Vacanze bollenti - Capitolo 1 - L'inizio

di
genere
etero

Tutto inizió durante una vacanza con i miei zii in Grecia.
In spiaggia facemmo amicizia con una coppia di Verona.
Lei, Luisa, una 44enne con un fisico abbastanza asciutto ed un viso rattrappito e per niente bello, compensato da una grande simpatia.
Lui, morgan, un 46enne brizzolato con un fisico invidiabile, simpatico ma non troppo loquace.
C'è subito stata simpatia tra i miei zii e la coppia veronese. Finimmo ad uscire ed a cenare insieme quasi tutte le sere.
Una sera Luisa non volle uscire, non stava bene.
Morgan invece, venne stranamente con noi.
Passammo una bella serata tra vino e pesce. Cantammo, scherzammo, tutti i nostri freni inibitori stavano scemando sopraffatti dall'alcool.
A fine serata la più sobria ero io e così toccó a me guidare.
Mio zio appena mise piede nella macchina imploró di essere portato a casa per primo. Non si reggeva in piedi.
Arrivai sotto casa lasciai gli zii barcollanti nel vialetto e ripartii.
Morgan di fianco a me sonnecchiava allegramente con una faccia sorniona.
Mi venne voglia di una sigaretta. Cercai nella mia borsa ma niente... e la voglia di tabacco saliva, nonostante non fumassi da più di sei mesi.
Vidi un pacchetto di sigarette spuntare dal taschino dei pantaloni di Morgan.
Decisi di accostare in una piazzola vicino ad un campo; mi slacciai la cintura di sicurezza e mi sporsi verso il passeggero per recuperare una bella sigaretta.
Ero praticamente sopra a Morgan, le mie tette erano quasi a contatto con il suo petto e un filo di eccitazione mi pervase.
In quell'istante, come se sentisse i miei pensieri, Morgan aprì un occhio e poi l'altro.
Sulla bocca prima apparve una smorfia di sorpresa e poi un sorriso simile ad un espressione di goduria...
La mia testa mi diceva di staccarmi da lui eppure quando sentii le mani calde sul mio culo volli cadere in tentazione... Mi lasciai andare.
Non so se fu il vino a farci muovere così ma probabilmente ne fu gran responsabile.
Due dita curiose scostarono le mie mutandine sotto al sottile vestitino di maglina e cominciarono a frugare in cerca del mio clitoride voglioso.
La sua lingua mi percorreva il collo mentre io cercavo di cavalcare le sue dita per infilarmele dentro fino in fondo.
Le volevo dentro di me, le sue dita grosse e forti, e il mio desiderio uscì dalle mie labbra in un gemito... Non feci in tempo a dirlo che mi trovai la figa piena, solo il pollice continuava a lavorare sul clitoride.
Nel frattempo infilai la mia lingua nella sua bocca ansante che rispose subito al mio violento bacio.
Cercavo il suo cazzo. Le mie mani lo cercavano impazzite, fuori controllo.
Finalmente lo tirai fuori... Il suo membro era tozzo e largo, il più largo che io avessi mai visto... turgido e abbronzato... probabilmente era solito prendere il sole integralmente...
La pelle striata da grosse vene e le palle sode e gonfie... Lo volevo. Volevo lui. Il suo cazzo, le sue mani, la sua lingua...
E lui voleva me...
Continuava a ripetere che poteva essere mio padre, che avevo solo 26 anni ma che lo facevo impazzire.
Mi sfilai le dita dalla figa ormai fradicia.
Mi chinai su di lui e gli leccai la cappella, feci un piccolo risucchio e poi gli indicai il campo di fianco a noi.
Una distesa di erba tiepida a farci da letto per soddisfare tutti i nostri desideri senza restrizioni.
Altro che sesso in macchina... Morgan in un lampo mi sollevó dal sedile e mi portó fuori, mi tolse tutti i vestiti e si liberó dei suoi, dal bagagliaio tirai fuori asciugamani da mare e stuoini di gomma piuma, una coperta di cotone che usavo abitualmente in spiaggia come telo...
Io, bramosa non riuscivo a smettere di toccare la sua pelle bruna.
Emanava forza e passione... Il suo culo sodo e nero... E quel cazzo...
Mi prese forte la mano e andammo nel campo, nudi ed eccitati. Rideva come un bambino monello, e la sua mano diventava sempre più calda.
Trovammo un anfratto tra due alberi dove l'erba era morbida come seta.
Creammo il nostro "letto" e nel giro di pochi secondi lui si stese e mi fece il gesto di raggiungerlo...
Io non ci pensai due volte... Mi tuffai tra le sue gambe a leccare avidamente quell'asta bollente...
Leccavo leccavo...
E poi succhiai la cappella mentre Morgan ululava di piacere.
Con un colpo di reni si mise a sedere mi allargó le chiappe e mi massaggió il buchetto mentre con un dito mi trapanava la fichetta...
Mi prese con forza, mi mise a terra a pancia in su, mi allargó le gambe e cominció a leccare il mio clitoride ormai gonfio, prima con piccoli movimenti poi con leccate vigorose che penetravano la figa.
Succhiava i miei umori e con una mano si menava il cazzo... Veloce... Sempre più veloce... Doveva metterlo dentro....
Aprii le gambe disperatamente... Il gesto venne capito subito...
Si staccó e mise un dito dentro facendolo roteare per preparare la mia micia al suo cazzone largo... Prese la punta e la diresse alla figa... Tolse il dito e di botto mi penetró con violenza... Urlai di piacere... Urlai ancora e ancora... Mi stantuffava con vigore e lo sentivo riempire tutto il mio utero...
Mi leccava i capezzoli mentre con una mano giocava con il mio clitoride, il suo giocattolo preferito... Ero prossima all'orgasmo e lui ansimava forte vicino al mio orecchio... Con un colpo di bacino cambiai posizione e mi impalai... Lo cavalcai finchè non venni... Lui mi rivoltó nuovamente a pancia in su, mi allargó oscenamente le gambe e mi spruzzó tutto il suo sperma sul clitoride e sulla figa grondante...
Si accasció su di me infilando ogni tanto il cazzo pieno di sborra...
Lasció passare circa 5 minuti o forse meno e mise il suo cazzo leggermente indurito dentro alla figa ancora spalancata... Si muoveva leggermente avanti e indietro e mi sussurró "tu ora godrai con movimenti lenti da stare male e vedrai come godi. Io ora penso solo al tuo piacere..."
Inizió con movimenti quasi impercettibili e il suo cazzo diventó grosso dentro di me...
Sentii le pareti uterine tirare... Imploravo dei colpi decisi perché quello era un piacere misto ad agonia...
Era un piacere intenso da arrivare alla gola, al cervello e al cuore...
Lui pompava ritmicamente piccoli moventi su e giù... Godevo... Ero prossima all'orgasmo ma volevo arrivare con lui al piacere... Quindi resistetti fino a che non lo sentii ansimante e sconquassato dal piacere, allora godetti sotto i fiotti caldi di sperma che mi riempivano la fica...
Restammo abbracciati per un po', non so dire quanto... Parlammo e ci baciammo... Per noi era irresistibile e irrefrenabile la voglia di toccarci... Decidemmo di tornare a casa e di tenere ovviamente per noi l'accaduto... Una volta riordinati e saliti in macchina constatammo che la nostra passione era durata ben più di due ore... Ci costruimmo un alibi se a qualcuno fosse venuto il sospetto e una volta sotto casa ci salutammo con uno splendido bacio...
Tornai a casa distrutta, piena di sperma nella fichetta e nelle mutandine e il sapore di cazzo ancora in bocca... A casa tutti dormivano e quindi mi buttai sotto una doccia fredda e mi massaggiai il clitoride cercando di ricordare le dita di Morgan...
Una volta a letto sprofondai in un sonno profondo e ristoratore...
scritto il
2013-07-08
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