Ricatto ad una romantica ragazza

di
genere
dominazione

Ciao sono Giulia e quella che vi sto per raccontare è una storia realmente accaduta che mi porterò nelle profondità della memoria per tutta la vita.
All'epoca avevo 21 anni ed ero al secondo anno di giurisprudenza, ero fidanzata da circa 6 mesi con un ragazzo, Michele di 26 anni ,conosciuto durante una vacanza a cui volevo un casino di bene.
Io abitavo in una cittadina non molto grande e Michele invece era di un altro paese che distava circa 15 km dalla mia.
Nel mio paese ero una delle ragazze più corteggiate fin dai tempi delle superiori motivazione data dal mio corpo 1.70 con una terza di seno soda , fondoschiena a mandolino ( cosi mi soprannominavano i miei compagni ) e un viso dolce come il miele.
Dolce non era soltanto il mio viso , ma anche il mio carattere , non mi interessavano le relazioni con i ragazzi o le auto di lusso , io già a 16 anni sognavo di laurearmi in giurisprudenza , innamorarmi di un ragazzo , sposarmi e avere una famiglia composta da e mio marito e tre figli.
Tutto questo sembrava si stesse avverando fino a quel maledetto dicembre del 2004..
Mi ricordo ancora il giorno , era il 14 Dicembre quando fui bocciata per la terza volta all'esame di Diritto commerciale.
Uno degli esami più importanti per poter arrivare alla laurea.
Già perchè se non passavo quell'esame per la propeudecità non potevo nemmeno farne altri.
Non sapevo proprio come fare , avevo studiato dannatamente per 3 mesi , per tutte e tre le volte , eppure ogni volta venivo promossa dall'assistente e puntualmente bocciata dal professore.
Il Prof. Pescosolido ogni volta mi guardava dritta negli occhi e mi diceva : Mi dispiace signorina ritorni la prossima volta.
Prossima volta un tubo pensavo tra me e me, io ho risposto quasi a tutte le domande mi meriterei un 26 e invece questo stronzo mi boccia.
Ma stavolta gli rispondo ! .. e fu cosi che ebbi una discussione con il professore che alla fine del mio sfogo mi disse quasi sussurrandomelo : signorina , lei può studiare quanto vuole , l'esame lo passerà solo quando sarò io a deciderlo e se vuole ulteriori spiegazioni venga martedì nel mio ufficio. Buongiorno.
In quel momento trattenni a stento le lacrime, presi la mia borsa e andai via dall'aula.
Tornai a casa e piansi ripensando alla parole del professore chiamai Michele e gli raccontai tutto , lui da buon fidanzato mi disse che sarebbe andato dal prof. e gli avrebbe spaccato la faccia , ma lo feci ragionare ; picchiarlo avrebbe solo peggiorato la situazione , cercammo una soluzione insieme ma l'unica sarebbe stata cambiare facoltà e andarmene a 200 km da casa , se fossi stata single l'avrei fatto ma stare 2 anni lontana dal mio Michele no , non avrei potuto sopportarlo.
Fu cosi che quella notte la passai a riflettere e presi la decisione di andare a parlare di nuovo con il prof per capire il motivo di tanto astio nei miei confronti.
Erano le 17.00 quando entrai nell' ufficio del Prof . , lui se ne stava seduto tutto spaparanzato dietro la scrivania con aria presuntuosa , aveva 54 anni , 1,70 per 90 kg mal distribuiti , mi ricordo che all' università lo chiamavano gabibbo per la sua pancia tonda e sporgente. Quando lo guardai pensai per un attimo a sua moglie , poverina , una donna che deve condividere ogni sera il letto con questo obbrobrio.
Lui mi guardo è mi disse con aria soddisfatta : ah signorina ci rivediamo, prego si segga , io mi sedetti e lui mi disse con aria disinvolta , allora ha pensato a quello che le ho detto l'altra volta in aula ? Io risposi che ero venuta proprio per capire cosa intendesse con quella frase al che lui scoppia in una risatina che non mi piacque per niente.
Beh signorina Capotti vedo che è già la 3° volta che prova a sostenere l'esame e a dire la verità i miei assistenti dicono che è anche preparata , già, ma a me non mi soddisfa completamente la sua preparazione.
Io risposi , Prof. sembra che lei ce l'abbia con me , io ho studiato per 3 mesi quest' esame e so risponderle a qualsiasi domanda , non capisco cos'altro voglia da me.
Beh signorina io invece non capisco come posa una ragazza cosi bella voler far l'avvocato , l'avvocato è un mestiere difficile fatto per uomini , lei dovrebbe pensare, anzi sognare di fare la modella , la velina , come fanno tutta le ragazze belle della sua età.
Ma professore cosa c'entra il mio aspetto fisico con l'esame , fare l'avvocato è il mio sogno e ci riuscirò a qualsiasi prezzo.
Ah bene, vedo che è disposta a tutto per ottenere ciò che desidera , ma proprio a tutto signorina Capotti??
Quella domanda sottopostami con una specie di ghigno mi fece riflettere , cosa voleva veramente il professore da me.?
Rimasi un pò impietrita nella mia mente cominciavo a ricordare voci di corridoio in cui si narrava che il prof Pescosolido ci provava con le studentesse...
Oddio non sarà vero ? il Prof ha messo gli occhi su di me?
Mentre scorrevano queste domande nella mia testa , la voce del Profess. interruppe i miei pensieri , : Signorina Capotti ora vedremo quanto tiene ai suoi sogni.
Fu cosi che il professore si alzò e venne affianco a me rimanendo in piedi , io lo guardai perplessa ripensando alle dicerie di corridoio a cui non avevo dato mai peso , anzi sulle quali non avevo mai riflettuto proprio perchè per me il sesso è una cosa naturale si fa con dolcezza e con la persona che si ama , e lunge da me pensare che ci siano ragazze disposte ad andare con uno , solo per favori o per sesso.
Ed ora cosa succede ? sta accadendo a me?
Signorina , di nuovo la voce del prof mi fece sobbalzare ; allora Giulia diamoci del tu e risparmiamoci i convenevoli , glielo dico chiaro e tondo se vuole passare l'esame lei deve soddisfarmi sessualmente.
A quella frase il mio cuore comincio a battere a 1000 avrei voluto schiaffeggiarlo , dargli una ginocchiata tra le gambe e mandarlo a fanculo ma una vocina in fondo alla testa mi diceva : stai calma , usa la diplomazia , addio prof. pescosolido addio i tuoi sogni.
E cosi dissi : Prof. le sembrerà falso ma io non sono una di quelle ragazze che lei pensa , io fino ad ora ho fatto sesso solo con il mio ragazzo , e nei modi tradizionali , fare sesso con me non la soddisferebbe, non sono certo una che si possa definire una brava donna di letto, pertanto le consiglio di sfogare i suoi bisogni su qualche altra ragazza più esperta di me e di limitarsi a farmi passare l'esame esclusivamente per i miei meriti intellettuali.
Ci fu un attimo di silenzio nella stanza , e poi improvvisamente il prof scoppiò in una risata , rise per 2 minuti fino a che mi prese la testa con una mano indirizzandola verso la sua e guardandomi negli occhi mi disse : Giulia vuoi l'esame ? apri la lampo dei miei pantaloni tirami fuori l'uccello e fammi un pompino.!
Cosa ? un pompino ? non so nemmeno come si fa .. Ma prof che dice io la denuncio ; mi denunci ? Bene allora scordati di laurearti sia qui che in qualsiasi altra università , noi docenti e avvocati ci conosciamo tutti , povera ragazza di paese, tu non hai ancora capito , puoi studiare quanto vuoi, ma se ora qui in questa stanza non fai quello che dico , scordati la laurea e i tuoi sogni.
Non credevo alle mie orecchie il prof mi aveva dato un ultimatum , cominciai a piangere, mille pensieri mi affioravano alla mente , il prof, la laurea , Michele , oddio cosa dovevo fare.. pregai il prof di ripensarci ma lui per tutta risposta si slaccio i pantaloni abbassò gli slip e tirò fuori il suo pene gonfio e incredibilmente largo .. ricordo rimasi sbalordita dalla larghezza di quel pene schifoso.
Ero disgustata avevo il pene del prof a 20 cm dalla faccia e sentivo un odore quasi nauseabondo di piscio , le lacrime mi solcavano il viso , mentre continuavo a pregare il prof di smetterla lui invece sembrava ancora più eccitato dalle mie parole , sbattè la punta del suo pene sulle labbra, lo prese in mano e mi bastonò la faccia sbattendolo ripetutamente sulla bocca, sugli occhi e sulle guance.
Poi mi disse : allora la apri questa bocca o no ? e la tua ultima possibilità o apri la bocca o puoi anche strappare il tuo libretto universitario .
Fu cosi che come un automa , invasa da un senso di impotenza , feci ciò che non avevo mai fatto ne avrei mai pensato di fare , aprii le labbra quel tanto che galvanizzò il prof a infilarmi la sua cappella con forza nella bocca.
Avevo la cappella del prof in bocca , non sapevo cosa fare , l’unica cosa che facevo era piangere, si piangevo pensando alla mia anima venduta per un sogno, al mio ragazzo che stava a casa forse a pensare alla sua dolce fidanzata , che invece si trovava in una stanza con il cazzo di un vecchio panzone in bocca.
Intontita da quella situazione , stavo ferma con la bocca spalancata da quel pene puzzolente ed enorme , potevo respirare solo con il naso per quanto era largo quel pene, immobile aspettai che il prof facesse qualcosa e fu cosi che mi prese la testa tra le mani e cominciò ad andare su e giù nella mia bocca come se mi stesse scopando.
Ogni volta che affondava la mia fronte sbatteva contro la sua pancia pelosa , lo sentivo gemere , sentivo la sua cappella strusciarmi sulla lingua , che schifo la mia bocca scopata per la prima volta dalla persona che più odiavo in quel momento.
Continuava a stantuffare nella mia bocca , fino a quando ne usci , prese il cazzo in mano e mi ordinò di guardarlo in faccia, ero imbarazzata oltre che nauseata e guardando a terra gli dissi : prof non mi sta umiliando abbastanza? La prego finisca quello che deve fare e mi lasci in pace con la mia vergogna.
Il prof. Mi prese per i capelli mi guardò negli occhi e disse : Giulia non hai capito , finchè non esci da questa stanza sei la mia schiava e farai tutto ciò che ti ordino se ti sta bene resta , oppure vai via, nessuno ti costringe .. a questa ultima parola seguì una risata..
Alzai la testa come mi aveva detto con gli occhi pieni di lacrime, lo guardavo disgustata lui mi sorrise e mi ordino di tirare fuori la lingua, lo feci , capii che per far finire tutto il più presto possibile era meglio , mio malgrado , assecondarlo.
Prese in mano il cazzo e lo strusciò sulla mia lingua, mi ordinò di leccarlo e cosi feci , leccavo quel cazzo puzzolente cercavo di estraniarmi dal mio corpo ma era difficile , continuai a ruotare la lingua intorno alla cappella , pensando che in fondo se stimolavo la parte più sensibile sarebbe finito tutto prima, leccavo la cappella ma non gli stava bene diceva che dovevo leccargli anche l’asta e cosi feci andavo su e giù leccando l’asta e prendendo ogni tanto la cappella in bocca, passavano i minuti e continuavo con quei movimenti ,ad un certo punto non so cosa mi prese , ma non sentivo più la puzza del suo cazzo , sembrava quasi che ora quell’odore fosse piacevole, aumentavo piano piano la velocità della mia lingua e i movimenti della mia bocca , non me ne rendevo conto ma ora lui non mi stava più scopando la bocca ero io che stavo facendo il mio primo pompino!
Cosa succede ? il prof e come se non ci fosse , siamo io e quel cazzo , ho voglia di prendere in bocca la cappella, di succhiarla , di leccare quell’asta , si e come un ghiacciolo , ne voglio di più lo ingoio completamente , lo tiro fuori ora allungo una mano e lo stringo riprendendo la cappella in bocca faccio tutta da sola mi viene istintivamente di accarezzare le palle di strusciarmelo ancora sul viso fino ad arrivare con la lingua alle palle e succhiare un testicolo , Oddio il prof se ne accorge , mi sta piacendo , comincia ad insultarmi ; ah lo sapevo , fai la ragazza sempliciotta tanto dolce , e invece sei una zoccola porcona come tutte le altre , brava troia leccami le palle , a quelle parole la mia anima si faceva ancora più piccola , la mia testa mi diceva che schifo stai facendo ma non ti vergogni ? ma il mio corpo non rispondeva , ormai era privo di una mente e sentivo aimè un pizzicore tra le gambe , si mi stavo bagnando come mi accadeva quando facevo l’amore con il mio Michele.
Oramai sono perduta in quella stanza continuo a pompare quel cazzo , subendo gli insulti del prof che ora accompagna i miei movimenti pompando nella bocca , ecco ci siamo lo sento sta per venire , ancora troia sii , succhia ,, ahh , sento il cazzo che si gonfia , o no .. dove vorrà venire ,, non faccio in tempo a pensare che sento un fiotto caldo nella gola , un altro , mi divincolo , altri due mi colpiscono in viso accecandomi ad un occhio, è finita…
Ora sono qui umida tra le gambe con il viso pieno di sperma , sputo quello che avevo in bocca alzo lo sguardo e rivedo il prof , mi rendo conto solo ora di quel che ho fatto , ho goduto con lui , io Giulia che mai avrei pensato di fare un pompino , l’ho fatto ad un vecchio brutto e odioso. Mi faccio schifo , lui mi guarda e sorridendo mi dice : sei proprio una puttana!
Non ho la forza di rispondergli mi pulisco il viso con le mani , abbasso lo sguardo e gli dico : Prof ha ottenuto quello che voleva ora posso andare con la certezza che questa storia resterà in questa stanza e che al prossimo appello passerò l’esame?
Lui sedendosi sulla poltrona mi dice : Certo Signorina Capotti , io sono un uomo di parola , mi sono accertato che lei è una puttana come le altre ragazzette che mi sono sbattuto, quindi può andare via con la mente serena al prossimo esame riceverà un bel 28.
Fu cosi che mi alzai presi la mia borsa e mi diressi verso la porta, mentre stavo per varcare la soglia sentii di nuovo la voce del prof . che disse : Comunque Signorina , ho notato che lei potrebbe fare davvero tanta strada , e soprattutto che quello che ha fatto oggi qui con me le è piaciuto , e la mia esperienza mi insegna che una donna che ha appena finito di fare un lavoro di bocca resta bagnata tra le gambe e con gli ormoni insoddisfatti , quindi se vuole , senza nessuna costrizione può richiudere la porta e prendersi la sua parte di godimento…
Rimasi sull’uscio della porta, la mia testa diceva che fai ? sbrigati l’incubo è finito vattene via , ma le mie gambe restavano li non si muovevano …
Allora signorina ? Che fa va via o resta qui con me per un’altra mezz’ora ? le vorrei insegnare delle cose che lei ancora non conosce , c’è da divertirsi , allora?
Chiusi gli occhi , strinsi la maniglia della porta e …………
E per fortuna la vera Giulia prese il sopravvento su quel corpo estraneo che era stato in quella stanza , strinsi la maniglia della porta e chiudendola mi voltai verso il professore.
Lo trovai sorridente , mi guardava come un cane affamato che vede un osso fresco nella mani del padrone , si leggevo chiaramente nella sua espressione l’eccitazione che stava provando ; dentro di lui pensava già a gustarsi anzi ad abusare del mio corpo giovane e ingenuo.
Caro Professore , il motivo per il quale esito ad uscire da questa stanza è solo uno , voglio soltanto farle sapere che ciò che mi ha spinto a fare quello che ho appena fatto è stato proteggere il mio sogno , sogno che una persona come lei non potrà mai capire!
Abbiamo stipulato un accordo e lei ne è rimasto soddisfatto ma se pensa che io voglia passare ancora del tempo in compagnia di una persona disgustosa come lei si sbaglia di grosso.
Lei è il ricordo peggiore che mi resterà della mia vita universitaria , l’ho odiata e la odio ancora di più per aver violentato la mia anima di brava ragazza e per avermi costretto a tradire il mio ragazzo.
Le ripeto che l’unica altra occasione in cui vorrò vederla , sarà al prossimo appello , prenderò la mia promozione e cercherò di dimenticarla per sempre.
Ah l’ultima cosa che voglio dirle e che compatisco veramente sua moglie che ogni sera è costretta a dividere il letto con un uomo brutto , sporco e vigliacco come lei.
Quelle furono le mie ultime parole , ebbi anche la soddisfazione di vedere il viso deluso e rosso dalla rabbia del Professore mentre mi voltavo per andarmene , aprii la porta e la richiusi sbattendola alle mie spalle sperando di lasciare in quella stanza oltre che quel pezzo di merda anche il suo ricordo.
Passarono circa due mesi da quel giorno , in quei periodo il rapporto con Michele si rafforzo ancora di più , l’esperienza con il Prof mi aveva spinta ancor più vicino a lui , quando ero con il mio ragazzo mi sentivo protetta , amata e anch’io mi accorgevo con il passare del tempo che volevo fosse l’uomo della mia vita ; lo amavo e ogni tanto mi veniva voglia di sfogarmi con lui , di raccontargli quello che era accaduto con il Prof , ma poi quando stavo per dirglielo mi bloccavo , avevo paura della sua reazione , avevo paura di perdere una delle cose più belle della mia vita, avevo imparato , ogni volta che stavamo insieme e mi estraniavo pensando alle brutte cose che erano accadute e lui mi domandava : amore a cosa stai pensando? Io rispondevo simultaneamente , niente , sto pensando che ti amo tanto.
Era proprio cosi , Michele mi aiutava senza saperlo a ritrovare la stima in me stessa , a dimenticare a guardare avanti .
Mancavano 10 giorni al nuovo appello , saper di rivedere il Prof mi infastidiva parecchio , ma cercavo di farmi coraggio da sola pensando che in fondo era l’ultima volta che sarei stata costretta a vederlo e questo mi rincuorava.
Ero nel parco con Michele quando il mio cellulare cominciò a squillare , lo presi dalla borsetta e sullo schermo vidi apparire “numero sconosciuto” , non so perché ma ebbi uno strano presentimento tanto che rimasi con il cellulare in mano senza rispondere fino a che Michele mi fa : ehi amore ma che fai .. non rispondi ?
Risvegliata dalla sua voce lo guardai senza rispondere , portai il telefono all’ orecchio e accettai la chiamata :
Pronto ..
Signorina Capotti buonasera mi riconosce ?
Scusi non si sente bene, chi parla ?
Come? siamo stati cosi intimi e non mi riconosce nemmeno ?
Cominciai ad emozionarmi , ad aver paura di avere conferma della persona che pensavo che fosse..
Mi scusi mi dice chi è ?
Ah signorina lei fa sempre finta di scendere dalle nuvole , ma come non mi riconosce , sono io Il prof Pescosolido , esperto nell’insegnare diritto e sesso alle studentesse.. ahh ahh
Il mio corpo si immobilizzo, mi vennero i brividi a quelle parole , rimasi completamente bloccata senza dire una parola, tanto che Michele mi diede uno scossone con la mano dicendomi , amore che succede? E’ successo qualcosa a casa?
Guardai Michele , fui pervasa da mille paure , tornai in me e dissi : Va bene mi richiami verso le 19.00 la saluto.
Ehi ma cosa è successo, chi era a telefono ?
Niente amore era un assistente che voleva darmi delle dritte sull’esame di diritto della prossima settimana, gli ho detto di chiamarmi più tardi , cosi posso godermi questo pomeriggio con te.
Ah ok , per un attimo mi sono preoccupato, sembrava che dall’altra parte della cornetta avessi sentito la voce di un fantasma.
Fantasma, magari pensai tra me e me , chissà cosa vorrà , perché questa telefonata..
Cercavo di trovare una spiegazione logica , ma non ci riuscivo davvero , avevo paura , ma non sapevo spiegarmi il perché , comunque finii il pomeriggio con il mio Mi chele e alle 19.00 meno un quarto mi feci riaccompagnare a casa come al solito.
Mi chiusi in camera aspettando l’indesiderata telefonata del Prof che non tardò ad arrivare.
Drin ..Drinn.. eccolo è lui , numero nascosto, inghiottii un groppone di saliva e risposi :
Pronto ,
Buonasera signorina Capotti , come va ?
Senta che diavolo vuole , come mai questa chiamata?
Eh ma come siamo aggressive , si calmi , ancora non è il momento di arrabbiarsi.
Mi dice che vuole ? e poi chi le ha dato il mio numero ?
Beh signorina , glie l’ho detto , sono un uomo dalle mille risorse , meglio avermi come amico che come nemico..
Beh allora cosa vuole ?
Cosa voglio ? Le voglio soltanto dire una cosa , ho passato questi due mesi a pensare alle ultime parole che lei ha pronunciato nel mio ufficio, si ricorda ? Io benissimo, ricordo il disgusto con cui mi guardava mentre diceva di compatire mia moglie che condivideva il suo letto con un uomo orribile, puzzolente come me.
Dico bene o sbaglio ?
Professore lei sa cosa ho detto non capisco cosa voglia da me ..
Lei mi ha offeso signorina , e questa cosa non mi è andata giù , la sto informando che è inutile che si presenti all’esame mercoledì perché io la boccerò come ho già fatto in passato!
A quelle parole sentii il sangue scoppiarmi nelle vene , cosa??
Noi avevamo fatto un accordo , e Dio solo lo sa quanto mi è costato !!
Lei devi mantenere i patti !!
I patti , oh si , gli avrei mantenuti se lei si fosse limitata ad uscire dalla porta senza insultarmi , sono pur sempre il suo professore e lei deve portare rispetto, ha sbagliato ed ora la pagherà.
Professore lei non può , non può farlo , avevamo un patto , non può farmi questo .
Oh si che posso , e per mostrarle che comunque sono magnanimo la sto avvertendo anticipatamente cosi risparmia i soldi della benzina per venire all’università mercoledì ..
Va bene Professore le chiedo scusa, la prego , non mi faccia questo ho sbagliato ma deve capirmi , avevo uno stato d’animo quel giorno tutt’altro che stabile.
Ma signorina del suo stato non può fregarmene di meno , comunque infine sono un buono , se vuole scusarsi deve farlo di persona, pertanto venga da me domani pomeriggio e metteremo una pietra su questa storia se le sue scusa saranno abbastanza convincenti..
A quelle parole , non seppi come rispondere , capii che dovevo tentare e accettai di andare da lui .
Va bene professore sarò da lei domani , ma solo per farle le mie scuse.
Oh si certo signorina, non si preoccupi, l’aspetto domani da me ; ah un’ultima cosa , gradirei che venisse vestita e truccata elegantemente come se dovesse andare ad una festa .
Ma come professore , perché mai dovrei truccarmi e vestirmi da cerimonia per venire da lei ?
Oh signorina quante storie che fa , le ho fatto una richiesta , lei mi assecondi ed io la perdonerò .
Che ci sarà poi di tanto male a voler vedere come sta una ragazza bella come lei tutta in tiro..
Ok professore per dimostrarle che sono veramente pentita di quello che ho detto , esaudirò il suo desiderio..
Brava , lo vede che tra persone intelligenti ci si mette sempre d’accordo .. ah ah .. a domani Giulia.
Chiusi il telefono , mi guardai allo specchio , non sapevo cosa sarebbe accaduto il giorno seguente i ma avevo già gli occhi lucidi , e sentivo salire sempre più un senso di perdizione che non mi piaceva per niente.
Mi misi a letto , ma non riuscii a chiudere occhio , non mi fidavo del Professore , non sapevo cosa avesse in mente , ma anche le richieste che aveva fatto erano tutt’altro che di buon auspicio.
Mi svegliai verso le 11 del mattino , andai a correre , poi tornata a casa feci una doccia, preparai il pranzo e andai a prepararmi.
Mi vestiti come mi aveva chiesto il Professore, indossai un vestitino a tubino che arrivava a 10 cm dal ginocchio , molto stretto con uno spacco sulla gamba , calze color carne autoreggenti , e scarpe con tacco 9.
Mi truccai come se dovessi andare ad un matrimonio e mi feci un acconciatura con capelli tirati indietro , mentre mi guardavo allo specchio pensavo a quanto stupida ero stata a cedere quel giorno alle richieste del Professore, pensavo a quanto stupida ad essermi messa in questa storia , ma ora non potevo più tirarmi indietro, dovevo concludere la pratica una volta per tutte, chiedere scusa al prof, farlo calmare e uscire di li in venti minuti.
Quando arrivai all’università , bussai alla porta del prof , attesi qualche secondo ma non venne ad aprire nessuno , cosi presi la maniglia e mi accinsi ad entrare nella stanza , ma la porta era chiusa a chiave.
Attesi ancora un pò ribussai e sentii un rumore all’interno della stanza , si era il rumore dello scarico del bagno , dopo qualche istante la porta si apri e apparve di fronte a me il prof intento a riallacciarsi la cintura del pantaloni.
Ah eccoti qui , sei arrivata proprio al momento giusto , su entra che dobbiamo parlare.
Avevo lo sguardo basso , non riuscivo a guardalo negli occhi tant’era il mio rancore verso di lui ,
pensavo solo ad uscire al più presto da lì , stare con lui mi infastidiva, mi metteva ansia , non lo sopportavo.
Entro nella stanza , il prof sorridente come non l’avevo mai visto prima si sfrega le mani dalla gioia
Allora , come ti sei fatta bella , sei davvero uno schianto , su siediti pure e scusami se non ti ho aperto subito ma ero in bagno , avevo l’intestino pieno .. ah ah.
Mentre mi siedo , penso , che schifo , è appena andato al cesso e lo dice cosi senza un minimo di pudore..
Appena mi siedo il prof si alza va verso lo scaffale dell’ufficio e tra i libri tira fuori qualcosa che a vederla, congela il sangue nelle mie vene. Il Prof tiene sorridente tra le mani una videocamera digitale!
Subito la mia mente torna all’ultimo incontro avuto con il prof in quella stanza , e il suo ghigno soddisfatto non fa altro che aumentare la paura di avere conferma di ciò che sto pensando.
Il prof si siede e guardandomi negli occhi mi dice : < però signorina Capotti , la vedo un po pallida , sembra che tutto ad un tratto le abbia visto un fantasma …>
Il mio battito cardiaco comincia ad aumentare all’impazzata , ho paura a chiederlo , ma devo sapere : < Professore perché tiene una videocamera nascosta in ufficio ..?>
< Ma davvero non ci arriva signorina? Eppure la facevo più perspicace , su si sforzi un po’ come quando si è sforzata per insultarmi l’ultima volta ..>
< La prego Prof non mi dica che quella videocamera era lì anche l’altra volta>
Il professore con un sorriso sarcastico e crudele mi risponde :< bene , vedo che alla fine comincia ad arrivarci da sola signorina dei miei stivali , ebbene si questa piccolina era lì anche l’ultima volta che ho avuto il piacere di stare con lei !>
Le sue parole mi trapassavano come coltelli , non potevo crederci , il professore aveva filmato il nostro ultimo incontro , quella videocamera conteneva le immagine della violenza che avevo subito.
Senza rendermene conto cominciavano a scendere lacrime copiose dai miei occhi, il prof mi aveva in pugno , la telefonata era stata tutta una messa in scena , lui mi voleva li in quella stanza un’altra volta ed ora si che ero terrorizzata da ciò che avrebbe potuto chiedermi.
Con aria compiaciuta si rivolge a me : < Signorina , questa videocamera racchiude lei intenta a succhiare il mio pisello , io non mi vedo molto , ma il suo viso si vede benissimo , soprattutto mentre raccoglie la mia sborra…ah ah , ebbene , visto come ci siamo lasciati l’ultima volta , visti i suoi insulti , sarò costretto a farlo girare per tutta l’università , aspettando che arrivi su internet e su quel sito a voi cosi simpatico , come si chiama , ah ecco youtube , allora si che tutto il mondo potrà ammirare una giovane studentessa intenta a succhiare il cazzo di uno sconosciuto ; non lo trova esilarante??? Ahaha>
La crudeltà del prof non aveva limiti , oltre ad avermi umiliata fisicamente , ora lo faceva mentalmente , eppure anch’io sapevo benissimo che un video del genere avrebbe fatto scalpore per mesi e mesi nel mondo universitario.
Volevo scomparire da quella stanza , anzi da tutta la terra , non potevo permettere che quel video andasse in giro , avrei preferito una morte lenta ad una vergogna simile e il prof lo sapeva benissimo , per questo mi aveva chiamata.
Ok prof ho capito che vuole vendicarsi di me , ma non può rovinarmi la vita , abbia pietà di me , le chiederò scusa in ginocchio farò qualsiasi cosa , ma la prego non mi rovini la vita.
Il prof ascoltava le mie suppliche in silenzio fino a che , guardandomi dritto negli occhi disse:< va bene signorina Capotti , in fondo sono un magnanimo , facciamo così , lei oggi sarà la mia schiava in questa stanza e alla fine di questa giornata cancelleremo insieme il video ; però intendiamoci bene , quando dico schiava intendo schiava e non ammetterò nessun rifiuto da parte sua.
Le parole del prof mi angosciavano sempre di più , dentro di me sapevo benissimo che assecondarlo era l’unica via d’uscita , si ma a che prezzo ? cosa mai intendeva il prof per schiava? Avrei dovuto esaudire ogni suo desiderio sessuale ?>



Ormai non avevo scelta, sapevo che il prof non bleffava quindi a malincuore e con un senzo di ribrezzo che mi saliva dentro , pensando a ciò a cui avrei dovuto sottopormi la mia risposta non potè altro che essere :< Si professore, le farò da schiava , ma poi cancelleremo il video e non ci rivedremo mai piu>
Il prof sorridendomi disse.< ok signorina ,se lo dice lei cosi sarà , mi raccomando però , dovrà essere una schiava molto ubbidiente>.
Cosi dicendo il prof assumendo un espressione dura in viso mi fa :< bene schiava , inginocchiati e vieni carponi da questa parte!>
Come scusi carponi ?
< Allora non ci siamo capiti !!? devi ubbidire e basta , sei partita malissimo , al prossimo errore te ne vai di qui ! e sai cosa succede !>
< No prof la prego mi scusi , non succederà più, farò come mi dice>
Cosi ascoltai l’ordine ricevuto e messami a quattro zampe feci il giro della scrivania fino ad arrivare ai piedi del professore , che mi ordina di togliergli le scarpe.
Ubbidisco , gli tolgo una scarpa e poi l’altra e subito vengo investita da un odore sgradevole come di formaggio, faccio per allontanarmi un po , ma il prof mi ordina di rimanere ferma dove sono , e cosi faccio.
Poi mi dice : < bene , adesso toglimi i calzini con la bocca !>
Con la bocca ? cosa? penso dentro di me ,ma che schifo , faccio per rifiutare ma il prof con il solo sguardo mi ricorda il nastro, mi mette il piede in faccia, un pezzo di pecorino sarebbe meno puzzolente, apro la bocca mordo il calzino e lo tirò via nel modo più veloce che posso, e poi anche l’altro..
Gli faccio cadere a terra , il prof mi guarda e mi dice ti piacciono i miei piedi?
Non rispondo , resto in silenzio , aspettando la prossima umiliazione, noto con dispiacere pero’ che ha dei piedi cicciotelli e bianchicci , con dei peli sulle dita e delle unghie lunghe e grigiastre.
Allora schiava ti piacciono i miei piedi ? rispondi !
Cercando di irritarlo il meno possibile mento , e rispondo :< si padrone , ha davvero dei bei piedi >.
Ah bene , pensavo non ti piacessero , ma se mi dici di si ti credo , e ti concedo l’onore di leccarmeli tutti e due…
Non credo alle mie orecchie , questo si che è una cosa da schiave , dovrei leccare quei piedi sporchi e maleodoranti , o mio dio che schifo .
So che non posso rifiutare , facendomi coraggio mi avvicino , e bacio la parte superiore del piede ma il professore lo poggia su un tallone e mi ordina : < succhiami bene il didone e leccami tra le dita schiava che stamattina non ho fatto in tempo a lavarmi ..>
Inorridisco al pensiero , non ho mai fatto una cosa del genere , chiudo gli occhi e cerco di non respirare , poi prendo quel dito lercio in bocca e lo succhio , passo la lingua su tutte le dita e faccio la stessa cosa per entrambi i piedi , mi ritrovo in bocca un sapore salato e sento il professore che si compiace di ciò che gli sto facendo .
Brava cagnetta lecchi come una barboncina, ora basta cosi non vorrei che sprecassi tutta la tua saliva sui miei piedi…
Eseguo con felicità quell’ordine e mi stacco subito dai quei pezzi di formaggio trattenendo a stento i conati di vomito.
Bene ora schiava , visto che sei alle prime armi ti darò la possibilità di scegliere la prossima parte del mio copro da leccare, sono proprio curioso di conoscere i tuoi gusti …
Il prof sapeva benissimo che cosi facendo mi umiliava ancora di più , una cosa era ubbidire ad un ricatto , un’altra era abbassarmi a chiedergli di leccare qualche parte del suo corpo.
Cercai di uscire da quella situazione: < Padrone , vorrei che fosse lei ad indicarmi quale parte del corpo leccarle, io non sono all’altezza di decidere, sono solo una schiava..>

Io contenta della mia strategia risposi con tono sempre più accondiscendente : < si padrone , voglio che sia lei a indicarmi cosa leccare >
< Ok cagnetta , allora visto che fai la brava serva , leccarai il mio culo >
Se qualcuno mi avesse colpito allo stomaco con un pugno mi avrebbe fatto meno male , cominciai veramente a sudare , come padrone cosa dovrei leccarle?
Non hai sentito , visto che hai fatto scegliere a me , ho scelto di farmi leccare il culo , il buco del culo per la precisione .. Non hai mai provato a fartelo leccare ? Non sai quanto sia piacevole…
Completamente inorridita da quella richiesta cerco di trattare :< ma professore la prego non posso leccarle il suo sedere è una cosa troppo schifosa>.
< Cosa? Schifosa? Forse ti sei dimenticata del nostro accordo , ho fai la schiava oppure alzati e aspetta che tutti vedano , compreso il tuo ragazzo quanto sei brava a succhiare il cazzo degli sconosciuti!>.
Me ne rendevo conto sempre di più, ero completamente in balia di quell’esssere schifoso, mi aveva in pugno , non avevo alcun modo di uscire da quella stanza senza assecondare le sue perversioni , ma l’ultima richiesta era davvero troppo , come potevo leccare il culo di quel mostro , che per altro ora che ci pensavo , era anche appena andato in bagno…
Oddio mi viene da vomitare al solo pensiero , pensiero interrotto dalla voce del prof :< Allora cagnetta cosa vuoi fare obbedisci oppure vai incontro al tuo destino di puttanella??>
Con gli occhi lucidi e la testa bassa risposi :< Si padrone obbedisco>
Il professor scoppiò in una fragorosa risata compiaciuta, bene allora mi preparo.
Alzandosi si slaccio i pantaloni , poi si tolse tutti gli indumenti rimanendo completamente nudo , e si mise di spalle a me .
Inginocchiata alzando lo sguardo mi si parò davanti uno spettacolo a dir poco osceno ; vedevo il culo del prof grasso e peloso, con una peluria che si infoltiva terribilmente tra le natiche, poi scena ancora peggiore fu vedere il prof che prendendosi le chiappe tra le mani se le allargò mostrandomi il buco del culo rossastro contornato di folti peli ricciuti tra i quali erano rimasti appiccicati minuscoli residui di carta igienica.
Aspettavo con terrore che il prof mi desse l’ordine di iniziare , pregavo dentro di me che stesse bleffando , che cambiasse idea , trovavo disumano pensare che volesse davvero che gli leccassi lo sfintere, invece in un istante capii che non c’erano limiti alla perversione di un vecchio porco .
La sua voce mi raggelò completamente :< forza schiava cosa aspetti pulisci per bene il culo del padrone!>.
Cercai di avvicinarmi tenendo gli occhi chiusi ma a venti cm di distanza sentivo già la forte puzza di merda che quel culo emanava, mi tirai indietro istintivamente , ma il prof mi redarguì immediatamente intimandomi di obbedire.
Rivolsi di nuovo lo sguardo su , ma la scena era sempre più disgustosa , mi feci coraggio , presi un profondo respiro e mi tuffai ad occhi chiusi tra le natiche del professore.
Il mio viso si ficco tra le natiche grasse del prof , i peli mi graffiano la pelle liscia del viso , trattenevo il respiro per non vomitare, poi aperta la bocca tirai fuori la lingua e cominciai a leccare lo sfintere peloso del prof che comincio a gemere di piacere.
La lingua sui muoveva veloce cercando di assaporare il meno possibile il gusto amaro di quel buco , dovevo respirare ma volevo farlo allontanandomi per un po da quella fogna umana, ma appena cercai di tirarmi indietro il prof mi prese la testa con la sua manona , e la spinse tra le sue pacche tenendola ferma.
Fui costretta a respirare in prossimità di quello schifoso buco del culo , la puzza di merda era insopportabile , ma non potevo fare a meno di ossigeno , una volta respirato ricominciai il lavoro sospinta dalle brutte parole del prof : < Su troietta di una schiava lecca per bene il culo del tuo padrone, ricorda il video ..>
Quelle parole mi davano la forza, per assurdo, di continuare quella cosa schifosa e cosi cacciando fuori la lingua più che potevo la ficcai nel culo del prof provocandogli un gran piacere , la ficcavo nello sfintere e procedevo a stimolarlo con movimenti circolari, oramai pensavo solo a dargli piacere per fargli mantenere il patto ; almeno questo era quello che credevo in quel momento di pura perversione.
Conficcavo la lingua nel buco del culo per circa 3 cm assaporando mio malgrado il gusto acre dei residui di cacca, poi passavo la punta intorno allo sfintere e la rificcavo dentro , il prof mugugnava di piacere.
Non avevo mai fatto una schifo del genere ma a quanto pareva dai gemiti del prof , ero abbastanza brava. Ormai avevo dimenticato l’orrore al quale mi stavo sottoponendo , come l’altra volta pensavo solo al mio futuro ed ad uscire al più presto da quella stanza.
Il prof poi mi ordinò di smettere e lo feci subito , mentre aspettavo il prossimo ordine cercai di sputare qualche pelo che mi era finito in bocca, lui se ne accorse e mi ordinò di sollevare il viso e di aprire la bocca, lo feci senza titubare , osservando la mia bocca disse : < Ah , hai dei peli in bocca, ti danno fastidio piccola cagna?>
< si>
Beh ci pensa il tuo padrone a toglierli , ci vuole un bel bicchiere d’acqua non trovi ?
< si > risposi sorpresa da quell’atto di compassione del mio aguzzino..
Bene seguimi a quattro zampe , e cosi mi prese per i miei lunghi capelli , come un padrone che porta al parco il suo cane.
Ci dirigemmo verso il bagno dove c’era acqua pensai , invece arrivati vicino al water ,tirandomi per i capelli mi fece mettere con la nuca poggiata sul bordo e la faccia rivolta verso il soffitto, poi mi disse : < bene visto che qui non c’è acqua potabile, ti concederò di bere direttamente dalla mia fonte ..>
Avevo capito , quello che ingenuamente avevo considerato come atto di pietà , nient’altro era che una nuova umiliazione ; il prof voleva pisciarmi in bocca!
< No padrone , non fa niente , non mi danno fastidio i peli … > non feci in tempo a cercare un appiglio per impedire al prof di piasciarmi nella bocca, che lui mi mise una mano sulla fronte , mi tappò il naso con l’indice e il pollice per costringermi a tenere la bocca aperta e senza poter protestare cominciai a sentire un liquido caldo nella gola che mi scendeva fino nello stomaco.
Cercai di dimenarmi timidamente , ma la pisciata del prof mi riempi la gola , mi sporco il viso e i capelli , sembrava non finire mai , poi finalmente finì e mi lasciò la testa, mi voltai di scatto cercando di sputare quanto più possibile del piscio che mi era rimasto in gola, poi ebbi dei conati di vomito ma riuscii almeno a non vomitare.
A quel punto mi ordinò di seguirlo sempre a quattro zampe, mentre ci dirigevamo di nuovo verso la scrivania pensai a ciò che mi stava accadendo , io una studentessa di 21 anni bella e intelligente , oggi mi ritrovo qui a pecora sul pavimento dell’ufficio del mio professore , vestita e truccata da cerimonia, intenta ad eseguire le depravazioni estreme per uno sconosciuto.
Ho leccato piedi , ho pulito il buco di un culo con la lingua, ho bevuto piscio di un estraneo credo di aver fatto veramente più di qualsiasi altra ragazza che conosca sessualmente parlando.
Mi cominciano a venire in mente i discorsi fatti a volte con le mie amiche , quando parlavamo di cosa fare e non fare con i propi ragazzi , quando ci chiedavamo come fosse possibile che alcune persone facessero alcune pratiche sessuale di tipo fetish , pissing , ecc .. Ora che ci ripenso , mi viene quasi da ridere nel pensare che proprio io , la più puritana e monaca del gruppo , oggi sto facendo proprio quello che avevo sempre disgustato e criticato.
Penso a tutte quelle donne che lo fanno quotidianamente per puro piacere, ed ora credo di capirle, l’umiliazione di essere schiavizzata sessualmente rende la donna oggetto dell’uomo , essere nelle mani di qualcuno senza avere alcuna facoltà di scelta da un senso di impotente eccitazione , ed ora che mi ritrovo qui carponi su questo freddo pavimento non sono più sicura di non volerci stare.
Il prof sta diventando pian piano il mio padrone , ma anche il mio maestro verso quel piacere sessuale sconosciuto , oppure riposto in un angolo remoto della mia sessualità.
Ma perché proprio lui mi chiedo , non poteva essere un altro il mio maestro ? proprio lui che è cosi ripugnante è riuscito a svegliare il mio vero lato erotico , ed ora , ora ho paura che diventi veramente la schiava di questo mostro.
Arriviamo alla scrivania il prof si siede sulla poltrona a gambe aperte , lo guardo con aria timorosa, lui anche mi guarda a lungo sensa dire una parola, si vede che è soddisfatto della mia remissione, si vede che si sente veramente il padrone di me stessa.
Poi il silenzio si rompe :< schiava spogliati completamente >
Sapevo che sarebbe arrivato anche questo momento ed ora devo eseguire il suo ordine .
Mi alzo e mi tolgo il mio vestitino a tubino facendolo scivolare lentamente a terra, poi tolgo il reggiseno mettendo in mostra la mia terza misura e dei capezzoli abbastanza grossi e rosei , l’ultimo baluardo della mia nudità rimane il perizoma nero , lo prendo e lo faccio cadere a terra.
Rimango cosi nuda , con solo autoreggenti e tacchi a spillo indosso, vado per toglierle ma lui mi ordina di restare cosi.
In piedi davanti a lui con la fica umida e una leggera peluria castana, mi vergogno di essere scrutata dal suo sguardo voglioso.
Assurdo penso , arrossire nel mostrarsi nuda dopo aver fatto le cose di prima , eppure mi vergogno , in fondo il professore è l’unico a vedermi nuda dopo il mio ragazzo.
Sono in piedi con la testa rivolta verso il basso e cosi posso vedere il cazzo del professore che comincia ad alzarsi , lo ricordavo grande e non mi sbagliavo , mi ritrovo di fronte quel pezzo di carne massiccio e con la cappella scoperchiata.
Stavolta però lo guardo con più interesse, rispetto a quello del mio ragazzo e largo il doppio , ricordo l’altra volta quando l’ho avuto sgradevolmente in bocca, mi torna in mente il suo puzzo , il disgusto con il quale l’avevo avuto in gola, ora però mi viene da inghiottire un’improvvio aumento di salivazione. Cosa sarà mai ? perché la mia salivazione aumenta come innanzi a qualcosa di buono da mangiare?
Il prof lo prende in mano e comincia a menarselo , nel guardami nuda si è eccitato notevolmente, ora stringe tra le mani una lattina di cocacola fatta di carne.
Mi guarda e sorride , io sento di avere le guance rosse , e una strana sensazione umida tra le gambe, poi finalmente parla :< allora schiava ti piace il cazzo del padrone?>
Io stavolta rispondo sicura :< si padrone mi piace >
< e allora schiava dove lo vuoi il cazzo del padrone? >
Stavolta neanche io credo alle mie parole : < mi piacerebbe prenderlo in bocca mio padrone ..>
Ho appena confessato alla persona che più odio di voler leccare e succhiare il suo cazzo; mi vergogno di me stessa ,ma il desiderio del mio corpo prevale sulla mente.
Vedo che cominci a lasciare andare il tuo lato da troietta piccola Giulia, mi dice il prof con tono sarcastico, allora ammetti che vuoi prima spompinarmi per bene e poi essere scopata dal mio cazzo ?
< Si padrone , lo voglio prima in bocca e poi nella mia fica >.
Non avevo oramai alcun controllo su di me , me ne rendevo conto , il professore aveva scovato il mio lato sessuale sconosciuto ma anche più sensibile. Ora volevo anch’io godere veramente.
Bene schiava allora inginocchiati e vieni a leccarmelo mi ordino il padrone.
Senza farmelo ripetere scesi in fretta sulle ginocchia, dimenticai il mio ragazzo , quella che ero e il mondo fuori da quella stanza , ora c’erano Giulia e quel cazzo , tutto il resto non contava.
Presi in mano il cazzo , era cosi largo che la mia mano non riusciva a chiudersi completamente, lo ammirai in tutta la sua forma, aveva una cappella molto pronunciata con una gocciolina sulla punta ,
ebbi subito la voglia ti toglierla con la lingua e cosi feci , il contatto della capella mi fece venire voglia di assopirla nuovamente, la leccai avidamente dal basso verso l’alto, l’odore di sudore misto a quella di piscio stavolta non risultavano come puzzo , ma bensi un profumo afrodisiaco che mi spinse ad inghiottire quella mazza di carne più che potevo .
Leccavo e succhiavo , la mia lingua andava su e giù , a destra e sinistra , in tondo come per disegnare un cerchio sul glande , lo rimettevo tutto dentro , andavo giù facendomi soffocare per un momento , poi lo ricacciavo fuori ; vedevo le palle gonfie di sperma alla sua base , le accarezzai stringendole delicatamente come se fossero noci nella mia mano ,mentre succhiavo feci colare la mia saliva per tutta l’asta ,poi scesi con la lingua fino alle palle succhiando anche quelle , risalii e in un eccesso di malizia non solita a me passai un dito dalla cappella per tutta l’asta raccogliendo man mano che scendeva la saliva che vi avevo precedentemente riposto , fino ad arrivare all’ano , dove vi infilai il mio dito per intero , più in profondità che potevo , tenendo il cazzo in mano con la sinistra infilai l’indice della destra nel culo del prof ; allo stesso tempo gli segavo il cazzo e lo scopavo su e giù con il mio dito .
Lui mugugnava di piacere, ed io ero fiera di me stessa, fiera di procurare piacere al mio padrone, poi lo guardai dritto in viso , vedevo la sua faccia vecchie e barbuta godere del mio trattamento , era brutto , ma in quel momento non contava, era il mio padrone, anche lui mi fisso e a qual punto tirai fuori il dito dal culo e lo misi tra i nostri sguardi , era leggermente sporco di cacca marroncina , ero andata molto in profondita e l’avevo raccolta nella cavità del suo retto . Lui rimase a fissarmi mentre io guardavo il mio indice lercio dei suo escrementi e notai tutto il suo stupore quando presi il dito e me lo ficcai in bocca pulendolo perversamente. Quel gesto estremamente perverso provocò un esplosione di eccitazione nel prof che in un baleno mi prese per i capelli facendomi alzare e mi mise a 90° sulla scrivania.
Ecco era arrivato il momento , a 21 anni avrei assaporato un secondo cazzo nella mia fica , e che cazzo! Pregustavo il momento della penetrazione mordendomi leggermente il labbro inferiore , poi sentitii tutto ad un tratto qualcosa di enorme inquinarsi nella mia fica stretta; la mia fica era bagnata come un lago , e questo permise a quella lattina di carne di infilarsi nella mia cavità tutto in un colpo fino ad arrivare all’utero.
Ero bagnata ma quel cazzo era talmente largo che mi sembrava di scoppiare , la prima cosa che mi venne in mente fu di farlo uscire immediatamente dalla mia vagina , poi però il movimento lento del prof cominciava a provocarmi un piacere infinito , fino a che io stessa lo pregai di aumentare la velocità.
< Ti piace il mio cazzo troia? > mi diceva a voce alta il prof continuando a pomparmi a l’impazzata.
< Si padrone , la prego continui , non si fermi mai più > le mie parole d’incitamento era il risultato di un godimento mai provato prima , sentivo il calore aumentare , il prof da vero stallone mi pompava come se fossi una prostituta sfondata, ed io venni copiosamente producendo una grande quantità di liquido vaginale.
Lui invece non si fermava più, proprio come gli avevo chiesto , continuava a stantuffarmi , lo fece per altri cinque minuti provocandomi un nuovo orgasmo , fino a che sentitii la mia fica già piena e aperta a dismisura allargarsi ancora di più, lui stava venendo e il suo cazzo per alcuni secondi si gonfiò ancora, sentii uno spruzzo nella fica , mm che sensazione straordinaria, poi un secondo , un terzo , ne contai sei distinti e potenti, il mio ragazzo aveva sempre usato il preservativo , e con gioia appresi che farsi sborrare dentro era piacevolissimo , godei nuovamente senza pensare che potessi rimanere incinta a causa della mia folle ingordigia di piacere.
Il professore sfilo il cazzo , mi sentii come stappata tanto era la pressione che mi creava sulle pareti vaginali , poi mi ordinò di mettermi in piedi di fronte a lui.
Cosi feci , eravamo l’uno di fronte all’altra potevo vederlo in tutta la sua bruttezza , era veramente brutto e sporco , ed io però l’avevo desiderato dentro di me , e lo desideravo ancora.
Mi si avvicinò e mi abbracciò stringendomi le natiche, senza spiegazione anch’io ebbi l’impulso di poggiare le mie mani intorno alle sue spalle, e poi , cosa più inspiegabile , mi avvicinai e lo baciai .
Le nostre bocche si attaccarono in un bacio lungo e profondo , le nostre lingue si intrecciarono per almeno trenta secondi , la saliva scendeva dai lati delle nostre bocche , lui mi accarezza il culo fino ad arrivare al buco e prendendo il liquido scivoloso che usciva dalla fica cominciò a lubrificarci il buco del culo. Continuavo a baciarlo anche se sentivo i peli della barba irritarmi i contorni della bocca, il suo alito pesante entrarmi nella gola , poi il suo dito medio ben lubrificato si insinuava nel mio ano vergine ; sembrava una supposta gigante , bruciava un po’ ma era piacevole.
Divaricai le gambe per permettergli di infilarlo più in profondità, e cosi fu , ma poi non contento lo tirò fuori e stavolta sentii non uno ma due dita aprirsi un varco nel mio buchetto ; inizialmente faceva un po’ male, ma l’eccitazione mi spingeva a rilassarmi per farli entrare entrambi , superato lo sfintere si ficcarano fino alla falange nel mio retto , incuriosita da quel senso di trasgressione volevo provare a capire come poteva essere averle ancora di più in profondità e così saltai cingendo in corpo del prof con braccia e gambe in modo di stargli attaccata come una scimmia ad un albero.
Il prof in piedi mi teneva sollevata , e in quella posizione poteva ficcarmi l’indice e il medio contemporaneamente nel culo fino alla base della mano. Quegli otto cm di dita nel culo che andavano su e giù mi procuravano un piacere nuovo inusuale , un dolore leggero misto al piacere della perversione , non ero più in me mi stavo bagnando di nuovo , anzi stavo venendo solo sentendo quelle due dita nel culo.
Brava porcellina mia , sei una vacca in calore , lo sai? Mi chiedeva il prof.
Io non rispondevo ero troppo intenta a gustarmi quella nuova penetrazione , poi d’un tratto mi fece scendere e si sedette sulla poltrona.
Guardandomi mi disse : < ok schiava se ti piace sentire anche qualcosa nel culo , allora ci metterai il mio cazzo>.
Vedevo già la mazza del prof in tiro per l’eccitazione , ma stavolta avevo paura, due dita erano una cosa ma la lattina di carne del prof era davvero troppo grande per il mio culo vergine ; mi avrebbe spaccata in due , forse mi avrebbero dovuto ricucire con dei punti se mi fosse entrata una cosa del genere nel culo , no , ero sicura che malgrado la mia folle eccitazione un rapporto anale con un cazzo del genere non si potesse veramente avere.
< Mio padrone , non credo che sia umanamente possibile che il mio culo accolga il suo cazzo , è troppo largo>
< Mia cara cagnetta, ti sottovaluti , ho abbastanza esperienza per essere certo che la tua voglia da puttanella permetterà al tuo buchetto voglioso di allargarsi perfettamente per ricevere il mio cazzo; stai tranquilla se lo vuoi il tuo culo si aprirà e potrà ricevere anche un pugno nella sua cavità..>
Le parole del prof mi incentivavano a provare quella pratica nuova, la mia curiosità di scoprire che tipo di godimento provocasse una cazzo nel culo era più forte della mia paura e cosi mi convinsi a provare.
Il prof se ne stava sdraiato sulla poltrona con il cazzo in tiro in mano , < su puttanella mettimi il tuo bel culetto sodo in faccia cosi te lo preparo>
Mi girai e in una posizione di semipecora misi il mio culo sulla faccia del prof che comincio a leccarmi avidamente il buchetto.
Era una sensazione veramente fantastica, il prof aveva ragione, farsi leccare il buco del culo era paragonabile ad un ottimo sesso orale, per di più la variante della perversione aumentava ancor di più il piacere; pensare che qualcuno ti leccava un buco dal quale esce di solito la cosa più disgustosa e maleodorante del corpo umano , mi provocava un ‘eccitazione impareggiabile.
MMm la sua lingua s’infilava nel buchetto in profondità , poi carezzava lo sfintere per poi finire di nuovo all’interno , sentivo che mentre godevo mi rilassavo , e il mio buco diventava sempre più elastico.
Poi sentii il prof :< sei pronta su , impalati da sola>.
Mi voltai e vidi il prof con il cazzo durissimo , completamente in perpendicolare , era davvero un palo , ed io ero ancora dubbiosa sul fatto che riuscissi a riceverlo davvero nel culo .
Mi sputai sulle mani e lubrificai la sua cappella, poi voltatami feci come per sedermi su una sedia, solo che su quella c’era un paletto di carne voglioso di sfondarmi il culo !
Scesi piano fino a sentire la cappella minacciosa spiaccicata contro il mio buco , scesi un pò di più , la differenza con le dita era tanta, mi sforzai di scendere ma la capella era veramente larga, anche se ben lubrificato il mio ano faticava a farla entrare.
Il prof intanto mi incitava, su puttanella lo so che lo vuoi , fatti sfondare , dai scendi ,non aver paura vedrai come godi dopo averlo preso..
Mi feci coraggio scesi di più premendo sul cazzo che non accennava a piegarsi sotto il mio peso , sentii un cm entrare , poi un altro, ero alla base della cappella , la parte più larga , ecco mi mordevo le labbra fino quasi a farle sanguinare , potevo fermarvi , ma non volevo , ero decisa , lo volevo tutto dentro.
Spinsi ancora e finalmente tutta la cappella varcò il mio sfintere riempiendo le pareti mucose del mio retto .
Oddio il dolore era forte ora , ebbi di colpo lo stimolo di cagare, mi trattenni e scesi ancora , il resto del cazzo scivolò dentro con più facilità; ero completamente piena avevo circa 18 cm di carne nel culo ed ero senza respiro.
Il prof a quel punto ricomincia:< Brava troietta , hai visto quanto sei porca , ti sei impalata da sola, hai il culo così stretto che il cazzo mi sta scoppiando , su comincia a godertelo ora , scopati da sola>
Seguiì alle perfezione i suoi consigli e consapevole di quanto fossi porca in quel momento , afferrandogli le palle cominciai ad andare su e giù lentamente, il dolore pian piano andava diminuendo , e in compenso prendeva il suo posto un piacere sempre più forte.
Più il piacere aumentava , più aumentava il ritmo con cui mi inculavo , il mio ano ormai si era abituato alla presenza di quel cazzo , avevo il culo aperto come quello di un attrice hard, mi stupivo mentre godevo di quanto fossi diventata elastica e perversa in un’ora, continuavo ad aumentare la velocità e cosa che non avevo mai fatto iniziai a mugugnare di piacere… ahhh siii , che bello … siii… rompimi il culo ….di più … lo voglio … mmmm… ahhh…. I miei gemiti si facevano sempre più alti tanto che il prof dovette tapparmi la bocca con una mano per impedire che qualche impiegato si accorgesse delle mie urla di piacere.
Ecco ancora qualche pompata, la mia fica fradicia cominciava ad emanare liquido in quantità, mmm …siii…. Siiiiiiiiii… venni copiosamente come un fiume in piena , ,,, e contemporaneamente sentii di nuovo dentro di me quei bellissimi spruzzi di sperma nel culo .
Ne contai sei anche stavolta , caldi e abbondanti, poi tenendo sempre il cazzo nel culo mi sdraiai poggiando la nuca sulla spalla del professore.
Rimanemmo cosi per un paio di minuti , sentivo tutta la roba del prof che mi colava sia dalla fica che dal culo , poi lui prendendomi per i fianchi mi sollevo lentamente e fece uscire il cazzo ancora durissimo dal culo. Mi sentii immediatamente svuotata provai a camminare ma non ci riuscivo tant’era il trauma subito all’interno delle mie viscere e della mia vagina, il professore mi aveva davvero spaccata in due.
Sentivo un liquido colarmi giù per la gambe, poi voltatami verso il professore vidi che il suo cazzo era completamente sporco di un fluido marrone chiaro ,compresi che doveva essere il suo sperma misto alla mia cacca, i suoi spruzzi erano stati una specie di clistere per il mio retto , e di conseguenza lo sperma misto alle feci era diventato una crema marroncina che fluiva sulle mie gambe ora.
Il prof mi guardò maliziosamente indicandomi il pisello , capii cosa voleva , da brava schiava dovevo pulirli il cazzo dal suo sperma e dalla mia cacca.
Era una cosa schifosa ma dovevo farlo , mi accovacciai su di lui e pulii la cappella , l’asta , e anche i suoi peli dove si erano posate delle pozzanghere di quella roba, mentre pulivo ingoiavo tutto , volevo fare il lavoro come una vera schiava.
Finita anche quell’ultima pulizia mi pulii anch’io con della carta igienica e mi rivestii, mi sentivo sporca ed umiliata, ma anche appagata.
Il prof prese la videocamera e me la consegnò sorridendo :< sei stata la mia migliore allieva..> disse sorridendo. Presi la videocamera la infilai nella borsa e uscii dalla stanza, appena richiusa la porta scoppiai in lacrime , solo ora la mia parte buona si rendeva conto di ciò che era successo.
Mi sentii chiamare per nome, era Alessandro, il rappresentante degli studenti che accortosi che piangevo fuori dalla stanza del prof, mi chiese cosa avessi fatto, non risposi la mia vergogna mi fece scappare velocemente a casa.
Nell’autobus del ritorno sentivo ancora l’odore del professore addosso, me ne vergognavo , ma non mi dispiaceva, tornata a casa nascosi la videocamera e andai a farmi una doccia. La notte non feci altro che ripensare a quei momenti….

Per giudizi e commenti scrivete a : angelodicarne@hotmail.it
scritto il
2010-06-16
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