Con mia sorella e non solo

di
genere
incesti

Con mia sorella e non solo
Il racconto è inserito nel genere Incesti, ma se avete la pazienza di leggerlo lentamente fino alla fine troverete ben altro. Buona lettura.
La storia che sto qui a raccontarvi affonda le sue radici nei lontani primi anni ’70, quando, allora poco più che tredicenne cominciavo ad avere i primi istinti sessuali che irrimediabilmente sfociavano in seghe consumate nel bagno di casa. Fino a quando le mie attenzioni non iniziarono a focalizzarsi su mia sorella Angela più piccola di me di due anni, al punto di iniziare una manovra di accerchiamento atta ad ottenere qualcosa di più delle solite seghe, nei pomeriggi, liberi degli impegni scolastici spesso si restava in casa in tre, io, Angela la seconda sorellina Caterina, allora di otto anni, gli inizi per evitare di rovinare tutto ed ottenere un rifiuto che sarebbe risultato per sempre furono all’insegna del solo gioco, ricordo che andava di moda il gioco che da noi si svolgeva così: uno dei due si metteva piegato sulla schiena a mò di effettuare le flessioni come si fanno in palestra e l’altra appoggiando le mani sulla schiena di chi stava sotto lo saltava recitando le frasi, Primo monta il leone, secondo monta il bue, tre con l’asinello ecc., fino ad arrivare a dieci salti, all’ottavo salto c’era la “culata” che consisteva nel saltare e rimanere seduto sulla schiena di chi stava sotto fino a quando reggeva il peso, col tempo iniziai a inventarmi delle varianti al gioco, così al settimo punto anziché saltare mi appoggiavo con la patta dietro ad Angela e arrivati all’ottavo le saltavo sulla schiena ma, quando ridiscendevo dal lato posteriore rimanevo appoggiato e gli abbassavo gli slip accarezzandogli le natiche e spingendomi a titillare in mezzo alle cosce la piccola vagina, il risultato di quei giochini mi portava come conseguenza ad aumentare le seghe nel bagno, fino a quando non riuscii a convincerla di accettare a provare di farle assaggiare il membro, cosa che anche se con un po’ di ritrosia mi concesse, ma tra le paure di combinare qualche cazzata e la presenza in casa di nostra sorella non riuscii mai ad ottenere con lei una penetrazione completa, il massimo della trasgressione che raggiunsi fu quando nel gioco riuscimmo a coinvolgere anche la piccolina in modo da tenerla buona buona, così dopo aver espletato i preliminari del gioco le facevo sdraiare sul letto e leccavo ad entrambe le passerine, Caterina era troppo piccola, non aveva nemmeno un pelo sul pube, quindi non apprezzava nemmeno appena il piacere, ad Angela invece iniziavano a spuntare i primi peli, era più formata e quindi non mi limitavo solo a leccarla, ma la esploravo anche con le dita, il che provocava molto più piacere ad entrambi, per completare il gioco la facevo girare pancia in giù ed effettuavo una mezza penetrazione, e quando terminavano le mie resistenze finivo di masturbarmi davanti a loro imbrattando entrambe con il mio sperma, la cosa è andata avanti per circa tre anni, durante i quali sono riuscito a farlo prendere in bocca a d entrambe, non ho mai tentato penetrazioni con Caterina e con Angela non sono mai arrivato alla penetrazione completa. Ripensandoci nel tempo mi sono sempre pentito di non aver fatto l’amore completo con Angela, sono sempre rimasto convinto che lei è stata la donna della mia vita e lo è rimasta tuttora.
Il tempo è passato, ognuno si è fatto la propria vita, io mi sono fidanzato e poi sposato, Caterina si è sposata qualche anno dopo di me ed è andata a vivere all’estero con la famiglia, Angela è diventata una ribelle, ha vissuto diverse storie, tutte andate male, prima un’avventura con un meccanico, scoperta e indicata al pubblico ludibrio, (viviamo in un paesino del sud), poi con una persona sposata che l’ha illusa di volersi separare e stare con lei, altre storie, in qualcuna ha cercato di coinvolgere pure me attirandosi le ire di mia moglie e portandoci ad un allontanamento di famiglia.
Una sola volta da quando abbiamo vissuto la storia dell’infanzia ci ho riprovato con lei, si era in qualche modo riappacificata con mia moglie, era il 1996, lei aveva 36 anni e stava ancora in casa dei nostri genitori, avevo comprato casa al mare, ed essendo lei una bravissima sartina voleva regalarci le tende confezionate da lei, mia moglie trovò la cosa carina e così una mattina passai da casa dei nostri genitori a prelevarla per poter prendere le misure delle tendine, ritrovandomi da solo con lei dopo tanti anni il sangue iniziò a ribollirmi e ci provai, la abbracciai e tentai di baciarla, se avesse ceduto sarebbe stata la volta buona che si sarebbe realizzato il mio sogno, un rapporto con penetrazione completo con Angela la donna della mia vita, così non fu, ottenni un rifiuto categorico, per il bene della mia famiglia “disse lei”, ma nessuno mi ha mai tolto dalla testa che sotto sotto anche a lei non avesse dispiaciuto completare ciò che non avevamo coronato oltre venti anni prima.
Arriviamo al passato recente.
Angela all’età di 48 anni riesce a far invaghire di sé un uomo di 8 anni più giovane di lei, lui è preso alla follia, si sposano e vanno ad abitare ad 80 km dal nostro paese, sembra una storia da favola, riesce anche a rimanere incinta le sofferenze sono tantissime, rischio di aborto ad ogni cambio mese, si stabilisce a casa dei nostri e si fa seguire da un ginecologo del nostro paese, il marito per impegni di lavoro non può allontanarsi da casa, anzi è sempre in giro per l’Italia,è costretta a fare delle punture per mantenere il bambino il più possibile, le punture oltre ad essere dolorosissime gli provocano un piastrone su una natica, mi coinvolge avendo io conoscenze in ospedale, il chirurgo opta per l’incisione chirurgica, lei vorrebbe che l’accompagnassi io, l’occasione sarebbe ideale per rivederla, ma sono sicuro che rinfocolerebbe la mia voglia di tornare alla carica, mia moglie è contraria al mio coinvolgimento abbiamo pure qualche lite, al di là di tutto questo Angela porta a compimento la sua gravidanza partorendo un bellissimo pargoletto.
Purtroppo per lei non tutte le favole finiscono con un “e vissero felici e contenti”, il marito se ne scappa con una giovane rumena e la storia finisce con una separazione, a mia sorella rimangono in eredità una bella casa (fino a quando non si pronuncerà il tribunale), un bellissimo figlio e un maestoso Chow Chow, durante la fase della separazione non ho inteso intromettermi, mi son tenuto informato tramite i miei e ho evitato anche perché altrimenti avrei dovuto subire le ire di mia moglie.
Il mese di giugno appena passato mia moglie si reca a Roma per un convegno di tre giorni, io resto da solo in casa e siccome avevo tempo libero a sufficienza mia moglie mi incarica di recarmi presso l’Università di ….. che è la città dove abita mia sorella per ritirare un attestato di un Master, la sera prima di andare mi viene la bizzarra idea di chiamare Angela per dirgli che sarei stato dalle sue parti e avevo piacere di andarla a trovare, sento che rimane senza parole, la sua gioia si capisce dalle poche parole che riesce a pronunciare, ci congediamo con un lapidario “ti chiamo domattina quando parto”.
La mattina seguente mi alzo di buon ora, barba, doccia e via, non la chiamo, arrivo all’Università, gli uffici aprono alle 9,30, trovo già una discreta fila, il nervosismo inizia a salire, chiamo Angela e gli comunico dell’imprevisto e del ritardo, lei mi risponde con un laconico “pazienza, quando ti sbrighi raggiungimi”, mi sbrigo verso le 11 e via di corsa, sono da lei dopo 10 minuti.
Suono il campanello, mi apre il cancelletto e mi viene incontro Cesare il suo Chow Chow, lo accarezzo e si presenta una bastardina di taglia media, Angela è sul portoncino la raggiungo, l’abbraccio e ci baciamo sulle guancie, butto su due piedi una battuta “certo che non ti fai mancare niente, oltre al maestoso cane che ti ha lasciato la canaglia del tuo ex pure la bastardina hai adottato?”, e lei “lasciami perdere, mi sta dando un sacco di problemi, ma dopo ti racconto, vieni dentro che ho preparato il caffè”.
Ci accomodiamo in cucina e sorseggiamo il caffè, le domande e le risposte si accavallano velocemente come se dovessi scappare via, poi gli chiedo “adesso è già ora di andare a prendere mio nipote a scuola immagino”, “tranquillo” risponde lei, “con i soldi che mi deve passare il padre frequenta un asilo privato e vista l’eccezionalità della tua presenza starà in asilo fino a quando non sarai andato via, e se farai tardi telefono e lo accompagnerà a casa la maestra, quindi rilassati perché oggi sarai tutto per me, ho già preparato il pranzo quindi nessun disturbo.” Cavoli la giornata si presenta bene penso tra me e me.
Il mio desiderio di scoparla era rimasto immutato, però dopo il rifiuto al mare di tanti anni prima avevo paura a ripropormi, quindi cerco di buttarla sul sentimentale e sul rimorso e per giocarmi una carta inizio un discorso :
Io: Angela, io ti devo delle scuse, non interrompermi e ascolta quello che ho da dirti, le mie scuse si riferiscono agli anni della nostra infanzia, quando coinvolgendo anche nostra sorella Caterina facevamo quei giochini, lo so che ho commesso peccato, ma io ero invaghito di te.
Lei sta bella rilassata sul divano di fronte a me ascolta quello che io le dico, il gomito appoggiato sul bracciolo e la mano sotto il mento.
Io: forse allora ci poteva stare l’incoscienza, ma io ho reiterato l’errore dopo anni quella volta al mare, per fortuna eravamo più cresciutelli e tu hai saputo come tenermi a bada, adesso ti prego di accettare le mie scuse, ma tieni conto che non sono pentito di tutto quello che ho fatto, per me eri la donna della mia vita, anche se era una cosa sbagliata.
Lei rimane muta per qualche secondo ma è come se fosse un’eternità, in quel lasso di tempo cerco di capire cosa possa passare per la sua testa, se anche lei in questi anni ha ripensato a quello che avevamo fatto, se ho fatto bene o male a rivangare i nostri ricordi, se il nostro rapporto si incrinerà definitivamente e sarò costretto a rinunciare ai ricordi passati, al presente e al futuro di questo nostro vissuto. Sono confuso e assente, è lei a riportarmi alla realtà.
Angela: Perché ti devo scusare? E poi, non sono più la donna della tua vita? Devi sapere che il nostro passato nemmeno io l’ho dimenticato, certo adesso le cose sono cambiate, ma io ricordo sempre le esperienze di allora ……..
Si interrompe e si dirige verso la porta, la apre come un uragano entra Cesare che comincia a saltare come un pazzo un momento addosso a lei e un momento addosso a me, lei cerca di calmarlo, ma ci riesce solo a malapena. Riprende il discorso, ma non si riallaccia al filone di prima:
Angela: come ti dicevo ho un problema con i miei due cani, chissà se mi aiuti a risolverlo, vedi come è euforico Cesare? Ma la sua euforia è dettata da un motivo ben preciso, la cagnetta è in calore e lui per quanto si sforzi non riesce ad accoppiarsi, quindi è nervoso, non so proprio cosa fare. A dire il vero un’idea mi era venuta, ma poi per vergogna ho lasciato perdere.
Quale poteva essere l’idea che gli balenava in testa?
Io: a che soluzione avevi pensato che poi hai accantonato?
Angela: visto il pelo lungo che ha e la presenza del bambino in casa, ogni dieci giorni lo porta da una ragazza a farlo lavare, e quando ho tempo a disposizione rimango fino a quando non finisce, e di conseguenza assisto alla toelette, ho notato che la ragazza nella fase di lavaggio lo accarezza di sotto e lui rimane come uno stupido immobile, probabilmente gli piace, volevo azzardare a chiedere alla ragazza se magari provasse a fargli un servizi etto per farlo scaricare, tu pensi sia possibile?
Io: mi cogli impreparato (ma non era vero, ho visto molti filmati di cani e donne), penso che sia fattibile, devi solo chiedere alla ragazza , magari ti dice di si, gli molli dieci euro e speriamo risolvi il problema.
Angela: non sia mai, magari divento lo zimbello della zona, lo lascio soffrire.
Io: hai mai pensato di provvedere tu stessa?
Angela: Noooooooooooo
Io: allora non c’è soluzione.
Intanto Cesare scalpitava e faceva la spola tra me e lei, mi prendeva la gamba per simulare una scopata, lo blocco e lo tasto di sotto, si calma e si eccita pure.
Io: vedi che ci sta, basta solo provarci.
Angela: non sia mai, io non lo masturbo di sicuro.
Intanto visto la piega sessuale che aveva preso il discorso mi ero eccitato e non poco, decido allora di calare il carico da 11.
Io: hai il Pc connesso ad internet?
Angela:si
Io: prendilo che ci documentiamo, vediamo se troviamo una soluzione.
Lei mi invita a spostarmi nello studio e mi lascia libero il Pc, è un vecchio Pc fisso, lo accendo e mi accorgo che non viene acceso da tempo e siccome voglio un po’ curiosare tra i gusti di mia sorella e verificare su che siti naviga la chiamo e gli dico che quel Pc non si connette ad internet, quindi se ne è un altro funzionante, mi indica di andare nella camera da letto che ha il portatile che usa lei, entro e mi vengono i brividi al solo pensiero che quella per antonomasia è la stanza deputata a scopare, accendo il portatile chiamo Angela per fare digitare la password di accesso,e dopo averlo aperto lei mi dice:
Angela: tu adesso fai le tue ricerche, vedi però di sbrigarti che io sono già in cucina che sto riscaldando il pranzo, appena ti chiamo non tardare a venire.
Uscita lei dalla camera subito vado ad aprire la cronologia della navigazione in internet, i primi siti visualizzabili sono tutti social aperti nella mattinata, ma scorrendo la lista viene fuori la sorpresa, Angela tutte le notti fa tardi a navigare, e oltre a stare su face book dove penso avrà degli amici che fanno tardi come lei, si fa puntualmente delle puntatine su siti porno apro qualche link e sono filmini quasi tutti di quelli casalinghi, quel poco che vedo mi basta, penso che posso osare, allora inserisco una chiave di ricerca specifica che uso spesso per vedere filmati: sesso tra cani e donne, esce una sfilza di siti dedicati (ma non avevo dubbi che sarebbero usciti), clicco sul link che apro spesso per conto mio e scelgo un paio di filmati eventualmente da proporgli, come un orologio svizzero dalla cucina mi chiama che è pronto, lascio il Pc e la raggiungo.
E’ una bravissima cuoca, ha preparato qualcosa a base di carne, niente pasta.
Angela: accomodati e scegli cosa preferisci da bere, acqua, coca, birra o vino?
Io: se mi accompagni anche tu su questo pranzo si accompagna benissimo il vino, altrimenti lascio a te la scelta.
Angela: voglio accontentarti, vada per il vino, ma sceglilo tu tra queste bottiglie che aveva comprato quel bastardo del mio ex, io non ne capisco.
Mi alzo e scelgo un rosso con 13,5 di gradazione alcoolica, se mi riesce la voglio intorpidirla un po’, ubriacarla no altrimenti poi non mi regge al gioco.
Pasteggiamo e sorseggiamo il vino, siccome a lei non piace molto gli consiglio di bere il bicchiere tutto di un fiato altrimenti non riesce, io invece lo sorseggio, gliene bastano 2 bicchieri e non ne vuole più, mi racconta un po’ della situazione legale del suo fallito matrimonio ma non mi sembra tanto dispiaciuta, le chiedo se ha pensato di rifarsi una vita e mi risponde vagamente, gli domando specificatamente se ha conosciuto qualche altro uomo dopo la separazione e lei sorvola dicendo che il suo ex la controlla quindi deve stare attenta, ma tra le righe capisco che qualche peccatuccio se lo ha concesso e magari ancora se lo concede, il vino lentamente sta dando i suoi primi effetti, decido allora di porgli la domanda più importante: ti manca il sesso?, lei sorride e mi risponde candidamente, “nel modo più assoluto, se voglio lo faccio quando lo desidero”, annuisco e la guarda con faccia compiaciuta. Terminiamo il pranzo con caffè e limoncello, dunque ritorno sul discorso di Cesare.
Io: ascolta Angela,su internet a livello di consigli ho trovato ben poco, il problema è che fino a quando c’è la cagnetta in calore lui non si darà pace, purtroppo la natura dei cani è questa.
Angela: quindi questo strazio quanto potrà durare?
Io: circa 2 settimane.
Angela: mamma mia.
Io: però delle soluzioni alternative si possono trovare.
Lei sbarra gli occhi e sorride quasi come una scema, (l’alcool dà i suoi effetti) .
Angela: sono proprio curiosa di vedere che soluzione riusciresti a trovare.
Io: ti fidi di me?
La invito ad alzarsi,abbraccio da un fianco e ci incamminiamo verso la camera da letto, camminando le accarezzo il fianco, lei mi sorride e mi fa le linguacce, io gli pizzico il naso e lei lo arriccia.
Angela: devo per forza, questa situazione non la reggo.
Io: ok, andiamo a prendere il Pc e mettiamoci in salotto.
Ci sistemiamo sul divano, accendo il monitor è già sul sito e si vedono solo delle piccole immagini.
Io: vorrei farti vedere dei brevi filmati, in tutti potrebbe esserci la soluzione al problema, te la senti di vederli?
Angela: proviamo
Io: io non parlerò per non influenzarti, alla fine mi dirai tu se vuoi provare qualcuna delle soluzioni, logicamente potrai anche chiedermi di interromperli oppure dire alla fine che non te ne interessa nessuno.
Angela: ok, avviali.
Per primo scelgo un filmato dove una giovane donna è sdraiata a terra intenta a masturbare un dalmata, procedendo si nota la donna che scappella il membro della bestia e lo mette in bocca per fargli un pompino, Angela mi mette un braccio davanti al collo e la testa dietro la nuca per nascondersi a quella vista ed esclama: “ma è orribile, un vero schifo”, capisco che non è una pratica a lei congeniale, del resto anche appena mi aveva posto il problema si era detta contraria, la cingo con le braccia e la rassicuro che è qualcosa che è meglio non provare, la invito a visionarne qualcun altro, lei acconsente, nel secondo filmato una donna sta inginocchiata a terra nuda, un cane gli gironzola intorno ma sembra disinteressato, la donna da colpetti sulle proprie natiche per attirare l’attenzione della bestia, ma quest’ultima si limita soltanto a dargli qualche lappata tra le gambe, interrompo il filmato e lei:
Angela: la scena è anche questa forte, però non mi sembra che gli animali hanno voglia di accoppiarsi con le donne, non penso risolveremo il problema e poi quello che mi stai proponendo non penso proprio che riuscirei a farlo.
Io: è vero che non tutti i cani sono disposti a farlo con gli umani, e non sappiamo se Cesare appartiene a questa categoria, ma sbagli a sostenere che non lo fanno. Sono qui per dimostrarti il contrario.
Il fatto che Angela di fronte a quelle immagini non abbia reagito male mi conforta e mi lascia speranzoso, la vedo più rilassata, mi sta appoggiata su un fianco e mi giunge l’odore di femmina, sono eccitato al massimo.
Angela: mi stai prendendo in giro, non lo fanno, comunque dato che ne sei così sicuro prova a dimostrarmelo.
Clicco sul terzo filmato, (io so già come va a finire) la scena è senza preliminari, un cane sta aggrappato sulla schiena di una giovane ragazza nuda e bendata, cerca affannosamente di infilarla, Angela mi abbraccia, ha lo sguardo meravigliato e impaurito allo stesso tempo, il cane desiste, mia sorella sembra risollevata, mi spinge un gomito nel fianco come per dirmi “visto che avevo ragione?”, ma il cane fa un giro intorno alla ragazza e torna alla carica con più vigore di prima, pochi colpi e raggiunge l’obiettivo, il signore che sta filmando fa uno zoom e inquadra chiaramente il pene del cane infilato nella vagina della donna, Angela mette una mano davanti agli occhi per non vedere, ma lascia aperti le dita anulare e medio e vede tutta la scena, blocco il filmato, non voglio che veda che succede dopo alla donna, se c’è una minima possibilità di provarci sono sicuro che vedendo la fine del filmato direbbe di no. Abbasso lo schermo del Pc e ci guardiamo negli occhi per qualche istante, poi simultaneamente ci abbracciamo e la bacio sul collo, lei mi muore tra le mani, mi lascia fare, infilo le mie mani ovunque sotto i vestiti, le sgancio il reggiseno, accarezzo i capezzoli, li succhio, lei fa volare via la mia camicia, mi accarezza il petto, mi slaccia la cintura, mi abbassa in un solo colpo pantaloni e slip e si avventa sul mio pene succhiandolo, lo scappella, lo ingoia interamente, pronuncia delle frasi sconnesse, in un attimo è nuda pure lei, la giro sul divano, la metto a pecorina e la penetro violentemente, lei si dimena e grida “Siiiiiiiiiii, di piùùùùù, è una vita che avrei voluto questoooooo”, la sbatto sempre con più forza, la sento godere, non riesco a trattenermi e la inondo con la mia sborra calda. Restiamo ancora un po’ attaccati, poi ci stacchiamo, ci abbracciamo e ci baciamo come due innamorati, sembra sia trascorsa un’eternità, invece il tutto si è consumato in meno di 5 minuti, voglio scoparla di nuovo, devo solo aspettare che il mio membro riprenda il turgore. Sono cosciente che non ci vorrà molto, ma abbiamo lasciato una missione in sospeso, devo approfittare adesso che è già nuda e ancora sotto effetto dell’alcool, apro la porta del salotto e faccio entrare Cesare, chiedo ad Angela un paio di calzettoni di lana grossa che a malapena riusciamo ad infilare nella zampe anteriori di Cesare, il quale si mette subito in agitazione, incito Angela a mettersi appoggiata al divano alla pecorina, non ne è convinta, sorride come una scema, la aggiusto io per agevolare Cesare, lui gli gira intorno, si avvicina e comincia a leccargli la vagina con la sua lingua blu, Angela ha dei brividi ma con la mano lo allontana, Cesare non demorde, si riavvicina e ricomincia a leccarla, do dei colpetti sulle natiche di mia sorella per incitarlo a cavalcarla ma lui niente. Angela senza aprire bocca, mi lancia un sorriso compiaciuto come per dirmi “avevo ragione io”, io le strizzo un occhio e gli comunico “adesso ti faccio vedere io”, gli dico di non muoversi e di aspettarmi in quella posizione, mi chiudo alle spalle la porta del salotto per non far uscire Cesare, vado in cucina, prendo uno strofinaccio e vado alla ricerca della cagnetta che sta nascosta sotto una panca, la tiro fuori e comincio ad inzuppare lo strofinaccio degli umori che colano della sua vagina, lo infilo un po’ anche dentro senza però provocargli dolore, e quando lo strofinaccio è abbastanza impregnato ritorno in salotto, Cesare mi viene incontro, sente gli odori e comincia ad impazzire, devo lottare per tenerlo a bada, Angela mi osserva perplessa, gli faccio cenno di lasciarmi fare, comincio a strofinare la pezza tra le sue cosce, la divarico, è una visione celestiale la sua vagina aperta e ancora umida del rapporto precedente, passo lo strofinaccio intorno alle grandi labbra, Cesare quasi mi scaraventa di lato, comincia ad annusare e a leccare voracemente, poi si decide, con un balzo è con le zampe sui fianchi della sua nuova preda, l’altezza del corpo di Angela così posizionato è proprio perfetta per la misura di Cesare, pochi colpi per trovare il contatto con la nuda carne, poi un colpo in avanti e un continuo di vibrazioni brevi, Cesare è dentro, Angela lancia un primo grido, con una mano prende una zampa di Cesare per spostarlo, ma non è facile con una bestia di quella stazza e per di più adesso che ha finalmente ha trovato una valvola di sfogo, rassicuro Angela dicendole di resistere che durerà poco, Cesare spinge sempre più a fondo stando attaccato alle chiappe di Angela, da dietro sposto di lato il lungo pelo che ricopre la bestia che priva la mia vista da quella visione eccitante, adesso posso godere dalla vista del lavorio che sta facendo Cesare, Angela lancia un altro grido, stavolta è lancinante e dice:
Angela: ti prego, fallo scendere mi sento che sto per scoppiare, ma cosa mi succede?
L’accoppiamento è completato con successo, Cesare è riuscito ad infilare nella vagina di mia sorella il nodo, si è ingrossato e sono rimasti attaccati uno all’alta.
Io: per il momento non è possibile farlo scendere, siete diventati un solo corpo, siete accoppiati in modo animalesco, cerca di godere del momento, on agitarti e non provare nemmeno a divincolarti, ti faresti solo del male, al momento opportuno sarà Cesare a stabilire quando interrompere il rapporto.
Angela dolorante inveisce un po’ contro di me.
Angela: sei un bastardo pure tu, non mi avevi detto che mi sarei trovata in questa situazione.
Intanto Cesare piano piano sta svuotando tutto il suo seme dentro Angela, e a piccoli fiotti fuoriesce dalla sua vagina, decido allora di stuzzicarle il clitoride, del resto meglio non rimanere spettatore passivo, Angela ha superato oramai la soglia del dolore e mugola dal piacere, con il dito che stuzzico posso verificare la durezza del nodo di Cesare è proprio fuori del normale, ho la curiosità di vedere quanto lungo sarà il suo pene, ma devo attendere.
L’amplesso “se così si può definire” tra Angela e Cesare dura circa un quarto d’ora, e quando Cesare allenta il nodo e si sfila sfodera fuori una sciabola che mi lascia a dir poco meravigliato, un nerbo rosso che quasi sfiora il pavimento che continua a colare sborra che lui diligentemente lecca, Angela cola abbondantemente a sua volta, è esausta e si ribalta su un lato accarezzandosi la vagina come a volergli dire “cosa ti è capitato oggi”, io la guardo e resto muto, aspetto sia lei a comunicarmi le sue impressioni e darmi la valutazione globale di tutto l’evento. Visto che anche lei rimane muta rompo gli indugi.
Io: allora?
Lei si alza, mi da una piccola spinta su una spalla, poi:
Angela: è stata una cosa devastante, speravo non ci riuscisse e quando invece l’ho sentito dentro mi è sembrato come se ricevessi una coltellata, mi sono sentita profanata, un dolore atroce, volevo piangere, a mano a mano che il dolore svaniva sono stata pervasa da un senso di benessere che è diventato godimento quando ho cominciato ad avvertire gli spruzzi caldi dei quali mi riempiva, sei stato bastardo e nello stesso tempo garbato a non avvisarmi che saremmo rimastati attaccati, viceversa non avrei mai iniziato questa trasgressiva avventura. Tutto questo che è successo non mi ha dato tempo per ringraziarti per le emozioni che mi hai trasmesso quando ci siamo accoppiati io e te, è stato come rivivere la nostra fanciullezza,ma, con la consapevolezza di essere adulti e accettare senza condizioni un qualcosa che va oltre i rapporti di familiarità. Grazie fratellone.
Quando vuoi vienimi a trovare la mia porta e non solo quella sono sempre aperte, anzi fallo spesso d’ora in poi, a proposito, finito il calore della cagnetta pensi che Cesare si darà una calmata?
Io: non penso sorellina, se saprai educarlo lui d’ora in poi cercherà te, e lo avrai a disposizione quando e come vuoi, d’ora in poi puoi anche smettere di navigare nei siti porno.
Angela: sempre più bastardo, quando riceverai un messaggio con Ok su WhatsApp sarà per comunicarti che ho fatto sesso sfrenato con il mio nuovo amante.
scritto il
2015-10-17
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