Mio cognato

di
genere
incesti

Vivo in un piccolo complesso di case, e si accede mediante un grosso cancello, percorri un lungo viale alberato, che poi si apre su questo bellissimo parco, 10 villette per 20 famiglie. Stasera c’è la riunione di condominio, e come sempre mio marito  si da alla fuga, inventando mille impegni. Torno a casa  doccia veloce, gonnellina di cotone e top corto,  è una bella serata di Maggio, il caldo inizia a farsi sentire.  Mi avvio per il portico che porta al gazebo che utilizziamo per le riunioni, passo davanti alla casa di Antonio e sua moglie Rosa , lui è il fratello di mio marito, mi vede arrivare e si ferma, e mi aspetta.

 “Ciao come va?” Come sempre è  sorridente.

“ Bene, e voi?”

“Nella norma e Carlo?”

Rido “ come al solito latitante, non ama queste cose lo sai, e manda sempre me da sola”.

“ Dai allora siamo sulla stessa barca, anche Rosa, non viene mai”.

Con questa cosa che ci accomuna ci avviamo al gazebo. Inizia la riunione, tutti parlano, nessuno ascolta, mi giro verso Antonio, ci vede che mi sono già rotta le scatole.

Si gira anche lui mi mette una mano sulla gamba, si avvicina per parlare piano,

“ Come al solito quelli del 3/b rompono che vogliono la tenda, per non farsi vedere, quando scopano in terrazzo.”.  Rido ” Dai smettila”.  Senza togliere  la mano continua,

“ Si giuro da casa nostra ci vede bene tutto “.

Sto ancora ridendo, la mano è ancora lì, ora la sta muovendo lentamente. Si avvicina ancora, la mia mente non lo segue, penso solo a quella piacevole sensazione.

“Visto che qui ci annoiamo,  che ne dici se andiamo via, e li lasciamo litigare da soli?”.

Mi riprendo dai miei pensieri, “ Ma si dai, tanto sono sempre le stesse cose”.

Ci alziamo e ci avviamo verso casa, parlando del più e del meno.  Ci fermiamo davanti casa sua, “ Cosa ne dici di entrare, beviamo qualcosa assieme, visto che entrambi, siamo stati abbandonati stasera.”

La mia mente torna alla sua mano. “ No dai è tardi e Rosa tra un po’ torna.”

“ Ma dai non farti pregare, è poi stasera è fuori per una cena e visto che farà tardi si ferma a dormire dalla madre e torna domani.”  Si ferma e prosegue “ Dai tranquilla un bicchiere di vino e poi vai a casa ad aspettare il mio fratellino”. Resto li ferma a pensare, effettivamente mi aspetta una sterile serata, e non  Carlo  a che ora torna. “ Non lo so, sai non so Carlo a che ora torna.” Mentre stiamo parlando mi squilla il cell, lo  guardo è Carlo. “ Ciao amore.”  Non faccio in tempo a dire altro. “ Amore scusa stasera torno tardi, resto in ufficio per un casino,  non aspettarmi cena e vai pure a letto” finisce la frase e chiude la conversazione con il solito “ Ti amo piccola”.

Antonio era al mio fianco ha sentito tutto.

“ Allora dai possiamo cenare assieme”, si ferma un attimo e poi riprende, “ La mia cena è già pronta, e poi dai viviamo di fianco da quasi un anno e al massimo abbiamo preso un caffè assieme.”

Il pensiero della sua mano non mi lascia. Ma poi mi dico “ ma dai è solo una tua paranoia”…….

“ Ok dai, finisce che vado a casa e mi scaldo una pizza”.

Mi sorride, “ allora vieni dentro che è pronto”. Mi fa strada, la casa è uguale alla nostra, andiamo verso la cucina.

“ Dai tu prepari l’insalata ed io apro una bottiglia di vino”, senza lasciarmi il tempo di replicare continua, “bianco  o rosso?”. Si gira, “ Tu sei donna da rosso corposo”.

Divento tutta rossa e mi sento le guance di fuoco.

Apre la bottiglia,  versa due bicchieri. E me ne porge uno.

Le mie mani tremano, non voglio che lo veda , “ Appoggia pure li finisco di tagliare qui “.

E’ sempre più vicino a me,  mi mette un dito sotto il mento e mi alza i viso, è  a pochi centimetri da me, mi fissa dritto negli occhi.

“ Sai cosa sto per fare?”. Attende una risposta. Lo so o almeno spero di saperlo, a ma non rispondo. Faccio solo si con la testa, piano, porta il bicchiere alla sua bocca, senza lasciare i miei occhi, beve piano, poi posa il bicchiere. Mi prende le mani e mi attira a lui. Prima mi da un bacio  lungo e dolce, sa di vino, insinua la lingua nella bocca, e non trova alcuna resistenza da parte mia, senza lasciare la mia bocca mi guida verso il divano. Ci sediamo, sta ancora stuzzicando le mie labbra, ed io rispondo avida di voglia. Si ferma,  mi fissa,

“ Spogliati per me. “ Mentre lo dice si alza e va a sedersi sulla poltrona difronte al divano. Non deve ripeterlo, con mani tremanti tolgo il top, e la gonna, resto in intimo.

“ Togli anche quello”.

Senza fiatare eseguo.

“ Brava ora siediti lì sulla poltrona e toccati”.

Sto per oppormi non ho mai fatto una cosa del genere neppure per mio marito. Il suo sguardo è dolce ma deciso.

“ Dai toccati per me, vedrai ti piacerà”.

Con molta vergogna, mi siedo sulla poltrona.

“ Brava apri le gambe e toccati”.

Sempre più rossa di vergogna, metto una mano tra le gambe, mi blocco con mio enorme stupore.

“ Non dirmi che sei già bagnata?”.

Faccio segno di si con la testa.

“ Io lo sapevo che sei fantastica, continua non ti fermare.” E inizia a spogliarsi anche lui.

Mio dio è bellissimo nudo, petto scolpito e con una eccitazione già molto evidente.

Senza accorgermene sto continuando a masturbarmi, e la cosa mi piace sempre di più.

“ Continua brava”. Prende il cazzo tra le mani, ora anche lui si sta masturbando, ma è in piedi a pochi centimetri dal mio viso. Sempre con tono dolce mi dice. “ Ora che sei bella bagnata, mettiti due dita dentro e affondale per bene”. Sono in trance voglio godere per lui, senza replicare mi penetro per lui.

“ Ottimo vai a fondo, e poi lecca le dita”.

Eseguo tutto. Lui continua a menarsi il cazzo sempre guardandomi.

“ora rimettile dentro e masturbati fino a godere”.

Riaffondo le dita dentro la mia figa fradicia, e mi scopo fino a godere, i miei umori mi colano dalla mano.

Lui mi guarda, “ sei venuta?”. La mia mano è ancora dentro.

“ Ora da brava dammi la mano e fammela leccare, voglio pulirla per bene”.

Senza smettere di segarsi, si avvina a me che gli porgo la mano, lecca piano ogni dito, mi sto eccitando nuovamente.

“ Buono sei dolce, ora prendi questo in bocca e datti da fare “.

La mia eccitazione è incontenibile. lo prendo subito in bocca e con tanta avidità inizio a spompinarlo, prima piano, poi sempre più avidamente, lecco succhio, e bacio la sua erezione.

“ Toccati ancora mentre mi spompini”.

Eseguo tutto ciò che vuole, perché in fondo è ciò che voglio io. È tutto meraviglioso sto per venire ancora, mi pompo quel cazzo in bocca fino in fondo alla gola, per soffocare l’urlo di godimento.

“ Sei venuta ancora”?.

Non posso nasconderlo, con la voce pregna di piacere rispondo “ Si, sono venuta ancora”.

Ride “ allora è il momento giusto”, in un lampo la poltrona si distende, mi monta su e mi penetra, con molta facilità visto il mare di umore che c’è in me.

“Sei fantastica, la tua figa è ancora gonfia di voglia, e li dentro c’è un lago.”

Mi scopa alternando foga, passione e forza piena. Andiamo avanti con quella danza per un po’. Si ferma un attimo, esce da me.

Con voce ferma mi dice “ Girati”.

Ho un brivido di paura “ Cosa vuoi fare”?.

“ Quello che sogno  da quando ti ho visto la prima volta con mio fratello”.

In un lampo capisco tutto, “ No fermo nessuno è mai entrato lì”.

Mi sorride compiaciuto. “ Non sai quanto mi fa felice questa cosa, ci speravo, volevo essere io il primo, voglio quel dolce buchetto tutto per me.”

Ho molta paura. “ Ti prego non farmi male”.

“ Tranquilla farò piano, ma ti avverto appena entro ti farà male, ma è solo un attimo, poi il piacere sarà superiore.

Mi giro, mi piego, mi metto inginocchio, inizia prima a leccare il mio buchetto, lo bagna per bene, “ Rilassati amore” nel mentre mi masturba il buchetto e mi penetra prima con un dito, poi con due, entra ed esce con dolcezza. Si inginocchia alle mie spalle mi penetra nuovamente nella figa entra ed esce con colpi secchi, ogni volta che esce, porta i miei umori al buchetto.

Succede tutto in un attimo, esce dalla figa,  mi mette le mani sulle  spalle, lo punta sul buchetto del culo e mi penetra in un solo colpo. Caccio un urlo fortissimo.

“ Shhhh amore “ Si ferma, “ dimmi se posso riprendere, e si muove piano.”

Dopo il primo momento di dolere inizia a piacermi la cosa.

“ Vai vai continua, non ti fermare”.

“ Solo questo volevo sentirti dire”. Inizia a pomparmi nel culo con tanta foga, penso che mi sta sfondando tutta. Mi mette una mano nella figa fradicia e mi scopa in contemporanea tutti e due i buchi, sto per venire ancora.

“ Vai amore non ti fermare che vengo ancora”.

Rallenta i colpi, per poi assestare un paio di colpi con tutta la forza, io urlo “ Vengo!!!!!”

Lui “ Si amore ti sborro nel culo”. Ancora un colpo e viene.

Resta fermo per un attimo poi esce, “ Girati ancora voglio vederti in viso.”

Mi giro e subito mi è ancora sopra, o meglio dentro. E riprende a scoparmi non ancora sazio.

Mi guarda “ Hai la faccia di una che ha goduto, ma ne manca ancora un pochino”.

Gli sorrido e lo stringo a me, riprende la danza, e ancora lì che mi scopa. Mi fissa dritto negli occhi “ Sto per venire posso restare dentro”.

Resto un attimo ferma poi lo abbraccio “ Vai pure”.

Non se lo fa ripete due volte appoggia le mani sulle mie spalle e inizia a scoparmi  con foga, mi sento sfondare, sto per venire ancora. Apro gli occhi ci fissiamo, io urlo ancora, lui viene in me.  Sfinito si appoggia al mio seno, è ancora dentro, con la lingua mi stuzzica il capezzolo. “ E’ fantastico stare li dentro, e poi lo sapevo”. Con il poco fiato che mi resta rispondo “ Cosa?”. Senza lasciare il mio capezzolo.

“ Che scoparti sarebbe stata un’esperienza sublime.”

 

scritto il
2015-04-10
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