Diventa amante della figlia per punire la moglie troia
di
Incest 2014
genere
incesti
Solitamente quando facevano l'amore lui era molto dolce e attento a dare alla ragazza il massimo piacere.
Quando poi decidevano di avere un bambino lui diventava ancora più dolce e premuroso.
Con tocco lieve le accarezzava tutto il corpo soffermandosi con particolare dedizione a quelle parti che aveva imparato a conoscere e che accompagnavano la ragazza al massimo abbandono prima di implorarlo di prenderla e farla godere.
Le leccava il collo intrufolando la lingua nell'orecchio e mentre le soffiava dentro il suo caldo alito,con una mano le accarezzava l'interno delle cosce stando ben attento a non sfiorarle la tenera carne celata tra i serici riccioli del nido che lui personalmente curava con amore.
Il pelo bruno creava un invitante,forte contrasto con la pelle bianca e liscia come un morbido drappo di velluto
Era stata lei stessa la prima volta a chiedergli di rasarle la fica avendo cura però che le grandi labbra rimanessero avvolte da una corona ricciuta di peli neri e che sul monte di venere,si stagliasse un crespo ciuffo dall'astratta forma a cuore.
Quando la ragazza allargava le cosce dischiudendo il sesso,la linea rossa nascosta nello spacco tra le piccole labbra si apriva come un vivido frutto tra le valve di un succoso,scuro mollusco.
Quella vista così calda,forte ed invitante avrebbe spinto chiunque a forzarne con urgenza l'accesso!
Non lui...non suo padre che si prendeva cura del suo piacere con la stessa delicatezza di una gatta che lecca i suoi micini!
I loro preliminari erano lunghi dolci ed estenuanti e mentre lei ansimando piano si scioglieva agli stimoli di quelle carezze,lui si beava nel sentire quel giovane corpo tremargli tra le mani.
Succedeva sempre così e lui gioiva cosciente di essere l'artefice di tanto sublime e trasgressivo piacere.
Lei si adagiava mollemente sul letto con le gambe e le braccia tese e con la testa abbandonata sulla folta,corvina criniera,appoggiata su un morbido cuscino.
Chiudeva gli occhi e nel breve lasso di tempo che la divideva dal magico primo contatto con le dita di suo padre,il cuore cominciava a batterle nel petto ad un ritmo crescente.
Quando le labbra del padre,dopo averle umettato con la lingua ogni lembo di pelle percorsa,si adagiavano sui capezzoli già irti e le dita le sfioravano il bottoncino nascosto tra i rovi del nido,una scossa le scuoteva tutto il corpo ed un gemito esplodeva dalla sua bocca accompagnato da un lungo sibilante siiiiiiii........cosiiiiiiiiii....
A quel punto l'uomo si distendeva accanto a lei ed alternando le labbra tra profondi,sensuali baci e avide pennellate di lingua e succhiotti sui capezzoli,le massaggiava la fica sino a farla esplodere in un improvviso devastante orgasmo.
Poi facevano l'amore che a volte si protraeva per ore alternando momenti di puro sesso a languidi abbracci che li accompagnavano in una sorta di trance al quale succedeva un dolce risveglio seguito da un nuovo amplesso.
Quel giorno,come capitava sempre in quelle circostanze,il loro accoppiamento non aveva nulla di dolce!
Era semplicemente una monta che aveva un so ché di bestiale.
Erano avvinghiati come animali e lui la chiavava con inusitata violenza.
Lei lo stringeva a se con la braccia avvolte intorno al torace e le gambe avviluppate come una morsa dietro la sua schiena.
Lui la cavalcava e sbuffava sbavando come uno stallone alla monta della sua giumenta.
Lei si agitava,gridava e lo implorava di chiavarla di più offrendosi come la sua puttana ....troia...bagascia da monta....femmina da chiavare e ingravidare come una cagna.....
I corpi completamente sfigurati dall'osceno accoppiamento erano completamente bagnati ed emanavano un acre odore di sesso e di sudore.
Quando il maschio ruggendo si è inchiodato in lei cominciando a sborrarle dentro,la ragazza godeva e lo incitava con parole sempre più oscene:
-Siiiii....cosiiii...papààààà sborrami dentro....sborra nella fica di tua figlia.......falle vedere a quella troia di mia madre come si chiava una donnaaaa.......siiiii-
Sono rimasti così legati come un sol corpo per oltre mezz'ora avvolti dal sudore ed immersi in un lago di umori e sperma.
Quando si sono staccati,rimanendo adagiati in posizione supina l'uno accanto all'altra,l'uomo rivolgendosi alla moglie che piangente aveva assistito a tutta la scena le ha intimato:
-Troia....fai il tuo dovere...lecca la fica a tua figlia e ripuliscila a per bene e....sta bene attenta però a non farla godere altrimenti sono cazzi tuoi!
Solo io ho il diritto di far godere la nostra bambina...non dimenticarlo mai troia!
Ricordati sempre...per ora ti è ancora concesso di godere ma solo con le tue mani o col vibratore che ti ha regalato tua figlia al primo sgarro però ti toglieremo anche quel privilegio.
Poi pulisci il mio cazzo e le lenzuola sporche e....cerca di fare bene il tuo dovere di serva vacca!-
La ragazza aveva da poco compiuto i 18 anni quando si era buttata tra le braccia del padre.
Il tutto era avvenuto quando suo padre aveva scoperto che la moglie era incinta di un altro.
Erano anni che la donna aveva un amante che provvedeva a mantenere coi soldi che generosamente le permetteva di usare il marito.
Alla scoperta della tresca l'uomo era stato preso da un profondo sconforto sino a che,l'intervento della figlia aveva rimesso le cose a posto.
Il bambino è stato accolto con amore dal marito e dalla figlia mentre alla madre fedigrafa,sono stati tolti tutti i diritti e ridotta in schiavitù.
La figlia si era trasferita nella camera matrimoniale e dormiva con lui come moglie e marito.
Il bambino aveva preso posto nella cameretta della ragazza mentre per la madre era stato allestito un letto nella stireria accanto al cesso di servizio.
L'alternativa sarebbe stata di lasciare per sempre quella casa ed anche il nuovo bambino che il marito aveva riconosciuto e che lei non sarebbe mai stata in grado di mantenere.
Quando anche la ragazza era stata ingravidata dal padre,la serva si è amorevolmente occupata di accudire la figlia durante la gestazione e dopo il parto del bambino al quale ne sono seguiti altri due.
Quando poi decidevano di avere un bambino lui diventava ancora più dolce e premuroso.
Con tocco lieve le accarezzava tutto il corpo soffermandosi con particolare dedizione a quelle parti che aveva imparato a conoscere e che accompagnavano la ragazza al massimo abbandono prima di implorarlo di prenderla e farla godere.
Le leccava il collo intrufolando la lingua nell'orecchio e mentre le soffiava dentro il suo caldo alito,con una mano le accarezzava l'interno delle cosce stando ben attento a non sfiorarle la tenera carne celata tra i serici riccioli del nido che lui personalmente curava con amore.
Il pelo bruno creava un invitante,forte contrasto con la pelle bianca e liscia come un morbido drappo di velluto
Era stata lei stessa la prima volta a chiedergli di rasarle la fica avendo cura però che le grandi labbra rimanessero avvolte da una corona ricciuta di peli neri e che sul monte di venere,si stagliasse un crespo ciuffo dall'astratta forma a cuore.
Quando la ragazza allargava le cosce dischiudendo il sesso,la linea rossa nascosta nello spacco tra le piccole labbra si apriva come un vivido frutto tra le valve di un succoso,scuro mollusco.
Quella vista così calda,forte ed invitante avrebbe spinto chiunque a forzarne con urgenza l'accesso!
Non lui...non suo padre che si prendeva cura del suo piacere con la stessa delicatezza di una gatta che lecca i suoi micini!
I loro preliminari erano lunghi dolci ed estenuanti e mentre lei ansimando piano si scioglieva agli stimoli di quelle carezze,lui si beava nel sentire quel giovane corpo tremargli tra le mani.
Succedeva sempre così e lui gioiva cosciente di essere l'artefice di tanto sublime e trasgressivo piacere.
Lei si adagiava mollemente sul letto con le gambe e le braccia tese e con la testa abbandonata sulla folta,corvina criniera,appoggiata su un morbido cuscino.
Chiudeva gli occhi e nel breve lasso di tempo che la divideva dal magico primo contatto con le dita di suo padre,il cuore cominciava a batterle nel petto ad un ritmo crescente.
Quando le labbra del padre,dopo averle umettato con la lingua ogni lembo di pelle percorsa,si adagiavano sui capezzoli già irti e le dita le sfioravano il bottoncino nascosto tra i rovi del nido,una scossa le scuoteva tutto il corpo ed un gemito esplodeva dalla sua bocca accompagnato da un lungo sibilante siiiiiiii........cosiiiiiiiiii....
A quel punto l'uomo si distendeva accanto a lei ed alternando le labbra tra profondi,sensuali baci e avide pennellate di lingua e succhiotti sui capezzoli,le massaggiava la fica sino a farla esplodere in un improvviso devastante orgasmo.
Poi facevano l'amore che a volte si protraeva per ore alternando momenti di puro sesso a languidi abbracci che li accompagnavano in una sorta di trance al quale succedeva un dolce risveglio seguito da un nuovo amplesso.
Quel giorno,come capitava sempre in quelle circostanze,il loro accoppiamento non aveva nulla di dolce!
Era semplicemente una monta che aveva un so ché di bestiale.
Erano avvinghiati come animali e lui la chiavava con inusitata violenza.
Lei lo stringeva a se con la braccia avvolte intorno al torace e le gambe avviluppate come una morsa dietro la sua schiena.
Lui la cavalcava e sbuffava sbavando come uno stallone alla monta della sua giumenta.
Lei si agitava,gridava e lo implorava di chiavarla di più offrendosi come la sua puttana ....troia...bagascia da monta....femmina da chiavare e ingravidare come una cagna.....
I corpi completamente sfigurati dall'osceno accoppiamento erano completamente bagnati ed emanavano un acre odore di sesso e di sudore.
Quando il maschio ruggendo si è inchiodato in lei cominciando a sborrarle dentro,la ragazza godeva e lo incitava con parole sempre più oscene:
-Siiiii....cosiiii...papààààà sborrami dentro....sborra nella fica di tua figlia.......falle vedere a quella troia di mia madre come si chiava una donnaaaa.......siiiii-
Sono rimasti così legati come un sol corpo per oltre mezz'ora avvolti dal sudore ed immersi in un lago di umori e sperma.
Quando si sono staccati,rimanendo adagiati in posizione supina l'uno accanto all'altra,l'uomo rivolgendosi alla moglie che piangente aveva assistito a tutta la scena le ha intimato:
-Troia....fai il tuo dovere...lecca la fica a tua figlia e ripuliscila a per bene e....sta bene attenta però a non farla godere altrimenti sono cazzi tuoi!
Solo io ho il diritto di far godere la nostra bambina...non dimenticarlo mai troia!
Ricordati sempre...per ora ti è ancora concesso di godere ma solo con le tue mani o col vibratore che ti ha regalato tua figlia al primo sgarro però ti toglieremo anche quel privilegio.
Poi pulisci il mio cazzo e le lenzuola sporche e....cerca di fare bene il tuo dovere di serva vacca!-
La ragazza aveva da poco compiuto i 18 anni quando si era buttata tra le braccia del padre.
Il tutto era avvenuto quando suo padre aveva scoperto che la moglie era incinta di un altro.
Erano anni che la donna aveva un amante che provvedeva a mantenere coi soldi che generosamente le permetteva di usare il marito.
Alla scoperta della tresca l'uomo era stato preso da un profondo sconforto sino a che,l'intervento della figlia aveva rimesso le cose a posto.
Il bambino è stato accolto con amore dal marito e dalla figlia mentre alla madre fedigrafa,sono stati tolti tutti i diritti e ridotta in schiavitù.
La figlia si era trasferita nella camera matrimoniale e dormiva con lui come moglie e marito.
Il bambino aveva preso posto nella cameretta della ragazza mentre per la madre era stato allestito un letto nella stireria accanto al cesso di servizio.
L'alternativa sarebbe stata di lasciare per sempre quella casa ed anche il nuovo bambino che il marito aveva riconosciuto e che lei non sarebbe mai stata in grado di mantenere.
Quando anche la ragazza era stata ingravidata dal padre,la serva si è amorevolmente occupata di accudire la figlia durante la gestazione e dopo il parto del bambino al quale ne sono seguiti altri due.
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