Il ragazzo dagli occhi marroni

di
genere
gay

Ciao a tutti mi chiamo Lucio e voglio raccontarvi una storia accaduta parecchio tempo fa. Avevo 18 anni e già ero gay dichiarato, ero cotto di un ragazzo di nome Alessandro. Era un mio compagno di classe, ed oltre ad essere un ragazzo bellissimo, pelle scura, moro, occhi marroni a mandorla alto e magro mi attirava molto da punto di vista caratteriale avevamo molte cose in comune tra cui la passione per i videogiochi. Il problema è che sapevo benissimo che lui non mi avrebbe mai considerato, era super etero, pieno di ragazze, mi considerava solo come un ottimo amico e anzi molto spesso sapendo della mia omosessualità mi chiedeva di aiutarlo a conoscere delle ragazze. Un giorno che ricordo benissimo, venerdì 23 giugno, quando da poco era finita la scuola, mi invitò a casa sua per farci una partita ai videogiochi insieme, ovviamente accettai. Arrivato a casa sua appena aprì la porta, diventai rosso dall'imbarazzo, era in mutandeeee!! Mi disse che aveva caldo e che la mamma aveva lavato il pigiama e non trovava quello pulito, ed a me scappò una risata. Mi invitò a sedere sul divano ed iniziammo a giocare, mi resi conto che era da solo in casa, il padre era a lavoro, la sorella da un'amica e la mamma non so che fine avesse fatto. Restammo attaccati allo schermo per circa 30 minuti, quando lui mi fece "ehy ti posso chiedere una cosa?" Io gli rispondo "certamente, di che si tratta", lui mi chiede se ero mai stato fidanzato, sapeva che a quell'età per un giovane omosessuale era difficile iniziare relazioni. Io gli risposi di si, che ero stato con un ragazzo più grande per circa 1 anno e mezzo e gli raccontai un po' le miei esperienze e di come avevo scoperto di essere gay. Ad un certo punto gli vedo cadere una lacrima, e gli chiedo se va tutto ok, mi racconta che il giorno prima è stato lasciato dalla sua ragazza, la prima di cui si era innamorato veramente. Lo conforto un po', gli dico che ne troverà di migliori, le solite cose che si dicono quando si viene lasciati. Mentre parlo lui si avvicina timidamente alle mie labbra, sembrava un sogno, ed iniziò a baciarmi. Dopo abbassò lo sguardo, parecchio in imbarazzo, io gli presi la testa tra le mani e lo ribaciai, mentre sott'occhio vidi che il suo pene si stava rigonfiando. Gli poggiai una mano sulla mutanda, lui scattò all'indietro, disse che non era pronto a fare sesso con un uomo, io lo tranquillizzai dicendogli che era praticamente come farlo con una donna, mi avrebbe dovuto trattare proprio come avrebbe trattato una ragazza, nessuna differenza. Dopo un po di titubanza mi guardò e disse sorridendo "cosa aspetti? Il mio cazzo non si scopa da solo", sorrisi e dopo averglielo tirato fuori inizia a fargli una sega, adoravo sentire le sue palle che premevano contro la mia mano, ma adoravo ancora di più sentire i peli dello scroto e dell'attaccatura del pene. Mi inginocchiai davanti a lui che era seduto sul divano e dopo avergli lanciato uno sguardo provocante, presi il suo gioiello in bocca, lui con le mani mi spingeva avanti e indietro sul pene. Mi sentivo sottomesso e la cosa mi piaceva tantissimo, dopo poco tempo mi mantenne la testa sul cazzo dicendo "non ti muovere, sto venendo", manco il tempo di finire la frase ed in bocca, sentivo un fiume di caldo sperma che mi scendeva nella gola, ammetto che inizialmente mi diede un po' fastidio, però poi pensando che era lo sperma di Alessandro mi eccitò ancora di più. Mi spogliai, mi misi sul divano a 90 gradi con il ci letto rivolte verso di lui e gli dissi "domami stallone". Non se lo fece ripetere due volte sentivo il suo pene che scivolava in mezzo alle mie natiche, aspettava il momento giusto per entrare, poco dopo fu dentro. Quel momento fu il momento più bello della mia vita, il ragazzo che avevo sempre amato era dentro di me, le sue mani sui miei fianchi che mi spostava avanti ed indietro. Poco dopo uscì per un attimo dal mio ano e si sedette sul divano dicendo "fai presto sali su", mi sedetti addosso a lui spinsi il suo uccello di nuovo dentro di me, ed inizia a fare su e giù, su e giù, su e giù, ora i ritmi li dettavo io, lo guardavo negli occhi aveva un espressione di una goduria pazzesca, capì che stavo facendo bene il mio lavoro, e questo mi diede la carica di continuare ancora con più voglia ed eccitazione, all'improvviso mi sentii dentro di me tutto il suo caldo sperma, mi guardo negli occhi e mi disse " sei stato bravo sporcaccione mio" lo baciai in bocca e gli dissi "guarda chi parla, ti vorrei ogni secondo dentro di me". Esausti ci stendiamo ancora nudi sul divano io con la testa sul suo torace e ci addormentiamo. Quando ad un certo punto sentiamo un urlo, è la mamma di Alessandro...
scritto il
2015-01-23
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