Una storia vera: ricattata parte 1

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Mi chiamo Moira, e la storia ne vi andrò a raccontare è vera, ho 32 alta circa 173 cm capelli biondi sulle spalle, sui 55/56kg, una terza di seno, mi piace fare tanto sport, nuoto, corsa in primis, e stando ai commenti che sento credo di essere ancora abbastanza piacente, mi sono perfino sentita dire da qualcuno che assomiglio ad Heidi Klum...Mah...sono felicemente sposata e madre di due bellissimi bambini di 8e 5anni. Ero felicemente impiegata in una ditta, andavo volentieri a lavorare anche per il rapporto che si era instaurato con le colleghe e gli operai del magazzino, mi consideravo fortunata visto che lavoravamo io e mio marito con un ottimo stipendio, quindi anche se avevo 750 euro di mutuo e 300 di rata per la macchina nuova non ci pesavano molto, anche se a fine mese non ci restava molto, io ero in reparto amministrazione però avevo da fare anche col magazzino in quanto portavo gli ordini al caporeparto con la merce da preparare per le spedizioni... Mi accorgo un bel giorno che avevano assunto un nuovo ragazzo in magazzino, un ragazzo sulla 30ina, non bellissimo, normale, un po' in carne ma nn obeso, con l'accento napoletano, che mi girava in torno... L ho inizialmente snobbato per non fargli capire niente anche perché non mi interessava, era un ragazzo simpaticissimo, col passare del tempo mi accorgevo che era in bravo ragazzo e soprattutto umile, anche perché io nonostante tutto mai è poi mai avrei pensato di poter tradire mio marito visto che il ns matrimonio andava a gonfie vele, i giorni passavano e tra una battuta ed un altra mi invita a fare un aperitivo, accetto volentieri visto che oramai c'era una certa confidenza tra noi ma sempre come buoni amici, un ragazzo mi stava offrendo un aperitivo, io per carattere sono abbastanza timida ma con lui mi sentivo al sicuro, un ragazzo del sud bruttino e molto cordiale, che come riferito da lui non aveva molto successo con le donne, e proveniente da una famiglia disagiata visto che molti dei suoi erano in galera per motivi vari, almeno questo era quello che sapevo di lui, arriviamo in un bar fuori paese ognuno con le proprie auto ci sediamo e cominciamo a sorseggiare il ns aperitivo, quando all'improvviso mi stampa un bacio sulla bocca, io non rispondo al bacio dicendogli che ero felicemente sposata ed innamorata di mio marito, lui si scusa e finisce tutto li, ma da li a qualche mese le cose cambiano drasticamente per me e per la mia vita, la ditta dove lavorava mio marito chiude, quella dove lavoravo stava fallendo per colpa della crisi, e a distanza di qualche mese chiude anche lei, in poco meno di un anno ci ritroviamo senza un soldo, con le sollecitazioni della banca per le rate arretrate del mutuo, la macchina, luce gas etc, eravamo disperati marito e moglie, non potevamo contare nemmeno suo ns perché nemmeno loro navigavano nell'oro, avevo portato in giro più di 100 curriculum tra me e mio marito senza nessuna risposta, vedere tui figli piccoli non potergli dare da mangiare, credo che per un genitore sia una cosa straziante, un giorno, mi chiama Antonio, il ragazzo bruttino che lavorava con me, sapeva che cercavo lavoro, mi dice, ho sentito che stai cercando ho un amico che sta cercando una impiegata se ti interessa vieni a fare il colloquio che lo avviso dico ok senza pensarci sopra, rimaniamo per l'indomani mattina alle 10, mi presento puntuale e li trovo anche Antonio, il capo, Rocco, mi fa le solite domande di rito inizialmente, Antonio gli dice della mia situazione economica attuale visto che ne avevo parlato con lui al cell quando mi ha chiamato, e lui mi dice che se sarei stata disponibile avremmo potuto ovviare anche a quello, non avrei mai pensato e immaginato minimamente cosa intendesse per disponibile, mi dice che gli andavo bene avrebbe potuto anche prestarmi dei soldi che avrei pagato col mio lavoro, dalla felicità non gli ho chiesto nemmeno di che lavoro si trattasse, ero talmente felice pensavo la fortuna mi stesse girando un altra volta, mi stacca un assegno di 10000 euro e come garanzia vuole gli firmi degli assegni in bianco come garanzia, che mi avrebbe restituito man mano col lavoro, io gli chiedo perché sta facendo questo per me, mi risponde perché sei amica di Antonio e perché sono una bella ragazza che ha bisogno di aiuto, non pensai niente firmai quegli assegni per la disperazione o felicità non so bene, ed un foglio in bianco che mi dice avrebbe compilato dopo, mi dice di tenermi pronta per lunedì prossimo che avrei cominciato il nuovo lavoro, lunedì mi presento nel luogo che mi aveva indicato per il lavoro trovo lui, l'uomo che mi aveva fatto il colloquio, nonche capo, Rocco, un uomo sulle 55/60 anni credo sui 130/140 kg per almeno 190cm, una bestia, nel vero senso della parola, incuteva timore e sucurezza, insieme ad Antonio e nessun altro, la cosa mi insospettisce, chiedo cosa ci facessimo li è mi invitano ad entrare e mi mostrano gli assegni in bianco che avevo firmato però compilati da lui per un valore di 100000 euro ciascuno e un foglio dove io con tutti i miei dati dichiaravo di essere consenziente a fornire le mie prestazioni per la registrazione di 10 video porno integrali, e se non avessi onorato il contratto avrei dovuto pagare una penale di un milione di euro, diventai bianca, dico: non lo farò mai!!!, chiedo aiuto a Antonio e lui mi risponde: è due anni che mi faccio le seghe su di te, ti vanti tanto di essere santa e fedele a tuo marito, di essere pudica, certe cose non le faccio, ma io ho sempre sognato di scoparti e spaccarti in due, perché tu sei solo una TROIA, era tutto preparato già, io non posso farci niente, anzi mi potrò finalmente godere le mie fantasie su di te, mi alzo incazzata ma tremante dicendo loro scordatevelo, vado a denunciarvi dai carabinieri adesso, il capo, Rocco, quello che mi aveva fatto il colloquio mi blocca e mi dice: ASPETTA!!! Ci vado io dai carabinieri, dovrei in qualche modo giustificarmi tutti questi assegni... A questo punto senza pensare a niente mi alzò e me ne vado a casa piangendo, la sera quando torna mio marito decido di raccontargli tutto, mi consola dicendo che erano solo dei vigliacchi in cerca di figa che se avessero ancora continuato ad infastidirmi ancora ci avrebbe pensato lui, mi rincuoro un po' e cerco di non pensarci più, per circa due settimane sembrava andare tutto ok la solita vecchia vita che era diventata oramai di stenti, quando ricevemmo una lettera della banca che ci intimava di coprire un assegno del valore di 100000 euro, andiamo in banca a parlare ma ci intimano di pagare visto la grossa cifra firmata proprio da ne o se non ci fossimo messi d'accordo col creditore avrebbe potuto fare un decreto ingiuntivo nei miei confronti pignorandomi i miei beni personali, tornammo a casa sconsolati con mio marito, mi disse di dargli il numero che ci sarebbe andato lui a parlargli, mio marito è una brava persona, lavoratore e un buon padre, non volevo coinvolgerlo ma gli diedi il numero e andò, tornò circa tre ore dopo, lo avevano massacrato di botte, minacciandolo che la prossima volta lavrebbero fatto a mio figlio, chiamai allora Antonio il mio ex collega supplicandolo di lasciarci in pace, mi disse di venire la sera stessa allo stesso posto che avremmo parlato, andai verso le 20:30 non cenai nemmeno, c'era Antonio, Rocco ed altri 4 li ad aspettarmi, era brutta gente implicata in loschi traffici, Rocco era un usuraio non ero solo io l'asta vittima, entrai tremando, Rocco prese la parola e mi disse, vedi, non sono tanto i tuoi soldi eh vogliamo, ma te puoi farne molti di più di quelli che potresti darci, sei una gran figa per bene, dacci quello che vogliamo e starai tranquilla nella tua casetta, se sarai brava domani ritirerò l assegno in banca e starai tranquilla tu tuo figlio nella tua casetta altrimenti cominceremo prima con la macchina poi la casa e poi forse tuo figlio non lo rivedrai più, ero terrorizzata di quei tipi, avevo riconosciuto uno dei 4 non era certo il tipo che vorresti avere contro, al paese lo conoscevano tutti come un brutto tipo con cui meglio non avere a che fare, chiesi allora con un filo di voce cosa avrei dovuto fare, mi disse sempre Rocco che per stasera bastava solo farci felici...capi il senso, non volevo, non potevo nemmeno volendo mi ripugnavano troppo sia fisicamente che come uomini, me ne andai volevo suicidarmi, avevo la testa che mi scoppiava ma riuscì a tornare a casa, trovai mio marito che vedendomi in quello stato immaginó e scoppiammo a piangere entrambi, ci addormentammo, quando fummo svegliati da un botto, la ns auto ancora da pagare stava bruciando, non avevo prove che erano loro, anche se ne ero convinta, il giorno dopo trovai nella casella della posta una busta anonima la apri e vidi dentro delle foto di mio figlio e mio marito... Tremavo come una foglia, non auguro a nessun genitore di provare quello che ho provato io, pensai cosa avrebbero fatto la prossima volta, pensai ancora una volta al suicidio, avrei potuto risolvere tutto ammazzandomi, ma non lo feci, intanto i giorni passavano e la banca ci aveva bloccato il c/c, non avevamo più nemmeno i soldi per mangiare, non avevo scelta , continuare così avrei messo in pericolo non solo me ma anche la mia famiglia, eravamo rovinati, chiamai un altra volta Antonio, gli dissi che accettavo le loro condizioni, mi chiuse senza darmi risposta, ricevetti una telefonata verso le 19:30, era agosto, non c'era molta gente in giro, era partita per le ferie, mi dissero di venire la mattina al solito posto insieme a mio marito per sistemare qualcosa, arrivammo da loro, c'era solo Rocco e Antonio, mi dissero di salire in macchina per andare dal l'avvocato, l'avvocato aveva redatto un contratto che attestava il passaggio di proprietà della ns casa a fronte del pagamento dell'assegno di 100000 euro di scopertura, accettammo, con le minacce, in lacrime, credo che anche l'avvocato fosse uno di loro ma non me ho le prove di questo, uscimmo da quella stanza, Rocco intimó a mio marito di tornare a casa che a me ci avrebbero pensato loro a riportarmi, mio marito lo vidi andare via, mi sentivo sola, vuota, con miliardi di pensieri che mi giravano per la testa, mi portarono in una casa di campagna, eravamo io e loro due, una casa non molto curata, di campagna, in mezzo al nulla, Rocco mi disse: STAI TRANQUILLA ADESSO È TUTTO A POSTO, se farai la brava non ti succederà più niente ne a te ne ai tuoi... Si moriva dal caldo, ci saranno stati 40 gradi almeno, mi dissero di mettermi a mio agio, presero due birre dal frigo, si alzò Antonio e disse: zio posso cominciare io? Cazzo ci ero cascata in pieno, Antonio era nipote di Rocco, e Rocco era un capo malavitoso, mi prese per un braccio si sedette sul divano e mi disse di mettermi in ginocchio e fargli un pompino, lo guardai fisso negli occhi cercando pietà nel suo sguardo, lui mi sfidò, puttana muoviti e fammi divertire, ero sudata, Rocco aveva dei pantaloncini, era sudato anche lui, sentivo l odore nauseabondo mi ripugnava l'idea di leccare qual coso, mi misi a piangere e cominciai a fargli una sega, mi spinse via, si rivestì e disse a suo zio: ZIO NU NE COSA, Rocco si alzò con la solita calma e sicurezza, mi guardó con la solita calma e mi disse: ti sembriamo dei coglioni dei tasta di minchia, non stiamo giocando, sei libera di andare, a mia nun mi piaci ripetiri i ccosi, se esci da sta porta vai e io non posso fare più niente per te e a tua famiglia, se resti nun ci scassari u cazzu e fai brava, ora hai 10 secondi per decidere fai tu, avevo capito chi era Rocco, era uno potente, un boss, passarono i dieci secondi e rimasi, Rocco mi disse: che sono ste lacrime sta faccia lunga, devi essere felice fattelo piacere hai solo tre possibilità di errore tuo marito tuo figlio e tua figlia, ma non preoccuparti se accadesse qualcosa a te e tuo marito ci prenderemo noi cura di loro, sarei disposta a morire per i miei figli, chiesi di poter andare in bagno, acconsentirono, mi ricomposi, cercai di riprendermi un po', mi lavai la faccia sistemai i capelli, e tornai da Antonio, lo presi io sottobraccio, lo spinsi contro il divano si sedette, comincia ad accarezzar lo, lo baciai in bocca, gli tolsi la canotta, il suo petto era pieno di peli puzzolenti, cercai di non pensarci e fare la sexy per quanto possibile, arrivai ai pantaloncini, le mutande umide dal sudore, il suo cazzo era già dritto e duro anche se non enorme, cominciai a succhiar lo con molta vigoria, non ci mise molto a venire, succhiai e bevvi tutto il suo seme, fino a quando non uscì più niente, lo guardai continuando a segarlo e gli dissi: SONO STATA BRAVA? rispose di si per adesso poteva bastare...CONTINUA...
scritto il
2013-07-08
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