Amore di Mamma

di
genere
incesti

Avevo sedici anni e uscivo da una delusione sentimentale con Gioia,una compagna di classe al liceo A*** di M***,perchè mi riteneva immaturo,mammone e ciò che mi incazzava di più,che non sapevo fare sesso come Andrea,più grande di me,con il quale aveva ora una relazione.Mi sentivo offeso ed umiliato e più ancora per le definizioni dei i miei amici su mia mamma,definendola una gran gnocca quando io la veneravo come un angelo,vedendo in lei solo sotto l'aspetto materno,ma astratto come donna.
Così mi ero chiuso sempre più in me stesso,non uscivo per restare in casa chino sui libri o sul pc,malinconico e solitario.
Mia mamma a quel tempo era vedova da un anno e non aveva nessun flirt,ma solo casa e ufficio,amministratrice dell'azienda paterna.Usciva al mattino severamente vestita con giacca,jeans e camicetta accollata,per rientrare velocemente per il pranzo già approntato da Maria,la nostra governante e rientrare la sera tardi per la cena.Bionda,molto curata,Un tocco leggero di trucco,alta,slanciata ed anche se non volevo ammeterlo era veramente una bella donna,con un corpo molto sexy ed ora che sono trascorsi molti anni,lo riconosco.
Era rimasta vedova,come dicevo,a trentasei anni,poichè si era sposata molto giovane,ma sembrava ancora una ragazza nel suo primo splendore e non aveva ancora o non voleva cercare un altro amore,sola ma solare nonostante tutto.
Talvolta mi tornava alla mente quella definizione dei miei amici: «una gran gnocca» e mi faceva sorridere,perchè io non riuscivo a vederla così,ma il pensiero persisteva.
Così,senza volerlo cominciai ad osservarla,inconsciamente,con altri occhi,specialmente la sera,quando in pigiama trasparente vedevamo la tv in salotto sdraiata mollemente sul divano,
sempre sotto una luce innocente di figlio.
Una sera passando per il corridoio mi accorsi che la porta della stanza da bagno era socchiusa,mi avvicinai per accostarla e senza volere la vidi nuda nel riflesso dello specchio.
Mai avevo visto una donna nuda,oltre a Gioia,accostai la porta silenziosamente e frastornato mi recai nella mia cameretta.
Cercavo di cancellare quella visione dalla mente buttandomi sui libri a studiare,sentendomi in colpa per avere violato la privacy della mamma,anche se involontaria,ma non ci riuscivo.
Mi cacciai a letto per dormire e dopo un bel pò riuscii ad addormentarmi.
Al mattino tutto era svanito e più sereno mi recai a scuola.
Trascorsero molti giorni nella normale routine di casa, scuola per me e di ufficio per lei.
Un sabato pomeriggio uggioso e caldo,era estate,cercavo di concentrarmi sui libri di testo ,ma inutilmente.Accesi allora il pc,mi collegai con un sito pornografico e man mano che la scena si faceva estremamente erotica,incominciai a toccarmi il pisello,poi ad accarezzarlo ed in fine mi misi a masturbarmi.
Di colpo la porta si aprì ed entro mamma.Non ebbi il tempo di rassettarmi e restai a bocca aperta con il pisello tumido,floscio tra la cosce,aspettandomi una sonora ramanzina.
Ella restò un attimo sulla porta fissandomi,poi con calma venne a sedersi sul divanetto accanto a me.
mi prese una mano e mi disse: «Andrea,ho visto,ma non devi temere,ti capisco»....sono qui,forse hai dei problemi..confidati con la mamma»..mi ricomposi in silenzio e poi : “ mamma,sono sfortunato,avevo un amore,Gioia,ma mi ha lasciato,perchè dice che sono un mammone e non sono bravo a fare all'amore....mi puoi capire mamma..sai sono ancora un ragazzo...ma l'amore senza il sesso..”....Ero imbarazzatissimo.
“Cucciolo mio…” lei mi rispose,con un dolce sorriso,mentre la sua mano accarezzava la mia coscia…” Vieni accanto a me,la mamma ti darà tutto l'amore che ti manca“..Mentre rispondeva m'accorsi che la vestaglia era slacciata facendo apparire le mammelle dal reggiseno e le cosce stupendamente modellate nelle autoreggenti.Ero diventato un fuoco in viso,quando sentii le sue labbra sulle mie schiudersi in un bacio. « mamma» ..abbozzai. “ non si può..tra noi“.. “ piccolo mio” rispose “ certo che si può,se tu ami la tua mamma...altrimenti che ci sto a fare qui..se non per amore del mio cucciolo“.Nel frattempo la vestaglia era caduta ed ora era solo in reggipetto e perizoma.. « acc» Pensai « però è veramente gnocca,come dicono i mei amici»..e già la sua mano mi accarezzava il pene che andava ad erigersi,mentre infilava la sua lingua tra le mie labbra che si schiudevano. “ mi ami” chiese.. “tanto..mamma” risposi e con la su collaborazione,le slacciai il reggiseno,succhai i capezzoli ritti,e poi lentamente le sfilai il perizoma.Era Stupenda,un corpo da sogno,li accanto a me,nella sua imponente bellezza statuaria,vibrante di passione. “ amore di mamma..che fai?..Mi guardi? Solamente?” Ero inebetito,non sapendo cosa dire,ne cosa fare.Azzardai timidamente una carezza sul pube,mentre con un dito ripassavo la rosea spaccatura.Lei premette le mie dita detro le grandi labbra e così facendo avvicinò la bocca al mio pisello e lo succhiò avidamente.
Ero ormai nel pallone, le sue cosce si divaricarono e d'istinto le mie labbra si posarono sulle corolle della sua fica. “ Ohh ..sì..mamy... ti amo e ti desidero” mentre la mia lingua scivolava nell'antro per succhiare con il nettare il suo clitoride.
La sentii allora mugolare di piacere sensuale,che mi coinvolgeva,mentre scapellandomi il pene, al massimo dell'erezione,lo ingoiava succhiandolo tutto.Scoppiavo di sensuale piacere,mentre le introdussi un dito nella rosetta del culo. “ cucciolo,amorino ..anche questo tu vuoi?”.Ormai paonazzo ,risposi “ sì..tutto..per il tuo piacere e godimento“. “Ora basta..devi riposarti e dormire..è tardi” e così raccolse i suoi indumenti intimi,mi baciò sulla fronte,chiuse la porta e mi lasciò esterefatto,a bocca aperta con la testa e il pene su di giri.
Passarono i giorni,un mese e tutto tornò come prima,come nulla fosse accaduto,stessa routine di famiglia,scuola,ufficio,stessi jeans e camicetta accollata,stessa doce riservatezza e severità.
Pur non capendoci nulla,tornai ai miei libri,ai miei hobbyes,ai miei amici,ma qualcosa era cambiato,non ero più il mammone di prima,tanto che anche Gioia se ne accorse e ritornò con me,facendo l'amore,ora soddisfatta,perchè diceva che adesso mi ritrovava uomo e un bravo scopatore.
Così una sera,stanco dei miei hobbyes,spenta la luce,solo nella penombra dell'abatjour stavo per coricarmi a letto,quando all'improvviso la porta si aprì e nel riquadro apparve una figura...la mamma...solo con autoreggenti e perizoma.Bella più che mai,nel suo corpo stupendo,scultoreo,seni eretti ,cosce modellate,culetto a mandolino...acc. se era bella..da morire..
Si avvicinò al mio letto,mi guardò fissandomi e disse “ cucciolo ma cosa ci trovi in quella sciacquata di Gioia,che io non ho?”
“Non saprei” risposi “ pensavo che fosse stato solo un abbaglio o un momento di confusione,ciò che è stato tra noi,certamente tu sei più affascinante,più bella,più sensuale,più tutto di lei,sei venere in persona“.Non finii di rispondere che il perizoma era scivolato a terra, mi alzavo per baciarla,ma lei si gettò con me sul letto.Sentivo il suo profumo di aromi orientali frammisto all'aroma degl'ormoni femminili dell'eccitazione che prelude l'orgasmo inebriare i miei sensi fino allo spasimo...sì era intensamente sensuale,nella sua nudità di un corpo stupendo...il sapore di una femmina,dolce ferina.
Non ci furono parole di troppo,io sopra di lei,la lingua nella sua bocca,mentre spingevo il pene dentro la fica.
Succhiai i capezzoli,entrando sempre più a fondo tra le piccole e morbide labbra,umide,dentro tutto nella fica,sentendo i suoi mugolii di piacere.Poi ancora di fianco posi la sua coscia sulla mia spalla ed entrai nella fica rosea e aperta,spingendo a fondo il pene per fotterla con incalzanti penetrazioni.
In un soffio mi disse “ mi stai prendendo come uno stallone,cucciolone...dai fottimi tutta..voglio godere fino all'orgasmo....mi vuoi? Mi ami? Ami la mammina? Ti piace sbattermi?”
“certo mammaamore,voglio farti godere..amarti..arrivare con te all'estasi dell'amplesso”
Così cercai,per caso il punto G,e lo feci vibrare..cacciò una serie di gridolini...poi un urlo di piacere immenso e quando le risucchiai su il clitoride,ebbe un orgasmo fantastico,innondandomi le cosce della sua linfa.
La girai prona,a pecorina,con un dito le aprii la rosetta fremente del culetto,divaricai le cosce ed entrai con il pene dentro il suo verginale buchetto stretto,dapprima pian piano con il glande..poi lentamente con tutto il pene grosso e tumido.Sentii dapprima un “…oohh....così non l'ho mai fatto” poi in un soffio “sìììììì...mi piace...daiii...fammi tutta..hummm...sono tua..aperta come una scofa in calore“.
Ora entravo decisamente alternando il culetto e la fica inebriato da quella visione paradisiaca,sconciamente aperta a me,ogni freno inibitorio era saltato,la sentivo uggiolare come una cagna in calore,mentre la scopavo a fondo.
Alla fine scaricai il mio sperma nel buco del suo culetto,mentre sentivo che vibrava e si apriva ancor più per assecondare la mia libidine ed arrivare ad un altro orgasmo,ululando di godimento.Poi prese il mio cazzo e se lo succhiò con tutto lo sperma,finche anch'io urlai di piacere,mentre tutti i sensi erano alle stelle per entrambi.
A notte fonda raccattati i suoi indumenti intimi,mi baciò sulle labbra dicendomi “ora sai cos'è l'amore..di mamma ..che ha fatto di te un uomo...ciò che c'è tra di noi sarà per sempre segreto, tra te e me…” e chiuse la porta dietro di sè.
Trascosero alcuni giorni nel più perfetta normalità,le usuali attenzioni di una madre,ci vedevamo come il solito a pranzo e poi dopo cena,in conversazioni sui fatti del giorno,ma nulla traspariva dal suo viso,ora più serio,dai suoi occhi malinconici,nulla di cò che era avvenuto tra noi,neppure un vago accenno.
Vedevo ora di nuovo la madre severa ,sempre attenta alla casa e la manager sobria ed elegante in giacca,gonna e camicetta.
Poi un giorno,a pranzo,mentre ervamo soli,la governate era uscita ad un suo cenno,mi disse,seria “ Luca,ciò che sto per dirti è della massima importanza “ sorseggiò il vino e riprese “ ho rifettuto a lungo,ciò che ho fatto con te,è stato un mio grave errore e mi sento colpevole..d'ora in poi tornerò ad essere solo una mamma ,niente di più....ho una relazione con un uomo..ma ti sarò sempre accanto,con l'affetto e l'attenzione che una mamma deve avere per il proprio figlio,senza altri discutibili fini....ora torno in ufficio e ci vediamo stasera a cena “
Sì alzo,accarezzò i miei capelli ed uscì.
Un magone mi salì alla gola,pensavo,con le lacrime agl'occhi,che avrei perso il suo affetto sincero e che tutto l'accaduto,di cui anch'io ero colpevole,aveva intaccato il naturale ed intrinseco rapporto di madre e figlio.
Passarono dei mesi,vedevo sempre meno mia madre,oberata dal lavoro,assente a volte di sera ed intuivo a cena o a letto con il suo compagno,sempre più solo nella mia cameretta,immerso nei dizionari di studio,senza più interessi mei hobbyes,allontanandomi anche dagli amici e da Gioia,sempre più solo e triste.Ho perso mia mamma ,pensavo,anche se talvolta la vedevo,ma distratta e quel suo amico me la stava portando via.
Come dicevo passarono mesi in una routine monotona e già era giuna la primavera,con i suoi cieli di azzurro limpido,i fiori che sbocciavano nel parco,l'aria intiepidita dai raggi del sole,la natura si stava risvegliando dal sopore freddo dell'inverno,che però permaneva in me.
Una sera ero in salotto,ascoltando musica distrattamente alla luce fioca dell'abatjour,quando la porta si aprì e vidi entrare mia madre che con debole sorriso,mi accarezzò i capelli e sedette in poltrona a leggere un libro.
Intuivo e vedevo dai suoi movimenti bruschi ,mentre girava le pagine che era molto tesa e di tanto in tanto mi sogguardava sotto le bellissime ciglia,con un'espressione malinconica.
D'un tratto alzo il capo e “ Andrea,non stare lì,veni qui accanto a me…” e così feci e m'accorsi che una lacrima brillava nei suoi occhi. “ Siediti sulle mie ginocchia...devo dirti che..” e mi prese una mano tra le sue.. “che...tu sei sempre il mio cucciolo...ho tentato di scacciarti dai miei pensieri...ma non dal mio cuore..guardandoti bene mi ricordi in tutto tuo padre...tanto che ho lasciato il mio amico…”. E stringendomi al petto “ mi sei mancato....ho bisogno di te....sì..lo confesso..sia quel che sia... voglio il tuo amore....come prima....mi ami tu?”
“ sì “ risposi “senza il tuo amore,la mia vita non aveva più un senso “ .
“ vieni ...faccio una doccia..ti aspetto nella mia camera..”
Mi spoglia nudo...mi avviai ..aprii la porta e alla luce della luna che filtrava dalla finestra la vidi..sul letto..nuda...più bella e desiderabile....sentivo il suo profumo aleggiare per la stanza.La baciai sulle labbra,sui capezzoli,sul ventre,sul pube,sentivo intenso il suo profumo di
donna e quando ,allardando le braccia mi disse «Vieni..ti ho ritrovato..» entrai in lei nell' amplesso che ripeteva un atto di tanti anni fà.
di
scritto il
2014-05-16
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