In sala

di
genere
etero

Racconti erotici 3

…lei era davanti a lui, in piedi a circa due metri di distanza. Si era levata tutti i vestiti, a guardarla, lui, attonito, ammirava la sua bellezza ed il suo portamento.
Un perizoma nero, faceva trasparire la sua fica….il seno, una quinta abbondante, debordava dal reggiseno a balconcino. La figura di lei, era illuminata da un camino, che le proiettava una strana “aurea”, quasi magica. La sua figura in controluce si faceva ammirare in tutta la sua perfezione: le lunghe gambe, magre ed affusolate, i fianchi larghi e la vita stretta facevano immaginare a lui un culo sodo, tondo, importante, da puttana….. da sfondare…..
Lei stava immobile a guardare lui, la sua sofferenza ed il suo fremito nel guardarla senza poterla in quel momento possedere, immobili in un’estasi di ammirazione e di desiderio che sembrava eterna.
Fu lui, a prendere l’iniziativa: si avvicinò palpitante al suo ombelico, bello, stretto e lungo, ed iniziò a leccarlo con la punta della lingua, come fosse un clitoride…. (o immaginandosi che fosse tale)….poi mediante una serie di bacini saliva verso il seno accarezzandole nello stesso tempo la schiena con l’intenzione di arrivare alla chiusura del balconcino per slacciarla. Poche semplici mosse, ed il reggiseno cadeva a terra, liberando l’enorme seno, turgido, pesante e tondeggiante, sembrava finto da tanto che era grosso, con due bellissimi capezzoli già duri; lui era già con la testa in mezzo alle sue tette, leccandole e baciandole…lei non si scomponeva, fiera e conscia del grande potere che aveva su di lui.
Nel silenzio il respiro di lei si faceva sempre più veloce e marcato…e a lui piaceva…
Lui continuava a leccarle i capezzoli, il suo cazzo gli esplodeva nelle mutande, già bagnato degli umori di quella agognata attesa. Lei lo copriva di baci, piccoli, morbidi, innocenti, sulla testa e sulla bocca.
Le labbra di lei erano importanti ma non carnosissime, una lingua a punta, umida, girava nella bocca di lui quasi a supplicarlo di andare oltre.
Le mani di sui erano sulle natiche di lei, duo rotondità che lo mandavano fuori di testa…. Un culo duro come il marmo, sporgente ed alto, solcato dalla riga del perizzoma che partiva dai fianchi e si infilava nella spacca della fica.
Ad un tratto, lui la prese per i polsi e senza dire niente la fece adagiare sul tappeto, caldo, scaldato dal fuoco del camino che crepitava vicino a loro.
Lei si sdraiò, i suoi capelli castano chiaro adagiati sul tappeto, i suoi occhi grandi di desiderio, la sua bocca, morbida ed aperta come se volesse dire qualcosa, le braccia che cingevano il grosso seno e le gambe divaricate, a mostrare quella vagina che da li a poco sarebbe stata scoperta da lui ed esplorata…..
Lui prese i fianchi del perizoma e lo sfilò, la luce gialla del camino illuminava la fica di lei, rasata, con un piccolo e lungo ciuffo di peli castani sul pube, le labbra piccole e già bagnate dal desiderio.
La bocca di lui si avvicinava a quel traguardo che era vicino ma sembrava inarrivabile…. Appoggiò le labbra della bocca sulle grandi labbra di lei, turgide e bagnatissime…. Lei sentiva il fiato di lui, caldo ed affannato… la lingua di lui iniziava a leccarla, morbidamente sulle grandi labbra esterne, nello stesso istante, un gemito di piacere usciva dalla bocca di lei, quasi sussurrato, con eleganza, come un canto di sirena, irresistibile, ammaliante……
I gemiti di lei lo eccitavano, la sua lingua continuava a leccare, prima fuori, poi esplorando la fica di lei, baciandola prima, leccandola poi, succhiando le grandi labbra, accarezzando il clitoride già turgido ed inzuppato degli umori di lei.
Lei si accarezzava gli enormi seni con una mano e spingeva la testa dentro la sua fica con l’altra….
un tempo infinito, ritmato da gemiti, respiri e rumori di lui che succhiava e leccava, prima piano e poi forte, prima fuori e poi dentro, un tempo sospeso, con lei che si contorceva e si accarezzava mostrando tutta la sua bellezza…. Ad un certo punto, in un attimo, lui intinse il suo medio nella fica di lei, per ungerlo e continuando a lavorare con la lingua e con la bocca, lo spinse dolcemente nell’ano di lei…. Una dolce resistenza del suo buchetto del culo….. una leggera insistenza di lui….. il suo dito scivolò nel suo “lato B”, caldo, duro e morbido allo stesso tempo….. lei, sorpresa ed eccitata, emise un gemito più forte, un invito diretto al suo partner, a continuare a leccarla nella fica ed a fotterla nel culo…
Lui, eccitatissimo, stentava dal trattenersi a venire, senza nemmeno averla sfiorata con il suo cazzo da 16 cm, duro e turgido, bagnato all’inverosimile, con la faccia bagnata dagli umori di lei, il dito infilato nell’ano di quella venere ad esplorarle le viscere.
Ad un certo punto… un sussurro “Godooo” ed uno schizzo irrorava il pizzetto di lui di un liquido acre ma stupendo, accompagnato dalle pulsazioni del suo ano che si contraeva al ritmo del suo godere, lui faceva quasi fatica a mantenere la lingua tra le cosce di lei che ritmicamente si muoveva e si contorceva; il liquido del godimento di lei, le colava dalla fica verso le natiche….

…. La stanza era nuovamente silenziosa, il fuoco crepitante accompagnava il respiro ansimante degli amanti, odori, sapori ed immagini si mescolano alle sensazioni di eccitazione di desiderio e di appagamento…. Lei giaceva rilassata sul tappeto, era felice, dalla fica continua ad uscire il liquido del suo piacere, lui ora si posava sopra di lei, sentendo il calore del suo corpo, viso a viso, gli occhi si guardavano, esplorandosi, le bocche si unirono in un bacio che via via divenne sempre più fremente, le lingue si attorcigliavano…. lui scivolò nuovamente sui duri seni di lei, tenendoli per le mani, turgidi e debordanti, come se fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto nella sua vita, lei, bramante di desiderio mise entrambe le mani nei boxer di lui, sfilandoli con energia, e prendendo i testicoli di lui, pieni di desiderio e di sperma da donare a lei con una mano. Con l’altra, afferrò l’asta bagnata di lui, facendogli una sega, piano, con una mano morbida e calda, la mano curata con unghie perfette, accarezzando la cappella di lui, bagnatissima e rossa…. un attimo, puntando il grosso arnese sull’ingresso della sua piccola vagina, strofinando la cappella sulle piccole labbra, anticipando il piacere che da li a poco unirà gli amanti; lui, esausto dall’attesa, affondò il suo cazzo nel ventre di lei, una umida sensazione mista ad un calore quasi sorprendente. Il suo cazzo iniziò a pulsare, lei appoggiando le mani sulle natiche di lui e stringendole con forza, lo invitò a spingere, le gambe di lei erano divaricate ed incrociate sulla schiena di lui che freneticamente la baciava, in bocca, sul collo, sui capezzoli, come impazzito, ritmando con il suo cazzo dei colpi che risuonavano nella vagina di lei, lenti e precisi, cercando di fare scorrere al massimo dell’escursione l’asta di carne.

….Lei lo abbracciava, lo accarezzava, venendo e venendo ancora, felice, stanca, bella, soda, accogliente, amante, madre, gentile e troia, porca e vogliosa…. Qualche attimo ancora e lui dovette fermarsi per non venire….. qualche secondo….., lei, insaziabile lo reinvitò a fotterla, con gli occhi languidi di piacere, la lingua che esplorava la bocca di lui, la fica che cercava, avida, il suo cazzo.

Lui ricominciando a stantuffare, sentiva le grida di piacere di lei risuonare nella stanza, come rintocchi di una campana capace di stordirlo ed eccitarlo, ascoltando rapito il godimento di lei….

…. Passano gli istanti, una pausa, allontanandosi quanto basta per vedere la sua femmina bramante di cazzo, bellissima, vibrante, con un corpo perfetto, un corpo da punire, un corpo nel quale perdersi. Le mani di lui invitavano lei a girarsi a pecorina…. Lei con la sua dolcezza e la sua malizia, girandosi, mostrava a lui un culo stupendo e depliato, bagnato degli umori della fica, durissimo, sodo, tondo, ……lui, con il fare di un bambino che apre il salvadanaio, apriva quel culo come fosse una mela, puntando la cappella sulla fica ormai aperta….. i minuti si susseguivano, una cavalcata memorabile, il cazzo che entrava ed usciva dalla vagina ormai esausta, quell’ano che si presentava a lui in tutto il suo splendore, quel culo che vibrava ad ogni colpo delle anche di lui su di lei, quella schiena che diveniva un prato da baciare, un giaciglio sul quale riposarsi, i gemiti di piacere, le mani che stringono il tappeto, il suo profumo……

…. Lui non riusciva più a trattenersi, avrebbe voluto venire dentro la bocca di lei o sulle sue stupende tettone o nella caldissima fica…… con una mossa improvvisa, uscì da lei, appoggiandosi sulla sua schiena ansimante, annusandole i capelli e sussurrandole che la amava…….. lei stava immobile, sudata e rapita dal piacere.

Il silenzio………. Lui, tenendo il cazzo tra pollice ed indice, appoggia la cappella grondante di bagnato sul suo ano…. spingendo…. delicatamente, ma inesorabilmente quel missile carnoso nell’intestino di lei che sembra paralizzata. Quel palo nel culo le comporta dolore ma piacere, un piacere che implora al suo partner con quelle chiappe chiare che iniziano a ritmare sotto i colpi di uno stantuffamento poderoso, lui è sorpreso, credeva di farle male, voleva essere gentile, ma lei come una cagna in calore e spinge le sue dure chiappe contro le palle di lui.
Il buco del culo di lei è larghissimo, il cazzo di lui scompare tra le natiche, lei urla di piacere, vuole essere chiamata troia, vuole fare sapere al mondo quanto gode e quanto si sente puttana, sporca, appagata…..
…. Lui è frastornato, felice, curioso, fa pensieri idioti per distogliere l’attenzione, per distrarsi e non venire, per non irrorare il culo di lei di sborra…. inutile, quella femmina in calore lo sconvolge, lo affascina, lo rapisce, i colpi di lui nell’ano di lei sono forti ma non fanno più male, lei accarezza le palle ed a lui piace, a lui piace tutto di lei, i rumori si fanno indistinguibili, la respirazione è accelerata allo spasmo, le ginocchia di lui sono dolenti, il culo di lei aperto all’inverosimilie… ad un tratto, le parole di lui, “Barbara, vengoooooo”, ed un fiume di sperma caldo esplode dal cazzo per irrorare, prorompente e liberatorio l’ano di lei che viene a sua volta, i due si accasciano a terra, l’uno ancora all’interno dell’altro, in una confusione di sensazioni e di emozioni che non ha pari al mondo, in un turbine di sentimenti ed emozioni, nella consapevolezza di appartenersi, nel desiderio di amarsi, così, liberamente, il più a lungo possibile…..
scritto il
2015-01-20
4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

In camera da letto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.