Ammiraglio medico 5º parte
di
alvin6983
genere
trio
Eccomi quì a riprendere il racconto di quei due incredibili giorni..
Come ho già scritto, fu un triste viaggio di ritorno,fatto di lunghi silenzi e brevi discorsi più che altro inerenti al traffico o al tempo,io concentrato alla guida e lui perso nel suo dolore.
Ma ogni viaggio ha un’arrivo e finalmente siamo davanti all’entrata della villa,questa volta mi fa parcheggiare all’interno.
Dopo aver sistemato e scaricato la macchina, ci accingiamo ad entrare in casa, a Giorgio era già tornato un lieve sorriso.
“il tempo guarisce dalle ferite,ma non dai ricordi”
Lo abbracciai per fargli sentire che gli ero vicino,non solo fisicamente.
Entrammo in casa,sistemammo le cose.
“vieni andiamo in salatto”
Ci sedemmo comodi e parlammo del più e del meno.
Avevo capito che voleva uscire dal tunnel dei ricordi ed io non volli volgarizzare quel momento con iniziative inopportune.ma la voglia di abbracciare nuovamente quell’uomo affranto da un terribile ricordo,era tanta,ma non sapevo se farlo.
Fu lui a fare la prima mossa.
“vieni, siediti quì vicino a me ed abbracciami”
“mi hai letto nel pensiero era quello che volevo fare,ma non volevo essere invadente”
“non lo sarai mai,non dopo averti conosciuto”
Mentre diceva questo mi ero seduto sul divano, vicino a lui,che continuava a parlare.
“non immagini quante volte avrei voluto avere un momento così intimo con mio figlio”
“e perchè non l’hai avuto?..da quello che mi hai detto era un bravo e buon ragazzo”
“perchè ero un militare dalla testa ai piedi e quelle erano smancerie da borghesi o da femmine,sua madre,lei si che se lo è coccolato”
Pensai che la stessa cosa accadeva a casa mia,mamma che mi coccolava e papà che faceva il duro,anche se sapevo che mi voleva bene.
Mi riportarono al presente le parole di Giorgio.
“quante volte gli avrei voluto dire che gli volevo bene”
“lo sapeva Giorgio,tuo figlio lo sapeva”
“ma non glielo l’ho mai detto”
“se ti consola anche papà fa la stessa cosa,ma so che mi vuole un mondo di bene”
“promettimi che quando andrai a casa glielo dirai e te lo farai dire,credimi ne sarà molto felice”
“va bene te lo prometto”
Eravamo immersi in queste melodrammatiche emozioni e brutti ricordi, quando sentimmo,una macchina fermarsi nel piazzale,questo servì a spazzare via ogni cosa.
Ci alzammo in piedi.
“è il taxi di Angela,mi raccomando non dire una parola di quello che ci siamo detti,se lo vorrà,sarà lei a dirtelo”
Due minuti dopo
“ehi!..Giorgio..Alvin..dove siete,sono a casa”
Guardai Giorgio con una faccia veramente meravigliata.
“ma come fa a sapere che non sei solo e che ci sono pure io?”
“primo l’ha capito fin da ieri e poi c’è la tua macchina parcheggiata nel piazzale”
“bella figura di ....,non ci avevo pensato”
“se anche non ci fosse stata,lo sapeva ugualmente”
“non dirmi che è un chiroveggente,proprio non vuoi dirmi come già sapeva che sarei rimasto?”
Fece una bella risata a vedere la mia faccia sorpresa.
“semplice,questa mattina,mentre poltrivi a letto,l’ho chiamata,ora hai capito?”
Non lo mandai al diavolo solo per rispetto,farmi pensare che la moglie era una maga,invece..era solo una gran bella donna!!!.
Cmq mi vendicai dandogli un leggero pugno sulla spalla.
“questa me la paghi ammiraglio”
Un attimo dopo ecco spalancarsi la porta,
“eccovi quà,sono felice di rivederla Alvin”
Lo disse in un modo tale che, non dimostrava nessuan sorpresa,solo una semplice costatazione.
Si era vero, sapeva di trovarmi lì,ma non certo perchè era una chiroveggente.
Abbracciò il marito con tutto l’amore che aveva per lui,baciandolo sulle labbra a lungo,molto a lungo.
A dir la verità mi sentivo a disagio,mi sembrava di essere un’intruso.
Ma ci pensò lei a farmi cambiare idea,si sciolse dall’abbraccio del marito e venne da me.
“ciao Alvin,grazie di essere rimasto,ti dispiace se ti do del tu?”
Avrei voluto rispondere,ma avevo la bocca secca e non riuscii a spiaccicare parola.
Anche perchè mi riservò lo stesso trattamento,fatto al marito,mi abbraccio strettamente,non sapevo cosa fare,ero imbambolato,inebetito, non ebbi nemmeno il coraggio di fare quello che stava facendo lei con me,abbracciarla,rimasi lì con le braccia lungo il corpo,inerme a quel meraviglioso assalto.
Dio mio non me l’aspettavo,quelle morbide labbra sulle mie,la lingua che si mise a rovistare la cavità orale alla ricerca della sua gemella,duettando e lottando con lei,mi tremavano le gambe,sarei caduto se le non si fosse staccata,dandomi modo di respirare e darmi una parvenza di contegno.
Ma le parole che seguirono,nemmeno con tutta la fantasia di questo mondo le avrei potuto pensare.
•vado a spogliarmi,su miei cari,preparate la jacuzzi,ho proprio voglia di rilassarmi e mi senbra che anche voi due ne abbiate bisogno e tu Alvin,su sveglia,non stai sognando”
Segui Giorgio in trance,avevo pensato a mille sitauzioni al ritorno della moglie,ma quello che stava accadendo,non l’avevo assolutamente immaginato.
Fu lui a fare il tutto,io sembravo un robot,d’altronde fino a quel giorno la Jacuzzi per me era solo un nome.
“ehi!..esci dal sogno,come ha detto Angela e dai spogliamoci ed entriamo in vasca,non vorrai che ci trovi ancora vestiti?”
Non so cosa avresti fato tu nella mia situazione, ma ero convinto di star sognando,quasi mi davo un pizzicotto,ma non volevo correre il rischio di svegliarmi,se era un sogno,meglio continuare a sognare.
Sempre in quello stato semicomatoso,mi spogliai completamente,con le spalle girate alla vasca,avevo una forte erezione e mi vergognavo farla vedere a Giorgio,avrebbe capito che non era dovuta alla nostra intimità,ma alla moglie.
“dai entra,lo so che ti ha fatto eccitare e ne sono felice,questo vuol dire che sei stato sincero,ti piacciono le donne”
Entrai in acqua,favoloso,mi sentii pizzicare su ogni cm del corpo e questo servì a darmi una bella sferzata,facendomi tornare alla realtà,se si può chiamare realtà,essere in una vasca dal nome a me sconosciuto,fino a qualche ora prima,compleramente nudo,assieme ad un uomo,pure lui nudo ad aspettare la moglie,una donna che pur in matura età,almeno riguardo ai miei anni,conservava la bellezza di una non lontana gioventù.
Risposi a quello che aveva detto Giorgio.
“certo che mi piacciono,avevi qualche dubbio?”
“beh! con quello che abbiamo fatto da ieri poñeriggio,qualche dubbio mi era venuto”
“era naturale,la colpa è mia,ma sono fatto così,mi dono completamente,do tutto me stesso alla persona con la quale faccio sesso,sia uomo o donna”
“e di questo ti ringrazio a me hai dato molto”
“se e per questo lo hai contraccambiato”
In quel momento si aprì la porta del bagno,entrò Angela completamente nuda,ora non voglio esagerare,dicendo che era una strafiga,ma amici a 50 anni(l’età me l’ha detta il marito),dava i numeri a parecchie ragazze molto più giovani di lei,le tette,una terza quasi quarta,erano abbastanza alte,la passerina contornata da un bel e folto cespuglio nero,due gambe ben tornite,probabilmente frutto di parecchia palestra,ma tutto il corpo ne aveva tratto beneficio da quelle sedute.
Entrò nella vasca con una lentezza studiata,probabilmente conscia dell’effetto che mi stava facendo,per non parlare della evidente e prorompente eccitazione,anche se ero quasi completamente immerso non poteva non notarla,a nulla serviva il mio tirarmi verso il basso,il culo toccava il fondo e l’acqua era strasparente....
Si girò con una lentezza esasperante e nel girarsi,potei vedere il fondoschiena,niente da dire era all’altezza del corpo.
“fatemi posto voglio stare in mezzo a voi”
Si sistemò in mezzzo a noi,appoggiò la testa al bordo e si distese.
Allungo una mano e impugnò il mio pene girando la testa dalla mia parte.
“grazie Alvin per il benvenuto”
Poi si girò verso il marito.
“come è andato il fine settimana,da quello che vedo,alla grande,il tuo guerriero non ha nemmeno la forza di salutarmi”
“la colpa e del nostro amico”
“quale,quello che ho in mano o il suo padrone?”
“tutti e due”
“allora dovrò ringraziarli come si deve”
“sono tutti e due tuoi.meritano un bel premio”
“quanto tempo ho?”
All’uniscono girarono la testa verso di me.
“beh!..ho già avvisato i miei che non sarei rientrato a casa(ti ricordi che vivo in affitto?) e fino a domani non mi cercheranno, perciò mi posso fermare anche per la notte”.
“allora possiamo fare le cose con calma”
Giorgio si spostò da noi.
“fate pure, io ricarico le batterie e mi godo l’idromassaggio”
“solo quello?”
“vedremo..vedremo”
Dopo essersi scambiati queste battute, Angela si dimenticò del marito e rivolse tutta la sua attenzione su di me che stavo beatamente gustandomi la parte emersa delle sue grazie.
“uh!..vedo che l’attesa non ti ha spento i bollori”
“non sarebbe possibile con quello che vedo”
“ti piace veramente il mio corpo?”
“spero non ti sia fatta delle strane idee,mi piacciono le donne,anche se,non disdegno l’altro sesso,sempre che valga la pena”
“questo significa che mio marito ti ha affascinato?”
“sarei bugiardo se dicessi il contrario”
“hai sentito amore?..ti ammira”
“non serve lo dica,me lo ha dimostrato in queste ultime 24 ore”
“allora basta parole,ora è il mio turno,non muoverti ragazzo,resta completamente immobile,lascia fare a me”
Detto questo fece una mezza giravolta,passando dal mio fianco destro ad essermi a cavalcioni, con la passera a contatto del glande,oramai parecchio congestionato”
Sempre restando a qualche cm da lui,abbassò il viso ed incollò le labbra alle mie.
Immediatamente fece entrare la lingua cercando la mia e inzio un piccolo duello rusticano.
Ne aveva di esperienza,dopo qualche schermaglia,mi abbandonai a lei,Dio mio mi stava scopando con la lingua,una scarica di brividi si riversarono lungo la spina dorsale,facendomi,se mai c’è ne fosse stato bisogno,eccitare ancor di più,non ero mai stato baciato in quel modo e si che qualche esperienza l’avevo avuta con ragazze e donne più mature di me.
Da un momento all’altro sarei esploso,non c’è la facevo a trattenere il magma incandescente che stava per esplodere nella fucina del vulcano.
Non avevo fatto i conti con l’esperienza di quella meravigliosa creatura che mi stava a cavalcioni.
Mise una mano fra i corpi,raggiunse la borsa dei testicoli,la impugnò e diede una bella strizzata.
Allo stesso tempo liberò la bocca dal serpente che l’aveva devastata.
“non vorrai che la crema vada persa?,in un modo o nell’altro la voglio dentro di me e poi sporcherebbe l’acqua della vasca,non è ancora il momento”.
Dicendo queste parole iniziò ad abbassarsi,corresse un poco la mira e cominciò ad immergere l’oggetto del desiderio nella grotta della felicità,vidi estasiato entrare in lei il serpente del peccato originale,colui che il Padre eterno condannò all’esilio,sono convinto che ancora non sapeva quali meravigliosi momenti di estasi avrebbe procurato alle donne e ai maschietti,non aveva ancora creato quella meraviglia,non aveva giorni a sufficenza.
Scivolavo dolcemente in quella guaina,agevolato dai suoi umori e dall’acqua.
Le pareti aderivano perfettamente alla spada infuocata.
Come mi aveva ordinato,non feci nulla,restai immobile,aspettai che arrivasse alla fine della corsa.
“fantastico,mi stai riempiendo perfettamente,ora non muoverti”
Avrei voluto accarezzare quei seni che sembravano ignorare la gravità terrestre,schiacciare quei capezzoli che sembravano due piccole prugne mature,ma ubbidii al suo ordine,anche se mi costò parecchio restare immobile”
“chiudi gli occhi e concentra tutto te stesso sul sesso”
Lo feci,Dio mio era incredibile,sentivo il pene essere massaggiato da migliaia di piccole ventose,almeno questa era la mia impressione,lei era immobile,faceva lavorare le pareti della vagina,
Mi lasciai andare in quel paradiso di sessualità.
Fù del movimento ed un cambio di peso a farmi aprire gli occhi.
Giorgio si era avvicinato ed aveva puntato il cazzo nell’altro buco della moglie e stava entrando,spingendo lentamente,voleva entrare senza schiacciarci,raggiunse lo scopo.
Guardai il viso di Angela,aveva gli occhi chiusi,chissà dove era in quel momento.
Incrociai quelli di Giorgio.
“diamoci da fare,dobbiamo farla godere e godere noi stessi”
Cominciò ad andare avanti ed indietro,ma accade una cosa incredibile,Angela aveva stretto fortemente le chiappe,imprigionando il pene di Giorgio,in questo modo,tirava avanti ed indietro la moglie e lei si impalava sul mio membro,Giorgio andava avanti ed indietro, ben piantato e bloccato dentro di lei e allo stesso tempo la faceva scopare da me,la libidine era a mille.
Non servirono molti avanti-indietro,la mia resistenza,già messa a dura prova,cedette a quella esibizione.
“sto per venire,non c’è la faccio più”
A quelle parole Angela mollo la presa sul pene del marito e cadde su di me.
Liberato dalla morsa,Giorgio inizio a montarla velocemente.
Probabilmente pure lui era al limite,ad un certo punto ci fu un’urlo liberatorio che usci all’unisono da tre bocche affamate di beatitudine.
Lasciammo che il magma riempisse di ambrosia quel corpo affamato,poi Giorgio si lascio andare da un lato,seguito da Angela che si distese su l’altro lato,li avevo esausti e mollemente abbandonati ai miei lati,per non parlare di come ero io,se l’acqua fosse stata più alta,sarei affondato,tanta era la stanchezza.
Non so chi fu il primo a muoversi,in qualche modo uscimmo dalla vasca,fu Angela la prima a parlare.
“ognuno nella sua stanza a farsi una bella doccia e poi in cucina a preparare la cena,a proposito,per la cena è desiderato…l’abito adamitico”.
“la vasca è sporca”
“abbiamo tempo domani mattina a pulirla,prima dell’arrivo di Maria”
Si allontanò con una risata contagiosa.
Raggiunsi quella che avrebbe dovuto essere la mia stanza da letto,letto che non avevo mai usato e penso che non lo userò nemmeno la prossima notte, entrai nella doccia,,appoggiai le mani alla parete e mi lasciai investire dal getto,cercando di recuperare le forze,mi avevano svuotato,che persone incredibili e doveva ancora trascorrere la notte,ebbi timore di non arrivare al mattino.
Mio caro amico mi fermo..devo riordinare le idee e riposare le dita,non le ho usate per quello che pensi tu..ma per battere sulla tastiera.
Alla prossima puntata..ti lascio con un forte abbraccio.
Come ho già scritto, fu un triste viaggio di ritorno,fatto di lunghi silenzi e brevi discorsi più che altro inerenti al traffico o al tempo,io concentrato alla guida e lui perso nel suo dolore.
Ma ogni viaggio ha un’arrivo e finalmente siamo davanti all’entrata della villa,questa volta mi fa parcheggiare all’interno.
Dopo aver sistemato e scaricato la macchina, ci accingiamo ad entrare in casa, a Giorgio era già tornato un lieve sorriso.
“il tempo guarisce dalle ferite,ma non dai ricordi”
Lo abbracciai per fargli sentire che gli ero vicino,non solo fisicamente.
Entrammo in casa,sistemammo le cose.
“vieni andiamo in salatto”
Ci sedemmo comodi e parlammo del più e del meno.
Avevo capito che voleva uscire dal tunnel dei ricordi ed io non volli volgarizzare quel momento con iniziative inopportune.ma la voglia di abbracciare nuovamente quell’uomo affranto da un terribile ricordo,era tanta,ma non sapevo se farlo.
Fu lui a fare la prima mossa.
“vieni, siediti quì vicino a me ed abbracciami”
“mi hai letto nel pensiero era quello che volevo fare,ma non volevo essere invadente”
“non lo sarai mai,non dopo averti conosciuto”
Mentre diceva questo mi ero seduto sul divano, vicino a lui,che continuava a parlare.
“non immagini quante volte avrei voluto avere un momento così intimo con mio figlio”
“e perchè non l’hai avuto?..da quello che mi hai detto era un bravo e buon ragazzo”
“perchè ero un militare dalla testa ai piedi e quelle erano smancerie da borghesi o da femmine,sua madre,lei si che se lo è coccolato”
Pensai che la stessa cosa accadeva a casa mia,mamma che mi coccolava e papà che faceva il duro,anche se sapevo che mi voleva bene.
Mi riportarono al presente le parole di Giorgio.
“quante volte gli avrei voluto dire che gli volevo bene”
“lo sapeva Giorgio,tuo figlio lo sapeva”
“ma non glielo l’ho mai detto”
“se ti consola anche papà fa la stessa cosa,ma so che mi vuole un mondo di bene”
“promettimi che quando andrai a casa glielo dirai e te lo farai dire,credimi ne sarà molto felice”
“va bene te lo prometto”
Eravamo immersi in queste melodrammatiche emozioni e brutti ricordi, quando sentimmo,una macchina fermarsi nel piazzale,questo servì a spazzare via ogni cosa.
Ci alzammo in piedi.
“è il taxi di Angela,mi raccomando non dire una parola di quello che ci siamo detti,se lo vorrà,sarà lei a dirtelo”
Due minuti dopo
“ehi!..Giorgio..Alvin..dove siete,sono a casa”
Guardai Giorgio con una faccia veramente meravigliata.
“ma come fa a sapere che non sei solo e che ci sono pure io?”
“primo l’ha capito fin da ieri e poi c’è la tua macchina parcheggiata nel piazzale”
“bella figura di ....,non ci avevo pensato”
“se anche non ci fosse stata,lo sapeva ugualmente”
“non dirmi che è un chiroveggente,proprio non vuoi dirmi come già sapeva che sarei rimasto?”
Fece una bella risata a vedere la mia faccia sorpresa.
“semplice,questa mattina,mentre poltrivi a letto,l’ho chiamata,ora hai capito?”
Non lo mandai al diavolo solo per rispetto,farmi pensare che la moglie era una maga,invece..era solo una gran bella donna!!!.
Cmq mi vendicai dandogli un leggero pugno sulla spalla.
“questa me la paghi ammiraglio”
Un attimo dopo ecco spalancarsi la porta,
“eccovi quà,sono felice di rivederla Alvin”
Lo disse in un modo tale che, non dimostrava nessuan sorpresa,solo una semplice costatazione.
Si era vero, sapeva di trovarmi lì,ma non certo perchè era una chiroveggente.
Abbracciò il marito con tutto l’amore che aveva per lui,baciandolo sulle labbra a lungo,molto a lungo.
A dir la verità mi sentivo a disagio,mi sembrava di essere un’intruso.
Ma ci pensò lei a farmi cambiare idea,si sciolse dall’abbraccio del marito e venne da me.
“ciao Alvin,grazie di essere rimasto,ti dispiace se ti do del tu?”
Avrei voluto rispondere,ma avevo la bocca secca e non riuscii a spiaccicare parola.
Anche perchè mi riservò lo stesso trattamento,fatto al marito,mi abbraccio strettamente,non sapevo cosa fare,ero imbambolato,inebetito, non ebbi nemmeno il coraggio di fare quello che stava facendo lei con me,abbracciarla,rimasi lì con le braccia lungo il corpo,inerme a quel meraviglioso assalto.
Dio mio non me l’aspettavo,quelle morbide labbra sulle mie,la lingua che si mise a rovistare la cavità orale alla ricerca della sua gemella,duettando e lottando con lei,mi tremavano le gambe,sarei caduto se le non si fosse staccata,dandomi modo di respirare e darmi una parvenza di contegno.
Ma le parole che seguirono,nemmeno con tutta la fantasia di questo mondo le avrei potuto pensare.
•vado a spogliarmi,su miei cari,preparate la jacuzzi,ho proprio voglia di rilassarmi e mi senbra che anche voi due ne abbiate bisogno e tu Alvin,su sveglia,non stai sognando”
Segui Giorgio in trance,avevo pensato a mille sitauzioni al ritorno della moglie,ma quello che stava accadendo,non l’avevo assolutamente immaginato.
Fu lui a fare il tutto,io sembravo un robot,d’altronde fino a quel giorno la Jacuzzi per me era solo un nome.
“ehi!..esci dal sogno,come ha detto Angela e dai spogliamoci ed entriamo in vasca,non vorrai che ci trovi ancora vestiti?”
Non so cosa avresti fato tu nella mia situazione, ma ero convinto di star sognando,quasi mi davo un pizzicotto,ma non volevo correre il rischio di svegliarmi,se era un sogno,meglio continuare a sognare.
Sempre in quello stato semicomatoso,mi spogliai completamente,con le spalle girate alla vasca,avevo una forte erezione e mi vergognavo farla vedere a Giorgio,avrebbe capito che non era dovuta alla nostra intimità,ma alla moglie.
“dai entra,lo so che ti ha fatto eccitare e ne sono felice,questo vuol dire che sei stato sincero,ti piacciono le donne”
Entrai in acqua,favoloso,mi sentii pizzicare su ogni cm del corpo e questo servì a darmi una bella sferzata,facendomi tornare alla realtà,se si può chiamare realtà,essere in una vasca dal nome a me sconosciuto,fino a qualche ora prima,compleramente nudo,assieme ad un uomo,pure lui nudo ad aspettare la moglie,una donna che pur in matura età,almeno riguardo ai miei anni,conservava la bellezza di una non lontana gioventù.
Risposi a quello che aveva detto Giorgio.
“certo che mi piacciono,avevi qualche dubbio?”
“beh! con quello che abbiamo fatto da ieri poñeriggio,qualche dubbio mi era venuto”
“era naturale,la colpa è mia,ma sono fatto così,mi dono completamente,do tutto me stesso alla persona con la quale faccio sesso,sia uomo o donna”
“e di questo ti ringrazio a me hai dato molto”
“se e per questo lo hai contraccambiato”
In quel momento si aprì la porta del bagno,entrò Angela completamente nuda,ora non voglio esagerare,dicendo che era una strafiga,ma amici a 50 anni(l’età me l’ha detta il marito),dava i numeri a parecchie ragazze molto più giovani di lei,le tette,una terza quasi quarta,erano abbastanza alte,la passerina contornata da un bel e folto cespuglio nero,due gambe ben tornite,probabilmente frutto di parecchia palestra,ma tutto il corpo ne aveva tratto beneficio da quelle sedute.
Entrò nella vasca con una lentezza studiata,probabilmente conscia dell’effetto che mi stava facendo,per non parlare della evidente e prorompente eccitazione,anche se ero quasi completamente immerso non poteva non notarla,a nulla serviva il mio tirarmi verso il basso,il culo toccava il fondo e l’acqua era strasparente....
Si girò con una lentezza esasperante e nel girarsi,potei vedere il fondoschiena,niente da dire era all’altezza del corpo.
“fatemi posto voglio stare in mezzo a voi”
Si sistemò in mezzzo a noi,appoggiò la testa al bordo e si distese.
Allungo una mano e impugnò il mio pene girando la testa dalla mia parte.
“grazie Alvin per il benvenuto”
Poi si girò verso il marito.
“come è andato il fine settimana,da quello che vedo,alla grande,il tuo guerriero non ha nemmeno la forza di salutarmi”
“la colpa e del nostro amico”
“quale,quello che ho in mano o il suo padrone?”
“tutti e due”
“allora dovrò ringraziarli come si deve”
“sono tutti e due tuoi.meritano un bel premio”
“quanto tempo ho?”
All’uniscono girarono la testa verso di me.
“beh!..ho già avvisato i miei che non sarei rientrato a casa(ti ricordi che vivo in affitto?) e fino a domani non mi cercheranno, perciò mi posso fermare anche per la notte”.
“allora possiamo fare le cose con calma”
Giorgio si spostò da noi.
“fate pure, io ricarico le batterie e mi godo l’idromassaggio”
“solo quello?”
“vedremo..vedremo”
Dopo essersi scambiati queste battute, Angela si dimenticò del marito e rivolse tutta la sua attenzione su di me che stavo beatamente gustandomi la parte emersa delle sue grazie.
“uh!..vedo che l’attesa non ti ha spento i bollori”
“non sarebbe possibile con quello che vedo”
“ti piace veramente il mio corpo?”
“spero non ti sia fatta delle strane idee,mi piacciono le donne,anche se,non disdegno l’altro sesso,sempre che valga la pena”
“questo significa che mio marito ti ha affascinato?”
“sarei bugiardo se dicessi il contrario”
“hai sentito amore?..ti ammira”
“non serve lo dica,me lo ha dimostrato in queste ultime 24 ore”
“allora basta parole,ora è il mio turno,non muoverti ragazzo,resta completamente immobile,lascia fare a me”
Detto questo fece una mezza giravolta,passando dal mio fianco destro ad essermi a cavalcioni, con la passera a contatto del glande,oramai parecchio congestionato”
Sempre restando a qualche cm da lui,abbassò il viso ed incollò le labbra alle mie.
Immediatamente fece entrare la lingua cercando la mia e inzio un piccolo duello rusticano.
Ne aveva di esperienza,dopo qualche schermaglia,mi abbandonai a lei,Dio mio mi stava scopando con la lingua,una scarica di brividi si riversarono lungo la spina dorsale,facendomi,se mai c’è ne fosse stato bisogno,eccitare ancor di più,non ero mai stato baciato in quel modo e si che qualche esperienza l’avevo avuta con ragazze e donne più mature di me.
Da un momento all’altro sarei esploso,non c’è la facevo a trattenere il magma incandescente che stava per esplodere nella fucina del vulcano.
Non avevo fatto i conti con l’esperienza di quella meravigliosa creatura che mi stava a cavalcioni.
Mise una mano fra i corpi,raggiunse la borsa dei testicoli,la impugnò e diede una bella strizzata.
Allo stesso tempo liberò la bocca dal serpente che l’aveva devastata.
“non vorrai che la crema vada persa?,in un modo o nell’altro la voglio dentro di me e poi sporcherebbe l’acqua della vasca,non è ancora il momento”.
Dicendo queste parole iniziò ad abbassarsi,corresse un poco la mira e cominciò ad immergere l’oggetto del desiderio nella grotta della felicità,vidi estasiato entrare in lei il serpente del peccato originale,colui che il Padre eterno condannò all’esilio,sono convinto che ancora non sapeva quali meravigliosi momenti di estasi avrebbe procurato alle donne e ai maschietti,non aveva ancora creato quella meraviglia,non aveva giorni a sufficenza.
Scivolavo dolcemente in quella guaina,agevolato dai suoi umori e dall’acqua.
Le pareti aderivano perfettamente alla spada infuocata.
Come mi aveva ordinato,non feci nulla,restai immobile,aspettai che arrivasse alla fine della corsa.
“fantastico,mi stai riempiendo perfettamente,ora non muoverti”
Avrei voluto accarezzare quei seni che sembravano ignorare la gravità terrestre,schiacciare quei capezzoli che sembravano due piccole prugne mature,ma ubbidii al suo ordine,anche se mi costò parecchio restare immobile”
“chiudi gli occhi e concentra tutto te stesso sul sesso”
Lo feci,Dio mio era incredibile,sentivo il pene essere massaggiato da migliaia di piccole ventose,almeno questa era la mia impressione,lei era immobile,faceva lavorare le pareti della vagina,
Mi lasciai andare in quel paradiso di sessualità.
Fù del movimento ed un cambio di peso a farmi aprire gli occhi.
Giorgio si era avvicinato ed aveva puntato il cazzo nell’altro buco della moglie e stava entrando,spingendo lentamente,voleva entrare senza schiacciarci,raggiunse lo scopo.
Guardai il viso di Angela,aveva gli occhi chiusi,chissà dove era in quel momento.
Incrociai quelli di Giorgio.
“diamoci da fare,dobbiamo farla godere e godere noi stessi”
Cominciò ad andare avanti ed indietro,ma accade una cosa incredibile,Angela aveva stretto fortemente le chiappe,imprigionando il pene di Giorgio,in questo modo,tirava avanti ed indietro la moglie e lei si impalava sul mio membro,Giorgio andava avanti ed indietro, ben piantato e bloccato dentro di lei e allo stesso tempo la faceva scopare da me,la libidine era a mille.
Non servirono molti avanti-indietro,la mia resistenza,già messa a dura prova,cedette a quella esibizione.
“sto per venire,non c’è la faccio più”
A quelle parole Angela mollo la presa sul pene del marito e cadde su di me.
Liberato dalla morsa,Giorgio inizio a montarla velocemente.
Probabilmente pure lui era al limite,ad un certo punto ci fu un’urlo liberatorio che usci all’unisono da tre bocche affamate di beatitudine.
Lasciammo che il magma riempisse di ambrosia quel corpo affamato,poi Giorgio si lascio andare da un lato,seguito da Angela che si distese su l’altro lato,li avevo esausti e mollemente abbandonati ai miei lati,per non parlare di come ero io,se l’acqua fosse stata più alta,sarei affondato,tanta era la stanchezza.
Non so chi fu il primo a muoversi,in qualche modo uscimmo dalla vasca,fu Angela la prima a parlare.
“ognuno nella sua stanza a farsi una bella doccia e poi in cucina a preparare la cena,a proposito,per la cena è desiderato…l’abito adamitico”.
“la vasca è sporca”
“abbiamo tempo domani mattina a pulirla,prima dell’arrivo di Maria”
Si allontanò con una risata contagiosa.
Raggiunsi quella che avrebbe dovuto essere la mia stanza da letto,letto che non avevo mai usato e penso che non lo userò nemmeno la prossima notte, entrai nella doccia,,appoggiai le mani alla parete e mi lasciai investire dal getto,cercando di recuperare le forze,mi avevano svuotato,che persone incredibili e doveva ancora trascorrere la notte,ebbi timore di non arrivare al mattino.
Mio caro amico mi fermo..devo riordinare le idee e riposare le dita,non le ho usate per quello che pensi tu..ma per battere sulla tastiera.
Alla prossima puntata..ti lascio con un forte abbraccio.
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