Il mio ragazzo a luci accese- parte II

di
genere
sentimentali

A quel punto cambiai la posizione accavallando le gambe nell'altro senso mentre lui stava poggiato sul bancone con le dita avvolte ai bordi: continuava a percorrermi con lo sguardo. Le piacevo e io lo capivo per il modo in cui mi guardava.
Scesi dal bancone con un salto e poggiai la mia mano sul suo petto, affondando le dita nei bottoni della giacca da cheff. Lo baciai sulla guancia e lo vidi sorridere. Baciandolo continuai a scorrere dall'angolo della bocca al lato della mascella, a quella parte sottile vicino all'orecchio e quando tirò sù la testa in cerca di più, lo baciai scendendo su tutto il collo fino alla giuntura col petto, mentre le mie dita scivolavano nel suo torace e mi regalò un sospiro e quando lo guardai negli occhi vidi che fissava le mie labbra mentre mordeva le sue. Uh... che brivido!
La porta si aprì ed entrò il collega. Ciao!- salutai cortese. Ciao! A che punto sei Nico?- gli chiese mentre lui si schiariva la voce per dire - C'è una margerita in forno per il take-away... .
E basta?- chiese conferma. Sì...- disse Nico guardandosi attorno ancora un po' confuso. Allora puoi andare...- disse l'altro scrutando il forno.
Ok...- disse il mio ragazzo mentre si toglieva per prima cosa il grembiule e lo poggiava in un angolo. Lo aiutai togliendogli la bandana e lui subito tentò di sistemarsi capelli con le dita mentre io le sbottonavo con piacere la giacca da cheff.
Sotto aveva quella t-shirt bianca con le maniche nere che mi piaceva tanto e mentre prendeva dall'appendino il suo cardigan verde scuro tentai di scrollare i suoi pantaloni dal bianco della farina.
Allora, a domani Ste'!- disse Nico appena uscito dalla confusione. Salutammo e uscimmo dal locale tenendoci per mano, sentivo sempre quel solletico sul palmo al tenerlo. mh... che sensazione!
Ci ritrovammo praticamente a correre verso la macchina: cinture e via! Senza neanche sapere dove.
Al primo semaforo si voltò e mi baciò finchè non sentimmo il clacson della macchina dietro.
Ti va di cenare da me? Ciro oggi aveva una cena dagli amici...- disse guardando me più della strada.
Da te? Vuoi che prima facciamo la spesa? o hai tutto?- chiesi io.
No, ho tutto! Mangiamo un po di pasta, che dici? - domandò sapendo che non avremmo affatto mangiato.
Va benissimo!- risposi già con l'acquolina in bocca .
Arrivati salimmo all'apartamento in silenzio, mano nella mano. Chiusa la porta dietro di me; bacio.
Butto le mie braccia intorno al suo collo e lui si stringe a me tenendosi dai miei fianchi. Vibra, pulsa ed emana un certo calore. Sento che si appoggia e mi stringe tanto da sollevare metà del mio peso. Respira sempre con più affanno, con le labbra sembre più bagnate e il viso strofinato e caldo.
Sento nel mio petto il suo cuore che batte e indietreggiando mi trascina con sé fino al divano dove si getta all'indietro abbracciandomi come un suicidio-omicidio. Provo vertigini in quel momento, ma mai intense come il piacere al sentire il mio amore emettere un suono acuto tra un profondo respiro e un'altro.
Ah! Che piacere...
Sapeva che mi piaceva e io sapevo che lo faceva apposta.
Io sopra di lui: con la lingua sfioravo ogni angolo della sua bocca e sentivo pulsare l'enorme piacere nei suoi pantaloni dalla tela non tanto spessa. Le sue dita scivolavano lentamente sotto la mia camicetta, lungo la schiena, così calde.
Si sollevò a sedere afferrandomi dai glutei e baciandomi il collo mentre io mi reggevo ai suoi capelli fulvi.
Lui scende dal collo al seno in una interminabile catena di baci e si struscia con forza là in basso.
Mi sbottona la camicietta e mi bacia una volta per bottone giù per il torso.
Mi spinge all'indietro sulla schiena e mi toglie la camicia, mi stringe tra le mani i seni e si china per baciarli, per succhiarli prima intorno e poi con la lingua giusto entro l'aureola. Sa cosa voglio. Con una mano mi stringe un seno e con l'altra fa scivolare giù due dita spaccando in due ul mio corpo, fin sotto la gonna.
Ho già le mutandine bagnate mentre lui fa scendere quelle dita tra le grandi labbra. E va più a fondo al risalire e massaggia con due a cerchio intorno al mio bottoncino. Uhmm... Non posso evitarlo.
Lui sorride, mi guarda negli occhi, cerca il mio sguardo sfuggevole, osserva il mio volto arrossito con molta attenzione. Non si perde un gemito ne un tremore di denti. Ah! Più veloce... ma non dico niente.
Non mi vergogno di fargli capire che mi piace.
Smette di toccarmi. Perchè? Mi prende in braccio e mi porta in camera sua, mi poggia sel letto e chiude a chiave la porta.
Mi toglie le scarpe, mi toglie la gonna, il reggiseno e le mutande.
Si toglie la maglietta in ginocchio davanti alle mie gambe piegate.
E prima che lo faccia lui mi precipito a sbotonare e schiudere quell'inestimabile cerniera, infilando le mani per sentire l'asta coperta dai boxer. Lui trema. Ha il viso arrossato e le vene della mano mi saltano all'occhio mentre porta le sue dita nuovamente ai miei seni.
Via mutande e pantaloni. Mi apre le gambe e chiude gli occhi mentre lo infila. Niente luci spente, ce ne siamo scordati per la prima volta. Mi piace, lo vedo. Lo vedo mentre mi dà la prima spinta, piano piano per non venire troppo presto. Mi spinge fino in fordo, duro, caldo e pulsante. Ah!! Mhmm... sì, morditi le labbra... so che lo fai.
Prima piano e poi mai abbastanza forte o veloce, di più, di più.
Ah!... questo è Nikki. Quanto mi piace quando è lui a gemere per me. Vedo le gocce che si creano nella su fronte e i suoi capelli che ondeggiano al nostro ritmo. E' così bello! I suoi occhi fissi sui miei mentre la sua bocca si deforma col piacere compaiono nuove e mai viste fossette. Ha preso un buon ritmo ed è così bello! Scivoloso e caldo... Mi tremano i denti, le mani, tutto!! Lo afferro dal fondo della schienna... Mh... quando sa che sto per venire poggia la sua mano sul mio seno, a sinistra per sentire come il mio cuore cerca di sfondare il petto. Sono molto vicina... ancora un po', ti scongiuro! Si ferma. Non farlo! Ti prego! AHH! Sìììì!!! Continua così... Preme, spinge, trema, strizza, su, giù, stringe, muove, vibra, toglie e rinfila sempre più piacere, più sudore, più intenso... di più, amore! Amore! Ah!.... Fa quasi male... socchiude gli occhi e li riapre... sbuffa... geme dolcemente. Oh sì... Oddio! ... Non si ferma più, come un temporale... Sì!! Ancora!! Me lo dà ancora e ancora finchè...
Silenzio. Respiri... le ultime tre spinte della staffa con tutto il calore del suo seme e il suo bacio. Sorride con gli occhi lucidi e sussurra -Ti amo- senza muoversi da lì sopra.
scritto il
2015-11-03
3 . 3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il mio ragazzo a luci accese.

racconto sucessivo

Il gusto di farlo
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.