Con mio padre

di
genere
incesti

Ciao a tutti, mi chiamo Mirca, ho 23 anni e da qualche mese ho esperienze con mio padre.

Tutto è iniziato l’anno scorso nella nostra casa al mare. Vedevo che lui mi guardava strano e cercava di stare solo con me, senza mia madre e mio fratello. Un giorno, mentre mi stavo cambiando avevo lasciato la porta socchiusa, e mi sono accorta che mi spiava.

Li per li non ci ho dato peso, ma un pomeriggio che eravamo soli in casa e stavamo seduti sul divano a scherzare, faceva di tutto per toccarmi il seno per sbaglio. Poi le carezze sono diventate piu’ soft, ma audaci. Lui ha iniziato a carezzare il mio seno, prima sopra la maglietta, poi quando me la ha alzata e mi toccava da sopra il reggiseno, mi sono sorpresa a provare una sensazione strana.

Era visibilmente eccitato, mi ha sfilato maglietta e reggi e mi massaggiava il seno nudo con foga. Mi sentivo in imbarazzo ma allo stesso tempo la situazione mi intrigava e non sapevo dire basta. Quando ha iniziato a baciarmi i capezzoli, mormorando
- “Sei bellissima, non sai da quanto tempo voglio fare l’amore con te”
mi sono spaventata e sono scappata in camera.Non lo nego ero eccitata, ma cazzo con mio padre! come fare?
Mi sono chiusa in camera e lui attraverso la porta si e’ scusato:
- “Hai ragione, non e’ giusto, non succedera’ piu’”
Non ne abbiamo piu’ fatto parola, anche perche’ un paio di giorni dopo e’ venuto a stare da noi Mauro, il mio ragazzo. Pero’ anche quando facevo l’amore con Mauro, pensavo spesso a mio padre.

Mi sentivo in colpa a desiderarlo, ma il senso di colpa acuiva il mio desiderio. Mio padre è un bell’uomo di 51 anni, capelli brizzolati, occhi azzurri e carnagione abbronzata. So che le donne non gli sono mai mancate.
La nostra vacanza è continuata normalmente, a volte, anche se non abbiamo più parlato dell’episodio, mi sentivo addosso i suoi occhi.

Solo l’ultimo giorno mi ha presa in disparte e detto
- “So che quello che e’ successo non va bene, dimentichiamolo anche se per me e’ difficile, e penso anche per te”

La vita in città riprese come il solito, l’università, le uscite con gli amici e l’amore con Mauro, ma dentro di me era scattato qualcosa. Avevo voglia di lui. C’erano giorni in cui mi masturbavo pensandolo e sapendo che anche lui faceva altrettanto.
Un pomeriggio di quattro mesi fa ero in casa sola e quando sono uscita dalla doccia, pensavo che in casa non ci fosse nessuno. Evidentemente non lo avevo sentito entrare perché quando sono uscita, con l’accappatoio aperto me lo sono trovato davanti. Era rientrato prima dal lavoro e stava nell’atrio in giacca e cravatta con la valigetta in mano.

È stato un attimo, ha fatto cadere la valigetta, mi ha abbracciata e baciata sul collo, facendo cadere l’accappatoio e lasciandomi nuda tra le su braccia. Mi stringeva, baciandomi con foga il collo e il seno, mentre io, aggrappata alle sue spalle ho alzato una gamba e stretta attorno ai suoi fianchi rispondevo ai suoi baci.

Diceva:
- “Amore scusami, ma ti voglio, una volta, una volta sola o impazzisco!”
Anche io ammettevo quello che in tutti quei mesi mi rifiutavo solo a pensare:
- “Desideravo mio padre”
Gli ho allentato la cravatta e mentre lo baciavo in bocca e affondando le mani nei suoi capelli gli dicevo sottovoce:
- “Si, si, si, voglio scopare con te”

Mi ha sollevata e portata sul letto della mia camera, senza nemmeno spogliarsi ha aperto i pantaloni e ha iniziato a penetrarmi.
Ho avuto un orgasmo dopo le prime spinte, mentre lui diceva
- “Vedi, vedi che mi vuoi anche tu!Avevo infilato le mani sotto la sua camicia e gli carezzavo il torace.
Lui si è fermato un attimo e mi ha chiesto se prendevo la pillola e io ho risposto,
- “Sì vienimi dentro, vienimi dentro che non ce la faccio più!”
mentre il mio sesso era squassato da un altro orgasmo.
Siamo riamsti abbracciati non so quanto, con lui sopra di me che, quasi piangendo, mi diceva
- “Che abbiamo fatto, non deve succedere mai più, mai più hai capito”

Alla sera a tavola, davanti a mia madre e mio fratello eravamo imbarazzatissimi, io ho fatto finta di star male per poter alzarmi e mettermi a letto in camera mia. Il giorno dopo mio padre e’ partito per un viaggio di lavoro ed e’ stato via 15 giorni. Non so dove sia andato, comunque quella non e’ stata la nostra unica volta.

Lo facciamo ancora e ogni volta diciamo che è l’ultima, ma poi non riusciamo proprio a resistere, ci sono giorni che, non avendo la casa libera dobbiamo andare in motel.

So che però non sono l’unica ad avere esperienze simili, che a quanto pare sono più frequenti di quello che si crede.
di
scritto il
2010-06-09
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