Sguardi d'intesa
di
Fabios
genere
bisex
Ormai liberi dallo studio io e Matteo passavamo i pomeriggi nel vicino laghetto di campotondo, un tuffo dalla roccia qualche bottiglia di birra e poi a parlare per ore sino al tramonto nella piccola battigia di terra e sassolini. In quel torrido pomeriggio di fine giugno invitamo anche la nostra compagna di scuola e mia di banco, Hilde Torrisi,era bella Hilde, mora grandi occhi pelle liscia e due seni che a scuola tutti contemplavano. Era stata fidanzata anche con Matteo tempo addietro, una storia più di sesso che d'amore. Arrivati nei pressi del laghetto io e Matteo lasciamo i nostri zaini vicino alla pianta di eucalipto, ci denudamo per rimanere in mutande come soliti prima di tuffare dalla grande roccia. Hilde ci osservò, sembrava non essere a suo agio ma dopo qualche birra bevuta in rapida successione divenne più rilassata. Io e Matteo iniziamo a tuffare 1,2,3 volte mentre lei ci guardava e sorrideva. Indossava una canottiera gialla e dei pantaloncini in jeans davvero amirevoli. La invitiamo più volte a tuffare con noi ma lei non volle saperne. L'acqua era abbastanza fresca ma fuori il sole picchiava forte. Decidemmo di stenderci a lucertola ad asciugare un po.. io mi misi a destra di Hilde e Matteo a sinistra.. Era bella Hilde.. Eravamo giovani e la birra andava giù come l'acqua, forse ne stavamo abusando che la testa per via pure del sole pomeridiano iniziava a girare.. Matteo d'improvviso si alzo -mi sto pisciandooooo ragazzi- e si mise a farla vicino ad un cespuglio incurante della nostra presenza. Hilde cerco di voltarsi alla parte opposta mentre io osservavo Matteo o meglio osservavo il suo pene, grosso e scuro mentre urinava. Hilde si accorse dei miei lunghi sguardi e cosi mi stuzzicó - ei che fai guardi l'uccello di Matteo?- E poi sorrise.. Io per un attimo rimasi in silenzio poi replicai -ha un bell'arnese il Matteo -. Ero offuscato dall alcol. Hilde mi fissó dritto negli occhi, io ricambiai, era uno sguardo d'intesa il nostro. Pancia a terra il pene mi divenne duro come la roccia da cui prima tuffavo. Matteo torno al suo posto e stappò un altra birra e poi un altra e un altra ancora. Eravamo tutti visibilmente ubriachi, io e Hilde maggiormente. Tra una birra e l'altra le posizioni erano cambiate ed ora era Matteo che stava al centro sdraiato a pancia in su. S'era assopito e a momenti russava, mentre io e Hilde lo guardavamo. Era eccitato Matteo perché il suo slip a fatica conteneva il gran cazzo. - Chi sa che sogna? - disse Hilde e poi sorrise. Mi prese la mano mi succhió l'indice e poi l'apoggió sul cazzo di Matteo, mentre con la sua di mano si toccava le tette. Che porca pensai io. Ancora una volta rimasi bloccato ma dopo l'ennesimo sguardo d'intesa scostai gli slip e tirai fuori il cazzo del mio amico, robusto e potente. Iniziai piano a segarlo mentre lei mi osservava eccitata e continuava a toccarsi. Si era svegliato anche il Matteo. Non sapevo se smettere o continuare, che disagio. Decisi di continuare mentre i due iniziarono a limonare. Matteo si alzó in piedi, pensai avesse cambiato idea e invece no.. Decise che era giunto il momento che lo prendessi in bocca. Tempo di prendere posizione che già il suo cazzo mi era finito dritto in gola. Mi agganciai con le mani alle sue gambe liscie e muscolose mentre Hilde mi accompagnava la testa avanti e indietro. Qualche colpo di tosse e poi via a succhiare, invitai pure lei alla pompa ma niente lei preferiva guardare il suo compagno di banco infinocchiato che spompinava avidamente il suo ex.. Che situazione pensai tra me. Ogni tanto loro si parlavano - quanto ti piace il cazzo fabio eh?? - Succhialo tutto froccietto... - E sorridevano. Mi umiliavano ed io li assecondavo facendo si col capo. Succhiai cosi bene che dopo diversi minuti Matteo esplose nella mia bocca, Hilde si mordeva le labbra e mi incitava a ingoiare mentre la cappella gonfia non finiva di eruttare sborra calda che mandai giu prepotentemente. Mi staccai da quel cazzo fantastico, Hilde si accostò e mi diede un lungo bacio con la lingua e lecco via uno schizzo di sborra che era rimasto sul mio mento. Fu un pomeriggio fantastico come quelli a venire passati al laghetto a spompinare Matteo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Quattro mittenti e un destinatario
Commenti dei lettori al racconto erotico