Cambio di rotta a 50 anni
di
Serena
genere
saffico
A 50anni credevo che ormai certi ‘grilli’ per la testa fossero ormai spariti, ma è bastato il caso, perchè s’è trattato di pura coincidenza, per farmi scoprire un nuovo lato della mia sessualità che ritenevo morto e sepolto.
Da giovane ho fatto tutte le mie brave esperienze, in tutti i sensi, ma poi ho finito col fidanzarmi prima e sposarmi poi, col classico ‘buon partito’ che, nonostante tutti i suoi limiti, ha sempre cercato di rendermi felice. Abbiamo avuto anche un figlio come coronamento della nostra unione ‘perfetta’ che ci ha saputo donare più gioie che dolori.
Solo ogni tanto mi ritornano alla mente i rapporti avuti con una compagna di studi, ed il piacere unico che sapeva darmi quella ragazza. Devo dire che non ho mai pensato di tradire mio marito anche se le occasioni ci sono state soprattutto in passato, quando ero una donna certo più bella e desiderabile d’oggi. Non che sia da buttare, tanta palestra e qualche piccolo ritocchino fatto dal bisturi m’hanno sempre mantenuto in forma, solo l’età va sempre avanti, e camuffarla spesso rende solo ridicole.
Tornando a Barbara, la mia compagna di studi, ricorderò sempre i lunghi pomeriggi passati nel suo piccolo appartamento a fare l’amore, ricoprendoci a vicenda di baci e carezze. Lei era una lesbica ‘pura’ nel senso che non era mai stata con un ragazzo e poco apprezzava i ‘giocattolini’ che a volte si usano fra donne. Ma nonostante ciò era bravissima a farmi godere per ore usando solo le sue mani e la sua bocca.
Era un caldo pomeriggio di primavera quando forse pensando a lei, decisi d’andare a trovare Alba, la mia vicina di casa preferita, una donna che viveva da sola, con la battuta sempre pronta come il suo sorriso radioso. Lei aveva dato modo alle pettegole del quartiere di far parlare di se per via del continuo via vai d’uomini e donne nella sua villetta, giustificandole sempre come visite di lavoro. Ma era innegabile che nonostante la sue età, di poco inferiore alla mia, fosse una donna davvero attraente e soprattutto sensuale, forse anche troppo !
Non c’era uomo della zona che non desiderasse portarsela a letto, compreso mio marito che m’aveva confessato che Alba lo ispirava non poco, ma che sarebbe rimasta per lui solo un bel sogno.
Stavo per suonare il campanello quando degli starni rumori arrivarono alle mie orecchie, curiosa come ogni donna che si rispetti feci un giro della villetta per fermarmi vicino alle finestre del soggiorno. Quelli che udivo erano chiaramente dei gemiti di piacere che uscivano dalla vetrata semiaperta.
‘Stai a vedere che la becco mentre scopa questa porcella.’ pensai fra me mentre m’avvicinavo sempre di più al bordo della finestra.
Ma quel che vidi fu uno spettacolo ben diverso Alba, seminuda, si stava masturbando sul divano proprio di fronte a me. Rimasi quasi shoccata nel vederla che si donava del piacere da sola toccandosi il seno e la figa, lo faceva con estrema lentezza, come se non avesse alcuna fretta di raggiungere l’orgasmo. Ben presto quello spettacolo cominciò ad eccitarmi, mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno prima d’alzarmi un po’ la gonna per toccarmi le mutandine che erano già più che bagnate. Non sapevo che fare, rimanere li a guardarla era troppo rischioso, poteva passare chiunque e chiedermi il perchè fossi davanti a quella finestra. Ma d’altro canto vedere la mia amica masturbarsi era qualcosa d’irrinunciabile soprattutto quando si mise carponi e cominciò ad usare un vibratore dalla forma particolare. Alla fine vidi che si stava avvicinando un gruppetto di vicine e, facendo finta di nulla, me ne tornai verso casa.
Durante il breve tragitto non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di Alba nuda, e neanche il ritorno di mio marito distolse i miei pensieri da quella donna. La sera poi lui se ne andò a letto presto dicendo che era stanco, e così mi ritrovai sola in bagno a masturbarmi come una ragazzina pensando alla mia vicina. Non so perchè mi sentivo quasi in colpa a farlo, ma allo stesso tempo non riuscii a trattenermi nel farmi quel veloce ditalino, strozzando alla fine un gemito di piacere quasi incontrollabile.
Quando tornai a letto non riuscii a prendere sonno tempestata com’ero da mille domande. Cosa mi stava succedendo ? Era possibile che vedere un’amica masturbarsi mi sconvolgesse sino a quel punto ? Perchè non me n’ero andata via subito o perchè non ero entrata ?
Il giorno dopo decisi d’affrontare quella situazione che mi stava scivolando via di mano.
Chiamai Alba chiedendole se avesse il pomeriggio libero per fare due chiacchiere, e come mi disse di si le risposi che sarei andata da lei alle tre. Essendo abituata da tempo a vestire con una certa classe non feci neanche caso all’intimo che stavo mettendo, un completino con un reggiseno leggermente imbottito e delle mutandine quasi trasparenti sul davanti.
Alle tre puntuale come sempre suonai al campanello di Alba che m’aprì subito salutandomi con un bacio sulla guancia.
“Nadia ma sei splendida ! Sei sempre perfetta anche se devi andare solo a comprare il giornale.” mi disse facendomi entrare in soggiorno.
“Ma che dici ! Ho messo il primo vestito che ho trovato. Tu piuttosto come fai. sembra che per te il tempo non passi.”
“Mi tengo in forma come posso.” tagliò subito corto “Però dimmi non penso tu sia venuta qui per parlare della mia linea o sbaglio ?” mi disse mentre mi sedevo sul divano dove l’avevo vista il giorno prima.
“No non sbagli, solo vedi è un argomento un po’ delicato e non vorrei essere indelicata od entrare troppo nel tuo privato. Vedi …io penso che in fondo ognuna possa fare le sue scelte in modo libero …solo non capisco perchè …ecco tu.”
“Mi stavo masturbando da sola ieri dove ora sei seduta tu ?” mi disse cogliendomi di sorpresa (d’improvviso.)
“Si !” risposi subito cercando di prendere del tempo, ma Alba non me ne diede modo.
“Nadia amica mia, so che ho la fama di mangiatrice d’uomini, ma non è così. Anzi i maschi m’annoiano quasi subito ed è un periodo che non trovo una vera donna in grado di soddisfarmi. Ieri non ho resistito ed ho dato sfogo ai miei istinti, ti ho anche visto sbirciare alla finestra e sinceramente ho sperato che tu entrassi, invece sei andata via.
“Ma che dici !” risposi stizzita “Sono una donna sposata ! Non una ninfomane in cerca di uomini o donne con cui andare a letto !”
Ma mentre parlavo cercando d’essere sdegnata non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo decolté e dalle cosce che uscivano abbondantemente dalla vestaglietta che indossava la mia vicina.
“Nadia non cercare di prendermi per scema. Se fosse come dici tu te ne saresti andata via subito, ed invece sei rimasta li a lungo. E non dire che non ti sei eccitata perchè non ci credo.”
Non sapevo che dire o fare, sentendomi come una bambina sorpresa con le dita nel barattolo della marmellata.
“Alba tu sei una gran bella donna.” le dissi “Ma io non sono un uomo ne una lesbica, insomma che dovrei dirti ?”
“Magari mi potresti parlare dei tuoi trascorsi con Barbara, o credi che non sappia nulla ?”
Diventai rossa dalla vergogna, ma come poteva sapere di quei fatti successi tanti anni fa ?
“Ma dai che pensi.” dissi alla fine cercando di minimizzare e trovare la via per una dignitosa fuga “Quelle sono sciocchezze successe più di trent’anni fa.”
“Non sono certa che tu le consideri sciocchezze.” mi rispose con tono deciso “Comunque ora sta a te decidere cosa fare. Io salirò in camera da letto, tu puoi raggiungermi dopo esserti tolta il vestito od uscire da questa casa. In questo secondo caso non ti verrò più a cercare e considererò la faccenda finita qui.”
Come finì di parlare s’alzò per dirigersi verso la sua camera che era al piano di sopra, lasciandomi fra mille dubbi e domande. Certo potevo andarmene e tutto sarebbe finito li, non avevo alcun dubbio sulla parola di Alba, ma …
Ma la mente tornò ai pomeriggi passati con Barbara, certo ne era passata d’acqua sotto i ponti, ma perchè non provare a rivivere quelle sensazioni che in fondo non m’avevano mai lasciata. Pensai anche a mio marito ma decisi che quelle non erano ‘corna’, non stavo andando con un altro uomo e così m’alzai, tolsi l’abito e con passo deciso salii le scale che mi separavano da Alba.
La trovai seduta in una delle due poltrone che stavano ai piedi del letto, una scelta d’arredo che non avevo mai capita, con indosso un bustino viola e un piccolo perizoma dello stesso colore.
“Allora alla fine ti sei decisa ?” mi disse quasi provocandomi “Solo ora meriti una piccola punizione per avermi lasciata da sola ieri.”
“Non sarai per caso una sadica ?”
“No stai tranquilla, sai che non farei male ad una mosca, solo una piccola dolce tortura non te la leva nessuno. Quindi ora siediti sulla poltrona davanti a me e toccati seno e fica fino a quando non ti dico di smettere.”
“Ma mi vergogno !” cercai di protestare.
“Proprio per questo farai quanto t’ho detto, così la prossima volta non rimarrai alla finestra.”
Capii subito che con Alba non c’era nulla da fare, così m’accomodai sulla poltrona di fronte alla sua e comincia a toccarmi un seno dopo averlo fatto uscire dal push-up. Il capezzolo diventò subito turgido, ma soprattutto mi sentivo tutto il seno duro come non mi succedeva da tempo.
“Mettiti l’altra mano nelle mutandine da porca che indossi.” m’ordinò Alba ricordandomi quanto voleva. “Ma senza ficcarti nessun dito dentro, voglio solo che ti tocchi.”
Lentamente feci scivolare l’altra mano dentro i miei slippini e presi ad accarezzarmi con due dita le labbra intime che si gonfiarono aprendosi quasi subito. Lei faceva le stesse cose solo aveva spostato il perizoma di lato mostrandomi la sua completa depilazione che faceva risaltare ancor di più la passera già umida.
Ben presto mi bagnai tanto che le mutandine divennero del tutto trasparenti, e non potei più fermare l’eccitazione che stava salendo sempre più prepotentemente in me.
“Alba ti prego vieni qui, non resisto più.” le dissi quasi supplicandola.
“No sarai tu a venire da me, ma a quattro zampe.” mi rispose con un tono che mal celava un certo sadismo.
Non persi un solo secondo e m’inginocchiai per terra per avvicinarmi a lei, Dea del piacere che troppo volevo riprovare. Nel fare quel breve tratto mi tornò in mente Barbara e quando mi negava l’orgasmo per poi farlo esplodere all’improvviso lasciandomi sconvolta e senza fiato. Ma Alba era molto diversa dalla mia vecchia compagna di giochi saffici, molto più esperta e per certi aspetti dominante nei suoi modi di fare.
Quando lei fui vicina mi prese la testa fra le mani e avvicinò le mie labbra alle sue, ci baciammo a lungo alternando piccoli sfioramenti a lunghi giochi di lingua che mi fecero perdere la concezione del tempo. Non so neanch’io il perchè, ma ebbi l’irresistibile desiderio di vederla godere per mano mia, così quando le nostre labbra si lasciarono feci scivolare le mie sul suo collo fino ad arrivare a quei seni così perfetti nonostante l’età.. Li liberai facilmente da quel corpetto che poco li copriva e comincia a baciare le auree per poi succhiare quei capezzoli così duri dall’eccitazione. Alba non diceva nulla lasciandomi fare ciò che volevo, solo quando la mia bocca scese fino al suo sesso ebbe un piccolo gemito, forse più di sorpresa che d’altro. Scostai la testa all’indietro un attimo solo per vedere meglio quei lembi di carne glabri, ma subito dopo presi a leccarli con foga quasi animale facendola sussultare dal piacere. In cuor mio volevo essere dolce, ma la voglia repressa di anni me li faceva colpire con la lingua più che sfiorarli fino a quando non li aprii con le dita per tuffarmici dentro neanche avessi un pene in bocca. Ormai ero indemoniata, mi sentivo il fuoco dentro e oltre che con la lingua le penetrai la fica anche con le dita, in un crescendo di sospiri sempre meno soffocati e più rumorosi.
Alba quasi mi schiacciava la testa fra le sue gambe pregandomi di non smettere, sentiva l’orgasmo vicino ed io non pensai neanche per un attimo di non farla venire. La vedevo contorcersi sempre più in preda al piacere ed il suo dolce nettare riempiva la mia bocca fino a quando non s’irrigidì del tutto e venne con un piccolo schizzo che lasciai sulla mia lingua per portarlo alla sua ed assaporarlo insieme.
“Ti dovrei sculacciare per non essere entrata ieri.” mi disse con un sorriso “Sei un’amante perfetta anche troppo, era molto tempo che non venivo travolta da una donna come te.”
“Ieri mi sono comportata da stupida bigotta, ma non parliamone più, ho solo voglia di recupera il tempo perso.” le risposi mentre continuavo a darle dei piccoli baci.
“Si hai ragione, ora però alzati.”
Non appena fummo in piedi lei mi spinse con la faccia verso il muro e mi sfilò il reggiseno, poi fece cadere a terra anche le mutandine lasciandomi nuda.
“Oh Nadia sei splendida.” mi disse mentre da dietro mi palpava il seno “ Se fossi un uomo passeri tutto il tempo a scoparti,, toccando ogni lembo del tuo corpo e soprattutto questo culo che mi fa impazzire.”
Man mano che le sue mani scendevano su di me, io mi piegavo sempre di più fino a ritrovami con la schiena quasi orizzontale ed Alba che mi leccava il culo. Avevo una gran gran voglia di ficcarmi due dita dentro la passera per dr sfogo a tutta l’eccitazione che avevo accumulato sino a quel punto, ma preferii lasciar fare a lei, abbandonandomi alle sue sapienti mani. Lei si dimostrò una grandissima amante, mentre mi leccava dietro soffermandosi spesso sul mio buchino, con le mani mi massaggiava delicatamente il monte di Venere facendo passare un dito in mezzo allo spacco e altri due sui bordi esterni delle grandi labbra. Quel tocco così delicato e diverso da quelli a cui ormai m’ero abituata con mio marito, mi fece tremare le gambe e mandò quasi in tilt il mio cervello. I suoi movimenti erano lenti e morbidi, pura sensualità all’ennesima potenza, capaci di portarmi alla massima eccitazione in breve tempo e di farmi rimanere in quello stato tutta la vita se l’avesse voluto. Quando Alba s’alzò mi fece girare e mi ritrovai contro il muro con le sue labbra sulle mie e due dita dentro la fica che scorrevano dentro e fuori come due saette.
“Si fottimi non resisto più !” le dissi quasi implorandola di porre fine a quel lunghissimo preliminare.
“Non qui e non adesso, vieni sul letto e avrai ciò che vuoi.” mi rispose prendendomi per mano.
Mi ritrovai sdraiata sul letto mentre lei armeggiava in un cassetto da dove tirò fuori uno strano vibratore che nelle forma ricordava un po’ un boomerang. “Ora stai zitta e pensa solo a godere.” furono le sole parole che Alba mi disse prima di portarmi alla bocca il dildo acceso alla vibrazione minima.
All’inizio ebbi un attimo di esitazione, ma poi ‘assaggiato’ il giocattolino lo leccai da cima a fondo prima che questo scendesse verso il basso. Ma lei non solo lo faceva passare sulle zone più erogene del mio corpo, ma aumentava sempre di più la vibrazione, che arrivò al massimo quando il dildo sfiorò il mio clito facendomi sobbalzare dal piacere. Allora Alba, muovendosi come un felino, si sdraiò su di me e fece scivolare dentro il mio sesso tutto il dildo, facendomi venire all’istante. Ma non ebbi alcun modo di riprendermi che lei cominciò a fottermi come una pazza con quel grosso pezzo di lattice ricurvo, che faceva roteare un pochino ogni volta che era del tutto dentro di me senza smettere mai di baciarmi in bocca e sul collo. Godevo come non mi succedeva da molto tempo, sentivo in lei la voglia di pensare solo a me ed al mio piacere, e stavo quasi per venire quando Alba mi sfilò il vibratore dalla passera.
“Ora girati ho una bella sorpresa per te.” Mi disse a bassa voce in un orecchio.
Non ci pensai neanche un attimo e mi misi carponi col culo ben in alto, la mia vicina tornò al suo cassetto dei giochi solitari e tirò fuori un dildo rosso fuoco dotato di stimolatore clitorideo con la punta ricoperta di piccole semisfere argentate. Prima che potessi dire qualsiasi cosa me lo ritrovai dentro la passera, ma soprattutto quella piccola protesi che spingeva sul mio clito mi fece quasi arrivare all’orgasmo.
“Nadia dimmi se ti piace così.” mi chiese mentre l’accendeva.
La testa del dildo cominciò a roteare e quelle piccole bozze devastarono i centri del piacere della mia fica, senza parlare dello stimolatore che sollecitava oltremodo il clito sfiorandolo in continuazione.
“Non lo togliere ti prego non farlo.” la supplicai “Sto venendo …si godoo …”
Ma Alba ebbe un’ultima idea, quella di girare il dildo fino a farmi finire la parte stimolante dentro il buchetto. L’orgasmo mi paralizzò con la sua incontrollabile violenza, tale da togliermi il respiro e non darmi modo d’emettere alcun suono. La mia amica ridusse al minimo rotazione della testa e vibrazione della piccola protesi, lasciandomi gustare fino in fondo tutto il piacere. Poi con calma cominciò a leccarmi fra le gambe bevendo tutto ciò che era fuoriuscito dalla mia passera per infine sfilarmi il giocattolino e farmi sdraiare sul letto.
“Da quello che ho visto.” mi disse mentre m’accarezza il viso “Era un bel po’ che non avevi un orgasmo degno di tale nome.”
“In effetti non hai tutti i torti.” le risposi arrossendo un pochino “Con mio marito il sesso è ormai più un’abitudine che vero piacere.”
“Stai tranquilla.” continuò lei con tono rassicurante “Succede quasi a tutte, ed è per questo che ci sono le amiche, tanto meglio se single e con la casa sempre disponibile.”
Entrambe ci mettemmo a ridere ben sapendo che quell’incontro non sarebbe rimasto un episodio isolato. Poi presi il suo dildo e lo guardai con attenzione, mi sembrava strano che un mezzo meccanico, per quanto sofisticato, fosse in grado di dare tutto quel piacere che avevo provato poco prima.
“M’insegni ad usarlo, magari su di te ?” le chiesi facendo le fusa come una gatta.
“Magari domani, non so se hai visto che ora s’è fatta. E poi la prossima volta ho intenzione di dedicarmi al tuo bel culo, è un peccato non averlo potuto fare oggi.”
Guardai l’orologio ed in effetti s’era fatto tardi, almeno per me. Scendemmo in soggiorno dove mi rivestii in tutta fretta per non arrivare troppo tardi a casa mia. Una volta alla porta mi girai e strinsi Alba a me avvolgendola con un lungo bacio, poi uscii incamminandomi verso la mia villetta con un gran sorriso stampato sul volto.
Di certo d’ora in poi i miei pomeriggi non sarebbero più stati monotoni e la mia vita sessuale piatta, e tutto per puro caso, ma in fondo la vita è bella proprio perchè basta poco per farle cambiare rotta.
Da giovane ho fatto tutte le mie brave esperienze, in tutti i sensi, ma poi ho finito col fidanzarmi prima e sposarmi poi, col classico ‘buon partito’ che, nonostante tutti i suoi limiti, ha sempre cercato di rendermi felice. Abbiamo avuto anche un figlio come coronamento della nostra unione ‘perfetta’ che ci ha saputo donare più gioie che dolori.
Solo ogni tanto mi ritornano alla mente i rapporti avuti con una compagna di studi, ed il piacere unico che sapeva darmi quella ragazza. Devo dire che non ho mai pensato di tradire mio marito anche se le occasioni ci sono state soprattutto in passato, quando ero una donna certo più bella e desiderabile d’oggi. Non che sia da buttare, tanta palestra e qualche piccolo ritocchino fatto dal bisturi m’hanno sempre mantenuto in forma, solo l’età va sempre avanti, e camuffarla spesso rende solo ridicole.
Tornando a Barbara, la mia compagna di studi, ricorderò sempre i lunghi pomeriggi passati nel suo piccolo appartamento a fare l’amore, ricoprendoci a vicenda di baci e carezze. Lei era una lesbica ‘pura’ nel senso che non era mai stata con un ragazzo e poco apprezzava i ‘giocattolini’ che a volte si usano fra donne. Ma nonostante ciò era bravissima a farmi godere per ore usando solo le sue mani e la sua bocca.
Era un caldo pomeriggio di primavera quando forse pensando a lei, decisi d’andare a trovare Alba, la mia vicina di casa preferita, una donna che viveva da sola, con la battuta sempre pronta come il suo sorriso radioso. Lei aveva dato modo alle pettegole del quartiere di far parlare di se per via del continuo via vai d’uomini e donne nella sua villetta, giustificandole sempre come visite di lavoro. Ma era innegabile che nonostante la sue età, di poco inferiore alla mia, fosse una donna davvero attraente e soprattutto sensuale, forse anche troppo !
Non c’era uomo della zona che non desiderasse portarsela a letto, compreso mio marito che m’aveva confessato che Alba lo ispirava non poco, ma che sarebbe rimasta per lui solo un bel sogno.
Stavo per suonare il campanello quando degli starni rumori arrivarono alle mie orecchie, curiosa come ogni donna che si rispetti feci un giro della villetta per fermarmi vicino alle finestre del soggiorno. Quelli che udivo erano chiaramente dei gemiti di piacere che uscivano dalla vetrata semiaperta.
‘Stai a vedere che la becco mentre scopa questa porcella.’ pensai fra me mentre m’avvicinavo sempre di più al bordo della finestra.
Ma quel che vidi fu uno spettacolo ben diverso Alba, seminuda, si stava masturbando sul divano proprio di fronte a me. Rimasi quasi shoccata nel vederla che si donava del piacere da sola toccandosi il seno e la figa, lo faceva con estrema lentezza, come se non avesse alcuna fretta di raggiungere l’orgasmo. Ben presto quello spettacolo cominciò ad eccitarmi, mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno prima d’alzarmi un po’ la gonna per toccarmi le mutandine che erano già più che bagnate. Non sapevo che fare, rimanere li a guardarla era troppo rischioso, poteva passare chiunque e chiedermi il perchè fossi davanti a quella finestra. Ma d’altro canto vedere la mia amica masturbarsi era qualcosa d’irrinunciabile soprattutto quando si mise carponi e cominciò ad usare un vibratore dalla forma particolare. Alla fine vidi che si stava avvicinando un gruppetto di vicine e, facendo finta di nulla, me ne tornai verso casa.
Durante il breve tragitto non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di Alba nuda, e neanche il ritorno di mio marito distolse i miei pensieri da quella donna. La sera poi lui se ne andò a letto presto dicendo che era stanco, e così mi ritrovai sola in bagno a masturbarmi come una ragazzina pensando alla mia vicina. Non so perchè mi sentivo quasi in colpa a farlo, ma allo stesso tempo non riuscii a trattenermi nel farmi quel veloce ditalino, strozzando alla fine un gemito di piacere quasi incontrollabile.
Quando tornai a letto non riuscii a prendere sonno tempestata com’ero da mille domande. Cosa mi stava succedendo ? Era possibile che vedere un’amica masturbarsi mi sconvolgesse sino a quel punto ? Perchè non me n’ero andata via subito o perchè non ero entrata ?
Il giorno dopo decisi d’affrontare quella situazione che mi stava scivolando via di mano.
Chiamai Alba chiedendole se avesse il pomeriggio libero per fare due chiacchiere, e come mi disse di si le risposi che sarei andata da lei alle tre. Essendo abituata da tempo a vestire con una certa classe non feci neanche caso all’intimo che stavo mettendo, un completino con un reggiseno leggermente imbottito e delle mutandine quasi trasparenti sul davanti.
Alle tre puntuale come sempre suonai al campanello di Alba che m’aprì subito salutandomi con un bacio sulla guancia.
“Nadia ma sei splendida ! Sei sempre perfetta anche se devi andare solo a comprare il giornale.” mi disse facendomi entrare in soggiorno.
“Ma che dici ! Ho messo il primo vestito che ho trovato. Tu piuttosto come fai. sembra che per te il tempo non passi.”
“Mi tengo in forma come posso.” tagliò subito corto “Però dimmi non penso tu sia venuta qui per parlare della mia linea o sbaglio ?” mi disse mentre mi sedevo sul divano dove l’avevo vista il giorno prima.
“No non sbagli, solo vedi è un argomento un po’ delicato e non vorrei essere indelicata od entrare troppo nel tuo privato. Vedi …io penso che in fondo ognuna possa fare le sue scelte in modo libero …solo non capisco perchè …ecco tu.”
“Mi stavo masturbando da sola ieri dove ora sei seduta tu ?” mi disse cogliendomi di sorpresa (d’improvviso.)
“Si !” risposi subito cercando di prendere del tempo, ma Alba non me ne diede modo.
“Nadia amica mia, so che ho la fama di mangiatrice d’uomini, ma non è così. Anzi i maschi m’annoiano quasi subito ed è un periodo che non trovo una vera donna in grado di soddisfarmi. Ieri non ho resistito ed ho dato sfogo ai miei istinti, ti ho anche visto sbirciare alla finestra e sinceramente ho sperato che tu entrassi, invece sei andata via.
“Ma che dici !” risposi stizzita “Sono una donna sposata ! Non una ninfomane in cerca di uomini o donne con cui andare a letto !”
Ma mentre parlavo cercando d’essere sdegnata non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo decolté e dalle cosce che uscivano abbondantemente dalla vestaglietta che indossava la mia vicina.
“Nadia non cercare di prendermi per scema. Se fosse come dici tu te ne saresti andata via subito, ed invece sei rimasta li a lungo. E non dire che non ti sei eccitata perchè non ci credo.”
Non sapevo che dire o fare, sentendomi come una bambina sorpresa con le dita nel barattolo della marmellata.
“Alba tu sei una gran bella donna.” le dissi “Ma io non sono un uomo ne una lesbica, insomma che dovrei dirti ?”
“Magari mi potresti parlare dei tuoi trascorsi con Barbara, o credi che non sappia nulla ?”
Diventai rossa dalla vergogna, ma come poteva sapere di quei fatti successi tanti anni fa ?
“Ma dai che pensi.” dissi alla fine cercando di minimizzare e trovare la via per una dignitosa fuga “Quelle sono sciocchezze successe più di trent’anni fa.”
“Non sono certa che tu le consideri sciocchezze.” mi rispose con tono deciso “Comunque ora sta a te decidere cosa fare. Io salirò in camera da letto, tu puoi raggiungermi dopo esserti tolta il vestito od uscire da questa casa. In questo secondo caso non ti verrò più a cercare e considererò la faccenda finita qui.”
Come finì di parlare s’alzò per dirigersi verso la sua camera che era al piano di sopra, lasciandomi fra mille dubbi e domande. Certo potevo andarmene e tutto sarebbe finito li, non avevo alcun dubbio sulla parola di Alba, ma …
Ma la mente tornò ai pomeriggi passati con Barbara, certo ne era passata d’acqua sotto i ponti, ma perchè non provare a rivivere quelle sensazioni che in fondo non m’avevano mai lasciata. Pensai anche a mio marito ma decisi che quelle non erano ‘corna’, non stavo andando con un altro uomo e così m’alzai, tolsi l’abito e con passo deciso salii le scale che mi separavano da Alba.
La trovai seduta in una delle due poltrone che stavano ai piedi del letto, una scelta d’arredo che non avevo mai capita, con indosso un bustino viola e un piccolo perizoma dello stesso colore.
“Allora alla fine ti sei decisa ?” mi disse quasi provocandomi “Solo ora meriti una piccola punizione per avermi lasciata da sola ieri.”
“Non sarai per caso una sadica ?”
“No stai tranquilla, sai che non farei male ad una mosca, solo una piccola dolce tortura non te la leva nessuno. Quindi ora siediti sulla poltrona davanti a me e toccati seno e fica fino a quando non ti dico di smettere.”
“Ma mi vergogno !” cercai di protestare.
“Proprio per questo farai quanto t’ho detto, così la prossima volta non rimarrai alla finestra.”
Capii subito che con Alba non c’era nulla da fare, così m’accomodai sulla poltrona di fronte alla sua e comincia a toccarmi un seno dopo averlo fatto uscire dal push-up. Il capezzolo diventò subito turgido, ma soprattutto mi sentivo tutto il seno duro come non mi succedeva da tempo.
“Mettiti l’altra mano nelle mutandine da porca che indossi.” m’ordinò Alba ricordandomi quanto voleva. “Ma senza ficcarti nessun dito dentro, voglio solo che ti tocchi.”
Lentamente feci scivolare l’altra mano dentro i miei slippini e presi ad accarezzarmi con due dita le labbra intime che si gonfiarono aprendosi quasi subito. Lei faceva le stesse cose solo aveva spostato il perizoma di lato mostrandomi la sua completa depilazione che faceva risaltare ancor di più la passera già umida.
Ben presto mi bagnai tanto che le mutandine divennero del tutto trasparenti, e non potei più fermare l’eccitazione che stava salendo sempre più prepotentemente in me.
“Alba ti prego vieni qui, non resisto più.” le dissi quasi supplicandola.
“No sarai tu a venire da me, ma a quattro zampe.” mi rispose con un tono che mal celava un certo sadismo.
Non persi un solo secondo e m’inginocchiai per terra per avvicinarmi a lei, Dea del piacere che troppo volevo riprovare. Nel fare quel breve tratto mi tornò in mente Barbara e quando mi negava l’orgasmo per poi farlo esplodere all’improvviso lasciandomi sconvolta e senza fiato. Ma Alba era molto diversa dalla mia vecchia compagna di giochi saffici, molto più esperta e per certi aspetti dominante nei suoi modi di fare.
Quando lei fui vicina mi prese la testa fra le mani e avvicinò le mie labbra alle sue, ci baciammo a lungo alternando piccoli sfioramenti a lunghi giochi di lingua che mi fecero perdere la concezione del tempo. Non so neanch’io il perchè, ma ebbi l’irresistibile desiderio di vederla godere per mano mia, così quando le nostre labbra si lasciarono feci scivolare le mie sul suo collo fino ad arrivare a quei seni così perfetti nonostante l’età.. Li liberai facilmente da quel corpetto che poco li copriva e comincia a baciare le auree per poi succhiare quei capezzoli così duri dall’eccitazione. Alba non diceva nulla lasciandomi fare ciò che volevo, solo quando la mia bocca scese fino al suo sesso ebbe un piccolo gemito, forse più di sorpresa che d’altro. Scostai la testa all’indietro un attimo solo per vedere meglio quei lembi di carne glabri, ma subito dopo presi a leccarli con foga quasi animale facendola sussultare dal piacere. In cuor mio volevo essere dolce, ma la voglia repressa di anni me li faceva colpire con la lingua più che sfiorarli fino a quando non li aprii con le dita per tuffarmici dentro neanche avessi un pene in bocca. Ormai ero indemoniata, mi sentivo il fuoco dentro e oltre che con la lingua le penetrai la fica anche con le dita, in un crescendo di sospiri sempre meno soffocati e più rumorosi.
Alba quasi mi schiacciava la testa fra le sue gambe pregandomi di non smettere, sentiva l’orgasmo vicino ed io non pensai neanche per un attimo di non farla venire. La vedevo contorcersi sempre più in preda al piacere ed il suo dolce nettare riempiva la mia bocca fino a quando non s’irrigidì del tutto e venne con un piccolo schizzo che lasciai sulla mia lingua per portarlo alla sua ed assaporarlo insieme.
“Ti dovrei sculacciare per non essere entrata ieri.” mi disse con un sorriso “Sei un’amante perfetta anche troppo, era molto tempo che non venivo travolta da una donna come te.”
“Ieri mi sono comportata da stupida bigotta, ma non parliamone più, ho solo voglia di recupera il tempo perso.” le risposi mentre continuavo a darle dei piccoli baci.
“Si hai ragione, ora però alzati.”
Non appena fummo in piedi lei mi spinse con la faccia verso il muro e mi sfilò il reggiseno, poi fece cadere a terra anche le mutandine lasciandomi nuda.
“Oh Nadia sei splendida.” mi disse mentre da dietro mi palpava il seno “ Se fossi un uomo passeri tutto il tempo a scoparti,, toccando ogni lembo del tuo corpo e soprattutto questo culo che mi fa impazzire.”
Man mano che le sue mani scendevano su di me, io mi piegavo sempre di più fino a ritrovami con la schiena quasi orizzontale ed Alba che mi leccava il culo. Avevo una gran gran voglia di ficcarmi due dita dentro la passera per dr sfogo a tutta l’eccitazione che avevo accumulato sino a quel punto, ma preferii lasciar fare a lei, abbandonandomi alle sue sapienti mani. Lei si dimostrò una grandissima amante, mentre mi leccava dietro soffermandosi spesso sul mio buchino, con le mani mi massaggiava delicatamente il monte di Venere facendo passare un dito in mezzo allo spacco e altri due sui bordi esterni delle grandi labbra. Quel tocco così delicato e diverso da quelli a cui ormai m’ero abituata con mio marito, mi fece tremare le gambe e mandò quasi in tilt il mio cervello. I suoi movimenti erano lenti e morbidi, pura sensualità all’ennesima potenza, capaci di portarmi alla massima eccitazione in breve tempo e di farmi rimanere in quello stato tutta la vita se l’avesse voluto. Quando Alba s’alzò mi fece girare e mi ritrovai contro il muro con le sue labbra sulle mie e due dita dentro la fica che scorrevano dentro e fuori come due saette.
“Si fottimi non resisto più !” le dissi quasi implorandola di porre fine a quel lunghissimo preliminare.
“Non qui e non adesso, vieni sul letto e avrai ciò che vuoi.” mi rispose prendendomi per mano.
Mi ritrovai sdraiata sul letto mentre lei armeggiava in un cassetto da dove tirò fuori uno strano vibratore che nelle forma ricordava un po’ un boomerang. “Ora stai zitta e pensa solo a godere.” furono le sole parole che Alba mi disse prima di portarmi alla bocca il dildo acceso alla vibrazione minima.
All’inizio ebbi un attimo di esitazione, ma poi ‘assaggiato’ il giocattolino lo leccai da cima a fondo prima che questo scendesse verso il basso. Ma lei non solo lo faceva passare sulle zone più erogene del mio corpo, ma aumentava sempre di più la vibrazione, che arrivò al massimo quando il dildo sfiorò il mio clito facendomi sobbalzare dal piacere. Allora Alba, muovendosi come un felino, si sdraiò su di me e fece scivolare dentro il mio sesso tutto il dildo, facendomi venire all’istante. Ma non ebbi alcun modo di riprendermi che lei cominciò a fottermi come una pazza con quel grosso pezzo di lattice ricurvo, che faceva roteare un pochino ogni volta che era del tutto dentro di me senza smettere mai di baciarmi in bocca e sul collo. Godevo come non mi succedeva da molto tempo, sentivo in lei la voglia di pensare solo a me ed al mio piacere, e stavo quasi per venire quando Alba mi sfilò il vibratore dalla passera.
“Ora girati ho una bella sorpresa per te.” Mi disse a bassa voce in un orecchio.
Non ci pensai neanche un attimo e mi misi carponi col culo ben in alto, la mia vicina tornò al suo cassetto dei giochi solitari e tirò fuori un dildo rosso fuoco dotato di stimolatore clitorideo con la punta ricoperta di piccole semisfere argentate. Prima che potessi dire qualsiasi cosa me lo ritrovai dentro la passera, ma soprattutto quella piccola protesi che spingeva sul mio clito mi fece quasi arrivare all’orgasmo.
“Nadia dimmi se ti piace così.” mi chiese mentre l’accendeva.
La testa del dildo cominciò a roteare e quelle piccole bozze devastarono i centri del piacere della mia fica, senza parlare dello stimolatore che sollecitava oltremodo il clito sfiorandolo in continuazione.
“Non lo togliere ti prego non farlo.” la supplicai “Sto venendo …si godoo …”
Ma Alba ebbe un’ultima idea, quella di girare il dildo fino a farmi finire la parte stimolante dentro il buchetto. L’orgasmo mi paralizzò con la sua incontrollabile violenza, tale da togliermi il respiro e non darmi modo d’emettere alcun suono. La mia amica ridusse al minimo rotazione della testa e vibrazione della piccola protesi, lasciandomi gustare fino in fondo tutto il piacere. Poi con calma cominciò a leccarmi fra le gambe bevendo tutto ciò che era fuoriuscito dalla mia passera per infine sfilarmi il giocattolino e farmi sdraiare sul letto.
“Da quello che ho visto.” mi disse mentre m’accarezza il viso “Era un bel po’ che non avevi un orgasmo degno di tale nome.”
“In effetti non hai tutti i torti.” le risposi arrossendo un pochino “Con mio marito il sesso è ormai più un’abitudine che vero piacere.”
“Stai tranquilla.” continuò lei con tono rassicurante “Succede quasi a tutte, ed è per questo che ci sono le amiche, tanto meglio se single e con la casa sempre disponibile.”
Entrambe ci mettemmo a ridere ben sapendo che quell’incontro non sarebbe rimasto un episodio isolato. Poi presi il suo dildo e lo guardai con attenzione, mi sembrava strano che un mezzo meccanico, per quanto sofisticato, fosse in grado di dare tutto quel piacere che avevo provato poco prima.
“M’insegni ad usarlo, magari su di te ?” le chiesi facendo le fusa come una gatta.
“Magari domani, non so se hai visto che ora s’è fatta. E poi la prossima volta ho intenzione di dedicarmi al tuo bel culo, è un peccato non averlo potuto fare oggi.”
Guardai l’orologio ed in effetti s’era fatto tardi, almeno per me. Scendemmo in soggiorno dove mi rivestii in tutta fretta per non arrivare troppo tardi a casa mia. Una volta alla porta mi girai e strinsi Alba a me avvolgendola con un lungo bacio, poi uscii incamminandomi verso la mia villetta con un gran sorriso stampato sul volto.
Di certo d’ora in poi i miei pomeriggi non sarebbero più stati monotoni e la mia vita sessuale piatta, e tutto per puro caso, ma in fondo la vita è bella proprio perchè basta poco per farle cambiare rotta.
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