Cognata insoddisfatta

di
genere
incesti

Io e mio fratello non siamo mai stati molto affiatati, vuoi la differenza di età, 8anni, vuoi per i nostri caratteri diversi, lui solitario io più estroverso.
Lui verso i 22 anni si è sposato in fretta dato che aveva messo incinta la morosa, io invece dopo i trenta, dopo che, come si dice, avevo pensato solo divertirmi.
Quando ero ragazzino guardavo sempre con curiosità mia cognata, una ragazza molto alta, non appariscente, ma sexy; che cosa mai ci trovava in mio fratello non me lo spiegavo, però davano a vedere di volersi bene e questo mi bastava.
Quando poi nacque mia figlia ero l’uomo più felice del mondo e pensavo che finalmente mi sarei sentito appagato…ahimé invece incominciò un lungo periodo di incomprensioni con mia moglie, fatti di litigi, ripicche, continui battibecchi su come educarla, ecc; insomma per me la viziava, e anche adesso la sta viziando anche se non è più una bambina.
Proprio durante uno di questi periodi di tensione mia cognata Lara, durante una di quelle domeniche pomeriggio in cui ci ritrovavamo tutti nella vecchia casa dei miei genitori, mi confidò che tra lei e mio fratello le cose non andavano niente bene, che già dopo la nascita del primogenito aveva cominciato a trascurarla e che lei per brevissimi periodi si era fatto l’amante, ma che poi aveva sempre interrotto ogni relazione per paura di venire scoperta o perché giungevano a farle delle richieste sessuali che lei non voleva soddisfare..
Io incredulo le domandai se stesse scherzando, mai avrei immaginato che la loro bella coppia fosse solo apparenza, ma Lara mi confermò che passavano mesi senza neanche sfiorarsi, che per eccitare il marito si prodigava in lunghi bocchini, ma che poi una volta venuto si girava di lato e buonanotte.
Non sapeva se lui avesse un’altra, ma la lunga astinenza la faceva sbroccare di testa e che per poter fare una scopata era arrivata al punto di telefonare ad un suo ex delle superiori.
Le nostre chiacchierate confidenziali continuarono per qualche altra domenica, io cercavo di consolarla, ma non sapevo come aiutarla, con mio fratello avviare certi discorsi così intimi mi restava impossibile, le suggerii di lasciarsi andare, di dire sì a qualche richiesta particolare, che forse non sarebbe stato così drammatico come pensava lei; ma lei insisteva sul fatto che le mancava le motivazioni giuste: poi una sera, prima della rituale cena con tutta la famiglia, le accarezzai una gamba e dissi: “magari la soluzione non è poi tanto lontana…”. Lara mi guardò negli occhi e sussurrò “ magari ho sposato il fratello sbagliato…”
Io rimasi impietrito, l’imbarazzo era al massimo, così Lara si alzò e andò nel salone a chiacchierare con mio padre.
Dopo qualche minuto indispensabile per ritrovare il controllo mi alzai, le andai vicino da dietro e le sussurrai all’orecchio “tra 5 minuti davanti al bagno del primo piano”
Quello è il bagno dei miei genitori, tabù per tutta la famiglia da quando siamo bambini, ero quindi sicuro che nessuno sarebbe venuto a cercarci di sopra.
Svicolai silenzioso verso le scale e mi misi in attesa in un angolo buio del corridoio, dopo pochi minuti Lara comparì sulle scale, procedette in silenzio verso il corridoio e guardando ora indietro, ora nelle camere laterali si fermò sulla soglia del bagno. Io da dietro la spinsi dentro, chiusi la porta dietro di noi e quando si girò verso di me la baciai sulla bocca per non farle dire nulla che potesse impedire la pazzia che stavamo facendo.
Avevo sbottonato i pantaloni e le presi le mani e le portai sul mio cazzo duro, Lara mi guardò con uno sguardo confuso e annebbiato, cercò la mia bocca e facemmo un lungo lingua-in-bocca, poi la presi per i capelli e la spinsi con decisione in basso verso il mio cazzo. Lo inghiottì tutto e iniziò ad aspirare, era durissimo, e lei avida, così iniziai a scoparla in bocca, con forza, ma con un ritmo non troppo veloce, ogni tanto mi fermavo e le spingevo il cazzo il gola fino a quando lei mi batteva il palmo sulla coscia per farmi capire che stava soffocando.
Ero al limite, strinsi i denti per non godere, rallentai il ritmo e incominciai e roteare il cazzo nella sua bocca, le colava la saliva sul mento e teneva gli occhi chiusi, succhiava avidamente la cappella e poi ingollava tutto fino alla base.
Quando il suo viso scompariva nei peli neri del mio pube vibravo tutto al limite dell’orgasmo.
Fino a quel punto non ci eravamo detti una parola, avevo l’affanno più per la tensione che per lo sforzo di tenere così a lungo un stato di eccitazione che era al culmine già prima di entrare nel bagno con Lara.
La afferrai per i capelli, come all’inizio e la tirai su in piedi e cercando di avere un tono di voce risoluto (ma forse non così come pensavo, in realtà era nervosissimo) le chiesi: “lo fai l’ingoio?” “No, no, non mi piace”
Le strinsi i capelli solo un po’, come per comunicarle il mio disappunto, poi con un sibilo dissi: ”allora fattelo piacere, con me lo fanno tutte” (tutte chi, poi?).
La spinsi in ginocchio, le cacciai il cazzo in bocca e iniziai a pompare, lei restava immobile fino alla sborrata che le sparai dritta in gola, tre-quattro schizzi brevi e poi altri due molto abbondanti. Lara rimase in ginocchio col mio cazzo in bocca, con le braccia lungo il corpo e le mani appoggiate in grenbo, mentre mi si smosciava piano piano. Aveva ingoiato tutto, lo tirai fuori e lo scappellai mezzo moscio davanti al suo naso e con un sospiro lo riprese in bocca e me lo ciucciò per ancora un minutino prima di alzarsi e ricomporsi.
Ero rivestito e la baciai ancora in bocca e le tastai il culo, adesso era un po’ freddina nei miei confronti, ma le ripresi una mano e la posai sui pantaloni, sopra il cazzo e le chiesi: “Allora ti pace il fratello maiale?”
“Non c’è male” - “Allora prepariamoci per la prossima volta, così pensiamo anche ai tuoi bisogni”
Mi sorrise ed uscì con prudenza, dopo 5 minuti la raggiunsi nel salone dove erano già tutti a tavola.
scritto il
2010-04-16
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