Ladro
di
Ludovico
genere
poesie
Tu mi raccontavi fiabe io le rubavo.
Tu le raccontavi io le materializzavo.
Tu nuda. Tu sfatta. Tu aperta. Tu sazia.
Il vapore denso del tuo ventre avvolge
le mie ragioni nessuna uguale all’altra.
Io un uomo arido. Gelido. Indisponente. Ironico.
Tu ignota lucifera mi chiede monete da poggiarmi sul cazzo. Io il prescelto. Io l’errante.
Come un imperfetto ladro di fiabe
prendo il tuo infinito sotto il mio volere
di fuori. Di fianco. Di sopra. Di sotto. Sopra di me.
Vertiginoso dentro di te dilegua il mio male
vibra la mia carne nel tuo ventre.
Sporca. Consumata. Vinta. Razziata. Tradita.
Un solido condono t’arriva dal mio seme
dai gameti rubi il mio equilibrio.
Ormai stanco del gioco punteggio come un chirurgo suture al cuore rubando fiabe da un corpo nuovo.
Tu le raccontavi io le materializzavo.
Tu nuda. Tu sfatta. Tu aperta. Tu sazia.
Il vapore denso del tuo ventre avvolge
le mie ragioni nessuna uguale all’altra.
Io un uomo arido. Gelido. Indisponente. Ironico.
Tu ignota lucifera mi chiede monete da poggiarmi sul cazzo. Io il prescelto. Io l’errante.
Come un imperfetto ladro di fiabe
prendo il tuo infinito sotto il mio volere
di fuori. Di fianco. Di sopra. Di sotto. Sopra di me.
Vertiginoso dentro di te dilegua il mio male
vibra la mia carne nel tuo ventre.
Sporca. Consumata. Vinta. Razziata. Tradita.
Un solido condono t’arriva dal mio seme
dai gameti rubi il mio equilibrio.
Ormai stanco del gioco punteggio come un chirurgo suture al cuore rubando fiabe da un corpo nuovo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Dimenticherairacconto sucessivo
Porterai.
Commenti dei lettori al racconto erotico