Una moglie troia e incestuosa, un marito cornuto, un matrimonio cuckold
di
Incest 2014
genere
incesti
-.......questo è riservato a te!Con questo festeggerai la tua luna di miele....-
Quelle parole di mio suocero pronunciate con viso teso,l'espressione eccitata e voce ferma e sicura mi rimbombavano nella mante da diversi giorni.
La confidenza poi,che mi aveva fatto non so' quanto intenzionalmente,sulla troiaggine della moglie(mia futura suocera) e della cognata col marito cornuto,mi facevano ormai vedere mia suocera con occhi nuovi.
Dell'organizzazione della cerimonia e di tutti i preparativi annessi si occupava direttamente lei,la mamma del mio fidanzato.
Si occupava proprio di tutto lei che oltre che aver curato la scelta del vestito dello sposo,aveva voluto persino regalarmi l'abito da sposa bianco che aveva scelto insieme a me.
Dunque,tre giorni prima delle nozze,siamo andate in sartoria per l'ultima prova.
Il proprietari dell'atelier era un uomo sulla cinquantina,molto gentile ed elegante che mostrava senza alcun imbarazzo le sue tendenze gay.
Il suo aiutante,un ragazzo di colore bello,alto e dal fisico aitante ed asciutto era decisamente più giovane ed altrettanto gentile nei modi assolutamente mascolini però.
Chissà se erano amanti?
Mentre il proprietario mi era inginocchiato davanti per gli ultimi ritocchi al vestito,il ragazzo da dietro appoggiato a me colle braccia e le mani sulla mia schiena,sulle spalle,sui seni o avvolte alla mia vita,eseguiva le manovre che gli venivano suggerite dal suo capo-Alza...tira...stringi...sposta...etc.-tutte quelle operazioni insomma che servivano a perfezionare la caduta e la vestibilità del magnifico abito che stavo provando.
Mia suocera osservava la scena con espressioni che passavano,dall'ammirazione per la magnificenza dell'abito che sempre più si andava adattando alle mie forme,all'invidia per il contatto del mio corpo,con quello del giovane aiutante.
Il ragazzo indossava una camiciola larga e dei pantaloni a metà tra quelli di una tuta ginnica o in lino delavé nello stile Armani,per intenderci.
Quando per esigenze di lavoro il suo corpo aderiva al mio,potevo percepire tra le natiche il consistente turgore della sua verga che evidentemente non era insensibile ai casuali sfioramenti o voluti contatti col mio fondo schiena.
Mi piacevano quegli struscii dietro di me e più di una volta avevo avuto l'impressione che fossero intenzionalmente persistenti.
Gli occhi di mia suocera erano oramai saldamente fissi sui nostri corpi uniti e la sua bocca pareva segnata da una smorfia che non le avevo mai visto prima.
La troia era vistosamente arrapata!
La situazione che si stava creando aveva eccitato anche me che fortunatamente indossavo le mutande altrimenti,i miei abbondanti flussi vaginali,avrebbero sicuramente imbrattato l'abito sporcando anche la moquette.
Mentre quel cazzo ormai durissimo da sotto i pantaloni si insinuava tra le mie natiche facendo crescere le mie voglie,anche nella mia mente si addensavano e si sovrapponevano nuovi pensieri e morbosi sospetti.
Che sia stata proprio la suocera troia ad organizzare quell'inatteso incontro in canonica col vecchio laido in tonaca nera e intimo rosa ed il suo dotato pretino?
Il sospetto diveniva via via più certezza man mano che il tarlo scavava nella mia mente.
Chissà,forse il vecchio prete un tempo non era così repellente!
Magari era un porco pervertito che amava travestirsi da donna e giocare nel doppio ruolo in compagnia di mia suocera della quale era anche amante.
O magari lui era semplicemente un pederasta che adescava per se stesso dei giovani puledri che poi passava a lei per farla sollazzare senza impegnativi e compromettenti rapporti.
E chissà,forse anche la scelta di quella sartoria non era casuale!
Avvolta come in una densa nebbia dai miei pensieri,avevo portato una mano dietro di me ed avevo stretto il pulsante nerbo che da parecchi minuti ormai,mi stava tormentando tra le chiappe aprendomi i rubinetti delle ghiandole uterine.
Stringerlo tra le dita e sentire una scossa che ha percorso la mia spina dorsale dall'anello cervicale sino all'osso sacro è stato un tutt'uno.
Incurante del sarto chino davanti a me,mi sono girata di scatto cadendo in ginocchio davanti al giovane moro dalla intrigante e nerboruta stanga.
Con un gesto rapido gli ho abbassato il pantalone tenuto su con un semplice cordoncino annodato come una tuta.
Sotto era completamente nudo ed ai miei occhi è apparso un arnese più simile ad un nodoso randello che ad un membro umano.
La cappella grossa e violacea svettava gagliarda sul gambo venoso e lucido come ebano mentre i testicoli,che poggiavano sulle mie dita poste a guisa di coppa,erano lisci e morbidi come un velluto.
Senza che neanche intervenisse la mia volontà,l'ho sentito scivolare tra le mie labbra e riempire ogni spazio libero del mio cavo orale.
Non ricordo bene se ero stata io a dare inizio a quel gustoso pompino muovendo la testa o se più semplicemente era lui che tenendomi per i capelli mi stava chiavando in bocca.
Tant'è,quel meraviglioso arnese scivolava tra le mie labbra procurandomi brividi di lussuria.
Travolta da quel delirio di sensazioni orali,mentre tenevo le mani strette sui suoi muscolosi glutei,ho sentito una mano appoggiarsi alla mia spalla.
Aprendo gli occhi non potevo credere alla scena che mi era apparsa;mia suocera inginocchiata accanto a me con le tette fuori mentre con le dita si tormentava i capezzoli gli stava leccando i coglioni ed al tempo stesso con la saliva bagnava le mie mani.
Ansimava la vecchia troia,ansimava e pennellava ingordamente il gonfio scroto morbido e ricoperto da radi peli neri e ricci.
-Anna.....bambina...lascialo a me...non sai da quanto tempo non ne assaggio uno così al gusto di cioccolato....tu sei giovane e non ti mancheranno altre occasioni...-
-Hai capito la baldracca?-
Avevo pensato dentro di me:
-Non ho ancora sposato suo figlio e già mi suggerisce di farlo cornuto!-
Ansimava infoiata come una cagna la troia e mi infilava la lingua dentro le orecchie quando mi implorava di lasciarlo a lei nel momento cruciale.
Quando quel momento è arrivato lei aveva già tutta la verga conficcata in bocca sino all'ugola mentre io avevo preso il suo posto sotto i testicoli ed anche oltre sino a lambirgli con la lingua il buco del culo.
Le sue gambe si sono irrigidite sotto la presa delle mie mani e mentre i muscoli si gonfiavano come a voler scoppiare ed il bacino si tendeva come un arco pronto a scoccare il suo dardo,con un grido soffocato il ragazzo aveva cominciato a scaricarsi con fiotti talmente abbondanti e veloci che gran parte della sborra veniva sparata fuori dai lati della bocca di mia suocera.
Io ero ancora sotto di lei e come certi animali opportunisti anch'io avevo approfittato per raccogliere e gustare quella bianca crema di cioccolato che altrimenti sarebbe andata perduta.
Naturalmente tornando a casa in macchina in un silenzio perfetto(Citazione) nessuna delle due aveva fatto cenno a quanto accaduto.
Quando mio padre e mio fratello avevano saputo delle intenzioni di mio suocero di fruire dello "Jus primae noctis" nei confronti miei e di suo figlio,si erano molto arrabbiati ed ho dovuto sudare non poche camicie per dissuaderli dal fare uno scandalo.
D'altra parte da quel matrimonio avevamo tutti da guadagnare.
Il mio futuro marito era un cornuto conclamato che non avrebbe mai interferito nei nostri rapporti incestuosi e nella mia vita privata e poi,era anche ricco,la qual cosa non guastava!
Ho dovuto ricordare a mio fratello che quelle stesse argomentazioni le aveva usate lui per convincermi a sposarlo.
Comunque per tenerli quieti,mi hanno fatto interrompere la pillola dieci giorni prima del matrimonio e mi hanno chiavata in coppia sino al giorno prima con l'impegno che a mio suocero avrei fatto indossare il preservativo.
La cosa che più mi aveva stupito era come avessero fatto a convincere mia madre ad andare a passare 10 giorni dai suoi parenti proprio nel periodo dei preparativi al matrimonio.
La sua assenza naturalmente ci aveva permesso di trascorrere tutte le notti e buona parte dei giorni nel lettone matrimoniale dentro il quale avevo fatto la più grossa scorpacciata di sborra che quegli assatanati di mio padre e mio fratello mi avevano spruzzato in ogni foro disponibile con preferenza per le più oscure profondità della mia fica direttamente sulla cervice uterina.
Era evidente il fatto che entrambi,come galli in competizione,cercassero di ingravidarmi prima che altri lo potessero fare.
L'ultima sera mi avevano sborrato persino dentro le orecchie e mentre godevano ansimando e ridacchiando mi dicevano:
-Così non senti i gemiti di quel maiale di tuo suocero...puttana....troia....amore di papà.....sorellina...tesoro...mammina...!-
Nello stesso periodo in cui mia suocera si occupava del mio abbigliamento da sposa compreso le scarpe e gli accessori intimi,mio suocero girava i vari sexi shoop per acquistare l'intimo che avrei indossato sotto l'abito da sposa e quello per la nostra prima notte.
Mia suocera aveva scelto per me delle coulotte bianche ricamate con i relativi reggiseno e nastro per l'autoreggente in coordinato.
Una parure casta e tradizionale insomma.
Mio suocero invece mi aveva comperato una guepiere a coppe aperte che lasciava completamente scoperto il seno.
Una mutandina col filo posteriore a scomparsa tra le natiche e col davanti a forma di cuore spaccato in mezzo.
Calze lunghe sino all'inguine rette dalle giarrettiere unite alla guepiere.
Anche questa aveva una fascetta arricciata decorata con un fiore di seta con un pistillo bianco all'interno del quale vi erano due pillole blu che io stessa gli avrei dato offrendomi a lui appena giunti in albergo.
Per la notte invece,mi aveva comperato un set molto simile a quello che mi aveva regalato mio padre per il mio diciottesimo ma di fattura e qualità decisamente più costosa che faceva parte della linea sexi di Perla.
Anche quello di colore nero completato però,da un baby dol in leggerissimo voile di seta tempestato di Swarovski multi color.
La mattina della vestizione io ero già pronta.
Bellissima come continuavano a ripetere mia suocera,sua cognata(la troia!)e mia madre.
Naturalmente,come da tradizione,nessun uomo era presente.
Al momento delle scarpe però,si era verificata la drammatica circostanza che non riuscivo ad indossarle perché troppo strette.
Rapidissimo consulto in famiglia...convulsa telefonata al negozio di scarpe che non aveva quel modello di misura maggiore.
Che fare?
Correre al negozio e sceglierne un altro paia!
Le scarpe sono una cosa importante e dunque tutte le donne hanno voluto partecipare alla scelta compresa mia madre.
In un attimo sono tutte in macchina e mentre loro uscivano era entrato mio suocero per spogliarmi e farmi indossare l'intimo che lui mi aveva preparato.
Naturalmente tutta la messa in scena era stata organizzata da mio suocero d'intesa col commerciante di scarpe suo amico.
Dopo un rapido cambio d'intimo e quando ero completamente rivestita mio suocero,infilandosi sotto l'ampio morbido drappeggio e favorito dal fatto che il perizoma aveva quel grosso spacco davanti,mi aveva leccato la fica sino a farmi avere un violento orgasmo.
Ci sapeva proprio fare quel diavolo d'un suocero!
Quando le donne sono rientrate io ero seduta nella stessa posizione in cui mi avevano lasciata;a piedi nudi e col cuore ancora pulsante a causa del veloce,fantastico cunnilingus.
Ho indossato le magnifiche scarpette che mi avevano portato e ci siamo avviati verso la chiesa dove il rito sarebbe stato celebrato da quel maiale,laido e ributtante prete che ci aveva tenuto le "lezioni" preparatorie al matrimonio.
Con le nuove scarpe dai tacchi altissimi che mi avevano preso la mia figura appariva ancora alta e slanciata come quella di una dea.
Alla mia destra il mio sposo molto più basso di me confermava anche plasticamente il suo ruolo sottomesso.
Mio padre che mi accompagnava all'altare pur essendo un bell'uomo dal fisico robusto ed asciutto,veniva sovrastato dalla maestosità della mia figura.
Solo mio suocero seppur con qualche chilo di troppo,in qualche modo poteva tenermi testa grazie anche,alla sua altezza ed al frac che ne slanciava la linea.
Mentre mi avvicinavo all'altare mi era apparsa la ridicola figura del prete che si accingeva ad officiare il rito indossando un babydol rosa sotto il quale facevano bella mostra un reggiseno e delle mutandine in pizzo bianco.
Delle calze autoreggenti anch'esse bianche gli coprivano avvolgendole mollemente le flaccide carni delle gambette sottili.
Il viso era truccato come una puttana da bordello e le labbra dal rossetto sbavato erano piegate in una smorfia oscena.
Una orribile parrucca rossa gli ricopriva il cranio calvo cadendogli sulle scarnite spalle.
Col busto lievemente chinato in avanti tra mani aveva un cuscino rosso con sopra appoggiato un enorme dildo che esibiva verso di noi in una simbolica e oscena offerta fallica.
Dietro di lui il giovane aiutante completamente nudo,tenendolo per i fianchi lo stava inculando selvaggiamente emettendo sordi grugniti che inquietavano rendendo più oscena e ributtante la scena.
Tra lo stupore dei presenti,a quella vista ero esplosa in una fragorosa risata che rimbombando per tutta la chiesa aveva sorpreso tutti svegliandomi fortunatamente,da quell'incubo e riportandomi alla realtà.
Le realtà di quel laido figuro mentre ci univa col sacro vincolo del matrimonio,era certamente meno ridicola del mio sogno ma era altrettanto disgustosa e squallida nella sua ostentata ipocrisia.
-Maiale!-
Avevo aggiunto lanciandogli uno sguardo di disprezzo dopo aver pronunciato il mio "si!"
Durante il pranzo di nozze,mentre facevamo il giro dei tavoli degli ospiti,avevo sentito per la prima volta il perverso piacere di esibire il mio mite ed insignificante sposo
come marito inadeguato e dunque destinato ad essere cornuto.
Quel pensiero mi rendeva allegra ed esuberante e con naturalezza permettevo a tutti di baciarmi e correre con le mani sul mio corpo.
Quella situazione mi eccitava moltissimo.
Le ghiandole uterine come impazzite produceva profluvi di umori che sentivo scorrere tra le cosce mentre i miei capezzoli spingevano provocanti sotto i leggeri veli del vestito.
Tutti si erano accorti della mia eccitazione ed i più audaci approfittavano di ogni momento propizio per infilarmi le mani tra i seni o tra le cosce sotto il vestito.
Qualcuno mi faceva toccare il cazzo duro con le mani,altri me lo facevano sentire strusciandosi sul mio vestito.
Il più temerario,un cugino di mio marito,in un momento di stanca e disattenzione degli ospiti,mi aveva seguita dietro un separé dove mi ero appartata per ricompormi dopo i numerosi abbracci e toccamenti.
Avevo la gonna alzata e mi stavo sistemando le mutandine quando l'ho sentito inginocchiarsi davanti a me ed insinuare la testa tra le mie cosce.
L'intrusione della sua lingua nella mia fica era stata facilitata dal fatto che avendo le cosce divaricate per motivi di stabilità,avevo anche allargato lo spacco tra le mutande mettendo a nudo le grondanti labbra della mia vagina.
Ricoprendolo col vestito come avevo già fatto con mio suocero,ho chiuso gli occhi e appoggiandomi al muro mi sono abbandonata al piacere.
Mentre il mio respiro diveniva più pesante,ho sentito sul mio viso una carezza e la voce del mio sposo:
-Che c'è amore....non stai bene?-
Mi aveva chiesto timidamente ma con una certa apprensione.
-No...no...tesoro sto' bene è che tutte quelle feste...quei complimenti...quei brindisi....mi hanno stancata...ho voglia di stare un po' qui a riposarmi.
Per cortesia amore lasciami qualche minuto da sola e resta fuori a controllare che nessuno venga a disturbarmi.-
-Certo amore....come vuoi tu.-
Finalmente libera dal pericolo di nuove sgradite visite,ho allargato ancora di più le cosce e spingendo la testa dello sfrontato cugino sino quasi a soffocarlo gli ho goduto due volte in bocca.
Poi è stato il mio turno di inginocchiarmi davanti a lui che col cazzo fuori si offriva già gocciolante alle mie labbra.
Non era un membro particolarmente grande era piuttosto tozzo con una grossa cappella rosa e con due bei coglioni penduli ben rasati,lisci e sicuramente farciti con tanta cremina come piaceva a me.
Quello strano arnese era però duro come il marmo e questo bastava per farmelo apprezzare e fissare per sempre nella memoria essendo il mio primo cazzo da sposata.
Era duro e con mia grande gioia anche molto resistente ed avevo dovuto sbocchinarlo per molti minuti prima di sentirmi scaldare la bocca e l'esofago dalla sua gustosa ed abbondante sborrata.
Me lo sono gustato davvero con trasporto e passione e questo il ragazzo deve averlo capito se dopo che lo avevo ripulito alla perfezione con la lingua mi aveva chiesto:
-Sei stata magnifica Anna....ho voglia di chiavarti...quando ci possiamo rivedere...possiamo?-
-Accarezzandogli il viso con fare materno gli avevo risposto:
-Ragazzo lasciamo le cose come stanno....con te è stato bellissimo e...ricordati hai leccato la fica e sei stato spompinato da una sposa nel giorno stesso del suo matrimonio.
Non ti basta questo?
A me si!
Porterò sempre con me il sapore del tuo seme ed il ricordo di questa stupenda trasgressione che mi hai fatto vivere.
Fai anche tu come me e vedrai che il giorno che potrai raccontare a qualcuno questa tua avventura lo lascerai a bocca aperta,incredulo e invidioso.
Pensa...potrai raccontagli che "mentre lo sposino era fuori di guardia e lei,ancora in abito da sposa le ho leccato la fica facendola godere due volte e poi lei mi ha fatto un pompino con ingoio succhiandomi poi e leccandomi sino a lasciarmi il cazzo lucido e pulito come un bidé!"-
Gli tenevo la mano sulla patta sotto la quale il cazzo gli era tornato duro quando,abbozzando un eccitato sorriso di delusione mi aveva risposto:
-Hai ragione tu Anna....ti ricorderò per sempre così!-
Lasciandolo li per qualche minuto,avevo fatto rientro nella sala accolta dall'abbraccio di mio marito rassicurato dal mio migliorato aspetto e dagli applausi dei presenti.
Tornando al mio posto in tavola avevo di fianco mio suocero il quale perspicace come sempre,doveva aver capito qualcosa se dopo alcuni minuti mi aveva messo una mano sulla fica portandosi poi le dita sotto le narici per accertarsi che non fosse sperma.
Poi dopo avermi annusato l'alito,mi si è avvicinato all'orecchio per sussurrarmi:
-Mi piaci sempre di più troietta...non ti perdi un occasione per sollazzarti con qualche cazzo.
Per fortuna questo te lo sei succhiato e bevuto....sai come mi sarei incazzato se ti fossi fatta chiavare e sborrare dentro prima di me!-
-Ma papà...come avrei potuto tradire l'impegno che ho con te....la tua promessa per stanotte....mai e poi mai avrei potuto farlo.
Sai come vanno queste cose...il diavolo tentatore ci mette sempre la coda ed io mentre sognavo te e il tuo bel cazzone me lo sono ritrovato con la lingua dentro....cosa potevo fare?!-
Nell'albergo dove avremmo trascorso la prima notte mio suocero aveva prenotato una suite studiata appositamente per gli sposi in viaggio di nozze con due camere comunicanti ben insonorizzate verso il corridoio ma non tra di loro.
Nessuno all'esterno poteva sentire ciò che avveniva dentro le due stanze
La porta interna era chiusa e la chiave l'aveva tenuta lui che in albergo era arrivato prima di noi chiudendosi in camera.
Naturalmente il figlio(mio marito)non sapeva che lui fosse li ad aspettarmi.
Giunta in camera con mio marito,senza togliermi l'abito da sposa l'avevo aiutato a spogliarsi e l'avevo messo a letto favorita in questo dal fatto che fosse molto stanco ed un po alticcio a causa del vino e degli altri alcolici ingeriti.
Prima che si addormentasse l'avevo baciato in bocca e gli avevo detto:
-Riposati tesoro...io non sono stanca.
Adesso esco a fare un giretto se non mi trovi quando ti svegli non preoccuparti per me e torna a fare la nanna.-
Mio suocero mi aspettava già in vestaglia e dopo aver chiuso la porta,mi aveva appoggiata al muro unendosi a me in un bacio lungo e profondo ricambiato dalla mia lingua che si intrecciava nervosamente alla sua.
-Finalmente!
Non resistevo più dal desiderio di te....mi fai impazzire...sei bella e sei troia come piace a me...se non avessi già una moglie ti avrei sposata io al posto di quel cornuto di mio figlio!-
Senza neanche spogliarmi mi aveva sollevato l'abito e favorito dal fatto che fossi già bagnata,senza sfilarmi le mutande tagliate e tenendomi una gamba sollevata mi aveva puntato l'ariete tra le labbra della fica e con un colpo secco era entrato in me facendomi lanciare un grido di dolore che sicuramente si sarà sentito nella stanza accanto.
Era pazzesco quello che stava avvenendo;un vero e proprio palo di carne mi stava scavando e devastando il corpo infierendo con colpi secchi e profondi sulla bocca del mio utero.
Mi sentivo come un animale squartato,soffrivo e godevo gridavo e ansimavo,lo imploravo di smettere ed al tempo stesso spingevo in avanti il bacino per andare incontro ai suoi micidiali fendenti.
Lui sbuffava come uno stallone alla monta ed accompagnava con epiteti irripetibili i devastanti orgasmi che mi procurava.
Ero dolorante e madida di sudore quando abbandonandomi a peso morto mi sono lasciata andare implorandolo di smettere e darmi un attimo di tregua.
Sfilandosi da me,dalla mia fica slabbrata e dolorante un fiume di umori era colata a terra come se stessi urinando.
Lui mi si è inginocchiato davanti e con la sua sapiente lingua in breve mi aveva ripulita ed aveva lenito il mio dolore regalandomi un nuovo orgasmo.
Poi mi aveva presa in braccio e mi aveva deposta sul divano.
In un momento di lucidità mi ero ricordata delle raccomandazioni di mio padre e mio fratello di non farmi sborrare dentro.
Anche se con quello stallone l'impresa sarebbe stata difficile avevo deciso di provare ugualmente.
Lui era seduto sul divano accanto a me che mi accarezzava i capelli quando mi sono levata inginocchiandomi davanti al suo totem che non dava segni di stanchezza.
Era davvero magnifico come lo ricordavo da quella prima volta.
Tenendolo con le due mani avevo cominciato a leccargli i coglioni per risalire,dopo un interminabile percorso fatto di pelle liscia e di vene scure e gonfie sino al glande dalle dimensioni e dalla forma di una pesca di cui aveva anche il colore.
Girandogli con la lingua tutto intorno potevo percepire la tensione del frenulo e la pressione che gonfiava le vene.
Il foro uretrale aperto come una piccola bocca aveva una tale apertura che doveva permettere la fuoruscita di quantità enormi di sperma.
A quel pensiero avevo deciso di dedicarmi subito al frenulo ed alla cappella per portarlo rapidamente verso l'eiaculazione.
Al porco però quel trattamento non bastava e mi ha chiesto mentre lo succhiavo di strizzagli i coglioni e ficcargli due dita nel culo.
Dopo diversi minuti di quel trattamento,l'avevo finalmente sentito irrigidirsi e mentre ancora tenevo la cappella tra le labbra un suo lungo grugnito ed una dolorosa pressione sulla mia testa mi avevano anticipato la colata di bollente lava che si sarebbe riversata nella mia bocca spruzzando fuori ed imbrattando ogni cosa compreso il mio abito bianco.
Dopo quella immensa sborrata,senza ripulire nulla si è abbracciato a me coprendomi di baci e coccole.
Dopo circa venti minuti di carezza mi aveva fatta alzare e finalmente aveva cominciato a spogliarmi.
-Hai qualcosa per me tesoro!-
Mi aveva detto indicando il fiore sulla fascia della calza.
-Dio mio!-
Mi era scappata quella esclamazione al ricordo che tra i pistilli del fiore di seta vi erano conservate due pillole di Viagra.
-Ma non vorrai prenderle per caso?
Se senza mi hai quasi squartata con queste cosa mi farai?!-
Gli avevo chiesto allarmata.
-Non preoccuparti amore...queste mi servono solo per durare di più e poi....sei già ben aperta cos'altro può accaderti?-
Dopo aver inghiottito le pillole mi aveva sfilato le mutandine trovandovi dentro i preservativi che mi avevano dato i miei.
-Cosa sono questi?-
Mi aveva chiesto con tono brusco.
-Sai....sono in periodo fertile e non vorrei rimanere incinta....-
Gli avevo risposto con voce malferma.
-Ma scusami tesoro...non è forse la nostra luna di miele questa?
E cos'altro si fa durante la luna di miele se non cercare bambini?
Io voglio ingravidarti stanotte prima che lo faccia qualcun altro.
Quei preservativi falli indossare a tuo marito domattina e nei giorni a venire.
Anche se dubito che quel coglione di mio figlio sia in grado di metterti incinta è meglio non rischiare.
Adesso vai in bagno a prepararti ed indossare per me l'intimo nero che ti ho regalato bambina!
Stanotte ti voglio fatale...troia e fatale come nei miei sogni.
Non impiegare tanto perché stanno per arrivare la cena e lo shampagne per festeggiare in privato la nostra prima notte.
E poi tra mezz'ora le pillole cominciano a fare effetto ed io voglio che tu non perda neanche un attimo di quello che potrò darti.
Ne era seguita una notte di sesso sconvolgente in cui tutte le promesse che mi aveva fatto mio suocero erano state mantenute soddisfacendo appieno i sogni ed i desideri che avevo espresso nell'attesa di quei momenti.
Probabilmente mi aveva anche ingravidata se il bimbo che portavo in grembo non era già in cantiere grazie a mio padre o mio fratello.
Quanto a mio marito,al mattino entrando nella nostra camera era ancora a letto e quando l'avevo svegliato lui senza neanche chiedermi dove fossi stata mi aveva raccontato di aver trascorso una notte insonne in quanto la coppia della stanza accanto aveva scopato tutta la notte gridando e ululando come animali selvatici.
Per tutto il giorno era rimasto a letto ed io in mancanza del cazzo di mio suocero che era ripartito,mi ero consolata facendomi scopare dal ragazzo addetto alla manutenzione della piscina.
La notte finalmente mi sono concessa a mio marito al quale con suo grande stupore volevo far infilare il preservativo.
Dopo una accesa discussione quando si era finalmente convinto non se ne era potuto fare nulla giacché il suo uccellino era talmente piccolo che il goldone non riusciva a starci.
Avevamo anche provato a metterlo dentro ma io ero troppo aperta e lui troppo piccolo per trovare una compatibilità.
Da quel giorno quando ne ho voglia mi faccio leccare la fica oppure mentre mi sollazzo con un grosso cazzo di gomma lui si fa una sega.
Sono passati cinque anni da allora.
Ho già quattro bambini due maschietti e due femminucce i cui padri sono certamente nella ristretta cerchia incestuosa che mi riempie di attenzioni e di cazzo.
Per quanto riguarda la creatura che porto ancora in grembo....non chiedetemi chi è il padre...proprio non lo so.
Quello che è certo è che se ne prenderà cura il mio caro cuckold affettuosissimo padre.
fine
Quelle parole di mio suocero pronunciate con viso teso,l'espressione eccitata e voce ferma e sicura mi rimbombavano nella mante da diversi giorni.
La confidenza poi,che mi aveva fatto non so' quanto intenzionalmente,sulla troiaggine della moglie(mia futura suocera) e della cognata col marito cornuto,mi facevano ormai vedere mia suocera con occhi nuovi.
Dell'organizzazione della cerimonia e di tutti i preparativi annessi si occupava direttamente lei,la mamma del mio fidanzato.
Si occupava proprio di tutto lei che oltre che aver curato la scelta del vestito dello sposo,aveva voluto persino regalarmi l'abito da sposa bianco che aveva scelto insieme a me.
Dunque,tre giorni prima delle nozze,siamo andate in sartoria per l'ultima prova.
Il proprietari dell'atelier era un uomo sulla cinquantina,molto gentile ed elegante che mostrava senza alcun imbarazzo le sue tendenze gay.
Il suo aiutante,un ragazzo di colore bello,alto e dal fisico aitante ed asciutto era decisamente più giovane ed altrettanto gentile nei modi assolutamente mascolini però.
Chissà se erano amanti?
Mentre il proprietario mi era inginocchiato davanti per gli ultimi ritocchi al vestito,il ragazzo da dietro appoggiato a me colle braccia e le mani sulla mia schiena,sulle spalle,sui seni o avvolte alla mia vita,eseguiva le manovre che gli venivano suggerite dal suo capo-Alza...tira...stringi...sposta...etc.-tutte quelle operazioni insomma che servivano a perfezionare la caduta e la vestibilità del magnifico abito che stavo provando.
Mia suocera osservava la scena con espressioni che passavano,dall'ammirazione per la magnificenza dell'abito che sempre più si andava adattando alle mie forme,all'invidia per il contatto del mio corpo,con quello del giovane aiutante.
Il ragazzo indossava una camiciola larga e dei pantaloni a metà tra quelli di una tuta ginnica o in lino delavé nello stile Armani,per intenderci.
Quando per esigenze di lavoro il suo corpo aderiva al mio,potevo percepire tra le natiche il consistente turgore della sua verga che evidentemente non era insensibile ai casuali sfioramenti o voluti contatti col mio fondo schiena.
Mi piacevano quegli struscii dietro di me e più di una volta avevo avuto l'impressione che fossero intenzionalmente persistenti.
Gli occhi di mia suocera erano oramai saldamente fissi sui nostri corpi uniti e la sua bocca pareva segnata da una smorfia che non le avevo mai visto prima.
La troia era vistosamente arrapata!
La situazione che si stava creando aveva eccitato anche me che fortunatamente indossavo le mutande altrimenti,i miei abbondanti flussi vaginali,avrebbero sicuramente imbrattato l'abito sporcando anche la moquette.
Mentre quel cazzo ormai durissimo da sotto i pantaloni si insinuava tra le mie natiche facendo crescere le mie voglie,anche nella mia mente si addensavano e si sovrapponevano nuovi pensieri e morbosi sospetti.
Che sia stata proprio la suocera troia ad organizzare quell'inatteso incontro in canonica col vecchio laido in tonaca nera e intimo rosa ed il suo dotato pretino?
Il sospetto diveniva via via più certezza man mano che il tarlo scavava nella mia mente.
Chissà,forse il vecchio prete un tempo non era così repellente!
Magari era un porco pervertito che amava travestirsi da donna e giocare nel doppio ruolo in compagnia di mia suocera della quale era anche amante.
O magari lui era semplicemente un pederasta che adescava per se stesso dei giovani puledri che poi passava a lei per farla sollazzare senza impegnativi e compromettenti rapporti.
E chissà,forse anche la scelta di quella sartoria non era casuale!
Avvolta come in una densa nebbia dai miei pensieri,avevo portato una mano dietro di me ed avevo stretto il pulsante nerbo che da parecchi minuti ormai,mi stava tormentando tra le chiappe aprendomi i rubinetti delle ghiandole uterine.
Stringerlo tra le dita e sentire una scossa che ha percorso la mia spina dorsale dall'anello cervicale sino all'osso sacro è stato un tutt'uno.
Incurante del sarto chino davanti a me,mi sono girata di scatto cadendo in ginocchio davanti al giovane moro dalla intrigante e nerboruta stanga.
Con un gesto rapido gli ho abbassato il pantalone tenuto su con un semplice cordoncino annodato come una tuta.
Sotto era completamente nudo ed ai miei occhi è apparso un arnese più simile ad un nodoso randello che ad un membro umano.
La cappella grossa e violacea svettava gagliarda sul gambo venoso e lucido come ebano mentre i testicoli,che poggiavano sulle mie dita poste a guisa di coppa,erano lisci e morbidi come un velluto.
Senza che neanche intervenisse la mia volontà,l'ho sentito scivolare tra le mie labbra e riempire ogni spazio libero del mio cavo orale.
Non ricordo bene se ero stata io a dare inizio a quel gustoso pompino muovendo la testa o se più semplicemente era lui che tenendomi per i capelli mi stava chiavando in bocca.
Tant'è,quel meraviglioso arnese scivolava tra le mie labbra procurandomi brividi di lussuria.
Travolta da quel delirio di sensazioni orali,mentre tenevo le mani strette sui suoi muscolosi glutei,ho sentito una mano appoggiarsi alla mia spalla.
Aprendo gli occhi non potevo credere alla scena che mi era apparsa;mia suocera inginocchiata accanto a me con le tette fuori mentre con le dita si tormentava i capezzoli gli stava leccando i coglioni ed al tempo stesso con la saliva bagnava le mie mani.
Ansimava la vecchia troia,ansimava e pennellava ingordamente il gonfio scroto morbido e ricoperto da radi peli neri e ricci.
-Anna.....bambina...lascialo a me...non sai da quanto tempo non ne assaggio uno così al gusto di cioccolato....tu sei giovane e non ti mancheranno altre occasioni...-
-Hai capito la baldracca?-
Avevo pensato dentro di me:
-Non ho ancora sposato suo figlio e già mi suggerisce di farlo cornuto!-
Ansimava infoiata come una cagna la troia e mi infilava la lingua dentro le orecchie quando mi implorava di lasciarlo a lei nel momento cruciale.
Quando quel momento è arrivato lei aveva già tutta la verga conficcata in bocca sino all'ugola mentre io avevo preso il suo posto sotto i testicoli ed anche oltre sino a lambirgli con la lingua il buco del culo.
Le sue gambe si sono irrigidite sotto la presa delle mie mani e mentre i muscoli si gonfiavano come a voler scoppiare ed il bacino si tendeva come un arco pronto a scoccare il suo dardo,con un grido soffocato il ragazzo aveva cominciato a scaricarsi con fiotti talmente abbondanti e veloci che gran parte della sborra veniva sparata fuori dai lati della bocca di mia suocera.
Io ero ancora sotto di lei e come certi animali opportunisti anch'io avevo approfittato per raccogliere e gustare quella bianca crema di cioccolato che altrimenti sarebbe andata perduta.
Naturalmente tornando a casa in macchina in un silenzio perfetto(Citazione) nessuna delle due aveva fatto cenno a quanto accaduto.
Quando mio padre e mio fratello avevano saputo delle intenzioni di mio suocero di fruire dello "Jus primae noctis" nei confronti miei e di suo figlio,si erano molto arrabbiati ed ho dovuto sudare non poche camicie per dissuaderli dal fare uno scandalo.
D'altra parte da quel matrimonio avevamo tutti da guadagnare.
Il mio futuro marito era un cornuto conclamato che non avrebbe mai interferito nei nostri rapporti incestuosi e nella mia vita privata e poi,era anche ricco,la qual cosa non guastava!
Ho dovuto ricordare a mio fratello che quelle stesse argomentazioni le aveva usate lui per convincermi a sposarlo.
Comunque per tenerli quieti,mi hanno fatto interrompere la pillola dieci giorni prima del matrimonio e mi hanno chiavata in coppia sino al giorno prima con l'impegno che a mio suocero avrei fatto indossare il preservativo.
La cosa che più mi aveva stupito era come avessero fatto a convincere mia madre ad andare a passare 10 giorni dai suoi parenti proprio nel periodo dei preparativi al matrimonio.
La sua assenza naturalmente ci aveva permesso di trascorrere tutte le notti e buona parte dei giorni nel lettone matrimoniale dentro il quale avevo fatto la più grossa scorpacciata di sborra che quegli assatanati di mio padre e mio fratello mi avevano spruzzato in ogni foro disponibile con preferenza per le più oscure profondità della mia fica direttamente sulla cervice uterina.
Era evidente il fatto che entrambi,come galli in competizione,cercassero di ingravidarmi prima che altri lo potessero fare.
L'ultima sera mi avevano sborrato persino dentro le orecchie e mentre godevano ansimando e ridacchiando mi dicevano:
-Così non senti i gemiti di quel maiale di tuo suocero...puttana....troia....amore di papà.....sorellina...tesoro...mammina...!-
Nello stesso periodo in cui mia suocera si occupava del mio abbigliamento da sposa compreso le scarpe e gli accessori intimi,mio suocero girava i vari sexi shoop per acquistare l'intimo che avrei indossato sotto l'abito da sposa e quello per la nostra prima notte.
Mia suocera aveva scelto per me delle coulotte bianche ricamate con i relativi reggiseno e nastro per l'autoreggente in coordinato.
Una parure casta e tradizionale insomma.
Mio suocero invece mi aveva comperato una guepiere a coppe aperte che lasciava completamente scoperto il seno.
Una mutandina col filo posteriore a scomparsa tra le natiche e col davanti a forma di cuore spaccato in mezzo.
Calze lunghe sino all'inguine rette dalle giarrettiere unite alla guepiere.
Anche questa aveva una fascetta arricciata decorata con un fiore di seta con un pistillo bianco all'interno del quale vi erano due pillole blu che io stessa gli avrei dato offrendomi a lui appena giunti in albergo.
Per la notte invece,mi aveva comperato un set molto simile a quello che mi aveva regalato mio padre per il mio diciottesimo ma di fattura e qualità decisamente più costosa che faceva parte della linea sexi di Perla.
Anche quello di colore nero completato però,da un baby dol in leggerissimo voile di seta tempestato di Swarovski multi color.
La mattina della vestizione io ero già pronta.
Bellissima come continuavano a ripetere mia suocera,sua cognata(la troia!)e mia madre.
Naturalmente,come da tradizione,nessun uomo era presente.
Al momento delle scarpe però,si era verificata la drammatica circostanza che non riuscivo ad indossarle perché troppo strette.
Rapidissimo consulto in famiglia...convulsa telefonata al negozio di scarpe che non aveva quel modello di misura maggiore.
Che fare?
Correre al negozio e sceglierne un altro paia!
Le scarpe sono una cosa importante e dunque tutte le donne hanno voluto partecipare alla scelta compresa mia madre.
In un attimo sono tutte in macchina e mentre loro uscivano era entrato mio suocero per spogliarmi e farmi indossare l'intimo che lui mi aveva preparato.
Naturalmente tutta la messa in scena era stata organizzata da mio suocero d'intesa col commerciante di scarpe suo amico.
Dopo un rapido cambio d'intimo e quando ero completamente rivestita mio suocero,infilandosi sotto l'ampio morbido drappeggio e favorito dal fatto che il perizoma aveva quel grosso spacco davanti,mi aveva leccato la fica sino a farmi avere un violento orgasmo.
Ci sapeva proprio fare quel diavolo d'un suocero!
Quando le donne sono rientrate io ero seduta nella stessa posizione in cui mi avevano lasciata;a piedi nudi e col cuore ancora pulsante a causa del veloce,fantastico cunnilingus.
Ho indossato le magnifiche scarpette che mi avevano portato e ci siamo avviati verso la chiesa dove il rito sarebbe stato celebrato da quel maiale,laido e ributtante prete che ci aveva tenuto le "lezioni" preparatorie al matrimonio.
Con le nuove scarpe dai tacchi altissimi che mi avevano preso la mia figura appariva ancora alta e slanciata come quella di una dea.
Alla mia destra il mio sposo molto più basso di me confermava anche plasticamente il suo ruolo sottomesso.
Mio padre che mi accompagnava all'altare pur essendo un bell'uomo dal fisico robusto ed asciutto,veniva sovrastato dalla maestosità della mia figura.
Solo mio suocero seppur con qualche chilo di troppo,in qualche modo poteva tenermi testa grazie anche,alla sua altezza ed al frac che ne slanciava la linea.
Mentre mi avvicinavo all'altare mi era apparsa la ridicola figura del prete che si accingeva ad officiare il rito indossando un babydol rosa sotto il quale facevano bella mostra un reggiseno e delle mutandine in pizzo bianco.
Delle calze autoreggenti anch'esse bianche gli coprivano avvolgendole mollemente le flaccide carni delle gambette sottili.
Il viso era truccato come una puttana da bordello e le labbra dal rossetto sbavato erano piegate in una smorfia oscena.
Una orribile parrucca rossa gli ricopriva il cranio calvo cadendogli sulle scarnite spalle.
Col busto lievemente chinato in avanti tra mani aveva un cuscino rosso con sopra appoggiato un enorme dildo che esibiva verso di noi in una simbolica e oscena offerta fallica.
Dietro di lui il giovane aiutante completamente nudo,tenendolo per i fianchi lo stava inculando selvaggiamente emettendo sordi grugniti che inquietavano rendendo più oscena e ributtante la scena.
Tra lo stupore dei presenti,a quella vista ero esplosa in una fragorosa risata che rimbombando per tutta la chiesa aveva sorpreso tutti svegliandomi fortunatamente,da quell'incubo e riportandomi alla realtà.
Le realtà di quel laido figuro mentre ci univa col sacro vincolo del matrimonio,era certamente meno ridicola del mio sogno ma era altrettanto disgustosa e squallida nella sua ostentata ipocrisia.
-Maiale!-
Avevo aggiunto lanciandogli uno sguardo di disprezzo dopo aver pronunciato il mio "si!"
Durante il pranzo di nozze,mentre facevamo il giro dei tavoli degli ospiti,avevo sentito per la prima volta il perverso piacere di esibire il mio mite ed insignificante sposo
come marito inadeguato e dunque destinato ad essere cornuto.
Quel pensiero mi rendeva allegra ed esuberante e con naturalezza permettevo a tutti di baciarmi e correre con le mani sul mio corpo.
Quella situazione mi eccitava moltissimo.
Le ghiandole uterine come impazzite produceva profluvi di umori che sentivo scorrere tra le cosce mentre i miei capezzoli spingevano provocanti sotto i leggeri veli del vestito.
Tutti si erano accorti della mia eccitazione ed i più audaci approfittavano di ogni momento propizio per infilarmi le mani tra i seni o tra le cosce sotto il vestito.
Qualcuno mi faceva toccare il cazzo duro con le mani,altri me lo facevano sentire strusciandosi sul mio vestito.
Il più temerario,un cugino di mio marito,in un momento di stanca e disattenzione degli ospiti,mi aveva seguita dietro un separé dove mi ero appartata per ricompormi dopo i numerosi abbracci e toccamenti.
Avevo la gonna alzata e mi stavo sistemando le mutandine quando l'ho sentito inginocchiarsi davanti a me ed insinuare la testa tra le mie cosce.
L'intrusione della sua lingua nella mia fica era stata facilitata dal fatto che avendo le cosce divaricate per motivi di stabilità,avevo anche allargato lo spacco tra le mutande mettendo a nudo le grondanti labbra della mia vagina.
Ricoprendolo col vestito come avevo già fatto con mio suocero,ho chiuso gli occhi e appoggiandomi al muro mi sono abbandonata al piacere.
Mentre il mio respiro diveniva più pesante,ho sentito sul mio viso una carezza e la voce del mio sposo:
-Che c'è amore....non stai bene?-
Mi aveva chiesto timidamente ma con una certa apprensione.
-No...no...tesoro sto' bene è che tutte quelle feste...quei complimenti...quei brindisi....mi hanno stancata...ho voglia di stare un po' qui a riposarmi.
Per cortesia amore lasciami qualche minuto da sola e resta fuori a controllare che nessuno venga a disturbarmi.-
-Certo amore....come vuoi tu.-
Finalmente libera dal pericolo di nuove sgradite visite,ho allargato ancora di più le cosce e spingendo la testa dello sfrontato cugino sino quasi a soffocarlo gli ho goduto due volte in bocca.
Poi è stato il mio turno di inginocchiarmi davanti a lui che col cazzo fuori si offriva già gocciolante alle mie labbra.
Non era un membro particolarmente grande era piuttosto tozzo con una grossa cappella rosa e con due bei coglioni penduli ben rasati,lisci e sicuramente farciti con tanta cremina come piaceva a me.
Quello strano arnese era però duro come il marmo e questo bastava per farmelo apprezzare e fissare per sempre nella memoria essendo il mio primo cazzo da sposata.
Era duro e con mia grande gioia anche molto resistente ed avevo dovuto sbocchinarlo per molti minuti prima di sentirmi scaldare la bocca e l'esofago dalla sua gustosa ed abbondante sborrata.
Me lo sono gustato davvero con trasporto e passione e questo il ragazzo deve averlo capito se dopo che lo avevo ripulito alla perfezione con la lingua mi aveva chiesto:
-Sei stata magnifica Anna....ho voglia di chiavarti...quando ci possiamo rivedere...possiamo?-
-Accarezzandogli il viso con fare materno gli avevo risposto:
-Ragazzo lasciamo le cose come stanno....con te è stato bellissimo e...ricordati hai leccato la fica e sei stato spompinato da una sposa nel giorno stesso del suo matrimonio.
Non ti basta questo?
A me si!
Porterò sempre con me il sapore del tuo seme ed il ricordo di questa stupenda trasgressione che mi hai fatto vivere.
Fai anche tu come me e vedrai che il giorno che potrai raccontare a qualcuno questa tua avventura lo lascerai a bocca aperta,incredulo e invidioso.
Pensa...potrai raccontagli che "mentre lo sposino era fuori di guardia e lei,ancora in abito da sposa le ho leccato la fica facendola godere due volte e poi lei mi ha fatto un pompino con ingoio succhiandomi poi e leccandomi sino a lasciarmi il cazzo lucido e pulito come un bidé!"-
Gli tenevo la mano sulla patta sotto la quale il cazzo gli era tornato duro quando,abbozzando un eccitato sorriso di delusione mi aveva risposto:
-Hai ragione tu Anna....ti ricorderò per sempre così!-
Lasciandolo li per qualche minuto,avevo fatto rientro nella sala accolta dall'abbraccio di mio marito rassicurato dal mio migliorato aspetto e dagli applausi dei presenti.
Tornando al mio posto in tavola avevo di fianco mio suocero il quale perspicace come sempre,doveva aver capito qualcosa se dopo alcuni minuti mi aveva messo una mano sulla fica portandosi poi le dita sotto le narici per accertarsi che non fosse sperma.
Poi dopo avermi annusato l'alito,mi si è avvicinato all'orecchio per sussurrarmi:
-Mi piaci sempre di più troietta...non ti perdi un occasione per sollazzarti con qualche cazzo.
Per fortuna questo te lo sei succhiato e bevuto....sai come mi sarei incazzato se ti fossi fatta chiavare e sborrare dentro prima di me!-
-Ma papà...come avrei potuto tradire l'impegno che ho con te....la tua promessa per stanotte....mai e poi mai avrei potuto farlo.
Sai come vanno queste cose...il diavolo tentatore ci mette sempre la coda ed io mentre sognavo te e il tuo bel cazzone me lo sono ritrovato con la lingua dentro....cosa potevo fare?!-
Nell'albergo dove avremmo trascorso la prima notte mio suocero aveva prenotato una suite studiata appositamente per gli sposi in viaggio di nozze con due camere comunicanti ben insonorizzate verso il corridoio ma non tra di loro.
Nessuno all'esterno poteva sentire ciò che avveniva dentro le due stanze
La porta interna era chiusa e la chiave l'aveva tenuta lui che in albergo era arrivato prima di noi chiudendosi in camera.
Naturalmente il figlio(mio marito)non sapeva che lui fosse li ad aspettarmi.
Giunta in camera con mio marito,senza togliermi l'abito da sposa l'avevo aiutato a spogliarsi e l'avevo messo a letto favorita in questo dal fatto che fosse molto stanco ed un po alticcio a causa del vino e degli altri alcolici ingeriti.
Prima che si addormentasse l'avevo baciato in bocca e gli avevo detto:
-Riposati tesoro...io non sono stanca.
Adesso esco a fare un giretto se non mi trovi quando ti svegli non preoccuparti per me e torna a fare la nanna.-
Mio suocero mi aspettava già in vestaglia e dopo aver chiuso la porta,mi aveva appoggiata al muro unendosi a me in un bacio lungo e profondo ricambiato dalla mia lingua che si intrecciava nervosamente alla sua.
-Finalmente!
Non resistevo più dal desiderio di te....mi fai impazzire...sei bella e sei troia come piace a me...se non avessi già una moglie ti avrei sposata io al posto di quel cornuto di mio figlio!-
Senza neanche spogliarmi mi aveva sollevato l'abito e favorito dal fatto che fossi già bagnata,senza sfilarmi le mutande tagliate e tenendomi una gamba sollevata mi aveva puntato l'ariete tra le labbra della fica e con un colpo secco era entrato in me facendomi lanciare un grido di dolore che sicuramente si sarà sentito nella stanza accanto.
Era pazzesco quello che stava avvenendo;un vero e proprio palo di carne mi stava scavando e devastando il corpo infierendo con colpi secchi e profondi sulla bocca del mio utero.
Mi sentivo come un animale squartato,soffrivo e godevo gridavo e ansimavo,lo imploravo di smettere ed al tempo stesso spingevo in avanti il bacino per andare incontro ai suoi micidiali fendenti.
Lui sbuffava come uno stallone alla monta ed accompagnava con epiteti irripetibili i devastanti orgasmi che mi procurava.
Ero dolorante e madida di sudore quando abbandonandomi a peso morto mi sono lasciata andare implorandolo di smettere e darmi un attimo di tregua.
Sfilandosi da me,dalla mia fica slabbrata e dolorante un fiume di umori era colata a terra come se stessi urinando.
Lui mi si è inginocchiato davanti e con la sua sapiente lingua in breve mi aveva ripulita ed aveva lenito il mio dolore regalandomi un nuovo orgasmo.
Poi mi aveva presa in braccio e mi aveva deposta sul divano.
In un momento di lucidità mi ero ricordata delle raccomandazioni di mio padre e mio fratello di non farmi sborrare dentro.
Anche se con quello stallone l'impresa sarebbe stata difficile avevo deciso di provare ugualmente.
Lui era seduto sul divano accanto a me che mi accarezzava i capelli quando mi sono levata inginocchiandomi davanti al suo totem che non dava segni di stanchezza.
Era davvero magnifico come lo ricordavo da quella prima volta.
Tenendolo con le due mani avevo cominciato a leccargli i coglioni per risalire,dopo un interminabile percorso fatto di pelle liscia e di vene scure e gonfie sino al glande dalle dimensioni e dalla forma di una pesca di cui aveva anche il colore.
Girandogli con la lingua tutto intorno potevo percepire la tensione del frenulo e la pressione che gonfiava le vene.
Il foro uretrale aperto come una piccola bocca aveva una tale apertura che doveva permettere la fuoruscita di quantità enormi di sperma.
A quel pensiero avevo deciso di dedicarmi subito al frenulo ed alla cappella per portarlo rapidamente verso l'eiaculazione.
Al porco però quel trattamento non bastava e mi ha chiesto mentre lo succhiavo di strizzagli i coglioni e ficcargli due dita nel culo.
Dopo diversi minuti di quel trattamento,l'avevo finalmente sentito irrigidirsi e mentre ancora tenevo la cappella tra le labbra un suo lungo grugnito ed una dolorosa pressione sulla mia testa mi avevano anticipato la colata di bollente lava che si sarebbe riversata nella mia bocca spruzzando fuori ed imbrattando ogni cosa compreso il mio abito bianco.
Dopo quella immensa sborrata,senza ripulire nulla si è abbracciato a me coprendomi di baci e coccole.
Dopo circa venti minuti di carezza mi aveva fatta alzare e finalmente aveva cominciato a spogliarmi.
-Hai qualcosa per me tesoro!-
Mi aveva detto indicando il fiore sulla fascia della calza.
-Dio mio!-
Mi era scappata quella esclamazione al ricordo che tra i pistilli del fiore di seta vi erano conservate due pillole di Viagra.
-Ma non vorrai prenderle per caso?
Se senza mi hai quasi squartata con queste cosa mi farai?!-
Gli avevo chiesto allarmata.
-Non preoccuparti amore...queste mi servono solo per durare di più e poi....sei già ben aperta cos'altro può accaderti?-
Dopo aver inghiottito le pillole mi aveva sfilato le mutandine trovandovi dentro i preservativi che mi avevano dato i miei.
-Cosa sono questi?-
Mi aveva chiesto con tono brusco.
-Sai....sono in periodo fertile e non vorrei rimanere incinta....-
Gli avevo risposto con voce malferma.
-Ma scusami tesoro...non è forse la nostra luna di miele questa?
E cos'altro si fa durante la luna di miele se non cercare bambini?
Io voglio ingravidarti stanotte prima che lo faccia qualcun altro.
Quei preservativi falli indossare a tuo marito domattina e nei giorni a venire.
Anche se dubito che quel coglione di mio figlio sia in grado di metterti incinta è meglio non rischiare.
Adesso vai in bagno a prepararti ed indossare per me l'intimo nero che ti ho regalato bambina!
Stanotte ti voglio fatale...troia e fatale come nei miei sogni.
Non impiegare tanto perché stanno per arrivare la cena e lo shampagne per festeggiare in privato la nostra prima notte.
E poi tra mezz'ora le pillole cominciano a fare effetto ed io voglio che tu non perda neanche un attimo di quello che potrò darti.
Ne era seguita una notte di sesso sconvolgente in cui tutte le promesse che mi aveva fatto mio suocero erano state mantenute soddisfacendo appieno i sogni ed i desideri che avevo espresso nell'attesa di quei momenti.
Probabilmente mi aveva anche ingravidata se il bimbo che portavo in grembo non era già in cantiere grazie a mio padre o mio fratello.
Quanto a mio marito,al mattino entrando nella nostra camera era ancora a letto e quando l'avevo svegliato lui senza neanche chiedermi dove fossi stata mi aveva raccontato di aver trascorso una notte insonne in quanto la coppia della stanza accanto aveva scopato tutta la notte gridando e ululando come animali selvatici.
Per tutto il giorno era rimasto a letto ed io in mancanza del cazzo di mio suocero che era ripartito,mi ero consolata facendomi scopare dal ragazzo addetto alla manutenzione della piscina.
La notte finalmente mi sono concessa a mio marito al quale con suo grande stupore volevo far infilare il preservativo.
Dopo una accesa discussione quando si era finalmente convinto non se ne era potuto fare nulla giacché il suo uccellino era talmente piccolo che il goldone non riusciva a starci.
Avevamo anche provato a metterlo dentro ma io ero troppo aperta e lui troppo piccolo per trovare una compatibilità.
Da quel giorno quando ne ho voglia mi faccio leccare la fica oppure mentre mi sollazzo con un grosso cazzo di gomma lui si fa una sega.
Sono passati cinque anni da allora.
Ho già quattro bambini due maschietti e due femminucce i cui padri sono certamente nella ristretta cerchia incestuosa che mi riempie di attenzioni e di cazzo.
Per quanto riguarda la creatura che porto ancora in grembo....non chiedetemi chi è il padre...proprio non lo so.
Quello che è certo è che se ne prenderà cura il mio caro cuckold affettuosissimo padre.
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