Zio Romolo parte 1

di
genere
incesti

Avevo scoperto la mia sensibilità anale e quindi il mio essere bisex, anche se allora non ne conoscevo il significato, in prima liceo grazie ad un gioco stupido, c'era un professore che ci interrogava dal banco, dovevamo metterci in piedi e rispondere alle domande e i bastardi compagni sia a fianco che nel banco dietro, senza farsene accorgere dal prof, approfittavano dello sfigato premendogli sui calzoni, all'altezza del buco: dita, squadrette, penne, e quant'altro. Questo gioco mi piaceva da morire, speravo dempre di venire chiamato e che l'interrogazione non finisse mai, mentre venivo sottoposto al trattamento, dovevo reprimere la voglia di chinarmi in avanti ed offrire ancora di più il mio culo al gioco. Non osavo però far capire ai miei compagni che mi piaceva, mi vergognavo troppo e cosi mi limitavo a quei momenti.
La svolta è avvenuta quando zio Romolo, il fratello di mio babbo, ha perso il lavoro e si è trasferito a casa nostra adattando il nostro seminterrato a piccolo appartamento. Io e lui, da subito, siamo andati d'accordissimo, passavamo un mucchio di tempo assieme, ogni tanto giocavamo a fare la lotta e ho iniziato ad accorgermi che, ogni volta che facevamo un corpo a corpo, a mio zio veniva duro, veniva duro anche a me ma lui non se ne accorgeva, ce l'avevo ancora piccolo. Così ho iniziato, facendo finta di giocare, a toccarglielo, le prime volte lui ha fatto finta di nulla, poi, per un pò, mi ha detto di smetterla, poi, finalmente, ha iniziato a toccarmi anche lui e si è accorto che anche a me veniva duro, finchè un giorno che eravamo soli mi ha portato nel suo appartamentino e mi ha detto: "Visto che ti piace toccarmi il cazzo, se mi prometti di non dirlo a nessuno, ti ci faccio giocare per bene!", si è fatto spogliare, mi ha fatto mettere sul letto affianco a lui e mi ha detto di fare tutto quello che volevo. Ero affascinto, era scuro, grosso e pieno di vene in rilievo con una grossa cappellona viola, ero affascinato anche dal suo sacchetto delle palle grosso e peloso. Mi ci ha fatto giocare per un pò e poi mi ha insegnato come menarglielo per farlo venire. Mi ha chiesto come mai avevo questo interesse per i piselli e io gli ho raccontato del gioco di scuola, allora mi ha detto di togliermi calzoni e mutande e fargli vedere il buchetto, ho subito ubbidito felice. Lui ha iniziato a toccarmelo e ha iniziato a piacermi tantissimo, mi ha chiesto se avevo mai provato ad infilarci qualcosa e gli ho detto di no dandomi dello scemo per non averci pensato, allora mi ha fatto mettere sul letto con le gambe aperte e sollevate, ha preso una bic e me l'ha infilata dentro. Ho provato un brividino come dopo aver fatto la pipì e mi è piaciuto ancora di più quando ha iniziato a spingermi la penna su e giù, mi ha detto che se mi andava potevamo fare quel gioco ogni volta che eravamo soli, ovviamente nessuno lo doveva sapere. Ho accettato contentissimo.
Mio zio ha iniziato, così, ad allargarmi il buchetto, dopo la penna ci sono stati i pennarelli, il manico di vari utensili dalla spazzola per i capelli al cacciavite ed al martello, per non parlare di vari ortaggi, ancora non lo sapevo ma lo faceva per prepararlo gradualmente a poter prendere il suo cazzo. Ovviamente non si limitava a lavorarmi il didietro, dopo esserselo fatto menare i primi giorni, ha anche iniziato ad insegnarmi a prenderglielo in bocca, fino a farmi diventare il suo pompinaro ed a bere la sua sborra, che, dopo il primo impatto ha anche iniziato a piacermi molto.
Non si può dire che non sapessi cosa stavo facendo, a scuola le battute e gli sfottò sugli omosessuali erano continue e, per non destare sospetti le facevo anche io, indubbiamente me ne vergognavo ma non vedevo l'ora di tornare a casa e, appena i miei genitori si fossero distratti, raggiungere zio Romolo, spogliarmi e giocare con lui.
E' stato mentre mi spingeva in culo una carota che ho avuto il mio primo orgasmo e la mia prima sborrata, zio ha capito che ero pronto, la sera mi ha proposto di guardare un paio di film con lui, verso mezzanotte mi ha chiesto di andare su a vedere se mamma e papà dormivano, e quando sono risceso e gli ho detto che la casa era sicura mi ha che quella notte mi avrebbe insegnato a scopare; ero prontissimo e col cazzetto all'insù come se dovesse far qualcosa anche lui, e non solo ballonzolare passivamente fino al momento di sborrare. E' stato diversissimo dal solito perchè i nostri giochi avvenivano di solito o sul divano o nel bagno, questa volta, invece, mi ha spogliato completamente e portato nel lettone, li ho capito che facevamo cose da grandi. Non ho provato alcun dolore ma tanto, tantissimo piacere, ha iniziato a menarmelo mentre mi inculava ed è venuto mentre sboorravo anche io. Andando in camera mia ero molto agitato, avevo paura che i miei potessero guardarmi e capire cosa avevo fatto, invece è andata liscia e ho iniziato a passare nel letto dello zio per una scopata quasi ogni sera.
Per chi ha o apprezza esperienze simili e vuole corrisponderne, la mia mail è grifonboy@yahoo.it. ciao
scritto il
2015-01-31
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