Jesolo

di
genere
prime esperienze

Jesolo. Eravamo entrambi giovani sui 19 e 18 anni. Innamoratissimi non vedevamo l'ora di trovarci, di appartarci per baci, coccole, ditalini e masturbazioni. La carica sessuale era enorme. Lei mora corvina con i capelli ricci, un bel corpo proporzionato e sodo, io uno spilungone magrissimo ma con un bel cazzo. Di giorno in costume da bagno avevo un pacco notevole anche a riposo. La mia ragazza aveva notato queste dimensioni più evidenti rispetto ai miei coetanei e ne era contenta. Ma era di sera che approfittando del buio cercavamo i posti più bui per accarezzarci, baciarci e dare sfogo alle nostre pulsioni sessuali coronate sempre da chiavate fantastiche, sempre con coitus interruptus.
Avevamo individuato una cabina sulla spiaggia usata dal bagnino di zona che aveva la porta non sempre chiusa a chiave. Se la trovavamo aperta, ci riparavamo dentro e la utilizzavamo sdraiandoci sul lettino con materasso. Finite le nostre coccole ce ne andavamo.
Una sera però a nostra insaputa il bagnino si accorse che in cabina c'era qualcuno per cui si avvicinò e ci spio'. Quando stavamo copulando, entro' all'improvviso facendoci prendere uno spavento. Era arrabbiato e arrapato per quello che aveva visto. Io riparai la mia ragazza, che si rivestì velocemente, mettendomi davanti ancora senza mutande e dissi al bagnino di lasciarla andare fin che chiarivamo i nostri rapporti. Lui acconsentì, la mia ragazza scappo' tutta rosa in viso, ma lui non riusciva ad abbassare gli occhi dal mio cazzo. Chiuse la porta. Era un uomo muscoloso e prestante con una maglietta bianca e calzoncini corti. Aveva la barba lunga.e la pelle bruciata dal sole. Incuteva soggezione. Mi fronteggiava perché avevo invaso la sua proprietà e me ne chiedeva conto. Capii che voleva soddisfazione sessuale perché si abbassò i calzoncini e mostro' un cazzo di dimensioni maggiori delle mie. "Adesso me lo lecchi e mi fai godere." Mi sentii perso, senza vie di fuga. Lentamente mi inginocchiai davanti a questo cazzo nodoso, turgido, con una cappella più grossa del cazzo. Con fatica la presi in bocca e cominciai lentamente a succhiarla avanti indietro. Lui spinge il bacino in avanti per farmi entrare ancor più il cazzo in bocca. Aveva un sapore di sale e un odore da maschio. Mugolo' di piacere. "Sei bravo, sembri una pompinara bolognese."
"Vediamo se mi fai l'ingoio" non fini di parlare che un fiotto caldo di sborra mi entro' in bocca e per non soffocare lo inghiottii. Ne seguirono altri due che ingoiai ugualmente Mi fece rialzare, si inginocchiò e comincio' a succhiare il mio cazzo ancora umido degli umori della fica della mia ragazza. Finché me lo succhiava con una mano mi mise un dito nel sedere. Per reazione il mio cazzo si drizzo' e questo fu mal interpretato. Pensando mi piacesse, me ne infilo' due dita dopo esserle leccate. Erano due dita grosse quasi come un cazzo che mi trapanavano il sedere. Gli sborrai anch'io in bocca e lui ingoio tutto il mio sperma. Dopo mi butto' sul lettino e mi venne sopra. Sputo' su una mano e me la passo' sul sedere. Sentii il suo cazzo,nuovamente duro, premere sul mio sfintere che lentamente cedette e si allargò. Ormai la cappella era entrata, si fermò per darmi il tempo di far passare il dolore lacerante. Poi all'improvviso spinse forte ed entro' con tutto il cazzo. Dopo una ulteriore pausa comincio' a muoversi avanti indietro, con sempre maggiore decisione. Il dolore calo' e subentro' un sottile piacere che mi porto' a spingere il culo indietro per far entrare ancora poi il grosso cazzo. "Vedo che ti piace. In futuro ti piacerà sempre più. Ormai hai il culo rotto." Segui una ondata di calore nell'intestino. Mi aveva sborrato dentro. Quando si rialzò, un rivolo di sborra uscì dal mio culo evidentemente perché la sborrata era stata particolarmente abbondante.
Recuperai le mie mutande ed i miei calzoni rivestendomi in fretta mentre il liquido viscoso continuava a colare lungo le gambe. " Se ne vuoi ancora, sai dove trovarmi". Non dissi nulla.
Non dissi nulla neanche alla mia ragazza ed il giorno dopo rientrai al lavoro, aspettando al sicuro il ritorno a casa della mia fidanzata.
scritto il
2015-06-02
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