Dedicata al mio amico R
di
alvin6983
genere
prime esperienze
Ciao amico,come ti ho promesso ho scritto questa fantasia,l’ho pensata questa mattina mentre giocavo con il fratellino in piena erezione,l’ho scritta con tutto il virtuale affetto che provo per te, sognando di poterla, un giorno, di viverla assieme,sognare non costa nulla.
Per chi mi legge,sappia che al posto dei punti ci dovrebbe essere il nome dell’amico che inizia per R...
L’incontro fu casuale.
Stavi depositado le valige, quando te cadde una,aprendosi e svuotandosi del tutto.
Mi avvicinai velocemente con l’intenzione di aiutarti.
“non preoccuparti può capitare..mi chiamo Alvin e tu?”
Alzandoti e fissandomi diritto negli occhi.
“ciao grazie,il mio nome è .....”
Eri un po’ incavolato per via della valigia ma il mio aiuto ti tranquillizzò anche perché il tutto venne risistemano velocemente.
Mancava ancora un’ora e mezza alla partenza e visto il caldo,ti proposi dopo la consegna delle valige,di andare al bar a bere qualcosa.
Accettasti,a patto che saresti stato tu ad offrire.
Seppi in seguito che eri stato scelto per una vacanza-studio a Siviglia, mentre io avevo deciso di riandare in Andalusia, già visitata durante una lontana vacanza ai tempi della scuola,a cominciare proprio da Siviglia,ma tutto questo, in quel momento,lo ignoravamo,anche perchè io ero parecchi posti dietro la lunga fila e non potevo sapere dove eri diretto,ne dove saresti sceso,visto che facevamo una tappa.
Dopo aver consegnato i bagagli,ed esplicato le varie pratiche,ci incontrammo al bar.
Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo entrambi una coca cola con limone e ghiaccio.
Parlarommo del più e del meno
Bevemmo la coca e visto il caldo ordinammo pure un gelato.
Ce lo portarono e cominciasti a leccarlo.
Sfacciatamente ti fissavo mentre lo leccavi,fantasticando su quello che avrebbe fatto in un certo posto.
Ad un certo punto,alcune goccie di cioccolata colarono lungo il cono e caddero,proprio sopra la patta.
Avevi un paio di Jeans slavati e le macchioline si videro nettamente
Ti feci notare l’accaduto e parecchio imbarazzato per esserti sporcato come potrebbe succedere ad un bambino,mi dicesti che saresti andato nella toilette a cercare di rimediare il guaio.
Ti guardai mentre ti allontanavi,o meglio,guardai il tuo culetto ben fasciato e messo in risalto dai pantaloni.
Arrivato nella toilette,ti accorgesti che l’operazione era difficoltosa tenendoli indossati,perciò,per fare meglio il lavoro decidesti di andare in un bagno e levarli,oltretutto,sotto non portavi le mutande e sarebbe stato parecchio imbarazzante se fosse entrato qualcuno.
Mentre con un fazzolettino cercavi di pulirlii,sentisti la porta principale aprirsi,silenzio,non sentìsti più nulla, fino a quando capìsti che qualcuno stava aprendo una dietro l’altra le porte dei bagni.
Ti venne un po’ di paura non sapendo chi fosse e non potendo assicurare la porta.
Quando l’individuo giunse dinanzi a dove ti trovavi, rimase fermo per un po’,poi la porta si apri leggermente.
Ero io,un sorriso mi illuminò il viso nel vederti e indovinai un sospiro di sollievo da parte tua.
Entrai del tutto: e senza dire parola mi posai un dito fra le labbra suggerendoti di stare zitto.
Il tuo cuore batteva fortissimo, non sapevi cosa fare, se andare via o chiedere spiegazioni, ma mentre il tuo cervello analizzava l’evento, entrai nel bagno e chiusi la porta appoggiandomi contro di essa.
Eri lì completamente nudo nella parte inferiore con una mano sul pene,nell’inutile tentativo di nasconderlo,notai che era in piena erezione,e di dimensioni normali,con una pulsante vena che lo attraversava, con una cappella lucida e non nascondo che trovai il tutto un pò strano,mi venne voglia di chiederti se stavi masturbandoti,pensando a me.ma trovai il pensiero parecchio presuntuoso e lo scacciai.
“che vupi fare Alvin?”
La risposta non tardò,tirai fuori il membro e te lo misi davanti agli occh
Mi chiedesti a mezza voce e quasi tremante.
“Alvin scusami ma che significa questo?”
“significa che ti ho osservato ed ho capito che sei un brava e bella persona e come me ti piacciono i ragazzi”.
Rimanesti di stucco, non sapevi che dire e le uniche parole che uscirono dalla tua bocca furono..
“Alvin non so cosa vuoi fare è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere,sono ancora vergine”.
Rimasi di stucco,non me lo aspettavo,tutto avrei pensato ma non quello.
Cercai di tranquillizzarti,ma a dir la verità dovevo farlo con me,tanta era l’agitazione..
“allora siamo in due,pure io non ho mai avuto esperienze”
Cercai di fare l’esperto sperando non ti accorgessi della mia inesperienza pratica,teoricamente sapevo tutto,ma nei fatti...nisba.
Presi l’iniziatica e ti invitai a toccarmi il pene;in modo da conoscerlo.
Lo facesti un po’ esitante,ma dopo aver preso confidenza,cominciasti a farlo in modo veramente eccitante.
Decisi di osare di più.
“se vuoi puoi baciarlo”.
Non te lo sei fatto ripetere,come se non aspettassi altro,ti abbassasti e appoggiasti le labbra,sulla cappella,dando un primo dolcissimo bacio.
Senza alcun suggerimento cominciasti a giocare col pene come sicuramente avrai visto fare nei numerosi film gay e non, che avevi visto.
Lo martellasti con la lingua dal basso verso l’alto per un paio di volte.
Ansimavo mentre la tua lingua studiava il bramato trofeo e senza alcun preavviso ti dedicasti nuovamente alla cappella.
La frustarti con la lingua e dietro tali dolci leccate,comiciò a gonfiasi sempre più.
Una mano a sostenere ed accarezzare i testicoli.
Cominciai a lanciare grossi e sempre più lunghi sospiri.
“amico,meno male che hai detto che è la prima volta,mi sembra impossibile, non riesco a crederci, sembri uno che l’ha già fatto diverse volte”
La frase non ti turbò e continuasti nel gioco,probabilmente inorgoglito dai miei apprezzamenti.
Non c’è la facevo più ad aspettare.anche perchè il tempo volava e si avvicinava l’ora dell’imbarco,ancora non sapevo cosa ci riservava il destino.
“girati amico mio”
Ti girasti appoggiando le mani al muro.
Mi decicai al tuo culetto, niente male,
Mi abbassai, cominciando a lavorarti il buchetto con la lingua; lo inumidìì.
“hai proprio un bell’ano e sembra proprio stretto!!”
“fai piano”
“non preoccuparti non ti farò male, me lo dirai tu se devo continuare o fermarmi”.
Continuai ad inumidire l’entrata inesplorata,mentre iniziasti ad ansimare e a dimenarti dal piacere.
Un attimo di pausa:
Mi ero fermato..abbasai i pantaloni assieme agli slip,intuisti che stavo preparandomi ad entrare.
Sentisti il pene strofinarsi sul buco con movimenti precisi e lenti.
Portai il medio della mano destra alla tua bocca.
Lo succhiasti avidamente,inumidendolo per bene,
lo tolsi e te lo infilai lentamente nell’ano,facesti un piccolo sussulto.
“tranquillo amore,vedrai che sarà bello”
Poco a poco iniziai a penetrarti, dapprima la punta del dito, poi tutto intero.
Feci durare Il giochino per un po’ e quando compresi che lo sfintere oramai era rilassato decisi che era ora di prendere la tua verginità.
“amore,Inspira quando te lo dico io, fallo lentamente,si, bravo così.
Cominciai a spingere,con tutta la dolcezza che mi era possibile,pur con tanta agitazione.la mia prima verginità!!
Sicuramente stavi impazzendo, la testa ti stava scoppiando,avresti voluto gridare ma il dolore era misto a piacere e il piacere cresceva finché con un unico colpo di reni..entrai in te amore mio,mugolasti emettendo un gemito che sperai pieno di piacere.
Mi fermai, voltasti il viso dalla mia parte.
“qualcosa luccicava nei tuoi occhi”
“ti ho fatto male?”
“un pò si,ma tranquillo sono felice”
“posso continuare?”
“no, non puoi,devi continuare e guai a te se ti fermi”
Cominciai giocando di bacino, lento e calibrato,tirando fuori il pene dall’accogliente caverna fino alla cappella e poi di nuovo lentamente lo respingevo fino in fondo,mentalmente ripassavo tutto quello che avevo letto e visto in certi film.
Avanti e indietro il tuo respiro seguiva il ritmo del mio.
Cominciai ad anadare più velocemente.
Non capisti più nulla,eri inondato di piacere e speravi che quello non fosse uno dei tuoi tanti sogni erotici.
Staccando la mano destra dal muro ti desti una toccata al membreo,lo strizzasti un po’,dentro di te un grido..
“che succede tesoro?”
“nulla,mi sono strizzato le palle,credevo fosse un sogno”
“no amore è tutto”
“si ora lo so,tutto sta accadendo e non sono più vergine”.
Sentivi lo stantuffo del tuo nuovo amico entrare ed uscire, misurare la lunghezza e lo spessore: lo sentivi fino allo stomaco e la cosa ti arrecava un enorme piacere.
Io continuavo, alternando le spinte a dolci parole,sussurrate con piccoli morsetti all’orecchio.
Infine il ritmo divenne più veloce.
Allungai una mano e impugnai il pene dell’amico,iniziando a masturbarlo,
la frenesia con la quale ti stavo masturbando ti fece capire che stavo per venire.
Te lo menai con più vigore,volevo venissimo assieme.
Rallentai
“tesoro posso venire dentro di te?”
Ora che il sogno era diventato realtà ,pensasti velocemente.
“Che il sogno si completi,voglio tutto”.
Mi riversai in lui,rimasi impressionato da quanto sperma produssi.
Rimasi in lui finchè il cazzo non uscì da solo,seguito da rivoletti di sperma.
Eri affascinato,incredulo, era accaduta la tua prima volta e che prima volta!!!, con un ragazzo che ti piaceva, al di là dei tuoi sogni.
Ma il gioco non era terminato:
C’era ancora il tuo pene da soddisfare.
Avevi inziato a masturbarti,ti bloccaì,guardai l’ora, non c’era tempo per farmi scopare da te,ma rimediai, ingoiandolo.
Perdesti quasi i sensi per quella sensazione che ti prosciugava ogni energia e anche l’anima.
Sapevo di essere bravo, succhiavo leccavo e risucchiavo,il più velocemente possibile,sentii che le vene cavernose stavano per eruttare la lava, come non mai (me lo dicesti alla fine),magma caldo ,denso e dolce mi riempì la bocca,la trattenni senza ingoiarla.
Sicuaramente avrai pensato..
“forse non ha un buon sapore e la vuole buttare”.
Invece,avvicinai la bocca alla tua, e cominciai a baciarti scambiando e mescolando l’ondata di sperma.
Ci baciammo a lungo finché non sentimmo l’annuncio del volo.
Ci sistemammo velocemente e ci imbarcarono.
La hostess fu molto gentile e fece in modo di sistemarci l’uno accanto all’altro,forse aveva visto che nei nostri occhi c’era la stessa felicità.
Durante il volo scoprimmo che avremmo alloggiato nello stesso hotel.
La felicità ci riempì cuore e cervello e mai viaggio aereo fu così veloce.
Iniziammoo a progettare quella che per entrambi sarebbe stata una vacanza indimenticabile,a partire, che dovevi contraccambiare quello che avevo fatto a te e avvicinandomi al tuo orecchio.
“amore pure io sono vergine”
“purtroppo non siamo più in due,ora ho esperienza”
Ridemmo e mi trattenni dal baciarlo,la gente non era ancora preparata al nostro amore.
Uhauuu! amico,l’ho fatta veramente lunga.
Un forte abbraccio e tanti ma tanti baci.
Quello che accadde a Siviglia è un’altra storia,tutta nostra
Per chi mi legge,sappia che al posto dei punti ci dovrebbe essere il nome dell’amico che inizia per R...
L’incontro fu casuale.
Stavi depositado le valige, quando te cadde una,aprendosi e svuotandosi del tutto.
Mi avvicinai velocemente con l’intenzione di aiutarti.
“non preoccuparti può capitare..mi chiamo Alvin e tu?”
Alzandoti e fissandomi diritto negli occhi.
“ciao grazie,il mio nome è .....”
Eri un po’ incavolato per via della valigia ma il mio aiuto ti tranquillizzò anche perché il tutto venne risistemano velocemente.
Mancava ancora un’ora e mezza alla partenza e visto il caldo,ti proposi dopo la consegna delle valige,di andare al bar a bere qualcosa.
Accettasti,a patto che saresti stato tu ad offrire.
Seppi in seguito che eri stato scelto per una vacanza-studio a Siviglia, mentre io avevo deciso di riandare in Andalusia, già visitata durante una lontana vacanza ai tempi della scuola,a cominciare proprio da Siviglia,ma tutto questo, in quel momento,lo ignoravamo,anche perchè io ero parecchi posti dietro la lunga fila e non potevo sapere dove eri diretto,ne dove saresti sceso,visto che facevamo una tappa.
Dopo aver consegnato i bagagli,ed esplicato le varie pratiche,ci incontrammo al bar.
Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo entrambi una coca cola con limone e ghiaccio.
Parlarommo del più e del meno
Bevemmo la coca e visto il caldo ordinammo pure un gelato.
Ce lo portarono e cominciasti a leccarlo.
Sfacciatamente ti fissavo mentre lo leccavi,fantasticando su quello che avrebbe fatto in un certo posto.
Ad un certo punto,alcune goccie di cioccolata colarono lungo il cono e caddero,proprio sopra la patta.
Avevi un paio di Jeans slavati e le macchioline si videro nettamente
Ti feci notare l’accaduto e parecchio imbarazzato per esserti sporcato come potrebbe succedere ad un bambino,mi dicesti che saresti andato nella toilette a cercare di rimediare il guaio.
Ti guardai mentre ti allontanavi,o meglio,guardai il tuo culetto ben fasciato e messo in risalto dai pantaloni.
Arrivato nella toilette,ti accorgesti che l’operazione era difficoltosa tenendoli indossati,perciò,per fare meglio il lavoro decidesti di andare in un bagno e levarli,oltretutto,sotto non portavi le mutande e sarebbe stato parecchio imbarazzante se fosse entrato qualcuno.
Mentre con un fazzolettino cercavi di pulirlii,sentisti la porta principale aprirsi,silenzio,non sentìsti più nulla, fino a quando capìsti che qualcuno stava aprendo una dietro l’altra le porte dei bagni.
Ti venne un po’ di paura non sapendo chi fosse e non potendo assicurare la porta.
Quando l’individuo giunse dinanzi a dove ti trovavi, rimase fermo per un po’,poi la porta si apri leggermente.
Ero io,un sorriso mi illuminò il viso nel vederti e indovinai un sospiro di sollievo da parte tua.
Entrai del tutto: e senza dire parola mi posai un dito fra le labbra suggerendoti di stare zitto.
Il tuo cuore batteva fortissimo, non sapevi cosa fare, se andare via o chiedere spiegazioni, ma mentre il tuo cervello analizzava l’evento, entrai nel bagno e chiusi la porta appoggiandomi contro di essa.
Eri lì completamente nudo nella parte inferiore con una mano sul pene,nell’inutile tentativo di nasconderlo,notai che era in piena erezione,e di dimensioni normali,con una pulsante vena che lo attraversava, con una cappella lucida e non nascondo che trovai il tutto un pò strano,mi venne voglia di chiederti se stavi masturbandoti,pensando a me.ma trovai il pensiero parecchio presuntuoso e lo scacciai.
“che vupi fare Alvin?”
La risposta non tardò,tirai fuori il membro e te lo misi davanti agli occh
Mi chiedesti a mezza voce e quasi tremante.
“Alvin scusami ma che significa questo?”
“significa che ti ho osservato ed ho capito che sei un brava e bella persona e come me ti piacciono i ragazzi”.
Rimanesti di stucco, non sapevi che dire e le uniche parole che uscirono dalla tua bocca furono..
“Alvin non so cosa vuoi fare è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere,sono ancora vergine”.
Rimasi di stucco,non me lo aspettavo,tutto avrei pensato ma non quello.
Cercai di tranquillizzarti,ma a dir la verità dovevo farlo con me,tanta era l’agitazione..
“allora siamo in due,pure io non ho mai avuto esperienze”
Cercai di fare l’esperto sperando non ti accorgessi della mia inesperienza pratica,teoricamente sapevo tutto,ma nei fatti...nisba.
Presi l’iniziatica e ti invitai a toccarmi il pene;in modo da conoscerlo.
Lo facesti un po’ esitante,ma dopo aver preso confidenza,cominciasti a farlo in modo veramente eccitante.
Decisi di osare di più.
“se vuoi puoi baciarlo”.
Non te lo sei fatto ripetere,come se non aspettassi altro,ti abbassasti e appoggiasti le labbra,sulla cappella,dando un primo dolcissimo bacio.
Senza alcun suggerimento cominciasti a giocare col pene come sicuramente avrai visto fare nei numerosi film gay e non, che avevi visto.
Lo martellasti con la lingua dal basso verso l’alto per un paio di volte.
Ansimavo mentre la tua lingua studiava il bramato trofeo e senza alcun preavviso ti dedicasti nuovamente alla cappella.
La frustarti con la lingua e dietro tali dolci leccate,comiciò a gonfiasi sempre più.
Una mano a sostenere ed accarezzare i testicoli.
Cominciai a lanciare grossi e sempre più lunghi sospiri.
“amico,meno male che hai detto che è la prima volta,mi sembra impossibile, non riesco a crederci, sembri uno che l’ha già fatto diverse volte”
La frase non ti turbò e continuasti nel gioco,probabilmente inorgoglito dai miei apprezzamenti.
Non c’è la facevo più ad aspettare.anche perchè il tempo volava e si avvicinava l’ora dell’imbarco,ancora non sapevo cosa ci riservava il destino.
“girati amico mio”
Ti girasti appoggiando le mani al muro.
Mi decicai al tuo culetto, niente male,
Mi abbassai, cominciando a lavorarti il buchetto con la lingua; lo inumidìì.
“hai proprio un bell’ano e sembra proprio stretto!!”
“fai piano”
“non preoccuparti non ti farò male, me lo dirai tu se devo continuare o fermarmi”.
Continuai ad inumidire l’entrata inesplorata,mentre iniziasti ad ansimare e a dimenarti dal piacere.
Un attimo di pausa:
Mi ero fermato..abbasai i pantaloni assieme agli slip,intuisti che stavo preparandomi ad entrare.
Sentisti il pene strofinarsi sul buco con movimenti precisi e lenti.
Portai il medio della mano destra alla tua bocca.
Lo succhiasti avidamente,inumidendolo per bene,
lo tolsi e te lo infilai lentamente nell’ano,facesti un piccolo sussulto.
“tranquillo amore,vedrai che sarà bello”
Poco a poco iniziai a penetrarti, dapprima la punta del dito, poi tutto intero.
Feci durare Il giochino per un po’ e quando compresi che lo sfintere oramai era rilassato decisi che era ora di prendere la tua verginità.
“amore,Inspira quando te lo dico io, fallo lentamente,si, bravo così.
Cominciai a spingere,con tutta la dolcezza che mi era possibile,pur con tanta agitazione.la mia prima verginità!!
Sicuramente stavi impazzendo, la testa ti stava scoppiando,avresti voluto gridare ma il dolore era misto a piacere e il piacere cresceva finché con un unico colpo di reni..entrai in te amore mio,mugolasti emettendo un gemito che sperai pieno di piacere.
Mi fermai, voltasti il viso dalla mia parte.
“qualcosa luccicava nei tuoi occhi”
“ti ho fatto male?”
“un pò si,ma tranquillo sono felice”
“posso continuare?”
“no, non puoi,devi continuare e guai a te se ti fermi”
Cominciai giocando di bacino, lento e calibrato,tirando fuori il pene dall’accogliente caverna fino alla cappella e poi di nuovo lentamente lo respingevo fino in fondo,mentalmente ripassavo tutto quello che avevo letto e visto in certi film.
Avanti e indietro il tuo respiro seguiva il ritmo del mio.
Cominciai ad anadare più velocemente.
Non capisti più nulla,eri inondato di piacere e speravi che quello non fosse uno dei tuoi tanti sogni erotici.
Staccando la mano destra dal muro ti desti una toccata al membreo,lo strizzasti un po’,dentro di te un grido..
“che succede tesoro?”
“nulla,mi sono strizzato le palle,credevo fosse un sogno”
“no amore è tutto”
“si ora lo so,tutto sta accadendo e non sono più vergine”.
Sentivi lo stantuffo del tuo nuovo amico entrare ed uscire, misurare la lunghezza e lo spessore: lo sentivi fino allo stomaco e la cosa ti arrecava un enorme piacere.
Io continuavo, alternando le spinte a dolci parole,sussurrate con piccoli morsetti all’orecchio.
Infine il ritmo divenne più veloce.
Allungai una mano e impugnai il pene dell’amico,iniziando a masturbarlo,
la frenesia con la quale ti stavo masturbando ti fece capire che stavo per venire.
Te lo menai con più vigore,volevo venissimo assieme.
Rallentai
“tesoro posso venire dentro di te?”
Ora che il sogno era diventato realtà ,pensasti velocemente.
“Che il sogno si completi,voglio tutto”.
Mi riversai in lui,rimasi impressionato da quanto sperma produssi.
Rimasi in lui finchè il cazzo non uscì da solo,seguito da rivoletti di sperma.
Eri affascinato,incredulo, era accaduta la tua prima volta e che prima volta!!!, con un ragazzo che ti piaceva, al di là dei tuoi sogni.
Ma il gioco non era terminato:
C’era ancora il tuo pene da soddisfare.
Avevi inziato a masturbarti,ti bloccaì,guardai l’ora, non c’era tempo per farmi scopare da te,ma rimediai, ingoiandolo.
Perdesti quasi i sensi per quella sensazione che ti prosciugava ogni energia e anche l’anima.
Sapevo di essere bravo, succhiavo leccavo e risucchiavo,il più velocemente possibile,sentii che le vene cavernose stavano per eruttare la lava, come non mai (me lo dicesti alla fine),magma caldo ,denso e dolce mi riempì la bocca,la trattenni senza ingoiarla.
Sicuaramente avrai pensato..
“forse non ha un buon sapore e la vuole buttare”.
Invece,avvicinai la bocca alla tua, e cominciai a baciarti scambiando e mescolando l’ondata di sperma.
Ci baciammo a lungo finché non sentimmo l’annuncio del volo.
Ci sistemammo velocemente e ci imbarcarono.
La hostess fu molto gentile e fece in modo di sistemarci l’uno accanto all’altro,forse aveva visto che nei nostri occhi c’era la stessa felicità.
Durante il volo scoprimmo che avremmo alloggiato nello stesso hotel.
La felicità ci riempì cuore e cervello e mai viaggio aereo fu così veloce.
Iniziammoo a progettare quella che per entrambi sarebbe stata una vacanza indimenticabile,a partire, che dovevi contraccambiare quello che avevo fatto a te e avvicinandomi al tuo orecchio.
“amore pure io sono vergine”
“purtroppo non siamo più in due,ora ho esperienza”
Ridemmo e mi trattenni dal baciarlo,la gente non era ancora preparata al nostro amore.
Uhauuu! amico,l’ho fatta veramente lunga.
Un forte abbraccio e tanti ma tanti baci.
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