Il mio migliore amico

di
genere
prime esperienze

Era indicativamente il 1996, o giù di lì. Un amico, di un anno più grande di me e che già lavorava, aveva accesso al noleggio di videocassette del paese.
Una sera mi disse che presto si sarebbe organizzato per portarmi alcuni nastri dalla sezione “vietata ai minori di 18 anni”, perché ci lavorava un suo conoscente disposto a farle uscire a nome suo.
Siccome già allora gli avevo confessato che mi piacevano le “persone grasse”, mi disse: “Lì hanno il video per te… la copertina è molto eloquente!”
A lui piaceva un genere diverso, con uomini e donne magri. Mi aveva già fatto vedere i video che preferiva, ma io non mi eccitavo. Lui mi prendeva in giro in quel modo che solo un amico può permettersi. Come a dire: se non ti piace questo, cosa mai potrà piacerti?
Io li trovavo un po’ squallidi. Non riuscivo a immedesimarmi, come invece riusciva benissimo lui.
Aveva anche provato a mettere al rallentatore le sue inquadrature preferite, ma io non ero capace di fingere. Lui si godeva la sua erezione. Io, invece, non riuscivo nemmeno a togliermi gli slip.
Quella situazione si era già ripetuta un paio di volte. Io non sapevo come gestirla. Ero troppo timido per lasciarmi andare, e sentivo che dentro di me c’era qualcos’altro a bloccarmi.

Il mio amico era un ragazzone obeso, ma non timido quanto me. Non si faceva problemi a spogliarsi quando ci si doveva cambiare o fare la doccia. Aveva ricevuto un’educazione diversa dalla mia. In casa sua non c’era alcun problema se qualcuno attraversava nudo il corridoio tra camera e bagno. Io non ero abituato.
In compenso, avevo grosse difficoltà a trattenere l’agitazione quando lo vedevo nudo. Il suo corpo mi faceva battere il cuore fortissimo. Non capivo perché. Era la prima volta che provavo qualcosa del genere.

Quando, la sera, di nascosto, metteva le videocassette vietate, lui si concentrava sullo schermo. Io lo guardavo e facevo l’impossibile per controllare le emozioni.

Finché non arrivò il giorno in cui i suoi genitori uscirono per la pizza, come spesso accadeva nel weekend.
Lui corse a prendere una videocassetta dalla borsa del lavoro e mi disse: “Stasera è la tua sera!”

Io ero in imbarazzo, ma sentivo dentro di me il desiderio di lasciarmi andare. Avrei voluto farlo, ma ero terrorizzato da quello che mi aspettava.
Il mio amico deve averlo notato. Forse ero sbiancato. Ritrattò subito: “No, tranquillo. Non devi fare nulla che non vuoi! Siamo sempre noi…”

Mi mostrò la copertina. Il video si intitolava Fat Chub Gangbang. C’erano almeno una ventina di uomini e donne obese, di tutte le taglie, insieme a una pornostar che avrebbe concluso il video come protagonista della gangbang.
Rimasi sorpreso da una copertina del genere. Possibile che esistesse un video porno in cui gli attori non fossero magri e muscolosi?
Esclamai: “Ma com’è possibile?”
Il mio amico, con grande orgoglio, mi spiegò che i gusti sessuali delle persone erano diversi. Ciò che piaceva a me poteva non piacere a lui. A qualcuno, disse, piacciono perfino le passere depilate. E scoppiò a ridere.

Mi chiese se volevo guardare con lui quel film. Io, agitatissimo, risposi di sì.

Il film era piuttosto squallido. L’attrice protagonista, una magra pornostar, si faceva penetrare uno dopo l’altro da tutti gli uomini.
Ma per me fu importante la prima parte: le riprese fuori campo, mentre tutto si preparava.
Un gruppo di uomini e donne obese, di razze diverse, interagiva sessualmente.
Le donne dovevano eccitare gli uomini e mantenerli pronti fino al loro turno con la pornodiva. A quel punto, già eccitati, registravano pochi secondi di rapporto e venivano.
Fuori dall’inquadratura principale, però, quelle persone condividevano lo spazio e si scambiavano ogni tipo di attenzione sessuale.
Gli uomini accarezzavano le curve delle donne come se fossero regine. Le donne facevano lo stesso.
I ruoli non erano più rigidi. Un uomo poteva leccare una donna mentre un altro la penetrava. Tutto nello stesso momento.
Sguardi di complicità. Movimenti sensuali, rispettosi. Una carica erotica che non avevo mai nemmeno immaginato.

Ricordo che il mio amico mi guardava. Io, con gli occhi sgranati, non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo.
Finalmente ero rapito da qualcosa che mi faceva perdere il controllo. E lui si era completamente immedesimato.

Mi chiese se volevo restare solo. Risposi con un filo di voce: “No, resta con me.”
Sorrise, come chi ha appena vinto la lotteria. Si sfilò pantaloni e mutande e saltò sul letto, dicendomi: “Te la fai da vestito?”

Presi fiato, mi tolsi i pantaloni. Lo guardai: non vedeva l’ora di masturbarsi con me. Chiusi gli occhi e abbassai gli slip…

“Finalmente! Ora siediti qua e godiamoci il video.”

Riguardammo più volte quella parte che tanto mi eccitava. Lui continuava a raccomandarsi: “Non sporcarmi il letto!”
Avevo finalmente superato uno scoglio enorme. Ero con il mio migliore amico, in una situazione che non avrei mai creduto possibile.

Alla fine mi accompagnò in bagno e mi insegnò come venire senza sporcare e senza che la madre se ne accorgesse.
Fu una delle esperienze più belle della mia vita.
scritto il
2025-04-13
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