Massage Room: Le buone scopate del venerdì

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MASSAGE ROOM: Le buone scopate del venerdì

Nel settembre del 2000, mio secondo mese di attività come massaggiatrice, avevo iniziato a finire i miei massaggi facendo pompini a quei clienti che me lo chiedevano e che accettavano di pagare di più pur di sentire la mia bocca avvolgere i loro cazzi vogliosi. Quelle mie performances a completamento dei mie massaggi furono apprezzate da molti, e il bocchino finale divenne quasi sempre una lieta consuetudine per molti miei clienti.
In ottobre il mio lavoro di massaggiatrice stava andando benissimo, i clienti aumentavano di settimana in settimana, solo di una cosa avrei avuto bisogno: di qualche bella scopata, soprattutto a fine lavoro, quando mi stendevo da sola nel letto e la mia mano scendeva ad accarezzarmi, mentre con la mente ripercorrevo la giornata e mi immaginavo qualche bella scopata con uno degli uomini che avevo visto e toccato quel giorno. Di cazzi me ne passavano tanti fra le mani e la bocca, ma ne avevo bisogno uno solo per me, con cui trastullarmi nelle mie notti spesso insonni e zeppe di spudorati pensieri.
L’occasione giusta mi capitò una sera di fine ottobre, quando verso le 21.00 mi telefonò Cristian, un cliente ormai abituale che era solito passare da me tutti i venerdì a tarda sera, appena dopo finito il turno di lavoro in una fabbrica vicina a dove abitavo. Mi disse che come al solito sarebbe arrivato intorno alle 22.30, dicendomi che aveva assoluto bisogno di uno dei miei splendidi massaggi, con il solito fantastico finale fatto con la bocca come l’ultima volta.
Cristian non era un bellissimo ragazzo: trentenne, moro, un viso allungato e poco curato, era alto circa 1 metro e ottanta ed era magrissimo, niente di particolare insomma, eccetto il suo cazzo equino (27 cm circa e di buona circonferenza) che sempre mi piaceva maneggiare e anche succhiare.
Puntuale Cristian arrivò alle 22.30, stanco del lavoro della giornata, vestito semplicemente con jeans ed un maglioncino, mi trovò ad aprirgli la porta e ad accoglierlo con due teneri bacini di saluto, già vestita con la solita canottierina ed i leggins, che erano il mio abbigliamento tipico che usavo durante i massaggi.
Andammo subito in soggiorno, dove c’era il lettino per i massaggi. Mentre io preparavo olio e crema, lui come al solito, si spogliò completamente e io non potei fare a meno di lanciare subito un occhiata verso il suo bel cazzone, che moscio e rilassato, penzolava ben visibile fra le sue gambe, mentre certi pensieri e desideri iniziarono a crescere in me.
Gli massaggiai con calma e delicatezza la parte posteriore del corpo; lo ripulii dall’olio e lo asciugai; poi come al solito gli chiesi di girarsi, e lì iniziò la parte migliore dei miei massaggi, la più desiderata ed apprezzata dai miei tanti clienti. Dolcemente gli massaggiai le gambe, le braccia, le spalle ed il petto, fino a poi arrivare all’addome ed iniziare anche a sfiorare quel bel cazzo che nel frattempo si era fatto più lungo e che io con perizia iniziai anche ad accarezzare e massaggiare.
Come sempre faceva, Cristian iniziò a sua volta ad allungare le sue mani sui miei seni, chiedendomi di togliere la canottiera per dargli modo di palparmi per bene e anche per succhiare un poco i miei capezzoli. Lo accontentai e poi continuai a dedicarmi al suo cazzo, ormai completamente eretto e durissimo; un palo bellissimo che io massaggiavo con entrambe le mie mani, che comunque faticavano a contenerlo.
Senza farmelo dire mi abbassai con la bocca su quel cazzo e subito presi a succhiarlo, aprendo bene la bocca e cercando ad ogni movimento di ingoiarlo il più possibile. Una sua mano intanto si era insinuata nei mie leggins e le sue dita avevano trovato la mia fighetta umida e caldissima.
Io avevo iniziato a leccare tutta la sua bellissima asta, arrivando poi con la lingua su quei bei coglioni pelosi, che non esitai a leccare, mentre i suoi mugolii di piacere si sentivano sempre più forti.
Quella sera però avevo una gran voglia di fottere e quel bel bastone sarebbe stato il massimo per una sana e bellissima scopata. Mi spogliai dunque completamente, lasciando il mio corpo nudo in completa balìa delle sue mani che in breve esplorarono ed accarezzarono il mio corpo. Una vocina dentro mi diceva di lasciarmi andare, di lasciarmi scopare, di chiedere a Cristian di leccarmi e poi sfondarmi con quel suo cazzone. Diedi retta a quella vocina e sussurrai a Cristian di seguirmi sul divano. Lui ovviamente accettò.
Mi sedetti sul divano e spalancai le gambe, offrendo a Cristian la splendida vista della mia figa completamente depilata, quel frutto gustoso che lui subito sfiorò con le dita e poi, dopo essersi inginocchiato davanti a me e chinato, a gustare con la sua lingua calda e saettante che subito mi strappò un paio di gemiti di piacere.
Con la sua lingua giocò a lungo con il mio clitoride, finché io non gli chiesi di scoparmi. Volevo essere sbattuta, non lo facevo da mesi ormai, volevo che quel cazzone mi entrasse dentro e mi riempisse tutta e Cristian fu ben lieto di accontentarmi. Nonostante le dimensioni entrò in me con facilità, con un paio di spinte ben fatte che mi fecero sentire piena e totalmente posseduta. Le mie mani scesero sulla mia figa e con un dito mi toccai il clitoride, mentre Cristian in ginocchio aveva iniziato a scoparmi con un ritmo sempre maggiore.
Non ci misi molto a venire, godendo e sbrodolando come non facevo da tempo. Ebbi alcuni spasmi, poi mi calmai e cominciai ad assecondare e muovermi al ritmo del mio dotatissimo partner. Lui si chinò su di me e mi baciò sulle labbra, insinuando poi la sua lingua nella mia bocca che io accolsi con immenso piacere.
Dopo un po’ si staccò da me, stava per venire ed evitò di schizzarmi dentro. Si alzò in piedi stringendo il cazzo con una mano e io fui subito con la bocca vicino a quella cappella tesissima e pronta ormai ad esplodere. Un paio di leccatine e Cristian godette anche lui, schizzandomi prima in faccia e poi nella mia bocca aperta e pronta ad accogliere quel caldissimo e buonissimo liquido.
Stanchi e appagati ci sedemmo un po’ sul divano e ci scambiammo un tenero bacio. Cristian era felicissimo e mi chiese se l’avremmo rifatto o se quella sera era stata una cosa eccezionale. Io gli spiegai che non avevo un ragazzo, che ero libera da impegni e che se lui voleva, tutti i venerdì come aveva fatto finora, poteva passare da me per il massaggio che avrebbe pagato come al solito, e poi rimanere con me fino a che voleva per fare sesso come l’avevamo appena fatto.
Da quella volta Cristian divenne il mio uomo del venerdì sera. Lo aspettavo e lo massaggiavo, poi lo portavo a letto e me lo gustavo tutto. Anche lui single, viveva con la madre malata, ed il venerdì era l’unica sera che poteva uscire in quanto a casa con la madre rimaneva la sorella. Così lui si tratteneva tutta la notte, andandosene via al mattino del sabato.
Oltre che con lui avevo iniziato a farmi sbattere da altri clienti, che pagavano dalle 100 alle 200 mila lire per godere anche del mio corpo. Cristian invece pagava solo il massaggio e poi io gli offrivo il resto. Ma già pensavo a riempire tutte le notti della settimana…non mi piaceva dormire sola e volevo trovare chi mi facesse compagnia di notte…tutte le notti…e di questo vi dirò presto.

Scrivetemi se volete a iziasfizia@yahoo.it vi risponderò…ciao
scritto il
2015-07-04
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