Ho sverginato le mie figlie

di
genere
incesti

Per un lungo periodo la mia vita da neo single era trascorsa come in un inquietante,interminabile sogno.

Di giorno mi era impossibile concentrarmi nel mio lavoro col pensiero costantemente impegnato a ripercorrere dolorosamente tutte le tappe della mia vita.

Di notte,nella mia mente si affollavano come in un incubo le immagini delle incredibili vicende che mi aveva confessato mia moglie.

Me la rivedevo nuda con mille mani che scivolavano sul suo corpo sudato.

La vedevo con le tumide labbra dischiuse intenta a dare piacere con la bocca a cento maschi eccitati.

Sentivo i suoi gemiti ed i rantoli di piacere di quanti godevano del suo corpo aperto e disponibile ad ogni profanazione e la sognavo poco più che bambina mentre sua madre la offriva al suo amante affinché facesse scempio della sua carne tenera ed ancora inviolata.

Mi rivedevo in chiesa accanto a lei che col viso stravolto,discinta e con l'abito da sposa stazzonato e sporco,sorrideva lascivamente a tutti i presenti alla cerimonia.

Tutti maschi...solo maschi abitavano i miei incubi!

Lo stesso sacerdote mentre celebrava le frasi di rito,tenendo in mano le vere con incisi i nostri nomi,esibiva sotto la tonava sollevata,un membro teso,livido e mostruoso dal quale spruzzavano senza sosta fiotti di sborra che andavano ad impregnarle l'abito nuziale di seta leggera e candido taffetà!

E ancora,nei miei incubi notturni,la vedevo seduta accanto a me nel banchetto nuziale completamente nuda ed avvolta da un disgustoso ed aspro odore di sesso mentre con la lingua oscenamente conficcata tra le mie labbra,mi travasava il caldo fluido che i maschi presenti le sborravano in bocca.

Al nostro tavolo sedevamo solo io e lei ed eravamo circondati da un gruppo di maschi che incitati dalla madre della sposa,ghignavano dandomi del cornuto e ricoprendomi di altri atroci insulti mentre masturbandosi oscenamente,ricoprivano il viso ed il corpo della mia sposa con continui e interminabili fiotti di sperma che inzozzavano anche il mio vestito grigio.

Dopo circa due anni grazie anche all'aiuto dei miei bambini che crescevano sani e belli e che spesso venivano a stare da me,avevo finalmente ritrovato la mia serenità.

Avevo ripreso a frequentare alcuni amici ed anche se non avevo più voluto crearmi legami affettivi,avevo ripreso una vita abbastanza "normale".

Mentre scrivo la mia storia,sto vivendo un periodo particolarmente felice della mia vita ma per meglio comprendere il decorso degli eventi,credo sia bene partire dall'inizio:


....La mia routine familiare scorreva in modo fin troppo felice per essere vero in un mondo dominato da conflitti affettivi e generazionali,incomprensioni e relazioni fatte di incomunicabilità,ipocrisie e malintesi di ogni sorta.

Mia moglie nonostante il trascorrere del tempo si manteneva sempre in forma perfetta sia dal punto di vista fisico che estetico.

Era sempre molto curata nell'aspetto.

Trucco perfetto,pettinatura impeccabile,abiti eleganti,profumata ed un immancabile sorriso aperto e smagliante che trasmetteva a me ed a tutti quelli che la circondavano un rilassante senso di gioia.

L'avevo conosciuta alle medie dove frequentavamo la stessa classe.

Lei forse non era la più bella ma era certamente la più affascinante ed appariscente non solo tra le compagne di classe ma addirittura di tutta la scuola che comprendeva anche alcune sezioni del ginnasio e del liceo classico.

Sembrava essere molto più grande della sua età e veniva corteggiata anche da ragazzi molto più maturi ed anche da alcuni giovani supplenti che non le lesinavano interessati complimenti per il suo aspetto fisico e per il suo modo disinvolto di atteggiarsi.

Il suo abbigliamento pur non essendo mai volgare,era sempre molto sexi e perfettamente aggiornato con le tendenze di moda.

Era molto esibizionista Laura ed a questo contribuiva in modo determinante il trucco molto curato e sicuramente più adatto ad una ragazza matura piuttosto che ad un'adolescente della sua età.

A volte veniva a scuola accompagnata dalla madre che,se non fosse stato per la diversa età,ne sarebbe stata una sosia perfetta e comunque aveva più l'aria della sorella maggiore piuttosto che quella della genitrice.

Ancora oggi,nonostante quanto avvenuto,non capisco i motivi per i quali,tra i tanti ragazzi che la corteggiavano avesse scelto proprio me.

Dopo il matrimonio abbiamo trascorso un periodo molto felice in cui abbiamo anche avuto la gioia di tre splendidi bambini.

Le prime due femminucce erano il ritratto della mamma mentre il maschietto aveva preso tutto da me.

Marina la più grande dei nostri figli aveva dieci anni quando la mamma,sopraffatta dal suo spirito libero ed inquieto,dalla sua riemergente volubilità e dal mai sopito esibizionismo che la spingeva sempre verso nuove avventure,aveva deciso di separarsi da me e di instaurare un nuovo rapporto con un uomo molto più giovane e decisamente più spregiudicato ed aitante di me.

In verità era anche molto più bello ed allegro del sottoscritto.

Quando mi aveva comunicato la sua decisione forse anche per liberarsi da un peso che l'angosciava da molti anni,aveva deciso di raccontarmi cose della sua vita che non avrei mai sospettato e che mi avrebbero lasciato letteralmente scioccato.

Quando ci eravamo fidanzati avevo scoperto che non era più vergine e la cosa non mi aveva procurato particolari turbamenti giacché,conoscendo il suo carattere estroverso,la sua voglia di vivere e la moltitudine di ragazzi che la corteggiavano la cosa mi sembrava del tutto naturale e poi,la gelosia non era mai stata parte della mia indole!

Ma c'era molto di più nelle sue parole liberatorie la sera in cui,dopo aver messo a letto i bambini,mi aveva confessato ogni cosa.

Sin dalle elementari giocava coi suoi amichetti e con i compagni di classe masturbandoli e facendosi a sua volta toccare tra le cosce.

Alle medie andava spesso a scuola senza mutandine per facilitare i toccamenti e oltre che masturbare i compagni facendoli godere in classe,spesso li incontrava in bagno e li faceva sborrare con le mani e con la bocca a volte anche più d'uno contemporaneamente.

All'età di tredici anni,quando aveva raggiunto la maturità sessuale,la madre l'aveva offerta al suo amante che l'aveva sverginata continuando poi a chiavarla ogni volta che poteva insieme a sua madre con la quale aveva anche rapporti saffici.

A scuola poi l'avevano chiavata tutti i supplenti ed anche anche il professore di latino che col pretesto di darle lezioni supplementari,ogni volta che la moglie si assentava,la faceva andare a casa sua e se la godeva nei modi più incredibili e perversi.

A volte la offriva anche ai suoi amici.

Dei vecchi porci che sbavavano all'idea di chiavare una ragazzina così puttanella e fresca.

Erano stati proprio loro ad incularla per la prima volta.

Al liceo poi,se l'erano spassata quasi tutti i ragazzi più grandi.

Mi aveva persino confessato che il giorno in cui eravamo insieme a casa di un ragazzo a festeggiare i risultati degli esami di maturità,approfittando del fatto che mi fossi assentato per alcune ore per motivi di famiglia,cinque ragazzi si erano appartati con lei in camera da letto e se l'erano chiavata e inculata in una vera e propria gang bang.

In effetti ricordavo che al mio ritorno l'avevo trovata alquanto stanca e con una strano odore addosso che avevo attribuito però alle sudate fatte ballando.

Sentiva proprio il bisogno di liberarsi e per questo mi raccontava ogni cosa con parole crude senza tralasciare alcun dettaglio.

Mi aveva anche raccontato di quella volta che,temendo di essere incinta aveva trascorso due settimane nell'angoscia risolta fortunatamente senza danni con l'arrivo delle sue cose.

Dopo quell'esperienza,aveva sempre con se una confezione di preservativi che mi faceva indossare anche quando faceva l'amore con me.

E così mi aveva ricordato di quando in spiaggia,mentre l'aspettavo,era chiusa in una cabina a chiavare col bagnino o di quando nei bagni di un ristorante,mentre io pagavo il conto,lei aveva spompinato due camerieri ingoiando la loro sborra che mi aveva poi fatto assaggiare baciandomi mentre uscivamo.

Quelle rivelazioni mi avevano gettato in un vero stato di angoscia e quella sera stessa avevo lasciato la mia casa e mi ero trasferito in albergo.

Nonostante tutto,ci siamo separati senza drammi e mentre il suo giovane amante si era trasferito a vivere con lei nella nostra casa coniugale,io avevo preso un appartamento più piccolo con una camera in più per ospitare i miei bambini quando volevano stare con me.

La mia nuova casa era in una zona che mi permetteva di raggiungere agevolmente il mio posto di lavoro con i mezzi pubblici e quel modo di spostarmi,aveva determinato una nuova svolta nella mia vita.

I miei orari mattutini coincidevano con quelli degli studenti che frequentavano un plesso scolastico che comprendeva le elementari,le medie ed un liceo scientifico.

Io salivo sul bus al capolinea sito proprio sotto casa mia.

Questo mi permetteva di occupare sempre lo stesso posto a sedere in fondo alla vettura e da quella strategica postazione potevo controllare i movimenti dei gruppi di ragazzi che si creavano ed ascoltare buona parte dei loro discorsi.

Con mio grande stupore mi ero subito reso conto che la maggior parte delle ragazze aveva atteggiamenti incredibilmente simili a quelli che aveva mia moglie dieci anni prima e che a quel tempo destavano reazioni controverse come ogni cosa che precorre i tempi.

Alcuni reagivano con distaccata indifferenza,altri scandalizzati ed altri ancora,come certi adulti,con atteggiamenti pruriginosi mentre molti coetanei reagivano con imbarazzata timidezza.

(Devo dire che personalmente ero affascinato da quegli atteggiamenti!)

Su quell'autobus però,nonostante alcune similitudini,molte cose mi apparivano diverse rispetto ai miei ricordi.

Le ragazze erano molto più naturali nei loro atteggiamenti provocanti e disinibiti ed erano molto più esplicite e sboccate nel linguaggio.

Il tutto avveniva nella più assoluta indifferenza dei coetanei presenti e degli altri viaggiatori.

Alcune ragazze(anche bambine!)erano truccate in modo pesante ed esibivano le loro incompiute forme fisiche in modo appariscente e baldanzoso.

Avevo addirittura l'impressione che le più sfacciate e provocanti fossero proprio le più piccole.

Le stesse che avevano più o meno l'età della mia bambina!

Alcune di loro,nonostante l'età,riuscivano addirittura a trasmettermi un senso di inquietitudine provocandomi inconfessabili turbamenti erotici.

Marina,la mia bambina più grande,aveva oramai 14 anni e nonostante che avessi seguito ogni momento del suo sviluppo non l'avevo mai osservata con gli stessi occhi coi quali guardavo le sue coetanee mie compagne nei trasferimenti in pullman.

Aveva 14 anni Marina e sua madre già all'età di 13 anni era stata sverginata dall'amante di sua madre!

Quel pensiero aveva occupato la mia mente in maniera improvvisa e devastante il mattino in cui avevo sentito una di quelle ragazzine dire all'amica:

-Sai Carla...l'ho fatto....finalmente l'ho fatto e ieri sera sono stata sverginata!-

-Ohhh...finalmente anche tu!
Chi è stato...con chi l'hai fatto?!-

Ha chiesto l'amica palesemente soddisfatta senza più stare nella pelle per la curiosità.

-Maaa...sempre quello lì che sai...quell'amico di mio padre al quale avevo già fatto diversi pompini!

Ieri sera era venuto a casa nostra proprio quando i miei erano alla riunione di condominio e sai com'è..anch'io avevo voglia di togliermi quel peso e così gli ho chiesto io stessa di sverginarmi!-

-E com'è stato...com'è stato...ti è piaciuto?-

L'ha incalzata l'amica evidentemente eccitata:

-Prima mi ha fatto un po' male ma poi lui si è spaventato per il sangue che gli colava sul cazzo.

L'ho dovuto tranquillizzare io ma poi....quando me lo ha rimesso dentro.....mi è piaciuto un casino....purtroppo mi sono persa il calore del suo sperma dentro perché per non rischiare di mettermi in cinta mi ha sborrato ancora in bocca!-

Quelle parole mi avevano sconvolto ed al tempo stesso mi avevano provocato un'improvvisa erezione della quale io stesso mi vergognavo.

Mentre scendevano alla loro fermata,ridevano e
continuavano i loro commenti a quella prima volta,io
mi ero reso conto di essermi bagnato le mutande.

Il giorno dopo Marina era venuta a stare da me e per la prima volta mi ero reso conto di quanto somigliasse a sua madre quando andavamo a scuola ma,soprattutto,di quanto somigliasse alle ragazze del mio pullman.

Come sempre accadeva quando Marina veniva da me,prima di cena si era chiusa a studiare nella sua camera e quando con indosso una t-shirt e dei fuseaux molto attillati era venuta nel tinello,avevo visto,per la prima volta in lei,una donna!

Anch'io avevo indosso il pigiama senza mutande e prima di andare a tavola,mentre eravamo seduti in soggiorno a chiacchierare,una improvvisa erezione aveva gonfiato il mio pigiama all'altezza dell'inguine.

Fingendo indifferenza Marina mi aveva sorriso e subito si era alzata invitandomi a tavola mentre lei si apprestava a servire le pietanze già pronte in cucina.

Mentre mangiavamo seduti l'uno di fronte all'altra,la sua espressione era cambiata ed il posto degli occhi dolci della mia bambina era stato preso dallo sguardo penetrante e sensuale di una femmina.

Interrompendo un imbarazzante silenzio Marina aveva esordito:

-Papà...ma tu non hai una fidanzata come la mamma?-

-No...no....ma perché me lo chiedi...bambina?-

E lei:

-Ma perché papà...tutti gli uomini hanno bisogno di una donna e...tutte le donne hanno bisogno di un uomo!

Mi sa tanto che io e te siamo gli unici a non avere un partner!-

-Ma Marina...cosa dici...tu sei ancora una ragazzina e hai tutto il tempo davanti a te per trovare l'uomo della tua vita?!

E poi...non hai già il tuo fidanzatino?-

-Papà...io non ho bisogno del fidanzatino...forse non ti rendi conto ma io sono già una donna!

Sono due anni che ho le mie cose e sono ancora vergine!-

Quelle parole per certi versi mi avevano tranquillizzato per contro però,mi avevano creato un certo disagio...perché mia figlia mi stava confidando quelle cose?

Prima che potessi riprendermi Marina aveva continuato:

-Papà....la mamma pensa che io sia più matura della mia età e crede che dovrei già essere svezzata sessualmente!-

-In che senso?-

Le avevo chiesto con voce ebete.

-Nel senso che dovrei già essere donna e non più ancora vergine!

Se vuoi proprio saperlo mi aveva anche proposto di farmi deflorare dal suo amante ma io ho rifiutato!-

-Che puttana tua madre!-

Ero esploso senza riflettere.

Mentre un silenzio languido e cupo seguiva le nostre ultime parole,mia figlia stringendo le mie mani tra le sue e guardandomi con una luce nuova,mi aveva portato un piede sul sesso e mentre lo schiacciava come a volerne verificare la consistenza mi aveva detto:

-Non temere papà....non ho nessuna voglia di farmi sverginare da quello li....è te che desidero....voglio che sia tu a farmi fare l'amore la prima volta!

Non sai papà da quanto tempo aspettavo il momento che ti accorgessi di me e....prima ti ho visto...ho visto sai com'eri eccitato ed anche adesso ti sento...mmmmm....come ti sento sotto il mio piede!-

A quelle parole mi sono sentito avvampare il viso mentre il mio corpo veniva preso da un tremore incontrollabile.

Avrei voluto risponderle....dirle che era impossibile...che non si poteva fare...che ero il padre...l'incesto...il tabù...il peccato!

Travolto dagli eventi che si succedevano rapidi ed incontrollabili non mi ero reso conto che Marina era già in ginocchio davanti a me sotto il tavolo e che mi stava massaggiando e mordicchiando il sesso ancora protetto dall'indumento.

Poi con un movimento rapido mi aveva afferrato l'elastico della cintura e come un'automa mi aveva fatto sollevare dalla sedia per permetterle di sfilarmi il pigiama e liberare il cazzo che si librava già turgido davanti al suo viso.

Completamente paralizzato ed incapace di ogni reazione,sentivo le sue labbra sul mio glande e le sue dita sul mio scroto.

La sua lingua scivolava sul mio gambo segnato dalle gonfie vene e mi pennellava sino alla gonfia e livida cappella che faceva poi scivolare nella sua umida e accogliente bocca.

Era sublime il pompino che mi stava facendo mia figlia!

Come aveva imparato...chi le aveva insegnato a succhiare il cazzo così?

Oramai ero precipitato in uno stato di tranche che forse mi serviva ad attenuare il senso di colpa per quanto stavo vivendo senza trovare la forza di oppormi e mettere termine a quel gioco mostruosamente osceno e scandalosamente incestuoso.

In un estrema impeto di pudore,quando avevo cominciato a sborrarle in bocca,avevo soffocato in gola il mio grido di piacere mentre con le mani mi stringevo le tempie nel tentativo estremo di immaginare che fosse un altro a compiere quell'atto devastante ed osceno.

-Sei buono papà...sei molto più dolce e gustoso dell'amico della mamma!-

Ecco...ecco...chi le aveva insegnato a fare i pompini...quella troia della madre insieme al suo amante!

Che troia e che bastardo quello lì!

Ma ora Marina era mia e non gli avrei mai più permesso di averla nel loro letto e tra le loro braccia!

Io ero come inebetito e Marina dopo avermi ben ripulito il cazzo con la lingua,era riemersa da sotto il tavolo e dopo avermi baciato con un profondo lingua in bocca mi aveva preso per mano e mi aveva condotto nella mia camera da letto.

Dai suoi comportamenti e dalla sua disinvoltura era chiaro che mia figlia appartenesse ad una generazione mille anni luce più avanti della mia.

Dopo avermi fatto coricare sul letto,si era stretta a me come una gattina ed aveva cominciato a baciarmi e leccarmi in ogni parte del mio corpo sino a farmi rilassare completamente e per tutto il tempo necessario affinché il mio membro tornasse a vivere.

Quando il mio membro aveva ripreso il suo vigore,Marina si era posizionata su di me a 69 e dopo avermi chiesto di leccarla,aveva ripreso a succhiarmi il cazzo e leccarmi i coglioni.

Per due volte mi aveva goduto in bocca prima di girarsi e posizionarsi colle cosce aperte sul mio svettante membro.

-Papà....tu non ti muovere.....voglio fare tutto io.....anche se sono vergine so già come fare....anche se grido tu non muoverti....e goditi la verginità che non ti ha dato tua moglie....prenditi la mia papà...prenditi la verginità di tua figlia e godimi dentro tanto prendo già da tempo la pillola!-

Muovendosi con incredibile delicatezza e perizie Marina si era puntata la verga tra le grandi labbra già lubrificata dalla mia saliva e dai suoi umori ed aveva cominciato a calarcisi sopra.

Io avevo il respiro sospeso mentre sentivo che il mio palo durissimo e pulsante si faceva strada nel suo morbido corpo.

Lei aveva le mani appoggiate al mio petto e con gli occhi chiusi e le labbra serrate continuava la sua lenta discesa.

D'un tratto un grido strozzato nella sua gola,una stretta delle sue dita sui miei capezzoli ed un repentino blocco della sua discesa,mi avevano segnalato che la sottile barriera era stata lacerata.

Dopo un respiro profondo la mia bambina aveva riaperto gli occhi e si era coricata su di me e mentre congiungeva le sue labbra alle mie,aveva ripreso a scendere sino al completo contatto del suo perineo coi miei testicoli.

Mi aveva chiavato in modo meraviglioso mia figlia quella prima volta alla quale erano seguite tante...tante...tante...infinite sedute d'amore sempre più intense e sempre più piacevoli.

Marina era venuta definitivamente a vivere da me ed ogni mattina sull'autobus quando lei andava a scuola ed io al lavoro,incontravamo sempre quelle ragazzine che così precocemente si avviavano ai piaceri della vita.

Dopo alcuni anni Marina mi aveva portato sua sorella da svezzare ed ora in casa viviamo in tre.

Quanto alla madre,ha lasciato definitivamente il suo amante ed il suo letto viene ora scaldato da suo figlio.

Nostro figlio!










scritto il
2014-04-12
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