Ladro

di
genere
poesie

Tu mi raccontavi fiabe io le rubavo.
Tu le raccontavi io le materializzavo.
Tu nuda. Tu sfatta. Tu aperta. Tu sazia.
Il vapore denso del tuo ventre avvolge
le mie ragioni nessuna uguale all’altra.
Io un uomo arido. Gelido. Indisponente. Ironico.
Tu ignota lucifera mi chiede monete da poggiarmi sul cazzo. Io il prescelto. Io l’errante.
Come un imperfetto ladro di fiabe
prendo il tuo infinito sotto il mio volere
di fuori. Di fianco. Di sopra. Di sotto. Sopra di me.
Vertiginoso dentro di te dilegua il mio male
vibra la mia carne nel tuo ventre.
Sporca. Consumata. Vinta. Razziata. Tradita.
Un solido condono t’arriva dal mio seme
dai gameti rubi il mio equilibrio.
Ormai stanco del gioco punteggio come un chirurgo suture al cuore rubando fiabe da un corpo nuovo.
scritto il
2010-06-17
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