Finalmente posso incularla

di
genere
tradimenti

Nel mio precedente racconto ho descritto come la mia vita coniugale sia entrata in crisi alcuni anni fa; mentre all’inizio della nostra relazione le novità erano gradite con il tempo sono subentrati i NO, addirittura su cose come l’ingoio, e il sesso anale solo se lo concludo cortamente. Adesso il sesso con lei si riduce a poche pompate in estate o a Natale, quando i figli sono via.
Capirete che con tali condizioni incominciassi a guardarmi intorno per trovare altrove quello che mi veniva negato a casa.
Sul lavoro apparentemente non avevo chance, finchè non è stata assunta una nuova impiegata con la quale dovevo lavorare a stretto contatto, così anche se i pettegolezzi e le battutine si scatenarono subito, potevo salvare le apparenze. Iincominciai a farle una corte serrata da subito. Lei, Simona, 22 anni, e altrettanti meno di me, era fidanzatissima dai 17 con un ragazzo che già le parlava di matrimonio e metteva i soldi via per la casa e che per guadagnare di più lavorava a Torino a 500 km di distanza. Io continuavo a farle tanti complimenti, sia per il lavoro, in cui era bravissima, sia sulla sua persona e quelli erano immeritati, superava appena 1.60 cm, molto magra e piatta (seconda scarsa), vestiti e pettinatura alla moda dell’anno prima, ma un culo fantastico, che non solo parlava, mi implorava! e due labbra da bocchinara.
Così un giorno le chiedo se vuole cenare con me, lei acceta subito, dopotutto dice il suo ragazzo non può impedirle di veder altra gente..
Così ci vediamo la sera dopo, dico a Elena, mia moglie, che vado a fare una pizza con i colleghi della Qualità e la raggiungo nei pressi della ditta, poi con la sua auto al ristorante in collina; due bicchieri e parla a raffica, devo darle dei calcetti alle caviglie per farle abbassare il tono di voce e gli altri ai tavoli hanno tutti capito che stasera si tromba.
Poi ripartiamo e le suggerisco di parcheggiare poco distante, in un luogo appartato, mi bacia subito e si fa palpeggiare, le sfilo la camicetta e le sollevo la gonna, le metto una mano sulla fica e la bacio. È veramente tutt’ossa, ma la fica è calda e bagnata, tiro fuori il pene e inizia a menarlo, poi si china a sbocchinarlo e devo dire che le sue labbra facevano proprio quello che promettevano. La porto sui sedili di dietro le tolgo le mutande e mentre mi lecca le palle io le infilo la mia lingua sulla sorca aperta, lecco e succhio il clito, le accarezzo il solco fino al buchetto e lei mi lascia fare, ma quando mi giro per scoparla chiude le gambe e si tuffa sulla cappella e la inghiotte tutta, dopo un po’ ci riprovo ma è un’anguilla, non riesco ad avvicinarmi alla sua fica che cambia posizione e cerca di farmi venire con la bocca. Iniziamo un 69 e oltre alla fica le lecco il culo, ma appena cerco di infilarle un dito nel buchino si agita e mi dice di no.
Capirete, sembrava di scopare con Elena, mia moglie, così mi incazzo, la blocco con le spalle sul sedile e le dico che deve farsi chiavare e anche inculare, ma lei con tutta franchezza mi dice che non si farà scopare, che il culo non lo darà mai neanche al ragazzo e anzi deve tornare di corsa a casa perché lui proprio quella sera torna per un breve periodo di ferie e lei al suo ragazzo racconta tutto.
“Vediamo se gli racconti questo” le dico, mi sollevo verso il suo viso e inizio una sega contro le sue labbra chiuse, quando sto per venire la prendo per le guance e le dico di aprire la bocca, lei lo fa e io le vengo in bocca. Lei fa una smorfia sputa tutto e io le mollo un ceffone.
“se sapevo che eri una tal perdita di tempo…non ti lamentare se nessuno ti fila”
“guarda che io gli voglio bene ad Angelo”
“adesso riportami alla macchina, scopaci stasera col tuo Angelo, a me di te non frega un cazzo, ma se proprio vuoi saperlo il tuo culo merita da solo tutto il mio interesse, e se il tuo ragazzo non te l’ha ancora allargato vuol dire che non capisce un cazzo.”
Mi manda a cagare, ma mi riporta diligentemente dove avevo parcheggiato l’auto.
Il giorno dopo al lavoro l’accolgo con un sorriso e le chiedo se la serata si è conclusa in modo appagante, non risponde così decido di fare lo stronzo:
“Io sono sposato, ma il tuo culo mi fa impazzire. devi saper rischiare se vuoi godere come si deve”
Manco a dirlo mi evita per qualche giorno, ma quando il suo ragazzo lascia la città torna a strusciarsi e mi chiede se ho voglia di bere qualcosa con lei l’indomani.
Ci incontriamo e con la mia auto la porto in un posticino appartato, senza dire niente abbasso i sedili posteriori e metto una coperta e dei cuscini su cui la faccio coricare a pancia sotto, ha indosso un golfino leggero e dei pantaloncini corti che le sfilo via, nuda col il culo all’aria inizio d accarezzarla e a baciare le sue natiche, inizio a massaggiarlo con dell’olio alle mandorle che ho preparato e a passare la mia lingua sul solco e sul buchino. Non abbiamo scambiato neanche una parola da quando è nuda e mi lascia fare come se fossi un dottore. Io le tocco la fica che è bagnatissima e mi faccio una sega per intostarlo, le infilo nel culo la lingua e succhio forte per ammorbidire l’ano, ma non vuole che la tocco con i diti.
Adesso sono pronto le salgo sopra e struscio un po’ la cappella sul buco del culo, le tocco i capezzoli e sono durissimi, lei chiude gli occhi.
“ti sto per inculare” le sussurro e lei fa sì con la testa, allora appoggio la cappella e spingo un po’, ma è durissima, l’accarezzo e le dico di rilassarsi, di concentrarsi su quello che stiamo facendo che è bellissimo, torno a spingere e cede un po’ ma le fa male, cosi roteo i fianchi e allargo il buchino piano piano senza spingere, le piace perché lo fa anche lei e io sputo sul buco del culo e spingo dentro la cappella, fa un urletto e si irrigidisce, io continuo a muovere in tondo i fianchi e anche lei mi imita per una decina di minuti, devo ripeterle di rilassarsi perché stringe tanto da sputarmelo fuori, allora mi sdraio su di lei e le dico “adesso entro tutto” le palle degli occhi le diventano bianche, io affondo il cazzo e la vedo mordere la coperta “ti piace rottainculo? Ti piace?” fa si con la testa, inizio ad incularla per bene, le do dei ceffoni sul culo per farla gridare ogni tanto, ma non mi basta: lo sfilo fuori e poi rientro subito, due tre quattro volte “ti piace bella culona, lo senti com’è largo? Devo continuare ad incularti o smetto?” lei muove la testa senza parlare allora insisto”voglio sentirtelo dire, piccola rottainculo, ti piace farti inculare” “sì,sì” “sì, cosa” lei apre gli ochhi e mi guarda voltando la tasta alla dietro ”mi piace quando mi inculi” le spingo la faccia contro il sedile e affondo il cazzo, ormai è una scopata nel culo, è larga e bagnata e mentre la inchiappetto vedo che si sgrilletta la fica. Viene un attimo dopo, spingendo il sedere all’indietro, io lo sbatto dentro fino alle palle poi vengo.
Mi sposto e guardo il disastro che ho fatto, al posto del suo buchino roseo c’è una ferita rossastra e sbavata, le infilo dentro il pollice e lei urla, le offro da bere qualcosa che ho sul sedile e sempre con il pollice nel suo culo le faccio dei complimenti “anzi, se ti va di continuare prendilo in bocca che diventa subito duro” “ma non devi tornare a casa?” mi chiede, “ho ancora un’oretta, che dici?” non dice niente, ma comincia a ciucciare. E con il pollice le tengo aperto il buco del culo.
scritto il
2010-04-19
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