Una suora per me
di
Cercatore
genere
feticismo
la gran parte dei racconti prevedono fighe strafighe e pronte in un niente a farsi scopare in tutte le maniere. La fantasia aiuta a vivere perché la realtà è profondamente diversa. Quasi sempre quello che si ottiene lo si ottiene con tempi lunghi, pazienza, dedizione ma anche questo è qualcosa di profondamente erotico.
Da sempre nella mia fantasia ritengo che arrivare a una storia di sesso con una suora sia l'impresa più estrema nel mondo del sesso.
Avvicinare una donna che ha scelto di privarsi dei piaceri della vita e special modo del sesso è davvero difficile. Gia l'instaurare un rapporto normale rasenta l'impossibile. Nella mia fantasia non penso a una suora strafica...anzi. Una donna e a maggior ragione una suora lontana da sempre dagli approcci di uomini, mai guardata in un certo modo, quando si sente avviluppata dal desiderio di un uomo che la sappia avvicinare dà il meglio della sua passionalità oppressa.
Immagino perciò una suora di mezza età , non bella ma con una sensualità intima e nascosta con cui entro in contatto per delle opere di bene per famiglie in difficoltà.
Ci troviamo spesso per preparare le cose da distribuire. Lei è premurosa, e trova ime un uomo semplice , aperto, sorridente e pian piano si stabilisce una corrente che va oltre ...un sorriso in più, uno sguardo prolungato magari di nascosto...pensieri che prendono forma quasi all'improvviso...
E comincio a pensare a lei non come una suora ma come una DONNA e insieme ai miei pensieri noto che anche in lei qualcosa si modifica. I sorrisi hanno un sapore diverso, gli sguardi suoi si posano su di me come per godere di quello che vede.
I contatti fisici fugaci si moltiplicano. E ogni volta un rossore compare su quel viso offerto solo a metà.
Comincio a fantasticare su cos ci sia sotto quella tonaca oppressiva, che biancheria indossi, le calze (collant, autoreggenti, calzini) e tutto assume una dose di erotismo che alimenta le mie masturbazioni. E penso che anche lei nella sua solitudine cerchi sollievo con azioni quasi sconosciute....sfioramenti intimi, carezze ai capezzoli sensibilissimi , penetrazioni insufficienti...tutte scoperte che superano sensi di colpa e paure infinite.
Non riesco a pensare di osare qualcosa che potrebbe allontanarla da me con un odio che non sopporterei. Immagino una stretta di mano ...tirarla a me e sentire la sua resistenza venire lentamente meno....il suo viso impaurito avvicinarsi al mio...la mia eccitazione ormai evidente sotto i miei pantaloni...il suo respiro affannato...rossore ...chiude gli occhi....aspetta...e il m io bacio si posa caldo tremebondo ma carico di passione e desiderio. Lei non sa cosa fare ma sente che non può sottrarsi a quella ondata di emozione assolutamente sconosciuta. Si abbandona a me , lo sento dalla tensione del suo corpo che sparisce per lasciare il posto a un languore di attesa. Le tolgo il copricapo e libero i suoi capelli morbidi curatissimi....le accarezzo la nuca la bacio tutto il viso, gli occhi..lei sospira , quasi in un sospiro dice "no ti prego" ma tutto dice il contrario. Cerco di sollevare la tonaca ma a questo punto reagisce , si stacca mi guarda con un misto di desiderio e di odio. "ti prego no". Si mette il copricapo , si aggiusta un poco e se ne va senza dire una parola. Resto con il mio cazzo durissimo, il sapore della sua pelle sulle mie labbra e con la paura di averla persa per sempre.
La sera mi masturbo quasi con le lacrime ma con una eccitazione fortissima ripensando a quegli istanti in cui lei ha vinto tutti i lacci dentro di se per darsi al mio desiderio e al suo. E la immagino impaurita e sconvolta per quello che ha provato e con la lotta interiore violenta tra il desiderio e il senso di colpa.
Immagino le sue dita cercare di calmare il desiderio spasmodico che le mie mani e la mia bocca hanno creato dentro di lei.
La figa bagnata come mai prima e le carezze di una mano che non è la mia.
Il giorno dopo la ritrovo al solito posto, un saluto senza guardarmi, nervosa , cercando di evitarmi anche fisicamente. Cupa. La guardo e mi rendo conto che la desidero in modo esagerato. L'istinto mi spingerebbe a saltarle addosso spingerla contro il muro e usare la violenza per fare scatenare nuovamente il suo desiderio imprigionato. E invece tremo quasi nascondendomi. M il caso rompe l'equilibrio. Lei inciampa e sta per cadere, in un istante la raggiungo e la sostengo, la sollevo, la mia mano stringe la sua ...gli sguardi si incrociano...per lunghi momenti...e non si lasciano più! la bacio e lei mi bacia , con passione , si apre alla mia lingua, ansima, mi chiama per nome... è tra le mie braccia non più inerte ma avida di sentire il mio corpo...mi stringe e poi la frase che mi colpisce" ho paura, aiutami". in un attimo metà della sua vita scompare inghiottita dalla passione. Niente è più come prima ma non sa neppure cosa verrà dopo. La trascino in uno sgabuzzino, voglio il suo corpo la sua pelle. Le sfilo la
tonaca , trovo una biancheria da educanda ma finalmente tocco e accarezzo la sua pelle, e sento i suoi brividi, i suoi sospiri .
(continua)
Da sempre nella mia fantasia ritengo che arrivare a una storia di sesso con una suora sia l'impresa più estrema nel mondo del sesso.
Avvicinare una donna che ha scelto di privarsi dei piaceri della vita e special modo del sesso è davvero difficile. Gia l'instaurare un rapporto normale rasenta l'impossibile. Nella mia fantasia non penso a una suora strafica...anzi. Una donna e a maggior ragione una suora lontana da sempre dagli approcci di uomini, mai guardata in un certo modo, quando si sente avviluppata dal desiderio di un uomo che la sappia avvicinare dà il meglio della sua passionalità oppressa.
Immagino perciò una suora di mezza età , non bella ma con una sensualità intima e nascosta con cui entro in contatto per delle opere di bene per famiglie in difficoltà.
Ci troviamo spesso per preparare le cose da distribuire. Lei è premurosa, e trova ime un uomo semplice , aperto, sorridente e pian piano si stabilisce una corrente che va oltre ...un sorriso in più, uno sguardo prolungato magari di nascosto...pensieri che prendono forma quasi all'improvviso...
E comincio a pensare a lei non come una suora ma come una DONNA e insieme ai miei pensieri noto che anche in lei qualcosa si modifica. I sorrisi hanno un sapore diverso, gli sguardi suoi si posano su di me come per godere di quello che vede.
I contatti fisici fugaci si moltiplicano. E ogni volta un rossore compare su quel viso offerto solo a metà.
Comincio a fantasticare su cos ci sia sotto quella tonaca oppressiva, che biancheria indossi, le calze (collant, autoreggenti, calzini) e tutto assume una dose di erotismo che alimenta le mie masturbazioni. E penso che anche lei nella sua solitudine cerchi sollievo con azioni quasi sconosciute....sfioramenti intimi, carezze ai capezzoli sensibilissimi , penetrazioni insufficienti...tutte scoperte che superano sensi di colpa e paure infinite.
Non riesco a pensare di osare qualcosa che potrebbe allontanarla da me con un odio che non sopporterei. Immagino una stretta di mano ...tirarla a me e sentire la sua resistenza venire lentamente meno....il suo viso impaurito avvicinarsi al mio...la mia eccitazione ormai evidente sotto i miei pantaloni...il suo respiro affannato...rossore ...chiude gli occhi....aspetta...e il m io bacio si posa caldo tremebondo ma carico di passione e desiderio. Lei non sa cosa fare ma sente che non può sottrarsi a quella ondata di emozione assolutamente sconosciuta. Si abbandona a me , lo sento dalla tensione del suo corpo che sparisce per lasciare il posto a un languore di attesa. Le tolgo il copricapo e libero i suoi capelli morbidi curatissimi....le accarezzo la nuca la bacio tutto il viso, gli occhi..lei sospira , quasi in un sospiro dice "no ti prego" ma tutto dice il contrario. Cerco di sollevare la tonaca ma a questo punto reagisce , si stacca mi guarda con un misto di desiderio e di odio. "ti prego no". Si mette il copricapo , si aggiusta un poco e se ne va senza dire una parola. Resto con il mio cazzo durissimo, il sapore della sua pelle sulle mie labbra e con la paura di averla persa per sempre.
La sera mi masturbo quasi con le lacrime ma con una eccitazione fortissima ripensando a quegli istanti in cui lei ha vinto tutti i lacci dentro di se per darsi al mio desiderio e al suo. E la immagino impaurita e sconvolta per quello che ha provato e con la lotta interiore violenta tra il desiderio e il senso di colpa.
Immagino le sue dita cercare di calmare il desiderio spasmodico che le mie mani e la mia bocca hanno creato dentro di lei.
La figa bagnata come mai prima e le carezze di una mano che non è la mia.
Il giorno dopo la ritrovo al solito posto, un saluto senza guardarmi, nervosa , cercando di evitarmi anche fisicamente. Cupa. La guardo e mi rendo conto che la desidero in modo esagerato. L'istinto mi spingerebbe a saltarle addosso spingerla contro il muro e usare la violenza per fare scatenare nuovamente il suo desiderio imprigionato. E invece tremo quasi nascondendomi. M il caso rompe l'equilibrio. Lei inciampa e sta per cadere, in un istante la raggiungo e la sostengo, la sollevo, la mia mano stringe la sua ...gli sguardi si incrociano...per lunghi momenti...e non si lasciano più! la bacio e lei mi bacia , con passione , si apre alla mia lingua, ansima, mi chiama per nome... è tra le mie braccia non più inerte ma avida di sentire il mio corpo...mi stringe e poi la frase che mi colpisce" ho paura, aiutami". in un attimo metà della sua vita scompare inghiottita dalla passione. Niente è più come prima ma non sa neppure cosa verrà dopo. La trascino in uno sgabuzzino, voglio il suo corpo la sua pelle. Le sfilo la
tonaca , trovo una biancheria da educanda ma finalmente tocco e accarezzo la sua pelle, e sento i suoi brividi, i suoi sospiri .
(continua)
3
3
voti
voti
valutazione
4.9
4.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
In sauna
Commenti dei lettori al racconto erotico