La terza scappatella

di
genere
tradimenti

Ho sempre pensato di essere una ragazza di sani principi, ho avuto pochi fidanzati, l’ultimo, mio marito, ha dovuto attendere tre mesi prima di portarmi a letto.
Ho una bella casa, due bambini, un marito che mi vuole bene; ha la sua testa ma nel complesso non mi devo lamentare di ciò che il destino mi ha riservato e soprattutto non ho intenzione di prescindere dalla mia famiglia.
Fatte queste premesse, devo però dire che da circa un paio di anni ho scoperto di avere una doppia identità: per la maggior parte dei giorni dell’anno moglie e madre irreprensibile, intervallati da qualche buco nero in cui precipito e dove conosco un’altra Susanna.
Io, Susanna, ho 35 anni, ho un bel fisico fatto di due tette quarta misura, con i capezzoli sporgenti ed un’aureola di 5 cm, un bel culo e cosce ben tornite, ma nonostante un fisico piuttosto prorompente credo di non aver mai avuto comportamenti compromettenti.
Il tutto è cambiato nell’estate di due anni fa, dove nell’arco dei mesi di Giugno e Luglio trascorsi al mare sono stata letteralmente travolta da una storia che mi ha fatto capire di essere in realtà diversa da quello che credevo.
In pochi giorni il macho della spiaggia mi ha conosciuto, scopato per due mesi in tutte le pose e a tutte le ore e al quale mi sono concessa da vera troia come mai fatto prima in vita mia.
Finita la storia in maniera indolore, sono rientrata nei panni di madre e moglie premurosa fino ad un giorno di fine primavera dell’anno successivo, dove uno dei citati buchi neri mi ha avvolto nuovamente: un’ avventura selvaggia di mezz’ora nei bagni di un Ipermercato dove mi sono io scopata il bel tipo del distributore di benzina antistante, il quale mi aveva adocchiato più volte senza dir niente e al quale mi sono presentata a fare rifornimento in mini e praticamente senza mutandine.
Il fatto grave è che sono uscita apposta di casa conciata come una troia per scoparmelo, quella mattina…….non è capitato per caso.
Sono una specie di dr. Jekill e mr. Hyde e da poco mi è successo di nuovo………….mio marito la sera prima voleva fare sesso ma l’ho respito in malo modo e si è arrabbiato.
Io il giorno dopo lo chiamo per raggiungerlo a fare shopping e lui mi dice di mettermi carina che vorrebbe portarmi a cena……
Io mi sistemo (e quando voglio so essere una gran fica) mi metto gli stivali di camoscio fino al ginocchio il perizoma di pizzo nero che mi ha regalato, un top aderentissimo senza reggiseno, con le tette che si gonfiano e si alzano e sembrano saltar fuori, una mini di jeans molto corta il tutto sopra un trench azzurro sopra i ginocchio. E mi avvio a piedi a prendere il treno.
Sulla strada della stazione si affianca una vettura con a bordo un amico di mio marito e un collega mai visto, davvero carino.
Si ferma mi chiede dove vado e visto che ero ampiamente in anticipo per il treno mi offrono un caffè al bar della stazione.
Quando Samuele, l’altro ragazzo, scende dalla macchina rimango impressionata: un metro e novanta di muscoli, occhi azzurri capelli neri neanche troppo corti e la barbetta di due giorni.
Ci sediamo in giardino e ovviamente accavallando le gambe scoscio parecchio vista l’esiguità della mia minigonna. Mentre Carlo, l’amico di mio marito va dentro al bar ad ordinare, Samuele coglie al volo l’occasione e mi fa “ io torno a casa tra dieci minuti e devo andare in centro, se mi aspetti qui ti porto giù io”
Avevo già capito l’antifona e gli rispondo subiti di sì. Mentre beviamo il caffè lo vedo sporgersi per guardarmi le cosce e io non faccio niente per impedirglielo…anzi nel limite del possibile scoscio ancora di più cercando di non farmi vedere da Carlo.
Ci salutiamo prima che arrivi il treno e lo aspetto; mezz’ora dopo arriva con la sua Audi coupè bianca, apre la porta e mi tolgo il trench saltando dentro scosciando in maniera vergognosa. Contemporaneamente il top di strech sale anche lui e mi ritrova seminuda con la passera in bella vista dato che il pizzo è completamente trasparente.
Arrossisco persino un po’ e lui, evidentemente esperto, mi guarda e mi fa “non le fai sempre ‘ste cose eh?”
E io “quasi mai, veramente questa mise è per mio marito stasera”
“ma il tuo lui lo sa che accetti passaggi dagli sconosciuti?”
“primo sei un collega di un amico, secondo sei un bel figo terzo non lo deve per forza sapere”
Samuele parte e già prima dell’autostrada mi mette una mano in mezzo alle cosce, io non le chiudo ma gliela tolgo e arrivo in città indenne”
Posteggiamo e cerco di salutarlo ma lui mi chiede se può accompagnarmi e visto che ho due ore prima di vedere mio marito gli dico di si se accetta di aspettare che io mi provi due o tre capi.
Arrivati alla Rinascente entriamo, scelgo un tubino rosso e vado nel camerino.
Il tempo di restare con le tette fuori e lui entra e mi ficca la lingua in bocca e non posso e non voglio respingerlo.
Le sue mani vanno dritte in fica che è gia bagnata, me la spalanca con due dita e mi sditalina per un po’ senza togliermi la lingua di bocca.
Lo allontano per prendere respiro, gli apro i pantaloni e per la terza volta in vita mia faccio un pompino da urlo, poi mi giro gli porgo la fica gli dico “scopami”
Non se lo fa ripetere e mi fa davanti e anche il culo dopo avermelo leccato a sufficienza.
E’ una montagna di muscoli, ogni cappellata è quasi un orgasmo e credo che le commesse se ne siano accorte e abbiano fatto finta di niente visto che era primo pomeriggio e non c’era quasi nessuno.
Alla fine mi ha sborrato in culo, mi gira facciamo una bella limonata e poi mi fa “ora puoi andare da tuo marito, troia” e se ne va.
Mi ha trattato male alla fine, ma se dopo una scopata del genere uno si leva di torno sono complicazioni in meno, una botta e via.
Io ho goduto con un gran fico e dopo sono andata a cena con mio marito, lui sì galante e simpatico e che a sua volta mi ha dato un’altra bella ripassata nel garage del posteggio.
Cosa potevo volere di più?
scritto il
2010-08-11
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