Proposta indecente

di
genere
gay



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Il messaggio era arrivato per posta elettronica da uno sconosciuto indirizzo di facciata, ma arrivava a fissarmi una data ed un luogo di appuntamento: una determinata corsa di un determinato autobus a una determinata ora del giorno seguente,
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Alla prossima fermata
Fu strano, ma quando le mani dell'uomo si posarono sul mio canale anale, provai una specie di scossa: era paura o disgusto o arrabbiatura e repulsa? No, era la voglia assurda che continuasse e arrivasse a...tutto, anche... ad approfittare di me fino in fondo.
Perchè? Ero ormai grandicello e non mi era mai passato per la mente nemmeno l'ombra di un desiderio così platealmente omosessuale.
Ma la decisione e l'impudenza di quella mano, non riuscirono a trovare in me alcun argine, nemmeno l'accenno di una resistenza. E, improvvisamente la sua lingua mi lambiva il lobo dell'orecchio sinistro la sua voce suadente sussurrava, facendomi barcollare.
Adesso muoviti e scendi alla prossima fermata.
Non risposi nulla, mi aveva preso per un braccio e mi sospingeva verso l'uscita: era un ordine e non prevedeva risposta. Mi mossi rabbrividendo della mia stessa acquiescenza e con una eccitazione sconvolgente, praticamente una tremenda erezione.
Una volta sceso il tipo mi affiancò rapidamente e mi parlò come se mi conoscesse da sempre.
C'è un alberghetto ad ore qui all'angolo, dove nessuno farà storie. Ti piacerà farlo lì per la prima volta? Farti fare il culo?
Non l'ho mai fatto prima.., ma si, non mi vergogno...se mi paghi!
Ma certo, se così ti piace di più! Quanti anni hai?
Diciannove!
E non hai mai cercato il cazzo!
Non dire così...
Ah! Allora sei ancora più troia di quanto pensassi. Non ti vergogni a farti toccare da un uomo in pubblico e a prostituirti così...senza resistere minimamente, ma chiedendo anche soldi?
Si ma...ma... non so... adesso è così..!
Eravamo arrivati e lui si rivolse all' impiegatuccio che stava al banco con confidenza totale.
Dammi la tredici, le lenzuola sono a posto?
Si, certo, può stare tranquillo.
E mi guardò come se non fossi, certo, il primo che l'uomo portava in quel buco sordido. L'uomo mi spinse confidenzialmente verso una scala che portava al primo piano e mi precedette alla porta della stanza, spalancandola e facendomi segno di passare.
Adesso ero veramente conscio dell'enormità di quello che mi aspettava e tremavo come una foglia.
Fai sentire ! - E mi mise una mano sul pacco. - Bene, bene, cosa ti piacerebbe di più: essere sborrato prima in bocca o in culo?
Quello...quello che vuoi tu!
Vieni qui, verginella, toccamelo, tiramelo fuori... - Il suo viso si protese verso il mio e la sua lingua entrò nella mia bocca, cominciando a possedermi vergognosamente.
Presi il suo coso in mano, tremavo e lo tirai fuori in modo maldestro.
Prima spogliati, non fare l'imbranato... voglio vederti nudo e sdraiato sul letto...la mia Paolina Borghese!
Le sue mani cominciarono a torturarmi: ero nudo e lui amcora vestito, ma con un cazzone duro come marmo che gli spuntava dalla patta. Con la destra cominciò a masturbarmi mentre con la sinistra mi stizzava i capezzoli facendomi divincolare oscenamente.
Toccami dietro, prendimi dietro...
Certo razza di troia, adesso apri bene le cosce e alzale sopra le mie spalle...si così, fammi vedere quanto è aperto e voglioso di essere sfondato!
Ci mise dentro due dita, poi tre, era ancora vestito e giocava crudelmente col mio buco ancora serrato e facendomi male e contemporaneamente svenyolava la sua proboscide e se l'accarezzava senza darmela.
Poi si spogliò e in un raptus improvviso fu nudo e me lo affondò tutto dentro, strappandomi un urlo strozzato e ripetuto, mentre cominciava a scoparmi con violenza e sadismo, facendomi male e poi fermandosi e facendo muovere me.
Voleva che guardassi, ma come guardavo il suo pene che entrava e cominciava ad aprirmi tutto, mi mollava uno schiaffo.
Devi godere anche senza gurdarlo, lasciarti solo sfondare tutto e pregami di riempirti di sborra calda. La vuoi dentro tutta calda per la tua inaugurazione da puttana?
Ssssssssiiiiiiiii, sssiiiiii, dai dammela tutta...tutta dentro...tutta dentro ...siiiiiiiiiiiiiiii!
Che grandissima fessura di vacca...eccola, eccola che ti allaga tutto!
Mentre qul ben di dio mi empiva l'intestino le sue mani mi tenevano fermo il cazzo completamente scappelleto. Eiaculai a cazzo bloccato dalla sua mano inflrssibile, schizzai da quella posizione, forzato a schizzare in verticale, singhiozzando e con una tale cascata di schizzi che mi facevano una specie di interminabile doccia. Era la prima volta che ejaculavo per mano di un uomo.
Adesso si divertiva a farmi schizzare anche dal culo pompandomi a botte violente il suo sperma fuori dal buco, come prima me lo aveva pompato dentro.
scritto il
2013-10-25
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