Checca per caso

di
genere
gay

Ciao mi chiamo Alessio vi voglio raccontare un mio episodio accaduto anni fa a Rimini. Sono natio di Milano e un bel moro pale-strato, i soldi non mi mancano, in quando i miei stanno bene, il vizio per le donne mi hanno portato a fare un salto di qualità!!, anzi per loro facevo salti mortali per andarci a letto. Io, del tutto perso per la fica inventavo cose mai pensate in vita mia pur di scopare una bella ficona ne combinavo delle belle, anche se adesso per un percorso sbagliato il salto di qualità li faccio sui bei cazzi duri, specialmente se sono grossi... basta! e riprendiamo il racconto.

Dicevo: anni fa parti in vacanza a Rimini, allora 23enne vado spesso in discoteca a ballare e li conobbi un gruppo di sei ragazzi del posto e facemmo subito amicizia. Seduto in sala guardai con esistenza una bella ragazza che mi attizzava molto, e come sempre non perdo mai l'occasione di farmela, e curioso di sapere chi era domandai a loro come si chiamava, mentre uno dei ragazzi si rivolge ad un suo compagno che viene subito zittito facendo cenno di nascosto e allusivi, strizzando gli occhi, in segno di intesa e per non attirare la mia attenzione, e poi si guardano ridendo e uno specialmente, Andrea un Romano biondo circa della mia stessa età senza peli nella lingua comincia a parlare: "Non ti conviene rischiare, lasciala perdere quella ragazza e poco raccomandabile!?" Io, invece insistetti fino a sentire i loro discorsi: che si chiama Manuela e veniva dalla Capitale, era fredda e forse anche un po' lesbica, gli piaceva circondarsi dai gay, specialmente checche del tutto perse che si vestono in un modo bizzarro. Ebbi da loro delle dritte molte precise: dove lei abitualmente frequenta locali e altri posti della riviera, specialmente dove pernottava all'Hotel e Chale Miramare. Io, invece ribatto: che non mi interessava la sua tendenza sessuale, ma il suo bel corpo da fottere e sbattere il mio cazzo da 18 nella sua calda fica. Appena finisco vedo Manuela andarsene via con il suo gruppo, mentre quei ragazzi mi guardavano increduli e io feci una risata, confidando a loro: "Che pure di fotterla diventerei anch'io, una checca persa!!" Tra i loro sguardi sbalorditi ed esclamazioni di meraviglia che serpeggia nella malizia. "Allora bello!!", disse Andrea proseguendo poi al discorso: "Devi imparare a sculettare da vera checca, sennò non inganni nessuna lesbica vestito da macho!!" Neanche finisce il discorso mi fece alzare e imparare a sculettare da frocio e far ridere la compagnia. Accettai di buon grado a camminare intorno al tavolino pian, piano, e sculettando in maniera esagerata. I ragazzi appena mi videro, si misero a ridere sfottendomi. "Oh, eccola qua la checca persa. Dai, troietta, su sculetta, dai agita quelle belle chiappette da troia!!" Non capivo più niente: quei loro modi provocatori mi dava non so cosa e sembrava di non vivere più in quella realtà da maschio, ho anche uno strano presentimento di essere più femminile ed eccitante da quella situazione che non vi so dire a che punto era arrivata la mia eccitazione. Non so, forse il locale e l'atmosfera surreale e un pizzico di Gin_cola.. mi fece esaltare tutta la mia depravazione giravo di continuo intorno ai ragazzi come uno strip man e porgendo il mio favoloso culo, bello tondo sodo e rotondeggiante deponendo sui loro bozzi duri e facendo finta di comprimere senza mai affondare per evitare la durezza dei loro cazzi, anche se spesse volte vengo da loro spinto giù e pressato da sentire tutta la loro durezza. Non diedi adito a ogni esitazione, anzi ruotai le chiappe come se accettasse la parte da frocio, li feci ridere tutti e sei. In quel momento mi sentivo una bagascia da strada e ricevere complimenti compresi i colpi di tante pacche a mano aperta sulle mie chiappe. "Dai frocetto su muovi bene ste belle chiappette, ehi sei niente male, stai andando bene Ales..sia!!", disse Andrea ridendo, e poi si alza verso di me da mettere una mano sulla mia chiappa dando una forte palpata, finsi agli occhi degli suoi amici di gradire molto. "Oooooh!, che fai bel maschione, mi tocchi il culo!!!", risposi con civetteria, mentre lui mi prese da dietro e fece la mossa di incularmi, io stavo al gioco da inarcare il culo verso il suo basso ventre e implorando di fottermi. Tutti ridevano, ma il porco di Andrea non faceva finta, sentivo il suo cazzo duro come il marmo che premeva sul mio buco del culo da farmelo sentire quasi dentro. Lo lasciai fare per non far casino davanti i suoi amici. Non mi ribellai, mentre lui approfitta della situazione da premere sempre più a fondo da crearmi un po' di imbarazzo, e poi soddisfatto si stacca da me che mi diete una pacca sul culo. "Bene checca, con sto bel culo farai molta carriera.. tra i froci di Rimini!!", disse con sberleffo, mentre tutti presero come scherzo ridendoci sopra come matti. Dopo aver ballato e bevuto fino alle tre del mattino evitando il frocione di Andrea che mi stava sempre appiccicato, andai a dormire a sognare la bella ficona.

Al mattino seguente ripensai bene sul come trasformarmi in una checca, per fortuna sul posto nessuno mi conosceva ed approfittai per fare compere dei vestiti particolari e vistosi per gay. Il giorno dopo prenotai una camera all'Hotel Miramare e dando disdetta dove alloggiavo, misi quei abiti vistosi e preparai le valigie e pagai il dovuto, appena esco presi la macchina e raggiunsi l'Hotel Miramare. Entrai alla Hall sculettando sotto lo sguardo atterriti dei presenti, ed io li snobbai proseguendo al bancone dove mi appare un bel portiere biondo e niente male a fisico, quasi quasi un pensierino lo farei volentieri, non so come lo guardo imbambolato, sconcertato mi ripresi "che fossi diventato veramente frocio" con un sorriso smagliante, diedi i miei dati e lui con un sorriso accattivante mi porse la chiave della camera, lasciai i bagagli ad un giovane inserviente ed insieme raggiungemmo la stanza, mentre gli allungo una bella mancia lui senza aspettarmelo mi da una forte palpata al culo. "Che fai maschiaccio, mi fai sbrodolare tutta la ciccina!!", dico con mossettine effeminate, anche se scocciato dovetti ingoiare il rospo. Pensavo di averlo liquidato con quelle parole, ma ebbi una sorpresa che non mi aspettavo da lui. "Beh troietta, se stanotte hai bisogno della coperta. Approfitta di sta bella pannocchia dura da 25! Vale 100 euro.., a botta!!", disse accarezzando il suo pacco di notevole consistenza. Io, allibito lo guardo, lui mi strizza di nuovo il mio culo e porse un biglietto con il numero del suo cellulare che appoggiai sul comodino. "Ah!!", mi scappa un sorrisino isterico, istintivamente la mia mano s’era portata sul suo pacco gonfio, cercai di farlo incazzare sbottonando la patta dei suoi pantaloni. "Ehi, Ehi, checca che fai, piano, piano, frena frocio di merda, giù le mani brutto rottinculo!!", disse ritirandosi indietro e mi guarda incazzato, io speravo che mi mandasse a farinculo lasciandomi perdere. "Non ora frocio, prima devo finire il lavoro, sei hai voglia del mio cazzo telefonami stanotte, tira fuori i verdoni, sennò bello niente minchia alla tua ciccina.. Hai capito frocio!!", disse strizzandomi ancora il culo e poi si avvia verso la porta. Cazzo avevo peggiorato la situazione, ma non me ne frega, se lo incontro lo snobbo come offeso dal suo rifiuto. In camera mi cambiai e indossai un bel costume nero a tanga che mi risaldava le mie chiappe belle tonde sode e rotondeggiante. Con la tenuta da mare uscii dalla stanza sculettando da troia e scesi giù alla hall per ridare le chiavi al bel portiere che mi piace tanto, che con un pretesto di una firma mi fece accomodare dietro al bancone, non mi aspettavo invece una strizzata al culo quasi con violenza e per poco le sue dita entravano nello spacco del culo. Non volevo creare casino a quel bel maschione biondo, cosa che non faccio mai, ma lui lo merita essendo un bel fico niente male, e poi non so mi attizza molto! Quasi quasi gli mollo il culo e mando affar-inculo Manuela e le donne. Non ci volevo credere, il vizietto mi stava prendendo alla sprovvista, mi destai gli diedi una strizzata al suo pacco duro con la promessa di farmi inculare da lui in un altro giorno e poi me ne andai sculettando da troia. Non so perché mi comportavo come vera checca, forse sto diventato veramente frocio, oppure lo sono già e non mi sono mai accorto... chissà. Con il pensiero di farmi quella bella ficona al mare, non mi aspettavo di fare già una strage di uomini, anche se un pensierino lo farei con qualche bel maschione chissà... cerco di non pensarci sopra e vado verso lo Chale e prendo in affitto una cabina, e poi da lì chiamai il bagnino per accompagnarmi al mio ombrellone, che per fortuna ero vicino all'ombrellone di lei che purtroppo non c'era, il bagnino mi guardava storto e sottovoce mi dice: "Frocione!!" Io risi, se ho ingannato anche lui come gli altri vuol dire che sono un bravo attore. Ero sdraiato nel lettino nei margini dell'ombrellone a prendere il sole sulle chiappe e provocare qualche bel maschione che passava, dovevo far scena per far colpo su di lei. Quando in uno stato di dormiveglia la vedo, una dea: alta 1.69 circa, capelli castani mesciate fino alle spalle, viso intrigante con un paio di occhiali da sole ultimo grido, un bel culo un po' formoso, ma sensualissimo e poi quello che mi colpisce di più, un paio di tette sode racchiuse quasi a scoppiare in un costume amaranto. Rimango per 2minuti a fissare quella donna stupenda sulla 30tina, una bonazza da perdersi, poi per paura di essere scoperto richiudo gli occhi e cerco di non pensare a quello che ho visto perché mi sta procurando un'erezione. Mi alzo e vado a fare un bagno rinfrescante in questa torrida estate, visto che lei é a pochi ombrelloni più avanti al mio, cerco di passarle il più vicino possibile per vederla meglio, è sdraiata e posso ammirare la sua schiena abbronzata e il suo culo, proprio in quel momento si gira e mi ritrovo a fissare l'incavatura di quei seni e dopo un momento di smarrimento continuo a camminare distratto verso il bagnasciuga, mentre non mi accorgo che vengo travolto da un gruppo di giovanotti che facevano footing in spiaggia. Non so come mi trovai a terra con un ammasso di corpi addosso, era un ammucchiata generale di corpi in mezzo alla sabbia, anzi per poco non me lo infilavano anche in bocca quei bozzi avvolti nei loro costumi e altri al culo, e nel rialzami con la mano sfiorai i loro turbolenti cazzi semi-duri. "Dove cazzo guardi, checca!!", io mi scusai. Ma vengo malo modo offeso e scansato, menomale che lei non si è accorta di quella confusione da me provocata.

Per fortuna nessuno si e rotto, anche se un po' confuso mi ripresi sia per l'incidente e quella visione così ravvicinata che mi ha messo su di giri, entro in acqua e dopo poche bracciate mi ritrovo a pensare a quella ficona di donna da incominciare a gingillarmi il cazzo voglioso. La vedo in lontananza sulla riva con un uomo, mi pare di conoscerlo, e si e "Andrea il frocione" lui che cazzo sta facendo. E questo invece di smontarmi, mi carica ancora di più. Seguo i suoi movimenti dall'acqua, ad un certo punto si leva il pareo mostrando due bellissime gambe che prima non avevo notato e lo passa ad Andrea che torna verso l'ombrellone. Lei incomincia ad entrare in acqua proprio nella mia direzione, io per non farmi notare più di tanto faccio due bracciate, ma non mi sposto più di tanto dalla riva; anche lei si è tuffata e sta nuotando, mi passa davanti a pochi metri e continua verso largo. Io non mi muovo e faccio il morto aspettando il suo rientro e intanto cerco di farmi ammosciare il cazzo durissimo per evitare brutte figure. Intanto do due bracciate di dorso e sento che ho urtato qualcuno con la mia testa, bevo un po' d'acqua e per questo mi alzo in piedi per evitare che mi vada a traverso. Ho gli occhi chiusi e le mani alla bocca perché sto tossendo, quando sento una mano sulla spalla e una voce che mi dice: "Ehi bel fichetto scusa non ti avevo proprio visto, come tu non hai visto quei bei giovanotti che ti hanno lessato il culetto!, ho pardon forse hai bevuto?", io riapro gli occhi e mi accorgo di avere davanti a me in piedi il frocione di Andrea, (sono fritto) adesso si approfitta come ieri sera il figlio di puttana, divento rosso dalla rabbia e senza volerlo il mio sguardo cadde sul suo mini-costume nero molto attillato bagnato che mette in evidenza il cazzo dritto che premeva sul costume; alzo rapidamente la testa e rispondo: che non si doveva preoccupare e che mi scusavo perché io non l'avevo visto. Comunque mi sono tuffato per evitarlo, dopo poche bracciate verso il largo. Non c’erano onde. Non c’erano persone in acqua, almeno nei paraggi. O almeno così pensavo. In realtà dopo qualche minuto ho sentito rumori di bracciate veloci e ho visto lui il frocione, con un gesto deciso ed inaspettato. Mi ha messo la testa sott’acqua stringendomi sotto di lui, anche se ho cercato di svincolarmi, ma le sue braccia forti non mi hanno lasciato possibilità di movimento. La mia testa si muovevano in prossimità del suo costume, senza volerlo ho afferrato le sue chiappe e mi ha spinto con la faccia fra le sue gambe, lì mi aspettava una bella sorpresa, il suo cazzo fuori dal costume bello dritto e senza chiedere permesso me lo infila in bocca. Non ci volevo credere, mi ha infilato il suo cazzo in bocca, anche se con un strattone riesco a fuggire ed riemergere dalla paura e per prendere fiato, appena ritorno in superficie e mezzo stordito l’ho fisso negli occhi con sfida, ma lui invece ha nuovamente spinto la mia testa sott’acqua. Questa volta più dolcemente, ma con minor foga. Le sue gambe erano poco pelose, nel suo costume il suo cazzo ancora in tiro che aspetta di essere succhiato. Ma stavolta a sbagliato bersaglio, con una mossa fulminea riesco a scappare e riemergere accanto a lui. Andrea fece un sorriso di sfida, è mentre guarda un po’ intorno e solo dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno è tornato alla carica, questa volta verso un obiettivo preciso. Mi ha abbracciato con forza e tirato sott’acqua completamente. È seguito un corpo a corpo, petto a petto, cazzo a cazzo, bocca a bocca che si confondeva era percorso da brividi di freddo, forse desiderio, comunque sembrava impazzito. Mi ha abbassato il costume, in quanto non serviva essendo un tanga e mi afferra la chiappa con una mano cominciando a stringermela forte, a piena mano ed ancorandosi con l’altra mano sulla chiappa libera. I movimenti delle sue mani su e giù nel culo mi hanno lasciato attonito e divertito. E godevo come non so che cosa. "Non sei niente male a culo, maschione!!", disse tutto infoiato. Avrei voluto essere un pesce per muovermi meglio e scappare via, ma forse la situazione insolita. Il calore del suo corpo e la velocità delle mani, mi hanno fatto sborrare quasi subito e senza che potessi capire qualcosa.

Il suo cazzo duro mi confondeva le idee, sembrava esplodere contro i miei addominali, e senza aspettarmelo mi gira di schiena. Il suo petto e i suoi muscoli addominali sopra la mia schiena facendomi inarcare all’indietro. Per sentirlo meglio. Ho subito avvertito il suo cazzo tra le mie chiappe, che cercava di entrare nell'apertura anale, e senza darmi il tempo di reagire me lo ha cacciato dentro il solco delle chiappe limando per quanto possibile. E da lì i movimenti si sono fatti via via sempre più ritmici e sempre più convulsi. Questa volta il frocione, me la fatto sentire tutta la sua bistecca dura e goderne, non so come mai mi lasciai fare per un paio di minuti buoni, mentre le mie crespe del culo reagivano positivamente come se volessero inglobare tutta quella nerchia dura, purtroppo la voglia di prenderlo nel culo era tanta, e sentire già la cappella dura che stava dilatando l'ano un pensierino ce l'avrei fatta di sicuro, anzi mi so detto: chi se ne frega tanto qui lo sanno che sono frocio, e un cazzo in più e uno in meno non perdo la faccia, anzi importante che gli amici di Milano sappia che sono sempre un magna-fica. E poi non so cosa mi ha preso in quei secondi di ripensamento, forse un pentimento etero all'ultimo minuto che con tutta la forza gli diedi una spinta con le gambe spostandomi di qualche metro, mentre lui faceva una faccia stupita. "Non mi puoi mica lasciarmi così.. in queste condizioni eeh, checca!!", disse arrabbiato, mentre si guardava il cazzo duro che ormai diventava violaceo sotto la superficie dell’acqua. "Direi proprio di si, brutto frocione di merda e buona nuotata stronzo!!", risposi mentre mi allontanavo con veloce bracciate verso la riva, appena esco mi avvio verso la spiaggia sculettando; e vado a fare la doccia per levarmi la salsedine di dosso. Mentre mi sto sdocciando vedo lei che si dirige verso questa zona finché non si viene a sdocciare proprio davanti me. Mi guarda e mi fa un sorriso veloce voltandosi, io continuo a sdocciarmi anche avendo già finito per godermi quello spettacolo; lei non si accorge dei miei sguardi furtivi, mentre si passa le mani sulla parte superiore del costume che fa uscire un seno: bianco a confronto con le parti del corpo abbronzate e morbidissimo da mordere; lei si accorge di questo e rimedia la situazione girandosi di scatto, una volta ricomposta si gira e nonostante la presenza di altre persone solo io avevo visto quell'episodio. Chiude l'acqua e prima di uscire, lei mi guarda e sorride maliziosamente, anche io esco dalla doccia e mi dirigo verso il bar per nutrirmi e bere qualcosa di fresco e sbollire dopo quello che avevo visto, poco.. ma quanto basta per far eccitare un ragazzo di 23anni. Avevo appena finito a mangiare un paninozzo e stavo sorseggiando una granita appoggiato a un muretto all'ombra quando vedo, ormai la mia passione, Manuela seduta ad un tavolo con altre 4signore, forse le sue amiche che parlano del più e del meno, lei mi nota e si avvicina all'orecchio dell'amica confidandole qualcosa, anche l'altra signora incomincia a fissarmi quasi ad analizzarmi e poi parlottano qualcosa alla prima facendola scoppiare a ridere. Io vista questa situazione mi allontano un po' forse per paura di non so cosa, e intanto mille cose mi passano per la testa. Ormai sono le 15passate e io torno nel mio lettino sdraiandomi un po’ stanco per la nuotata. Al suo ritorno dalla nuotata Andrea, si è avvicinato e passando per andare alle docce mi ha sussurrato, "Stronzo!" con un sorrisetto divertito. Lo saluto con un sorriso smagliante, pero io resto lì per un po' e poi un’altra erezione mi colse impreparato e ho dovuto rimanere a pancia sotto anche mentre lei tornava sul telo. Ma con sorpresa mi sento un peso sopra di me era Andrea. "Vattene via stronzo, che rovini tutta la bronzatura!!", dissi per non farmi scoprire. "E no!, bello mio, ora c'è il divertimento!!", disse mentre mi accarezza la schiena andando verso il culo. "Ehi!!", strillai. "Cazzo fai frocio!!", chiusi sottovoce. "Stai zitto!!", rispose. "Vuoi che ti sente la tua maialona, adesso fai il bravo se non vuoi rovinare tutto!!" Andrea non smetteva ad accarezzarmi le chiappe, il porco sposto il rigo del tanga. Sentii ungere il mio buco del culo con la sua saliva e subito dopo infila un dito nel retto, una volta che il dito si era fatto strada nel canale rettale, inserì un secondo dito. Era cosi bravo che nessuno fece caso ai movimenti furtivi tanto da muoverli lentamente, poi sempre più velocemente. "Ora checca del cazzo, allarga bene le chiappe, sennò faccio un casino della madonna e ti sputtano!!", disse arrapato ed io strinsi i denti di rabbia, e costretto stetti al gioco, in quanto prima provai dolore, ma poi sopraggiunsero solo piacevoli sensazioni maggiori per quanto godevo.

Il figlio di puttana ci sapeva fare, muoveva così bene i diti da dentro e fuori mentre con l'altra mano si trastullava il suo pacco ingrossato del costume.
"Bravo cosi allarga bene le chiappe e rilassati, frocetto!!", disse soddisfatto il porco, in quando era indaffarato a spingere i diti nel buco del culo.
Vidi il suo costume ingrossarsi a vista d'occhio. Mi sfuggi un lamento di goduria, lui se ne accorse e ridendo rimosse i diti, il mio buco del culo era abbondantemente unto dalla saliva. Andrea soddisfatto si alza dicendo: "Lo sapevo che ti piace prenderlo nel culo, hai il buco del culo chiacchierato, prima ci godevi a sentire la punta del mio cazzo su questo bel fiorellino e anche l'altra sera ti e piaciuto la strofinata... eeh frocioneee!!" "Maledetto frocio, stai rovinando tutto quando!?", risposi incazzato. "Maledetto, ti stai approfittato della situazione per fottermi il culo.. eeh frocio!!", chiusi arrabbiato. Andrea si avvicina e sussurra all'orecchio: "Stai zitta checca, intanto per tutti sei un frocio. Adesso ti lascio, sennò mi ti faccio subito qui sul posto e poi o altro da fare. Alla prossima ti sfondo il culo con sta nerchia dura!!" Io mi sentivo fortemente umiliato nel mio ruolo di maschio, e non replicai in quando il porco aveva ragione. Lui rise e alzandosi si vedeva il gonfiore sul davanti del costume. "Ciao Alé, a domani!?", disse scappando verso le docce per sbollire l'eccitamento. Lei mi sorride e guarda interessata verso di me, aveva visto tutto la scena con Andrea, io purtroppo, dalla vergogna evito i suoi sguardi e mentre sono inginocchio per sistemare l'asciugamano sulla sabbia sento una presenza alle mie spalle, ma faccio finta di niente fino a che sento chiamarmi: "Ehi, scusa!!", mi giro e vedo un pareo, alzo la testa e il mio sguardo incontra due enormi tette, si sono quelle di Manuela che ormai a segnato questo pomeriggio, la guardo con un occhio chiuso visto che si è messa contro sole e annuisco con la testa per cercare di capire cosa volesse. Lei si abbassa e mi dice: "Spero che quell'incidente successo alle docce non ti abbia turbato?" Io con mossettine da checca perduta rispondo: di no e che infondo non era niente di così scandaloso tra donne; così sfrutto l'occasione di presentarci entrambi e chiacchierare da buone amiche, ridemmo il più del meno tanto che lei mi invita la sera stessa, in un party tra amici, io del tutto contento sorrisi e accettai l'invito. Ci baciammo come delle vecchie amiche sulle guance, anche se avevo voglia di baciarla sulla bocca e ci salutammo perché suo marito l'ha chiamata, chissà forse per gelosia. Dio se mi vedessero i miei amici di Milano senti che sberleffi, sembravo proprio una checca consumata da sculettare come una troia, anzi pensai al porco di Andrea che per la prima volta un uomo mi ha fatto godere. Mi fece ricordare Daniela che quanto mi faceva un pompino, la porcona senza preavviso m'infila un dito nel culo al culmine del pompino, godendo come una troia. Forse, forse, sono un po' frocio come dice: Andrea, non me ne frega. Dopo tornai all'Hotel felice dell'invito e aspettando con ansia, che passa le ore. Quella sera andai alla sua villa, parcheggio l'auto entrai in casa sculettando da checca e c'era gente che si divertivano avevano ragione i ragazzi vedevo strani tipi a maggioranza gay. Entrambi i sessi mi davano certe manate sul mio culetto, e poi sul finale due ragazzotti mi abbordarono e dovetti cedere alle loro lusinghe già sentivo i loro cazzi dritti nel culo. Per fortuna mi salva lei, Manuela strappandomi dai due marpioni, "Oooh!, Ale grazie di essere venuto stasera!!", disse lei. "Ora ti presento mio fratello!!", guardai meravigliato. "Oooh!, e tuo fratello? Andrea!!!" "Oh!, che cretina. Ma lo conoscevi già! Hai ragione stavi in spiaggia con lui!!", disse stupita. "Oh Alé, amore mio. Sei il mio preferito!!", disse Andrea baciandomi in bocca, il porco infila pure la lingua in gola. "Brutto stronzo, sei gay, e pure suo fratello. Tu e gli stronzi dei tuoi amici mi avete preso per culo. Ed io ci sono cascato come un cretino!!", dissi sottovoce. "Fai la brava checca, Alé, sennò dirò a mia sorella che sei etero e te la vuoi scoparla, anzi quasi quasi.. spiffero tutto a suo marito!!", finisce con una risata. "Stronzo!!" "Alé, lo senti il mio cazzo ti reclama, alla fine della festa devi rimanere con me che poi ti fotto di brutto il culo!!" "Vaffanculo frocio e figlio di puttana!!" Andrea rise di nuovo e poi va ballare con un altro ragazzo. Io incazzato me ne andai via dalla villa per tornare in albergo a dormire.

Nella notte buia percorro la statale e del tutto incazzato di ritorno dalla villa, anche se comunque dovetti abbandonare la scopata con Manuela per colpa dello stronzo di suo fratello. All'arrivo allo Hotel ci mancava poco, anche se ero abbastanza scocciato di essere andato in bianco, ad un certo punto una macchina mi taglia la strada e mi costringe una frenata brusca. Quell'auto era occupati da tre ragazzi completamenti ubriachi invece di scusarsi fanno dei gestacci, tirando fuori dal finestrino un braccio facendo segno di prenderlo nel culo, anche se teoricamente lo preso. In quel momento ero molto incazzato con Andrea, che scatta in me la molla per capello ed iniziai a tirare fuori la lingua, leccarmi le labbra e a farla vibrare imitando una succhiata di cazzo, bé per farla breve, hanno fatto retromarcia e fermato l'auto sul ciglio della strada. Vedo scendere tre fusta-cci da paura sulla trentina, abbronzati, con delle tee-shirt che evidenzia le braccia e cosce muscolose, anche se con timore di prenderle cerco di scusarmi, abbasso il finestrino, ma vengo da loro stoppato: "Allora che vuoi brutta checca? Ste belle minchie dure!!" sono rimasto senza parole nonostante notassi le loro mani maneggiare le forme di qualcosa di duro avvolti nella stoffa dei pantaloncini. Impaurito ho risposto a quelle minacce: "Su ragazzi scherzavo, mica ve la siete presa sul serio?" "Adesso frocio stai zitto, scendi dalla macchina e ci fai una bella pompa a ciascuno con ingoio... ai capito quello che devi fare con ste tre canne dure... eeh checca!!" Non mi danno il tempo di scendere e ragionare con calma che già avevano i shirt e gli slip alle loro caviglie che evidenziavano delle gambe affusolate e muscolose al punto giusto abbronzate che si menavano dei bei cazzoni grossi e duri, io per poco svenivo, in quanto non ho fatto mai un bocchino ad un cazzo, anzi lo solo preso un po' in bocca quello di Andrea, ma senza farglielo, immaginate tre bocchini su tre cazzi e non so neanche come cominciare, non riesco a capire perché mi succede tutto a me, chissà forse l'incazzatura con Andrea o essere andato in bianco, non ho capito più niente mi sono trovato in ginocchio e un bel cazzo duro in bocca da inghiottire piano piano anche tutto il resto con molta difficoltà, non so come ho succhiato con bramosia tanto che nella confusione lo preso anche nel culo. Inghiottivo avidamente molto in fretta senza ribellarmi: in quel momento ingoiavo certi cazzi amari senza difficoltà, anche se ho subito dei torti e umiliazione da parte di Andrea e altri tanto da non accorgermi che mi hanno sfondato anche il culo senza avvertire nessun dolore. Quei maschioni mi fottevano con molta violenza tanto da sentire i colpi di cazzo dentro al mio sfintere quasi squarciato che inizialmente ho goduto, non so come mai ne godevo, anzi senza soffrire il dolore dello strappo delle mie crespe dell'ano, e poi piano piano è diventato un piacere; il resto è successo tutto in un attimo perché poi mentre mi sbattevano, nel vero senso della parola, quelle palle contro il povero culo ho iniziato a gemere come una cagna di strada. Molto probabilmente non se l’aspettavano o forse si... in quanto per loro ero sempre una fottuta checca da sbattermi sul posto, anche se loro mi sbattevano sempre più velocemente come conigli e poi e poi uno a uno gridavano dal godimento, che appena tiravano fuori quel manganello di carne si rigiravano e mi colpirono con getti di sborra calda e tanta, ma proprio tanta che sembrava di tracannare yogurt da bere dalle bottigliette di plastica, e che bottigliette!... Di colpo non so come tutto finisce senza far godere il sottoscritto. I porcelloni soddisfatti dalla fottuto e soprattutto si sono svuotati le palle piene di sborra, non passa un minuto che si allontanano sistemando alla meno-peggio quei arnesi mosci e chiusi nei shirt, mentre io ero insoddisfatto sessualmente e semi-nudo sul cofano della mia auto a gambe aperte, loro invece soddisfatti spariscono in un battibaleno, anche se sono contento che il primo a incularmi sono stati loro, e non lo stronzo di Andrea. Non so perché ho goduto senza soffrire, essendo la prima volta che lo prendevo nel culo dovevo urlare dal dolore, oppure mi sentivo già checca persa, chissà... ha ragione Andrea che ho il culo chiacchierato, però non ciò capito un cazzo. Il culo non mi faceva male, anzi avevo ancora voglia di altri cazzi, ma in giro non c'era nessuno maschiaccio che poteva calmare i miei bollori bollenti. Mi diedi una sistemata alla meglio con fazzoletti imbevuti d'acqua e proseguire il viaggio verso l'Hotel.

Era le 2 di notte inoltrato, appena entrai alla hall dell'Hotel, non c'era nessuno, anzi c'era qualcuno, il mio bel portiere biondo che faceva il turno di notte. Non so cosa mi prese in quel attimo, deluso dalla serata dal comportamento di Andrea e quella sveltina dei ragazzi del posto che ancora ho voglia di un bel cazzo duro. Mi comportai come una checca affamata di cazzi verso quel bel maschione biondo. In quel momento mi sentivo una cagna in calore ed iniziai a provocarlo come ho fatto con gli altri maschioni, lui non si scompose come fecero i ragazzi di prima... ma fece un gesto con la mano che mi invita ad entrare nel bancone, io un po’ titubante e un po' troia sculettando vado nei pressi del bancone e quasi svengo: aveva i pantaloni e gli slip alle caviglie che si menava un bel cazzo duro, non era grandissimo come i tre precedenti, ma dritto e tozzo sui 20 e una bella cappella scura, non ho capito più niente, da brava checca del tutta troia, mi metto in ginocchio e ho cominciato a succhiarglielo con ingordigia prima la punta poi piano piano tutto il resto con molta facilità come uno abituato ai cazzi, e poi sono passato ai coglioni, cosa che non ho fatto ai ragazzi, ma lui lo meritava!, l’ho succhiato con bramosia tanto che lui ad un certo momento mi sussurra: "Piano checca, piano mica scappa! E poi mio bel frocetto di devo fare il culo!!!" Mi sono bloccato, non vedevo l'ora di essere fottuto dal mio bel maschione biondo, allora ho iniziato a risucchiarlo bagnandolo a più non posso, anche se non serviva, essendo già lubrificato da altri cazzi, anzi lui mi prende la testa e mi ferma, mi rialza. "Dai frocio facciamo presto sennò viene qualcuno, su calati i pantaloni!!", disse con tono autoritario, mi eccitava quel suo bel tono autoritario e sexy allo stesso tempo, di sicuro era uno di quelli che soddisfa le voglie dei clienti maschi o femmine senza un rendiconto, ma era proprio un bel maschione. Non persi tempo a calare i pantaloni, che già porgevo le terga a lui che ha iniziato a toccarmi le chiappe, "Che bel culo!!", disse arrapato e quasi con violenza, piacevole, si è bagnato due dita e me le ha infilate di colpo nel buco del culo, inizialmente ho mugolato come una cagna in calore, non me l'aspettavo tale irruenza, ma mentre dilettava piano piano è diventato un piacere; il resto è successo tutto in un attimo con la mano bagnata di saliva ha insalivato ben bene il cazzo, ha appoggiato la cappella dura e con un solo colpo me l’ha infilato tutto nel culo, devo essere molto sincero ho goduto immensamente, ma è durato un attimo perché mentre mi sbatteva, nel vero senso della parola, mi persi completamente da sentire quelle palle dure contro il mio povero culo già rotto di prima tanto che ho iniziato a gemere come una vacca. Molto probabilmente se l’aspettava di fottere un culo-rotto, in quanto mi comportavo come una cagna in calore in cerca di cazzi, e poi il maschiaccio biondo ha iniziato a gemere e anche a sbattermi sempre più velocemente e poi.. e poi ha gridato, ha tirato fuori il manganello di carne, mi ha rigirato e spinto in giù verso il suo bel cazzo ancora duro tanto da colpirmi con un getto di sborra calda sul viso, tanta... ma proprio tanta da saziarmi e riempirmi lo stomaco. Di colpo non so perché si allontana schifato si è sistemato quel bel arnese duro, e ha-ime la chiuso nei pantaloni. E' stato proprio bravo, mi ha fatto proprio godere, anche se un'altra bella bottarella ci stava benissimo. "Domani tesoruccio non cammini, poco ma sicuro!!", disse con spavalderia mentre la sua mano mi stringe una chiappa. "Mettici un po’ di questa crema e cammina a culo stretto come fai di solito culo-rotto!!" "Grazie, tesoro!!", risposi io, che nel frattempo mi ero appoggiato al bancone con le chiappe sollevate e che sentivo la sua sborra che ancora colava dal buco del culo. "Adesso se vuoi scusarmi, devo riprendere il lavoro. Non vorrei avere delle noie!!", disse con molta serietà, mentre io speravo ancora un bis, anche se deluso in parte di quella sveltina da coniglio, mi sistemai i pantaloni, presi le chiavi e a malincuore andai di sopra con l'ascensore.

Appena entrato in camera feci una veloce doccia rinfrescante, e poi raggiunsi il letto da crollare addosso, la stanchezza e il sonno venne rovesciato dal turbolento sesso veloce che feci con quei ragazzi e anche con il mio amato bel portiere che mi aveva anche lui completamente deluso, e non riuscivo a prendere sonno. Con la mano sinistra accarezzo i capezzoli cercandoli di leccarli e con l'altra mano scesi nello spacco del mio culo per cercare di calmare le mie arretrate voglie di cazzo, allargo per bene le chiappe e lentamente infilo un dito nell'ano e così, iniziai a spingere dentro. Appena il dito sparisce completamente inizio a lamentarmi come una cagna: "Aaaahhh!, aaahhhh!!, aaahhhh!!!, che bello!!" Io godevo di quel dito e senza pensarci infilai altre due diti e, centimetro dopo centimetro, continuai a dilaniare il mio povero retto sempre più. Il godimento doveva essere così forte che malapena respiravo e ormai mugolavo come una cagna in calore. "Mmmmmmmmpppppphhhhh!!, mmmmmmppphhh!!!, mmmmmmpphhh!!!!" Mentre dal godimento finale ci ficcai tutti i diti e agitarli dentro per smorzare quel bollore che bruciava da gridare: "Aaaaaaaahhhhhhhh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh!!! Godooooooooooooo!!!" Con l'altra mano intanto massaggio il ventre e il mio cazzo del tutto arrapato che sborrai. Non soddisfatto dalla masturbazione, e pur di godere avrei dato il culo anche ad Andrea. In quel momento frastornato dai pensieri peccaminosi e voglie bramose da togliere, in particolare il mio buchetto che faticava a smorzare quel bollente calore, anche se girando nervosamente sul letto incrociai un biglietto con il numero di un cellulare che stava sul comodino, e mi ricordai del giovane inserviente che fa le marchette per soddisfare dei particolari clienti dell'hotel. Nervosamente lo chiamai al telefonino: "Pronto!" "Si.. chi e!!" "Sono Ale della camera 33, ho bisogno di una coperta!!" "Ha.. e lei signore, non si preoccupi gli porto subito la coperta!!" "Si.. ma la voglio doppia e resistente per tutta la notte!!" "Signore non preoccuparti, nessuno dei miei clienti dell'hotel si e lamentato delle mie coperte!!" Dopo una decina di minuti, sentii bussare alla porta e mi precipitai ad aprire ancora con l'accappatoio addosso, mi trovai davanti un bel moro e di carnagione un po' scura, vestito niente male, non me lo ricordavo così fico, si vede che lo proprio snobbato. "Scusa se ti disturbo, ho una bella coperta doppia per lei... Signore!!", disse massaggiandosi il pacco enorme che teneva davanti. "Nessun disturbo tesoro, e spero che me lo riempi tutto il vuoto che ho dietro!!", risposi in tono malizioso. "Ero al letto... avevo appena finito una marchetta quando mi hai telefonato, anche se mi devo alzarmi presto domani, ma tanto, a quest'ora, non riesco a prendere sonno!!" Lo feci entrare e appena chiusi la porta gli misi la mano sul pacco strizzando. "Non ci siamo neppure presentati l'altro giorno. Io Alessio, e tu bel cazzone?", esordì porgendo la mano destra, mentre con la sinistra continuavo a massaggiare il suo bel cazzone. "Io Toni!!", rispose stringendo la mano con la destra e una chiappa con la mano sinistra. Lo guardai negli occhi, lui si stacca di un metro dicendo: "Sentimi bene, ciucciacazzo di merda, vuoi continuare la conversazione o preferisci qualcosa di consistente?" Senza dire una parola, iniziai a togliermi l'accappatoio e rimanere ai suoi occhi completamente nudo e lui fece altrettanto. Ci ritrovammo entrambi nudi, io seduto sulla sponda del letto e lui in piedi davanti a me con un bel cazzo duro. La vista del suo cazzo mi provoca un'erezione istantanea. "Quando vedo frocetto, non vedi l'ora di essere fottuto... eeeh puttano, dillo che ti piace il cazzo!!", disse puntando gli occhi sul mio cazzo ritto. "Si!", risposi. "Se non sbaglio, hai dimenticato qualcosa!?" "Ho! Scusami maschione!!" Prendo dal cassetto del comodino il mio portafoglio, e gli stento 5pezzi da cento euro. "Hai detto se non erro.. 100 a botta, guadagnali e ne avrai altri se mi soddisfi analmente per tutta la notte!!" "Con vero piacere, troia!!", annui guardandomi e si distese sul letto. "Ma non devi alzarti all'alba, tu, domani?", risposi in modo falsamente ingenuo. "Si, certo, ma molto meglio un'ora di sonno in meno e un'inculata in più che viceversa!!" "Non avevo dubbi, in proposito maschione!!", dissi in tono scherzoso. "Dai frocio, vieni sopra di me!!", disse. "Ti lecco bene il buchetto così ti faccio rilassare bene il culo, mentre tu mi fai venire il cazzo bello duro con la bocca!!" Ci sistemammo nella posizione del 69. Toni spalancò bene le mie chiappe con le mani ed inizia a lavorare bene il buco del mio culo con la lingua. Gemetti di piacere e gli presi il cazzo in bocca, iniziando così a spompinarlo a dovere.

In quella posizione potevo godermi la vista dei piedi e delle gambe pelose di Toni, sentire il suo cazzo gonfiarsi nella mia bocca e godermi la sua lingua che stimolava in modo sublime la mia zona anale. Non ci volle molto per portare entrambi al massimo dell'eccitazione; in pochissimo tempo il cazzo di Toni era diventato duro come un palo mentre il mio culo si contraeva seguendo il ritmo delle sue leccate. "Basta così, troia, se non ti fermi ti vengo in bocca!!" Tolsi il cazzo dalla mia bocca e mi voltai verso Toni. "E' una minaccia o una promessa?" Mi guarda arrapato e compiaciuto. "Che gran troia che sei, passeresti tutta la notte a ciucciare la mia sborra. Adesso però ho voglia di mettertelo nel culo!!", disse mentre con il suo dito medio lo infila su per il culo ed io, emi-si un gemito di piacere. Mi sistemai sdraiato sul letto prono, mettendo un cuscino sotto il ventre in modo da far sporgere bene il culo. In un attimo Toni mi fu sopra e sentii il suo cazzo tra le mie chiappe cercare il buco. "Fai piano, ti prego, non troppo in fretta!!", sussurrai in tono quasi implorante. "Certo!!", disse rassicurandomi, "Cosa credi? Ne ho già visitati parecchi di buchi caldi e so bene come aprirli!!" Il cazzo scivolò dentro senza problemi; Toni era certamente un abilissimo inculatore ed il mio ano si era completamente rilassato con le leccate di poco prima. Sentivo la sua bega-dure che saliva su per il mio intestino, molto lentamente, ma in modo inesorabile. "Aaaaah!, siiiii!, è fantastico, che bello sentire il tuo cazzo duro inculo!!", mugolai con la bocca schiacciata sul lenzuolo del materasso. Ma lui, mi rispose ansimando: "Ti piace frocio, rottoinculo che non sei altro, vero? E non dire: di no, hai il culo bello e rotto e pieno di sborra, anche in ebollizione che sembra un vulcano uuuuuuhhh. Cazzo, come me lo stringi bene checca!!" Quando il cazzo fu dentro completamente, Toni inizia a spingere, prima lentamente e poi via via sempre più forte. Mi strinse con le braccia intorno al collo e posa la bocca sul mio orecchio: "Aaaaaaah!, siiiiiii!, che bello fotterti il culo, mi fai godere come un porco!!" Ero ormai in preda al delirio dei sensi; sentivo il corpo di lui sopra di me, i folti peli del suo torace sulla mia schiena, l'odore della sua pelle, della sua bocca e il suo cazzo che ad ogni movimento mandava a fuoco il tratto terminale del mio intestino. Portai la mano verso il mio cazzo e, pur non avendo molto spazio di manovra, inizia a menarmelo. Le sensazioni paradisiache che provavo erano qualcosa di veramente travolgente; il piacere della masturbazione unito al massaggio della prostata che il cazzo di Toni faceva, stantuffando nel mio povero e voglioso culo, mi mandavano in delirio. Di lì a poco arrivai al culmine del piacere, provando un orgasmo prostatico di un'intensità indescrivibile. Travolto da quel piacere supremo non mi accorsi neppure che Toni aveva smesso di spingere e che mi stava baciando e mordicchiando il collo. "Troia!, ti ho fatto godere da matti, vero? Ne ho visti pochi godere come te, sembri una cagna in calore!!", furono le prime parole che riuscii a comprendere quando ripresi contatto con la realtà. Tolse il cazzo dal mio culo, mi fece sdraiare supino e ci baciammo. "Adesso troia sei tu che devi farmi venire!!", disse allontanando le sue labbra dalle mie. "Vuoi che te lo rimetta nel culo, o preferisci andar giù di bocca?" Non ci fu bisogno di rispondere. Mi sistemai supino sul letto e gli feci cenno di venire a sedersi sul mio petto. In un attimo mi ritrovai con lui seduto sul mio petto ed il suo cazzo ritto sopra la mia faccia. Intreccia le sue mani dietro la mia nuca e mi solleva la testa fino a portare la mia bocca all'altezza del suo cazzo. Spalancai la bocca e ingoiai la cappella. Toni fece una smorfia di piacere ed inizia a muovere la mia testa su e giù con le mani. Mi rilassai completamente, assecondando passivamente i movimenti di lui e leccando freneticamente la cappella. Lo sentivo gemere e mugolare di piacere, ma preferì non parlare fino a che non raggiunse l'orgasmo. "Aaaaaaaah!!, sborro!!, siiiiiii!!, sborro!!!", fu l'unica cosa che disse: in un attimo prima di raggiungere l'orgasmo. Sentii le sue mani premersi contro la mia nuca e mi si sciolse in bocca come poco prima. La sborra fluì copiosa nella mia bocca, chiusi gli occhi e presi a deglutirla a sorsi che schizzo dopo schizzo, mi riempie tutta la bocca. Quando anche l'ultima goccia fu uscita, Toni mi lascia libera la testa e si venne a sdraiare vicino a me. "Cazzo, sei proprio uno stallone!!" "Tu invece, un bravo recchione!!", sorrise. "Spero in futuro che sia il primo di una lunga serie!!", dissi mentre lui rideva. "Sei stato uno stallone eccezionale, mi hai mandato in estasi inculandomi, e mi hai farcito di sborra per ben due volte. Non mi posso lamentarmi del prezzo te li sei guadagnati, compresi gli extra!!" Tutta la notte non ci scambiammo una parola. Io ero in preda di spasimi violenti da perdere il sonno, e durante la notte egli mi possedette altre volte da perdere il conto. Era l'alba il mio stallone prese anche gli extra e sparì dalla stanza. Questa volta stanco e assonnato a dormire contento, io non feci neanche in tempo a fare la doccia, crollai sul letto in un sonno profondo e meraviglioso. Mi svegliai al mattino molto tardi con tutte le ossa indolenzite. Io ero oscenamente disteso sul letto, con le cosce aperte, le chiappe spinte in fuori come pronte a ricevere altro cazzo. Ero così soddisfatto di quel stallone che ne approfittai per altre 3volte da snobbare per 2giorni il mare, il biondo portiere, Andrea, e perfino la lesbicona di Manuela. La trombata mi costo molto caro, ebbi anche uno sconto, ma godetti come un porco.

Purtroppo le ferie stavano finendo e l'estate pure, ormai al mare non c'è più tanta gente, solo locali e turisti dei paesi bassi in cerca dell'ultima abbronzatura. In spiaggia invece non vedo più quella lesbicona di Manuela e neanche suo fratello, ma noto che dopo quel giorno in cui lo lasciata in modo scortese non e più venuta in spiaggia. Deluso in parte... e contento per l'altra parte, anche se la colpa e dello stronzo di Andrea che mi fece prendere il vizietto del cazzo. Ma quel giorno andai alla spiaggia per l'ultima volta con la speranza di prendere altri cazzi duri, anche se in spiaggia non so come c'erano certi bonazzi da far paura, giocavano a palla, anzi non riuscivo a controllarmi nel guardare quei bei corpi giovani e forzuti che flettevano verso una palla, mi sentivo avvampato e davo certe occhiate maliziose verso quei bei rigonfi duri chiusi in quei tessuti morbidi ed elasticizzati. Non so come la palla mi viene addosso che per poco lo prendevo in piena faccia da farmi cadere dalla sdraio, non faccio tempo di prendere la palla e rilanciarla che già un bel fico era davanti a me per ricuperarla, essendo seduto sulla sdraio guardo in su e vedo un bel panorama, due belle forte cosce robuste con spruzzo di peli e un voluminoso pacco attrezzato quasi fior di bocca, guardare tutta quell'abbondanza mi venne un gozzo di saliva che non riuscivo a inghiottire tanto che leccai le labbra per umi-dirle. Stesi la palla sfiorando quell'abbondanza a circolare, il ragazzo mi guarda sbalordito e poi avendo capito che pasta sono fatto sorrise maliziosamente, io gli ricambio con un altro sorriso accompagnato da una strizzata d'occhio, mentre lui si allontana verso i suoi amici e sorridendo ammicca con sguardi e cenni allusivi per attirare l'attenzione verso di me. Io, sentire quei sguardi maliziosi addosso da sentire la ciccina tutta liquefatta, senza perdere tempo mi alzo e sculetto con l'asciugamano sulle spalle andai verso le docce, mi sentivo tutto appiccicato, ero troppo eccitato un po' di acqua fredda mi avrebbe sbollito quella la mia troiaccine. Appena arrivo alle docce appendo l'asciugamano al chiodo apro la manopola faccio uscire tanta acqua fredda che invadeva il mio volto infuocato, cerco di levarmi la sabbia passando la spugna insaponata sul torace scendendo verso il basso ventre e sciacquai per bene il cazzo e culo, appena mi piego, per pulire le cosce e piedi all'improvviso sento che qualcuno, dietro di me, mi da una forte pacca al culo. Mi fa male. Mi giro per vedere chi era lo stronzo. "Ehi ragazzi, guardate che bel culetto da frocio abbiamo a disposizione!!" Erano i sei ragazzi di prima, non mi ero accorto che mi hanno seguito, mi presero alla sprovvista non mi aspettavo di essere circuito da loro che erano intorno a me che palpano le mie chiappe. Ero eccitato da quella situazione creatasi e feci finta di gradire le loro carezze lasciandoli fare, anzi li provocavo inarcando di più il culo. "Uuuummmmhh!! Niente male il frocetto, e ci sta anche!!" Essendo le docce nascoste da occhi indiscreti si fecero più arditi quasi svengo: erano in piedi avevano i costumi calati fino alle ginocchia, e avevano tirati fuori degli invidiabili arnesi da monta. Mostrando i loro cazzi sfacciatamente e insieme cominciarono a segarsi e ridevano dicendo: "Su frocetto dimostra la tua abilità con la bocca, facci vedere come sei bravo sui cazzi. Approfittane adesso facci una bella pompa a ciascuno, dai pompatur muoviti che dei pezzi di cazzo così non ti capiterà facilmente... eeeh troia!!" A quelle parole e dello stesso genere di quelle che prima io, dicevo: alle belle gnocche che mi capitavano sotto, ma faccio lo gnorri, anche se la voglia era tanta di farmi dei bei diciottenni arrapati, e come un paraculo navigato li assecondai. "Hooo!! Ragazzi che bei cazzi duri che avete nelle mani, mi piacerebbe prenderli tutti quanti e farvi sborrare nella mia bocca e culo, ma siete troppi per la mia ciccina, su da bravi andate via sennò chiamo il bagnino!!" "Ha frocione che fai... chiami pure il bagnino, ehi ragazzi fa pure la ritrosa sta checca, mo te faccio vede io, si... un bel cazzo in bocca!!", disse un bel moro, e senza aspettarmelo mi prese per un braccio facendomi cadere sulla sabbia. Nella caduta non mi feci male, ma non riuscii a rialzarmi perché mi arriva un pugno nello stomaco che mi fece rimanere senza fiato, fui tirato su a forza e spinto dentro in un box accanto alle docce. Non provai nemmeno a oppormi perché lo stomaco mi faceva troppo male per reagire. "Su da bravo vieni dentro, adesso mi fai una bella pompa per cominciare! E dopo frocione! lo fai anche ai miei amici, sennò te riempio di botte!!!" Io rimasi paralizzato dalla paura, i suoi amici ridevano e facevano la guardia fuori dalla porta, mentre dentro al box il moro ridendo continua con le sue minacce: "Di qua non esci mica brutto frocio, se non mi fai la pompa con l'ingoio!!" Il mandrillo-ne mi guarda eccitato senza smettere a menarsi il cazzo, non era grandissimo, ma dritto e tozzo sui 18 cm e una cappella scura, non ho capito più niente forse la paura, l'eccitazione di quel momento, mi sono messo in ginocchio e timoroso presi il suo cazzo in mano lo scappellai segandolo un po' e poi mi abbassai verso quel cazzo duro che stava vicino alle mie labbra e chiusi gli occhi e aprì la bocca da inghiottire la punta della cappella e poi piano piano tutto il resto senza difficoltà come una brava pompinara leccai il cazzo.

Con molta ingordigia succhiai e pompai con foca e non mi credevo di tanta capacita essendo da poco diventato frocio, il giovane godeva da ficcarmelo di lena e attirare la mia testa verso il suo ventre piatto. Sentivo l'odore dei suoi peli pubici l’ho succhiato con bramosia tanto che lui ad un certo momento. "Piano frocio, piano mica scappa, e poi troia... hai altri cinque da soddisfare!!", dice mentre le sue mani accelerava i colpi da riempirmi la bocca di ciccia dura da ficcarci pure le palle dentro la gola, sentivo la verga infuocata che stava sborrando e senza preavviso vengo riempito e obbligato di bervela tutta la sua sborra. Poi mi leva di colpo il cazzo spingendo per terra imprecando: "Bravo pompinaro, ma se credi di prenderlo nel culo ti sbagli di grosso. La carne di maiale a noi non ci piace frocetto!!" Per fortuna il mio culo era salvo da tutti quei cazzi, mi avrebbero slabbrato tutto la ciccina, anche se ci rimettevo solo la bocca non fa niente... pensai. Purtroppo dovevo soddisfare gli altri cinque cazzi!! E appena il bel moro fece entrare gli altri, lui stava fuori di guardia o Dio mio stavano con i cazzi dritti davanti alla mia faccia cinque cazzi. Li ho presi tutti con le mani e bocca segandoli e spompinantoli ad uno ad uno sembrava una giostra di cazzi, vedevo dappertutto cazzi, cazzi, cazzi, che mi sfioravano e sborravano sul tutto il mio corpo, il viso, i capelli, il petto, il culo. Ero appiccicato tutto di sperma ero proprio stanco, i ragazzi invece ridevano e segavano spruzzando tutti insieme, cazzo..., quanti cazzi e pompini ho fatto, passo un'ora buona da slargarmi la mia bocca stanca, e poi mi lasciarono libero pieno di liquido seminale che traboccava di sborra, cazzo quanta sborra oh bevuto quel giorno, i ragazzi uscirono soddisfatti con la promessa di rivederci per altre pompe. Stanco morto andai a lavarmi sotto la doccia. Frastornato da tanti pompini, mi recai nella cabina per cambiarmi e andare in camera a riposarmi. Appena chiedo al bagnino di darmi le chiavi, lui mi diede una palpata al mio culo. "Ai ragazzi di prima hai fatto un bel lavoro di bocca, e a me che cosa dai!!... eeeh frocio?" "Oooh.. per caso ti piace la carne di porco, maschiaccio!!!" "Beh... in mancanza d'altro una porchetta me la farei volentieri, eeeh... che ne pensi di sta nerchia dura!!" Finisce strizzando la nerchia dura attraverso il telo del costume, "Mmmmmmmmhhhh!!, niente male a bozzo maschione, ma chissà se e tutto vero quello che vedo... eeeh?, mandrillone!!" "Bhe, se vuoi toccare con mano... approfitta adesso checca!!" Cazzo del bagnino, era del tutto arrapato e bello grosso da sformare il costume. "Mmmmmmhhh!!!, vediamo se ce l'hai bello grosso come piace a me maschione!!" "Non ti deluderò, troia!!" Non gli diedi il tempo di continuare con altre tipo di frase sconce, che già gli stavo afferrando il suo bel cazzone duro dentro il costume. "Uuuuuuuhhhh!!!, perbacco che cazzone grosso maschione, sei niente male a cazzo, e una misura giusta per mio buchetto di culo!!!", dissi con soddisfazione, mentre mi rigiro e senza mai lasciare quella minchia lo struscio fra le mie chiappe. "Immaginavo che un buongustaio e culorotto come te... non facevi scappare sta bella minchia dura!!!" Non mi da il tempo di goderne, che con l'altra mano mi spinge dentro alla sua cabina. In quell'attimo fuggente pensai: vaffanculo la dignità di uomo, mi sentivo gay perso e affamato di cazzo, anzi viva il cazzo e abbasso la fregna. Felice e tornai in ginocchio ho aperto la bocca e lasciai che la calda testa vi si infilasse dentro, tendendo le mascelle quasi oltre ogni possibilità! "Dio... che bocchinaro che sei, uuuuuhhh!, hanno ragione i ragazzi che succhi bene!!" Si lamentava il bagnino attraverso denti stretti. "Ora mio bel ciuccia-cazzo fammi venire in quella bocca da pompinara, e troietta!!!" Mi piaceva essere chiamato: "troietta" quando succhio un bel cazzo grosso, anche se non faccio tempo a gustarmelo con calma lui mi riempe la bocca piena di sperma da sgorgare e fuoriuscire da schizzare a terra, non riuscivo a trattenere ne inghiottire per quanto era enorme il bastone di carne del bagnino!!! Dappertutto anche sul pavimento c'erano schizzi di sborra, all'unisono e l'aroma di sperma fresco che riempiva l'aria viziata della cabina! Non mi potevo lamentarmi mi sentivo una troia veramente a proprio agio!!!... anzi per chiudere la serata il bagnino mi fece un bel "O" al culo e poi si tira su il costume e uscì soddisfatto dalla cabina, lasciandomi camminare a gambe larghe verso l'Albergo per quanto ha sofferto la mia povera puttina.

Il mio modo di camminare fece ridere a qualche passante che non mi conosceva, mentre altri che mi conoscevano facevano sorrisini di scherno, anche se io, li cacavo, anzi per dispetto allungai un'altra settimana. Purtroppo Rimini e un paese balneare dove la gente di mare mormora e chiacchiera tanto da farmi pubblicità. Un giorno qualsiasi non mi andava di uscire e rimasi sul terrazzo dell'albergo per prendere il sole e godermi il panorama, e mentre stavo appoggiato sulla ringhiera che dava sulla spiaggia non so come, il rigo del tanga viene spostato e qualcosa di duro mi penetra completamente nel buco del culo. Sorpreso di prenderlo nel culo senza sapere chi apparteneva quel bel cazzo duro, mi voltai, cazzo era un bel fusto biondo che poi seppi era un turista Australiano. Mentre mi fotteva sussurra delle parole masticate di Italiano quasi incomprensibile: "Cazzo... che culo largo, mmmmhh... hanno ragione che sei una puttana da fottere!!!" Io, non gli diedi spago e lo lasciai scopare fino a riempirmi di sborra lo sfintere. Il maschione dalla fottuta si accascia spompato sul pavimento, mentre io, lo caco e torno sul lettino a prendere il sole. Beh... purtroppo il mio culo era così largo che in quell'ultima settimana di agosto ne ha viste di cotte e crude, il mio bel culetto era il più richiesto di tutte le troie di Rimini, in quanto era gratis, oppure quando le loro donne li lasciano a stecchetto, loro venivano a ricercare il mio culetto compreso la bocca e sbattuto in tutte le posizioni e luoghi mai immaginati. Tutti i posti erano buoni basta che si fotteva, anche nei bagni della discoteca, e per fare un dispetto ad Andrea mi feci sbattere anche dai suoi cinque amici che li conobbi la prima volta da etero e con la loro promessa di farglielo sapere come sono diventato una troia navigata, anche se mi fecero i complimenti della mia troiaccine. In Albergo accontentai qualche cameriere e cuochi, compresi anche i clienti di passaggio. In spiaggia rifeci il bis con i sei ragazzoni e lì tra tanti pompini qualcuno degli porcelloni mi fece un "0" "A" "U" al culo senza badare alla carne di porco, chissà la voglia di provare 1_bel_culo_maschio dove la tentazione era molto forte. Non scordo mai quei turisti Tedeschi e Svedesi era una fine del mondo, anche se mi innamorai di un bel maschio Australiano, si curio-soni il maschione che ma fottuto sul terrazzo si era innamorato di me... ed io, come la solita troia... dei suoi soldi, che volete fare... io, non sono ipocrita, mio padre purtroppo seppe del mio vizietto... e mi sbatto fuori di casa. Ma tutt'ora mi faccio sbattere e convivo con lui in Australia, anche se qualche volta gli metto un corni-no con un bel maschione, che volete ragazzi... in Australia ci sono dei pezzi di fichi da sballo, e la carne e debole, non ci volete credere... venite in Australia a fare il pieno di cazzi.





By mimi
di
scritto il
2013-09-01
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