro tutto l'interno delle grandi labbra, ruoto scendendo, passo sotto l'ingresso, mi soffermo un attimo in quel piccolo punto che separa il tuo sesso dall'ano ma mi trattengo dallo scendere di più, risalgo, concludo il mio giro, torno sul clitoride, lappo ancore come prima ma, millimetro dopo millimetro scendo, lavoro bene quella piccola parte li sotto, la saggio e la massaggio tutta, intensamente e alla fine affondo in te, più giù possibile, vibrando mentre sospiro. L'eccitazione è tornata prepotente ma non ho fretta, ho appena iniziato, questo è quello che penso mentre rivoli di umori misti alla mia saliva colano fino a macchiare il cuscino...
Non sono piccola, ma con facilità mi sposti e mi posizioni dove mi vuoi. Sei forte, chissà perché non me l'aspettavo, sono sempre stupita quando un uomo riesce a spostarmi... Questo ti dà ancora più punti... E poi... poi iniziano i brividi... le tue mani, la tua bocca, la tua lingua, a esplorare il mio corpo, le mie parti segrete, umide, private... Ogni tuo respiro mi fa fremere e stento a trattenere un gemito quando la tua lingua percorre tutta la mia fessura a assorbire la mia eccitazione... Mi bagno, mi bagno sempre tanto quando so che una lingua sta per incontrare il mio sesso... e ora la tua è lì. L'ho desiderata, l'ho bramata per tutta la sera, tu parlavi e io guardavo la tua bocca persa nelle tue parole ma in estasi a guardare come la tua lingua si muoveva nella tua bocca, aspettando il momento di averla avuta sul mio corpo. Vibro pregustandomi il momento in cui mi farai tua... ora sto veramente facendo fatica a resistere... ti voglio dentro di me, ma non oso fiatare, so che il momento verrà e so che sarai tu a decidere come e quando e per quanto... Per ora mi godo, e sul serio, tutte le attenzioni che stai dando al mio sesso, alla mia figa... Mi stai esplorando, stai perlustrandomi, studiando le mie reazioni, allargando la mia apertura per goderti lo spettacolo... che voglia che mi fai venire... e gemo... rumorosamente gemo quando affondi la lingua dentro di me…
Esco da te e risalgo, a lappare in pieno, dall'entrata al clitoride, spingo forte, striscio lento in modo che tu possa sentire la ruvidità della mia lingua. Non lo sai ma ti sto studiando, sto imparando come funzioni, mi muovo lento in modo da poter capire quali sono i punti più sensibili, i tuoi punti deboli. Gemi sotto il mio tocco, la voglia di essere penetrata è palpabile, l'ingresso del tuo frutto si schiude sempre più, pulsa, desidera, mi chiama ma c'è tempo per possederti, hai avuto il mio piacere con la lingua e con la lingua io degusterò il tuo e poi... Ho ancora delle sorprese per te. Faccio scivolare una mano, dispongo due dita, l'indice e il medio, le punto alla tua apertura, la lingua sul clitoride, piccolo ma teso, lappo, un po' più veloce, un po' più intenso e lentamente ma inesorabilmente le dita si insinuano in te, fradicia, morbida e calda, le lasci passare, le accogli e io spingo, fino in fondo, con forza per entrare il più possibile mentre ti inarchi al mio passaggio. L'incavo del pollice a spingere forte al fianco del clitoride, al fianco della mia lingua che ha raggiunto un buon ritmo. Con i polpastrelli sento quel leggero rigonfiamento dentro il tuo sesso, lo scavalco e arrivo subito dietro, li c'è una zona magica, sensibile che inizio a strusciare, a stimolare mentre da fuori, con l'altra mano, spingo verso l'interno, le dita fuori a cercare quelle dentro e tu nel mezzo a goderne. Continuo così per un po', piego, allargo, ruoto e frugo con i tuoi gemiti a farmi da guida, imparando dove e come e senza mai smettere di leccare. I respiri si fanno più pesanti, più veloci, vibri, ti piace quello che ti faccio ma voglio tenerti sulla soglia dell'orgasmo ancora un po' perché ti carichi ben bene. Ritraggo le dita, il canale resta aperto a testimoniare la sua delusione nell'essere abbandonato, la lingua si sposta più in basso e lecca in modo più delicato, sale un po' fino a sfiorare il clitoride ma la lappata che dovrebbe prenderlo in pieno non arriva mai mentre continuo il mio stuzzicare. Appoggio la punta delle due dita all'imboccatura, penetro appena ma stendo anche l'anulare, lo punto sul tuo forellino di dietro, perfettamente in mezzo, la saliva, i tuoi umori, lo hanno lubrificato abbondantemente e poi le mie dita grondano. Spingo appena, mi faccio sentire ma non penetro, lecco ma non arrivo mai li, voglio che il tuo desiderio superi i tuoi limiti, voglio che si infrangano anche solo un pochino. Continuo imperterrito la mia tortura, se vuoi essere penetrata dovrai spingere tu ma dovrai accogliermi dove ti va ma anche dove voglio io...
Oh, il mio corpo... il mio corpo ha perso il controllo... no, io ho perso il controllo del mio corpo... è tanta e tale la voglia che ... la tua lingua mi sta facendo impazzire... faccio fatica a stare ferma, fatica a pensare in modo lineare e ho voglia... le tue dita... oddio, le tue dita... quasi a farmi male, a penetrarmi il più possibile, a violarmi nel profondo, a cercare quel punto che tu sai può mandarmi sulla Luna... ed è lì, lo sfiori, lo tormenti, mi premi e mi esplori. Mi manca il fiato, ho la bocca asciutta e ho voglia di godere... manca così poco, lo so, lo sento... no! no, non sfilarti... ti voglio ancora dentro di me... non ho voce per dirlo... il respiro rallenta un attimo, ma non mi dai tregua... mi fai impazzire dal desiderio... la lingua ancora lì, vicino al mio clitoride a sfiorarlo da lontano... sono fradicia, mi sento spossata e piena di energia, possibile? Di nuovo tornano le dita, a penetrarmi solo un po', leggermente, ma io voglio di più, come prima... mi mordo il labbro mentre cerco di capire cosa mi vuoi dare... la tua lingua è lì a pochi millimetri dal clitoride, le dita infilate appena nella mia vagina, e lì... lì dietro sento una pressione sul mio buchino... so che vuoi... ma io... oddio... e stai fermo, immobile. Vuoi che sia io a decidere. E' chiaro. Allora... allora ruoto ulteriormente il bacino, lo spingo contro la tua mano, contro la tua lingua, contro le tue dita... voglio quell'orgasmo che mi stavi dando, lo voglio a tutti i costi... voglio le tue dita dentro di me... sì, anche lì... anche lì dietro... fammi venire...
Non impieghi molto a cedere, non posso fare a meno di chiedermi se hai mai concesso a nessuno di infilare un dito li dietro, sorrido nascosto nel tuo sesso quando inizi a muovere il bacino, a spingere, a farmi entrare in te. Buona parte della mia sessualità passa per gli occhi, il mio pene risponde nel vedere il tuo buchino aprirsi docile, sciolto dal piacere che provi, che desideri, la prima falange entra subito, resto immobile ma ti premio con la lingua, salgo quel tanto che basta, trovo il clitoride, tre, quattro lappate, intense mentre gemi poi inizio a ruotare, lento, premendo forte, sul bottoncino e poi un giro tondo, tutto attorno al ritmo dei giri del tuo bacino. Spingi e affondi, giro e passando lecco il bottoncino, sento i muscoli del tuo ano dilatarsi per farmi spazio, la fica mi risucchia in un bagno di piacere. Avverto l'interno dei due canali palpare le mie dita che palpano e più tu scendi e più i miei giri si fanno stretti in modo che la lingua incontri sempre più spesso il clitoride. Innumerevoli sono i giri che disegno man mano che mi fai affondare nei tuoi canali, sono quasi tutto dentro, manca poco e ora, improvviso, spingo io, inserisco quello che manca e incomincio a lapparti nel punto giusto, forsennatamente, la punta della lingua irrigidita a scavare, stimolare brutalmente, musica il piacere che ti sfugge dalle labbra. Continuo, spingo forte, scavo e spingo tutte e tre le dita verso l'alto e verso il fondo a cercare quelle fuori che hanno ricominciato a spingere. Fremi, tremi, urli, ti contorci cercando di chiudere le gambe ma non te lo permetto, stai per venire e io, dispettoso, rallento di nuovo, stacco la lingua, rallento un po', voglio godermi quel piacere, mi allontano quel tanto che mi permetta di vedere bene poi gli occhi nei tuoi ma sono socchiusi, chi sa dove sei e allora mi dedico allo spettacolo dei tuoi buchi violati. Esco, lento, molto lento esco quasi del tutto, il tuo ano segue il mio dito tendendosi verso l'esterno e ancora dentro, estenuante, millimetrico, fino in fondo. Ripeto l'operazione più volte mentre, ritornata al silenzio, mi godo i tuoi respiri pesanti. Continuerei questo lento su e giù per tutta la notte tanto mi eccita ma è ora di smettere di fare l'egoista, affondo, piego le dita, massaggio verso l'alto e senza più uscire stantuffo la tua morbida carne, in fretta, veloce, reagisci, ricominci ad ululare e io aggiungo la lingua, niente giochi, solo clitoride, tanto clitoride, svelta la lingua, svelte le dita, il massaggio sull'inguine a farsi più intenso, ci vogliono pochi secondi. Esplodi contorcendoti, urli rochi, ti manca l'aria, vorresti chiuderti, proteggerti da tanto piacere ma le mie braccia non te lo permettono e io non rallento di un pelo, continuo, insisto mentre erutti, continuo, insisto mentre tremi, i muscoli che si tendono allo spasimo, la schiena che si solleva dal materasso, il sesso che pulsa sulle mie dita, il culo che stringe quasi a farmi male e io che continuo più veloce che posso, sempre piantato in profondità. Stacco la lingua solo quando ansimi un "basta" disperato ma continuo con la mano, rallentando, attenuando, fermandomi e poi liberandoti, esanime, sconvolta, scivolo sopra di te facendo attenzione a non toccarti, scosto i capelli imperlati dal sudore dal viso, un bacio a fil di labbra e mi stendo al tuo fianco lasciandoti riprendere... Resto al tuo fianco, gli occhi persi nel soffitto stellato, ti carezzo il corpo con la punta delle dita, non in modo lascivo, con dolcezza, mi piace osservare il tuo petto che si alza e si abbassa al ritmo del respiro che va calmandosi. Dopo qualche minuto mi alzo, ti desto, gli occhi verdi a seguirmi. Nudo attraverso la stanza con calma, arrivo alla mia valigia su un tavolino, la apro, ne prendo un contenitore, apro anche quello e mi giro a guardarti come tu guardi me. Con un dito, lentamente, estraggo un paio di manette, un classico ma di quelle simpatiche, tutte ricoperte di rosa, sorridi, é inevitabile e lo faccio anche io ma solo per un istante poi mi faccio serio, scherzo? Mica tanto! Mi avvicino a te con il contenitore in mano, sei nuda, distesa, ancora divaricata, un'opera d'arte, quasi sciolta sul materasso, i capelli scompigliati, sudati, il seno che si muove ad un ritmo non ancora tornato del tutto normale, le cosce aperte, abbandonate sui lati, il sesso ancora umido per le mie attenzioni, il mio pene reagisce. Arrivo al letto, resto in piedi, appoggio le manette al tuo fianco, stese, composte poi, senza mai lasciare i tuoi occhi, estraggo un foulard, di seta, per bendarti, lo dispongo a fianco delle manette, ne estraggo un altro, più pesante, per imbavagliarti, lo dispongo, dopo viene una corda, lunga, spessa e infine una frusta, nera, il gatto a nove code, cosa potrebbe esserci di più adatto per una gatta. Dispongo tutto sul letto, con calma, affiancati, ordinati, ben esposti e poi:
"Allora? Sarai la mia schiava per questa notte?"
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