Voglia

di
genere
etero

Si era decisa finalmente, aveva preso il treno ed era andata da lui. Durante il viaggio Valentina pensava alle due passate esperienze, l’avevano lasciata un po’ delusa e anche se sentiva la necessità di Amore, seguì il consiglio di un amico: “tu hai bisogno di una scopata coi fiocchi.. da uno che non faccia caso ai tuoi no o si” .. le venne da sorridere “praticamente sto andando a farmi violentare” pensò. Lo aveva conosciuto in chat come sempre, era l’unico modo in cui riusciva ad aprirsi altrimenti diventava rossa ed ammutoliva al primo sguardo.
Ecco il treno si ferma alla stazione.. lui dovrebbe essere li ad aspettarla, mentre scende sulla banchina pensa al motivo per cui ha scelto quell’uomo.. si rispose subito “ l’aspetto, è proprio un bell’uomo e soprattutto ha un bel cazzo, decisamente un bel cazzo.”. non sapeva esattamente la misura, ma quando se lo tirava fuori dalla patta dei pantaloni con la cappella superava la cintura.
“lo voglio dentro lo voglio dentro” si ritrovo a pensare solo questo.. e finalmente lo vide… le venne da ridere mentre pensava “uomini” infatti lui guardava dalla parte opposta del binario dove c’era un bel pezzo di figa sicuramente più bella, più prosperosa, più “tutto” di lei.
Gli arrivò alle spalle e gli disse, in tono ironico:
“ se hai cambiato puoi provare ad inseguirla” lui fece un balzo, come se si fosse svegliato da un sogno e disse “ guardando quella piccola donna che era davanti a lui “non ci penso nemmeno, con tutta la fatica che ho fatto per farti arrivare..” e sorrise.
Valentina si sentì prendere per i fianco e accompagnare fuori dalla stazione:
“ti va un caffè?” disse lui
“ si grazie, mi sono alzata alle 6 stamattina e sto sognando solo il letto”..
“se vuoi ti accontento subito” disse l’uomo con sorriso malizioso
“ahah battuta facile, andiamoci a prendere sto caffè va!”
Entrarono in un bar, ordinarono e intanto che bevevano, si scambiavano battutine e frecciatine maliziose; ad un certo punto lui le appoggiò una mano sulla coscia e le disse:
“Andiamo?”
Lei si sentì un nodo alla gola e le gambe iniziarono a tremare, aveva voglia di non essere li, poi le usci un flebile “ok” e si alzò.
Lui si accorse dell’imbarazzo e le disse “se non vuoi … lasciamo perdere.. ti faccio vedere la città”
Lei lo guardò, le rivenne alla mente il suo cazzone e le rivenne la voglia.. e disse:
“la città la conosco, te no” e si diresse verso la strada, salirono sulla macchina parcheggiata poco distante e si infilarono nel traffico di metà mattina.
Dopo venti minuti erano sotto casa dell’uomo, Valentina era già presa dall’eccitazione mista alla paura (in fondo stava entrando nella casa di uno sconosciuto) anche perché durante il tragitto mentre guidava, lui le aveva tenuto sempre la mano sulla coscia sinistra e ne carezzava l’interno.
La prese per mano e l’ accompagnò su per le scale fino al suo appartamento:
“Questo è il mio rifugio” le disse, Valentina si guardò attorno ..” cucina.. dalla porta socchiusa si intravedeva il letto.. porta chiusa sicuramente è il bagno”..
“ più che rifugio la chiamerei alcova.. non c’hai manco l’orologio appeso al muro..si vede chiaramente cosa ci vieni a fare qui” e sorrise lanciandogli un’occhiata furba.
Rise anche lui, le tolse la giacca e osservò la meraviglia che aveva davanti, un vestitino nero a fiorellini rossi lungo fin sopra il ginocchio con delle spalline strette intrecciate a quelle del reggiseno, senza calze, con ai piedi un paio di sandali neri semplici, senza tacco.
“Sei stupenda” la prese in braccio e la portò in camera.
Lei si fece scivolare il vestito che resto per due interminabili secondi impigliato alle mutandine…rimase li con addosso un completino nero bordato di rosa, rimase li a guardarlo mentre si toglieva la cintura, poi alzò la mano e iniziò a sbottonargli la camicia…gliela tolse; adesso anche lui era in boxer grigi stretti.. che facevano vedere chiaramente il suo membro già voglioso.
Finalmente si sedettero sul letto lui inizio a slacciarle il reggiseno e a liberare quelle piccole tettine con i capezzoli già inturgiditi.
Si diedero un bacio sulle labbra, lei gli aveva detto della sua passione per i baci, lui lo sapeva… intanto che si baciavano lui iniziò a stuzzicarle i capezzoli, prima con le dita poi con la lingua… e le mani scesero fino al suo frutto ormai maturo … le levò gli slip.. e iniziò a lavorarsela..
Lei intanto aveva fatto scendere anche la sua di mano e aveva preso l’arma del suo amante e iniziò a muoverla piano su e giù. Dopo un po’ lui scese leccando l’ombelico poi dopo averle aperto le gambe, ci tuffò in mezzo la testa e iniziò a passarle la lingua sul clitoride e poi anche dentro in figa..con movimenti dolci, ma regolari e decisi. Valentina già eccitata venne dopo poco, godette di un orgasmo silenzioso e violento che le fece inarcare la schiena e serrare le gambe attorno alla testa dell’uomo. Lui si liberò e con una sola mossa pose la ragazza sopra di se .. che aveva capito che ora era il suo turno…infatti lo baciò appassionatamente a anche lei poi si dedico al petto e piano piano, intanto che lui le accarezzava la testa , arrivò al suo cazzo che svettava, quasi pronto per un completo alzabandiera, lei iniziò a leccargli la cappella, intanto che con una mano gli faceva una sega., poi iniziò a prenderlo in bocca ma ci riuscì solo a metà, durante il pompino senti la mano dell’uomo appoggiarsi sulla testa come se volesse mandarla più giù, ma poi la tolse e continuò ad accarezzarle la schiena.
Dopo un tempo indefinito la fece salire distendendola sul letto di traverso le disse:
“sei sicura di volerlo”?
Lei rispose “si”… no si erano più detti nulla durante la “cerimonia” iniziale si erano capiti solo a gesti e sguardi.
Lui eccitato maggiormente dal consenso, iniziò a sfregare il cazzo sulla figa per poi puntarlo e iniziare a spingere, lentamente ma inesorabilmente: lei sentì un po’ male, e poi i suoi muscoli si aprirono per accogliere l’ospite per poi richiuderlo in un tenerlo abbraccio che lo fasciava.
Fece fatica e dopo tre o quattro tentativi entrò tutto… era stretta fin’ora aveva preso solo un cazzo e non era certo grande come quello che aveva dentro.
Se lo sentiva nello stomaco intanto lui continuava a pomparla, da sopra con dei colpi sempre più forti e decisi. Ora non esistevano più un uomo e una donna, ma solo un cazzo e una figa che sbattevano l’uno contro l’altra, lui usci improvvisamente e subito dopo le sborro sulla figa e sulla pancia. Senza perdere tempo e neanche l’eccitazione la girò la mise alla pecorina e rientrò con un colpo secco, lei era al culmine e venne la seconda volta le gambe e le braccia quasi le cedettero.
Lui andò avanti non curante dell’orgasmo della sua compagna e intanto stava giochicchiando col buchetto del culo… lo inumidì e ci infilò un dito. Questa lei non se l’aspettava, e urlò
“no li no!” e fece uno scatto in avanti
“ok ok scusa” disse lui mostrando entrambe le mani..e dopo qualche altra pompata le rivenne sulla schiena.
Adesso erano entrambi stremati, dopo essersi un po’ ripuliti si distesero sul letto lui le disse:
“scusa per prima”
“non importa l’importante è che ti sei fermato”
Lui “magari la prossima volta…”e le diede un colpetto sul sedere
“se ci sarà una prossima volta” rispose lei beffarda
“ci sarà ci sarà” rispose lui con un tono che non prometteva niente di buono, ma a cui lei non fece caso e si addormentò abbracciata a quell’uomo.
scritto il
2010-08-21
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