Piestivo Déjà Vu 3
di
Manuto66
genere
feticismo
Gabry sedeva comodamente sul grande divano dei suoi genitori, le gambe nude allungate su un morbido pouf posizionato davanti a lei, mentre consultava il suo tablet “Molto bene cugino!” disse ridendo “ vedo che hai messo il like su tutte le foto dei miei piedi che ho postato l’altro giorno! Ma ti sei veramente toccato con tutte? Che matto! A proposito come va li sotto?” lo interrogò alzando lo sguardo dallo schermo per osservarlo.“B-bene Gabry” ansimò “s-si con tutte le foto...”
Era inginocchiato davanti al pouf, intento a masturbarsi con foga il pene duro avvolto nelle calze di nylon che Gabry aveva indossato il giorno prima, mentre leccava e baciava le morbide e odorose piante dei suoi piedi, era in quella posizione li ormai da più di mezzora e il suo membro era durissimo e vibrante, al limite della resistenza, tuttavia Gabry gli aveva dato precise istruzioni di non venire fino a quando non gli avesse dato il permesso e ogniqualvolta stava per scoppiare lo interrompeva per farlo poi riprendere. “cavoli!” disse lei ridendo “sei stato molto impegnato! Forza continua così! Stai reggendo bene! Ancora un po’ di pazienza!”
La mattina era arrivato di buon’ora, quel giorno dovevano andare a prendere Francy in stazione, i suoi genitori erano partiti per un breve viaggio e avevavo acconsentito di buon grado ad ospitare per qualche giorno l’amica della cugina. Entrando in casa aveva subito avvertito l’aroma del caffè si diresse quindi verso la cucina dove trovò Gabry intenta a preparare la colazione, era vestita con una vestina da notte che lasciava scoperte le gambe, i capelli raccolti in una coda e calzava delle sensuali ciabattine rosa con un tacco di almeno dieci centimetri, ornate sul davanti da un batuffolo piumoso, a quella vista il suo pene manifestò una potente erezione e lui non aveva potuto fare a meno di gettarsi ai suoi piedi per baciarli appassionatamente. “Buongiorno cugino! vedo che le mie ciabattine hanno fatto subito effetto!” lo apostrofò lei sorridente mentre sollevava leggermente il piede per permettergli di adorare anche la pianta. “sei arrivato giusto in tempo! Questa mattina ho voluto prepararti una sorpresa! Una bella colazione! Sei contento?” “Si Gabry! Grazie! Sono affamato!” rispose lui riconoscente mentre si rialzava da terra. “Molto bene! Forza allora mettiamoci a tavola! Ti piace pane e marmellata? Si? Queste le ho preparate apposta per te!” e così dicendo gli indicò sorridendo un piatto dove erano state posate alcune fette di pane “E’ una ricetta speciale sai? Non vedi?” gli disse raggiante. Lui si avvicinò per osservarle meglio, sembravano diverse da quelle che stava mangiando Gabry, trasecolando vide infatti che nella mollica era impressa in modo evidente l’impronta del suo piede, non appena si rese conto di questo particolare il suo pene si indurì nuovamente e la cugina scoppiò a ridere vedendo la sua faccia stupita. “Esatto cugino! Dal momento che ti piace così tanto il sapore dei miei piedi mi è venuta questa idea fenomenale! Pane e marmellata all’odore di piedi! sai? Mentre preparavo il latte e il caffè le ho tenute per tutto il tempo sotto le piante! Allora che ne dici? Dai su assaggiale!” Costernato ne afferrò una e iniziò lentamente a mangiarla mentre lei lo guardava divertita, il pensiero che quelle fette di pane erano state tenute sotto i suoi piedi lo aveva fatto eccitare incredibilmente, mentre masticava silenziosamente seduto al tavolo il suo membro era diventato duro come il marmo.
Gabry sempre più divertita volle rendersi conto dell’effetto e alzò la gamba per appoggiare la morbida pianta rugosa sul suo pene. “Ooooh!” mormorò compiaciuta “vedo che ti piacciono proprio tanto cugino! Dai su! Dammi un tuo parere! Sono buone?” “S-si Gabry..” rispose lui affannato “sono buonissime...”
“sai? mi sono impegnata proprio tanto per preparartele, sono contenta che ti siano piaciute, magari te le faccio ancora ok?” mentre parlava sorbiva lentamente il suo caffelatte, continuando a far scorrere il piede sulla sua asta, facendolo eccitare sempre di più. “per fortuna sei arrivato presto, Francy sarà in stazione tra un paio d’ore ma prima di andare volevo continuare il tuo allenamento, voglio farti diventare molto più resistente!” e così dicendo si voltò verso il piano della cucina dove aveva appoggiato una calza di nylon che gli porse “Dai Forza! Mettiamoci al lavoro!” disse gioiosa...
Quella tortura durava da più di mezzora ormai, ma Gabry non sembrava intenzionata a interrompere il suo “allenamento”, oltretutto la cugina gli aveva sequestrato il telefonino per impedire che fosse distratto da eventuali telefonate, il cellulare giaceva per terra e poteva vedere sul display già diverse chiamate senza risposta da parte di Chiara, la sua fidanzata, era al limite della resistenza e con le lacrime agli occhi provò a implorarla “T-ti prego Gabry, non ce la faccio più, sto per scoppiare! T-ti prego concedimi...concedimi di venire...” “Eh no mio caro!” rispose lei sorridendo maliziosa “Ma cosa pensi? Che io sia cattiva? Guarda che lo faccio per il tuo bene! Devi essere forte cugino! Vedrai che presto mi ringrazierai, tutto questo ha un motivo! E non mi guardare con quella faccia, non mi faccio intenerire! Forza Sù! Lecca bene i piedi e continua!” disse schioccando le dita nella sua direzione
Sconfortato continuò a masturbarsi il pene infuocato, Gabry ora controllava attentamente il suo operato osservando soddisfatta le smorfie del cugino, dopo altri cinque interminabili minuti finalmente lo interruppe.
“Ok dai, Ora mi sembri proprio al limite” disse ridendo “Adesso però devi dare il meglio di te! Togli le mani!” così dicendo si alzò dal divano per accomodarsi sul puof, sovrastando il cugino da quella posizione afferrò saldamente il suo pene tra le piante grinzose facendolo sussultare, lui digrignando i denti fece appello alle energie residue per avitare di far fuoriuscire i liquidi che sentiva risalire lungo il suo membro
“Ecco! così mi piaci!” disse ridendo Gabry iniziando a far scorrere le piante sulla sua asta vibrante“devi essere forte cugino! Ora ti darò gli ultimi dieci colpi con i miei piedi, al decimo potrai venire, intesi? Sù, cominciamo! Uno!...” così dicendo iniziò quindi a vibrarli uno dopo l’altro mentre lui si sentì travolgere da un immenso piacere e quando gabry pronunciò finalmente il fatidico “Dieci!” venne violentemente, inzuppando di sperma la calza che lo imprigionava.
“Bravo cugino!” esclamò lei radiosa “Bravissimo! Ce l’hai fatta! Sono proprio fiera di te!” così dicendo tolse i piedi dal suo pene appoggiandoli sulle sue spalle “stai migliorando! Complimenti!”. Lui era sfinito e ansimante, faticosamente si sfilò la calza grondante e alzò lo sguardo, incontrando quello sorridente e divertito della cugina.
“Bene! Ora però dobbiamo muoverci perchè io devo ancora prepararmi e Francy arriva tra poco più di un’ora, pensa che devo ancora mettermi lo smalto” disse sorridendo mentre agitava un piccolo flaconcino verde che teneva in mano “ti ricordi come facevamo al mare? Eh?”
Lui ripensò a quella fatidica estate in cui aveva per la prima volta scoperto la sua passione per i piedi di Gabry, alla sera in cui lei si era stesa lo smalto sulle dita appoggiando i piedi sul suo viso, il ricordo lo fece nuovamente eccitare e il suo pene, pur provato dallo sforzo recente, si innalzò nuovamente.
Gabry rise di gusto alla vista della subitanea e poderosa erezione “Molto bene! Vedo che non ti sei dimenticato! Forza allora! Mi raccomando stai immobile! Non devi farmi sbagliare!” e così dicendo posò sorridente la pianta del piede sul suo volto.
Era inginocchiato davanti al pouf, intento a masturbarsi con foga il pene duro avvolto nelle calze di nylon che Gabry aveva indossato il giorno prima, mentre leccava e baciava le morbide e odorose piante dei suoi piedi, era in quella posizione li ormai da più di mezzora e il suo membro era durissimo e vibrante, al limite della resistenza, tuttavia Gabry gli aveva dato precise istruzioni di non venire fino a quando non gli avesse dato il permesso e ogniqualvolta stava per scoppiare lo interrompeva per farlo poi riprendere. “cavoli!” disse lei ridendo “sei stato molto impegnato! Forza continua così! Stai reggendo bene! Ancora un po’ di pazienza!”
La mattina era arrivato di buon’ora, quel giorno dovevano andare a prendere Francy in stazione, i suoi genitori erano partiti per un breve viaggio e avevavo acconsentito di buon grado ad ospitare per qualche giorno l’amica della cugina. Entrando in casa aveva subito avvertito l’aroma del caffè si diresse quindi verso la cucina dove trovò Gabry intenta a preparare la colazione, era vestita con una vestina da notte che lasciava scoperte le gambe, i capelli raccolti in una coda e calzava delle sensuali ciabattine rosa con un tacco di almeno dieci centimetri, ornate sul davanti da un batuffolo piumoso, a quella vista il suo pene manifestò una potente erezione e lui non aveva potuto fare a meno di gettarsi ai suoi piedi per baciarli appassionatamente. “Buongiorno cugino! vedo che le mie ciabattine hanno fatto subito effetto!” lo apostrofò lei sorridente mentre sollevava leggermente il piede per permettergli di adorare anche la pianta. “sei arrivato giusto in tempo! Questa mattina ho voluto prepararti una sorpresa! Una bella colazione! Sei contento?” “Si Gabry! Grazie! Sono affamato!” rispose lui riconoscente mentre si rialzava da terra. “Molto bene! Forza allora mettiamoci a tavola! Ti piace pane e marmellata? Si? Queste le ho preparate apposta per te!” e così dicendo gli indicò sorridendo un piatto dove erano state posate alcune fette di pane “E’ una ricetta speciale sai? Non vedi?” gli disse raggiante. Lui si avvicinò per osservarle meglio, sembravano diverse da quelle che stava mangiando Gabry, trasecolando vide infatti che nella mollica era impressa in modo evidente l’impronta del suo piede, non appena si rese conto di questo particolare il suo pene si indurì nuovamente e la cugina scoppiò a ridere vedendo la sua faccia stupita. “Esatto cugino! Dal momento che ti piace così tanto il sapore dei miei piedi mi è venuta questa idea fenomenale! Pane e marmellata all’odore di piedi! sai? Mentre preparavo il latte e il caffè le ho tenute per tutto il tempo sotto le piante! Allora che ne dici? Dai su assaggiale!” Costernato ne afferrò una e iniziò lentamente a mangiarla mentre lei lo guardava divertita, il pensiero che quelle fette di pane erano state tenute sotto i suoi piedi lo aveva fatto eccitare incredibilmente, mentre masticava silenziosamente seduto al tavolo il suo membro era diventato duro come il marmo.
Gabry sempre più divertita volle rendersi conto dell’effetto e alzò la gamba per appoggiare la morbida pianta rugosa sul suo pene. “Ooooh!” mormorò compiaciuta “vedo che ti piacciono proprio tanto cugino! Dai su! Dammi un tuo parere! Sono buone?” “S-si Gabry..” rispose lui affannato “sono buonissime...”
“sai? mi sono impegnata proprio tanto per preparartele, sono contenta che ti siano piaciute, magari te le faccio ancora ok?” mentre parlava sorbiva lentamente il suo caffelatte, continuando a far scorrere il piede sulla sua asta, facendolo eccitare sempre di più. “per fortuna sei arrivato presto, Francy sarà in stazione tra un paio d’ore ma prima di andare volevo continuare il tuo allenamento, voglio farti diventare molto più resistente!” e così dicendo si voltò verso il piano della cucina dove aveva appoggiato una calza di nylon che gli porse “Dai Forza! Mettiamoci al lavoro!” disse gioiosa...
Quella tortura durava da più di mezzora ormai, ma Gabry non sembrava intenzionata a interrompere il suo “allenamento”, oltretutto la cugina gli aveva sequestrato il telefonino per impedire che fosse distratto da eventuali telefonate, il cellulare giaceva per terra e poteva vedere sul display già diverse chiamate senza risposta da parte di Chiara, la sua fidanzata, era al limite della resistenza e con le lacrime agli occhi provò a implorarla “T-ti prego Gabry, non ce la faccio più, sto per scoppiare! T-ti prego concedimi...concedimi di venire...” “Eh no mio caro!” rispose lei sorridendo maliziosa “Ma cosa pensi? Che io sia cattiva? Guarda che lo faccio per il tuo bene! Devi essere forte cugino! Vedrai che presto mi ringrazierai, tutto questo ha un motivo! E non mi guardare con quella faccia, non mi faccio intenerire! Forza Sù! Lecca bene i piedi e continua!” disse schioccando le dita nella sua direzione
Sconfortato continuò a masturbarsi il pene infuocato, Gabry ora controllava attentamente il suo operato osservando soddisfatta le smorfie del cugino, dopo altri cinque interminabili minuti finalmente lo interruppe.
“Ok dai, Ora mi sembri proprio al limite” disse ridendo “Adesso però devi dare il meglio di te! Togli le mani!” così dicendo si alzò dal divano per accomodarsi sul puof, sovrastando il cugino da quella posizione afferrò saldamente il suo pene tra le piante grinzose facendolo sussultare, lui digrignando i denti fece appello alle energie residue per avitare di far fuoriuscire i liquidi che sentiva risalire lungo il suo membro
“Ecco! così mi piaci!” disse ridendo Gabry iniziando a far scorrere le piante sulla sua asta vibrante“devi essere forte cugino! Ora ti darò gli ultimi dieci colpi con i miei piedi, al decimo potrai venire, intesi? Sù, cominciamo! Uno!...” così dicendo iniziò quindi a vibrarli uno dopo l’altro mentre lui si sentì travolgere da un immenso piacere e quando gabry pronunciò finalmente il fatidico “Dieci!” venne violentemente, inzuppando di sperma la calza che lo imprigionava.
“Bravo cugino!” esclamò lei radiosa “Bravissimo! Ce l’hai fatta! Sono proprio fiera di te!” così dicendo tolse i piedi dal suo pene appoggiandoli sulle sue spalle “stai migliorando! Complimenti!”. Lui era sfinito e ansimante, faticosamente si sfilò la calza grondante e alzò lo sguardo, incontrando quello sorridente e divertito della cugina.
“Bene! Ora però dobbiamo muoverci perchè io devo ancora prepararmi e Francy arriva tra poco più di un’ora, pensa che devo ancora mettermi lo smalto” disse sorridendo mentre agitava un piccolo flaconcino verde che teneva in mano “ti ricordi come facevamo al mare? Eh?”
Lui ripensò a quella fatidica estate in cui aveva per la prima volta scoperto la sua passione per i piedi di Gabry, alla sera in cui lei si era stesa lo smalto sulle dita appoggiando i piedi sul suo viso, il ricordo lo fece nuovamente eccitare e il suo pene, pur provato dallo sforzo recente, si innalzò nuovamente.
Gabry rise di gusto alla vista della subitanea e poderosa erezione “Molto bene! Vedo che non ti sei dimenticato! Forza allora! Mi raccomando stai immobile! Non devi farmi sbagliare!” e così dicendo posò sorridente la pianta del piede sul suo volto.
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